Posts Tagged ‘Will Smith’

Nuova opus letteraria, del caso WILL SMITH ne state facendo un caso e la pettegola vicina di casa


07 Apr

Mentre gli haters impazzano e sarebbero da rehab, vale a dire, prosaicamente e onestamente, da internare quanto prima in quanto le loro limitatezze mentali si sposano e fanno il paio con demenze innate oramai incurabili, anzi, progressivamente, irreversibilmente, tristemente degenerative, vige ancora una vecchia generazione di persone nate, giustappunto, vetuste e bigotte. Da scalzare quanto prima. Pensiamo al nuovo, miei giovani gagliardi e combattenti (dan)nati! Ecco a voi invece il nuovo Bruno Giordano, grande centravanti che militò anche nel Bologna Football Club, come me, d’altronde, eh eh, no, scusate, lo (articolo determinativo tipicamente bolognese, usato come consuetudine popolare, davanti ai nomi propri maschili) Giordano Bruno del nuovo millennio? No, sono similarmente paragonabile a lui ma, a differenza del poeta-filosofo appena succitato, dalla cattiva coscienza degli ignoranti, eh eh, perseguitato, non sono esperto di occultismo, bensì niente occulto e ogni bugia smaschero da vero detective soprattutto della mia anima (s)mascherata. O no? Ringrazio tutti gli eletti che hanno i miei libri letto, i libri di un uomo libro, no, libero. Ringrazio altresì il mitico Octavian, sì, così si chiama, del Bar Renzo di Imola, per questa foto e spero di incontrare presto, cioè a Pasqua, un mio amico di Torino, chiamato Ottavio. Oltre a una persona importante. Buona vita a tutti. E ricordate, così come sostiene il leggendario Rocky Balboa, It Ain’t Over ‘Til It’s Over: E questo, eh già, ha ragione Paolo Mereghetti che gli assegna tre stellette come al primo, è il miglior film della saga:

Commovente e devastante lo sguardo della ragazza nella clip. Come dire, avete visto? Sono crollati tutti i bugiardi e i calunniatori. Un pugno disarmante. Lo stesso di Will Smith agli Oscar? No, di Smith/Muhammad Ali. Affrontate la realtà, avete perso! Mi spiace per i cattivi, sono più veloce, più scattante, più intuitivo, semplicemente più forte.

E soprattutto: non ci provate mai più, idioti. Ho ancora una vita davanti e debbo regalarvi altri sogni.

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Il Falò delle vanità: le carriere di WILL SMITH & BRUCE WILLIS sono finite? My curriculum vitae?


31 Mar

Da quando son tornato a parlare, a interagire e ad amare persone in gamba, anche amoreggiando con donne dalle bellissime gambe, la mia vita ha ripreso il volo. Mentre molti idioti esaltati, troppo aff(r)ettati nelle offese loro volgarmente precipitose, hanno fatto la fine di Leo DiCaprio in The Aviator. Eh sì, poveri mongoli-mochi, vi siete bruciati come Icaro. Le vostre case son piene di acari e voi siete scoria. E nei vostri animi escoriati. Non vi è storia.
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di Stefano Falotico

Le strane, esoteriche (termo)dinamiche degli Academy Awards, sì, degli OSCAR, anche di qualcos’altro


27 Dec

Voi conoscete la seconda legge della termodinamica? Ah no? Nessun problema, opponetevi subito rimedio e documentatevi su Wikipedia. Uomini, pensate forse di essere sani di mente ma io vi vedo sul moscio più deprimente. Uomini che vi spacciate per integerrimi, state attenti, state mentendo. Donne femministe come Jane Campion, non raccontiamoci balle colossali. Da molto tempo, vi deste al movimento MeToo perché nessun uomo vi diede del tu, (in)teso a livello sessuale. Questa è la verità e non ce ne sono altre per te, uomo sfigato. Mi fai pena e lei non vuole il quotidiano pane? Ho scritto pane? Gli Oscar sono una lotteria, non di Capodanno, ed è tutta una giostra, una gladiatoria arena da panem et circenses. Vige, nel 2021, ancora il detto della locuzione latina DIVIDE et IMPERA. I potenti vi vogliono fare a fette, i poveri sono sempre più ricchi nel cuore ma, senza un salario vero, finiranno sbandati, sempre più disoccupati, emarginati e sbranati da un mondo di leoni affamati. Basta con i falsi e tendenziosi libri di Storia. Non ci sono storie che tengano. La nostra umanità è in disfacimento. Uomini, tenete duro, donne, amate gli uomini duri ma in verità vi dico che amate solo crogiolarvi, facendovi inutili e sterili selfie sui social. Indurendo la vostra autostima oramai, da moltissimo tempo, andata a tr… ie.
Evviva Omero e il cavallo di Troia!

Amen. Così sia scritto, così sia (s)fatto. Io emisi, ho emesso, emetto il mio verdetto. Ho deciso io. Io non sono dio ma nemmeno tu. Ah ah.

Insomma, siamo uomini o caporali?

O cap(r)e, capi di c… zo?

di Stefano Falotico

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Il trailer di Le Mans ’66 di Mangold mi ha ricordato di essere un futurista amante di Michael Mann


03 Jun

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alifaloticoInnanzitutto, prendiamola molto larga di curve pericolose.

Stamattina, son stato contattato da una ragazza su Facebook. Di nome Veronica.

Al che, adocchio le sue foto e intrattengo subito una conversazione per arrivare, sgommante, al Rush finale di piacevoli veroniche. Lasciate perdere invece il film omonimo di Ron Howard, sopravvalutato e, comunque, mi spiace per la morte di Niki Lauda.

Lauda è, oramai era in verità l’antitesi di Freddy Krueger. Sì, entrambi avevano il viso bruciato. Ma mentre Niki, con le sue prodezze automobilistiche, ardeva i nostri cuori di radiosi sogni in mezzogiorni infuocati, Freddy fu il re di Nightmare, il babau che, dal profondo della notte, frenava subito i giovani ardimentosi e frementi di romanticismi bollenti che volevano avere, semmai, una vita da motociclisti come Valentino Rossi, sognando di fare l’amore a tutto gas con tutte le ragazze-vallette scosciatissime del Motor Show.

Sì, povero Freddy. La sapete la sua storia, no? Freddy fu bruciato vivo, appunto, perché incriminato dalla comunità bigotta del suo paese di perversità o qualcosa del genere. Invero, era solo uno scalcagnato disoccupato preso di mira da degli ipocriti moralisti mai visti.

Era interpretato, non so se lo interpreterà ancora, da Robert Englund, paladino di questa saga magnifica di Wes Craven e protagonista anche di uno dei migliori film di Tobe Hooper, regista compianto dell’epocale, allucinante Non aprite quella porta e di Poltergeist, ovvero The Mangler – La macchina infernale.

Film che avercene e invece, inspiegabilmente, ha ottenuto dal poco credibile metacritic.com, aggregatore di medie recensorie che non stanno né in cielo né in terra, un agghiacciante 8% da gelarti il sangue, un voto paurosamente orrido che grida vendetta come il Krueger nei confronti di chi essiccò ogni sua chimera.

Dico, scherziamo?

Comunque, non perdiamoci in critiche horror.

Torniamo a cosce, no, cose più gradevoli, più dolci e serene, cioè a costei da me messa incinta, no scusate, citata a inizio scritto.

La scruto, noto all’istante la perfetta sua carrozzeria da Alexandra Paul di Christine del John Carpenter e con lei desidero immantinente sbullonare ogni inibitorio freno per spingere come Bruce Springsteen del video I’M On Fire. Ma so che sarà solo una mia ballata nella notte in solitaria da sfigato Jamie Foxx di Collateral e, arrivato all’uscio della sua porta di casa, desisterò dal diventare Colin Farrell di Miami Vice.

Lei è stupenda, le sue gambe sono chilometriche e non presentano alcun segno di cellulite. Possiede una pelle morbidissima, liscia come l’olio, con questa mi scaldo, ingranando la quinta e accelerando con una brusca, rovente sterzata in chat:

– Piacere, Veronica.

– Piacere, Stefano. Ti do il mio numero di telefono.

– Ehi, calma. Mi pare che tu stia correndo troppo.

– Sì, vero. Mi son lasciato prendere la mano.

– Nel senso che su di me ti stai già tirando una sega?

– No, ho sbagliato, perdonami. Tu sei una donna diesel. Devi prima carburare. Solo quando i motori dei tuoi ormoni saranno belli che su di giri, potrò essere per te Diesel, appunto, però il Vin di Fast and Furious.

– Scusa, chi credi di essere? Una sex machine?

– Macché. Sono il film mai realizzato da Michael Mann, The Winter of Frankie Machine. Forse adesso lo realizzerà William Friedkin, specializzato negli inseguimenti, vedi Il braccio violento della legge, Vivere morire a Los Angeles, Jade, The Hunted. Con te vorrei esserti solo franco, fianco a fianco nei tuoi fianchi per notti afose come l’estate di un amore selvaggio mai stanco.

So che invece farò la fine di Franco Franchi.

Non biasimarmi, non compatirmi. Sono un iper-romantico quasi patetico, l’ultimo dei mohi(ri)cani, come dice Giancarlo Giannini alla fine di Carlito’s Way quando doppia magistralmente Al Pacino, protagonista di Bobby DeerfieldUn attimo, una vita e tu potresti essere già partita.

Ti supplico, non voglio ridurmi a cantare Binario di Claudio Villa:

Binario, triste e solitario

Tu che portasti via col treno dell’amore

La giovinezza mia

Odo ancora lo stridere del freno

Ora vedo allontanarsi il treno

Con lei che se ne va

Binario, fredde parallele della vita

Per me è finita…

Prima di fotterti con la droga, bellissima, fottiti con me e ci ubriacheremo sin all’alba in momenti di gloria, soprattutto di gola.

– Senti, Stefano. Sei uno a scoppio ritardato. Sei lentissimo per i miei gusti.

– Meglio. Come dice il detto, chi va piano va sano e lontano. E il rapporto sessuale non voglio che sia un’eiaculazione precoce. Abbiamo tutta la notte e anche tutto il giorno. Tanto io domani non faccio un cazzo, sono libero.

– Benissimo. Sei in ferie? Di solito, invece, che fai nella vita?

– Non lo so. Partirei dal farmi te, ci stai? Il resto, ripeto, verrà da sé…

– Ok, ci sto.

 

Sì, l’alta sera a un mio amico ho mostrato una ragazza con cui le notti mie e sue, suine, furono ardenti. E lui:

– Dai, stai scherzando, vero? Questa sarà una che passava per strada, anzi, non vorrei dire altro. Tu ti sei fermato e le hai chiesto di scattare assieme a te, a lei un selfie.

– No, non credo.

– Prendiamo per buona la tua versione.

– Ah, più bona di così si muore.

– Infatti. Tu fai veramente schifo, sai? Sai che io, per stare con una così, mi devo fare il culo e prendermi cinque lauree? Tu, invece, fammi capire bene… l’hai vista, le hai detto due parole e questa è venuta con te senza battere ciglio? Che tu sei più bello?

– Mi pare visibile che sia più bello, non credi?

– Non me ne intendo di bellezza maschile, non sono omosessuale.

– In verità, credo che tu non te n’intenda neanche di bellezza femminile.

– Ah, ricominci, Stefano. Toglimi una curiosità. Quand’è l’ultima volta che sei stato dallo psichiatra?

– Ma non ci vado più da una vita. Mi hanno dimesso.

– Smettila. Nessuna persona che si piglia un ricovero per turbolenze mentali, suvvia, viene dimessa. Non è mai successo. Tu sei più bello? Perché gli altri non vengono mai liberati e tu sì?

– Ma te l’ho già detto.

– Cosa? Che sei più bello?

– Già. Questo ti turba?

– Mi sta sul cazzo.

– Lo so. Io pensavo che…

– Tu pensi molto male. Sei come i giornalisti che pensavano: Alì non potrà mai battere Sonny Liston.

 

Sì, la mia vita è sempre stata troppo avanti. Fin dai primi scalpitanti battiti tonanti della mia adolescenza, priva dei vuoti pneumatici della mia generazione già morta dentro, tutti quanti, adulti e coetanei hanno cercato vanamente di fermarmi. Castigarmi, perfino castrarmi, psicologicamente e non, trattandomi come Massimo Troisi di Scusate il ritardo. Ora si sono accorti davvero che sono, nonostante tutto e le multe, sempre il più veloce, Driver l’imprendibile. Quando incontri uno così, se sei una donna, devi ringraziare iddio.

A proposito anche di Heat di Michael Mann e di altri calori vari… quand’è che Michael Mann girerà il suo Ferrari e sapete, vero, che Bob De Niro doveva essere il primo attore nella storia del Cinema a interpretare il commendatore di Maranello? Ma forse lo interpreterà lo stesso per la regia di Barry Levinson.

Amici, come dice Jon Voight, con me ogni previsione va a farsi friggere.

Mi spiace per voi. E per quel coglione che continua a volermi buttare giù, scrivendomi:

– Stronzo, bastardo. Perché esisti? È meglio che tu non lo sappia.

– Già, è meglio che non lo sappiamo, entrambi.

– Perché mai?

– Perché tu capiresti chi sei e io non voglio essere cattivo. Mi pare che ti abbia già massacrato abbastanza. Ne vuoi ancora? Se però desideri, accendo di nuovo il turbo.Marliece Andrada ali will smith

 

di Stefano Falotico

Quando pensi di essere Dustin Hoffman di Rain Man e invece sei Tom Cruise, video antologico, epico!


15 Apr

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Forse, non vi siete accorti dei mutamenti cronenberghiani avvenuti nel Cinema e nella vita di tutti i giorni con l’avvento dei social

Be’, chi della mia generazione non ricorda piacevolmente la canzone leitmotiv di Lucio Dalla per Lunedì Film di Rai 1?

Sì, so che voi sbarbatelli, se la doveste ascoltare oggi, riproposta in qualche programma nostalgico, pensate e pensereste:

ma chi sta cantando? Mario Biondi?

 

Peraltro, Lucio si limitava a una sorta di grammelot onomatopeico abbastanza incomprensibile ma di sicuro effetto, come un cantante jazz di New Orleans. Tra Dario Fo e un pazzo di Firenze.

Sì, per noi il Cinema rappresentava un appuntamento fisso il lunedì sera. Quando, vivaddio, l’assurdo Canone Ordinario (ordinario di che?) aveva motivo d’esistere. Mediaset era agli esordi e I Bellissimi di Rete 4 erano solo ai loro albori.

Poi, si sarebbero affinati, involgariti nel seno debordante, nel portentoso décolleté piccante e nei collant fenomenali della mitica Emanuela Folliero.

Che di Cinema ne sapeva quanto mio nonno di astrofisica. E, per introdurre il filmone in programmazione, recitava a pappardella i testi che le davano da leggere. Peraltro, erano quasi sempre estratti estrapolati dallo stesso dizionario dei film di Mereghetti o addirittura sintesi ricavate proprio dall’affiliata rivista tv Sorrisi e canzoni.

A Lunedì Cinema, avranno dato almeno cinquemila volte Lo squalo di Spielberg.

Sì, Lunedì Cinema chiudeva i battenti con l’approssimarsi dell’estate. Stagione di Spiagge alla Fiorello e di bagnanti italiani a Ibiza a esaltarsi con la radiolina che riproponeva Miami di Will Smith.

Sì, Fiorello, persona di rara ignoranza che prese Giosuè Carducci e, senza vergogna, se ne saltò con La nebbia agli irti colli…

Mitico!

Fiorello, davanti a quella donnona di Katia Noventa, oca da Karaoke, per fare il figo, le disse che conosceva il teorema di Pitagora. E, dinanzi a milioni di spettatori, lo enunciò da Bruno Sacchi de I ragazzi della 3ª C.

Molto pressappochista, il Fiorello disse sfacciatamente che, in ogni triangolo isoscele, il quadrilatero costruito su Siracusa è equivalente all’unione dei rettangoli dei due cateteri.

Sì, è questo secondo voi il Teorema? A proposito, voi, che fate tanto i trasgressivi e gli anticonformisti, avete mai visto l’omonimo film e letto il libro di Pasolini con Terence Stamp?

Rosario Tindaro Fiorello, non di Siracusa, bensì di Catania. Idolo!

Ah, ma avete allora proprio bisogno di una stampella. Più che uomini da Noventa, siete oramai a novanta, diciamocelo, dico, senza infingimenti e libretti di giustificazione con l’alibi della vostra indisposizione psicofisica dovuta allo stress di una vita febbricitante che vi ha fatto ammalare di qualunquismo, retorica e populismo a iosa.

Ma non perdiamoci in nostalgie da Stranger Things, in passatismi scolastici. In esaltazioni del Cinema degli anni settanta quando invece siete nati appunto nei seventies ma eravate troppo piccoli per poter aver visto Un attimo, una vita di Sydney Pollack.

Vi dichiarate degli espressioni astratti ma, più che al pittore Pollock, sinceramente assomigliate, molto realisticamente, solo ai polli che appunto allevava mio nonno. Pollon!

Sì, dopo l’avvento dei social, chiunque si professa attore e regista di livello e carica video in cui ha filmato una vedova che beve il caffè al bar di Zio Nino, gridando di essere il nuovo Paolo Sorrentino.

Sì, estetizzanti idolatrie di voi stessi da peggiori Toni Servillo.

Il Cinema è cambiato, la vita è cambiata. Dovete aggiornarvi.

Essere uomini come il Falotico.

Classico uomo per il quale tu pensi di averlo finalmente inquadrato e anche inc… o e invece presto, con un suo amico, girerà un grande mediometraggio.

Sì, nei primi giorni di Maggio.

Vi lascio col fiato sospeso e anche col ciuccio in bocca.

A presto.

 

 

di Stefano Falotico

 

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DUMBO di Tim Burton: il ruggito del leone in un mondo di pachidermi e di dementi


12 Apr

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No, non ho ancora visto Dumbo di Tim Burton. Altrimenti lo avrei recensito.

Sicuramente lo vedrò. Non in sala però.

A prescindere o no dal fatto che sia un bel film, è importante che nel 2019, in piena era edonistica, esistano ancora film sulla diversità, sulla forza dei sogni, in un mondo macerato dal cinismo, macellato dai luoghi comuni e dalla presunzione. Un mondo che ancora emargina, commette ingiustizie agghiaccianti.

Come fu quella di aver tolto il titolo a Cassius Clay, condannandolo a cinque anni di carcere e a una multa pesantissima semplicemente perché ebbe il coraggio delle proprie scelte.

E qualcuno non volle starci. Come non volle starci con Oscar Wilde.

E trovarono immondamente l’alibi… per fregarlo.

Ma Cassius divenne Muhammad.

E tornò per dimostrare a tutti che lui non va giù con le cattiverie e quelle che son chiamate volgarmente porcate.

Una lezione impietosa, devastante, durissima.

Tornò ancora più forte di prima. Abbracciando la sua gente, il popolo da cui lui veniva che non si sarebbe mai permesso di combinare mostruosità del genere.

Questo credo che sia uno dei miei video più belli, epici di sempre.

Nel quale, con grande umorismo e cultura finissima, spiego bene che cosa significhi la vita.

Che non è meschina competizione, suprematismo della razza, gara fra chi vince, appunto, e chi viene abbattuto.

La vita è ben altro. Forse, lo capirete quando, in punto di morte, rimpiangerete di aver vissuto solo per trofei stupidi.

Di fronte a cose molto crudeli, bisogna essere diplomatici. Aspettare l’attimo giusto.

Ballarci intorno, scherzarci da “pagliacci” come faceva Ali.

Poi, quando gli orsi pensano di avere vinto, sterzare inaspettatamente, compiere un movimento incredibile e sfoderare una batosta impressionante. Che ti stordisce, t’intontisce.

Al che, non capisci più nulla. E rimani stramazzato al suolo.

Nella mia vita, passeggio con far discreto. Stando attento a non cadere più nelle fosse dei lupi.

Dei furbi, degli ignoranti.

Esistono le favole vere?

Be’, certamente. Mi pare ovvio, oserei dire palese.

Son quelle favole ove gli orsi cattivi come George Foreman, prima o poi, incontrano un campione vero.

Uno che ti caccia un gancio all’improvviso e il gioco è fatto. Un colpo magistrale, secco, piazzato ove non poteva(no) mai aspettarselo.

Sì, personaggi come George Foreman, rozzi, cafoni, che si credono dei giganti, beccano all’improvviso un saltellante menestrello fortissimo come Ali.

Che di ali altissime vola nella fantasia e sconfigge ogni sfida presuntuosa con una classe da lasciare stecchiti.

Bambini, quando gli adulti cinici vorranno istruirvi al loro irreggimentato gregge, voi ruggite e sognate in grande.

Adolescenti, quando vi sbeffeggeranno perché non vi accordate alla fattoria degli animali, non finite nell’Animal Factory di Steve Buscemi. Che è una cosa diversa. Poi, dopo che avranno incastrato la vostra innocenza da Edward Furlong, dovrete incontrare un santo Willem Dafoe per liberarvi da ogni tipo di prigionia. Sarà un calvario, fidatevi. Non abboccate alle trappole dei lupi.

Adulti, smettetela di pontificare sui giovani. Lasciate che vivano la loro vita. Sbaglieranno, così come avete sbagliato voi. Che però ora sbadigliate perché siete stanchi, bolsi, prevedibili.

Anche nelle offese. Sempre banali. Prive di forza e inventiva, patetiche reprimende davvero insopportabili.

È finita.

Un momento esaltante.

Purtroppo per voi, ha vinto chi meritava di vincere.

Perché non ha mai tradito gli amici, non ha mai interferito sulle vite altrui. Quando l’ha fatto, l’ha fatto perché ci voleva un gran pugno.

Deciso, infermabile, implacabile.

Così è.

Più che una favola, questa è stata una faloticata, qualcosa d’impossibile.

E gli idioti caddero come alberi nella foresta.

No, no, mostri non ce la fate più.

E, se non vi sta bene, vi arriveranno altri colpi.

Inutile che mettiate NON MI PIACE al mio video.

Siete ridicoli e penosi.

I beoti ballano allo zoo e a te, scimmietta, un altro arachide.

Dai, dai.

 

 

di Stefano Falotico

L’Oscar mi sa che se lo cuccherà Malek, tu non ti cuccherai niente e ancora abbasso Muccino, “tecnicamente impedito”, io sono Ala(di)no


22 Feb

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Sì, l’Oscar se lo contenderanno Malek e Bale. Gli altri tre, Cooper, Mortensen e Dafoe che cazzo si presenteranno a fare al Dolby Theatre? Tanto per fare la faccina sconsolata quando sentiranno pronunciare il nome del vincitore? Che non sarà il loro. E far buon viso, è il caso di dirlo, a cattiva sorte?

Sì, se poi aggiungiamo il “figurone” dello smoking e i parties che verranno dopo, sì, andrei anche io a Los Angeles.

Capace che, fra un cocktail e l’altro, Willem Dafoe di mano liscia “pennelli” alla van Gogh il culone di Lady Gaga. Tradendo Giada Colagrande in un espressionismo colante suo facciale da vero cinico con tanto di spruzzata d’acrilico e acquerello di glande penna schiumante. Sì, GLANDE penna. Pura natura morta da pittore con tanto di sua risata sardonica da angelo diabolico.

Willem, il grand guignol fatto carne.

Oh, Lady Gaga è buona, molto buona. Infatti non gli rifilerà un mal rovescio e accetterà, a malincuore, la toccatina del volpone Willem. Che comunque, come detto, rimarrà a mani vuote come un coglione.

Ma, aspettando la Notte degli Oscar, io ritornerei sul Muccino. In parole povere, ha detto che Pier Paolo Pasolini era cinematograficamente un impedito a livello tecnico.

Sì, perché Muccino, considerata la limitatezza del suo cervello, è un diversamente abile. Come si suol dire, non ci arriva e dunque ha dei problemi di testa non trascurabili.

Ne ho conosciuta di gente così.

Ma mica normalissime persone con problemi veri. Definiti superficialmente dai borghesi mucciniani come degli interdetti e degli handicappati. Eh sì, questi mucciniani sono borghesi finissimi! Sono anche architetti! Costruiscono ville dorate e sanno, da stronzi patentati, decostruire gli “sfigati”.

Mettono su mattoni su mattoni, considerando chi non la pensa come loro un pazzoide. Sì, una mattanza contro gli immaginari matti. A Muccino permettono di darsi alla celluloide, ammorbandoci con donnette frust(r)ate con la cellulite. Roba da pazzi.

Torniamo su questi impediti tecnicamente.

Sto parlando di gente abilissima che si fa passare per invalida.

Gente che sbraita da mattina a sera. Persone indignitose come Gabriele. Prima splendono dietro maschere rispettabili, oscurando le loro personalità marce, quindi spendono ogni sera mille euro con un puttanone, dunque rimangono in mutande e gridano che non hanno un lavoro e a livello tecnico la società non ha permesso loro che potessero farsi una vita. Come no? Ogni sera, come detto, se ne fanno tante… ragazzi di vita!

Non so da dove spuntino quei mille euro a botta, ma sputano pure. Oltre che in bocca alla zoccolona, da accattoni, anche sul piatto loro da cialtroni. Tutto uno sbavare, uno sbrodolare, uno sconcio salivare, delirare e farneticare senza sconti, fornicare e inculare senza mai pagare il conto.

Questi cazzeggiano, cazzo. È gente cazzuta, questa, direbbe Al Pacino di Heat. Fottuta, no?

Sì, ce l’hanno con tutti. Con Berlusconi, accusandolo di averli rovinati. Berlusconi è il re dei puttanieri, è risaputo, ma che c’entra Silvio se a questi hanno offerto un lavoro come lavapiatti e loro invece volevano una vita da Cenerentola? Povera ragazza, invece questi sono bravi cazzi. E poi spengono mille cicche di sigarette sul posacenere, contattando una damigella su Instagram che, dalla faccia, non pare che sia proprio una pischella ma una donna “matura” che gradisce freschi uccelli e soprattutto offre i suoi buchi come le ciambelle a chi paga meglio di zucchero a velo fragrante. Sì, son ricchi come Agnelli ma recitano la parte degli agnellini. E regalano pure anelloni!

Sì, questi parlano e s’incazzano ma i soldi ce li hanno. Hanno giri loschi, troiai infimi e, grazie ai loro imbroglianti intrighi lerci, in un modo o nell’altro campano. Eccome. Anzi, sempre la scampano e un’altra si scopano.

C’è ad esempio quello del terzo piano del mio palazzo. Non è propriamente uno stacanovista. Ma ha il macchinone e carica un tanto al chilo (di droga?) varie zoccolone.

A lui girano davvero le palle…

A questo giro come butta? Quale buttana?

Sì, quello del terzo piano è uno che sa il fallo, sì, il fallo suo.

Mi dà l’impressione che, dopo tante prostitute, torni a casa e metta su, da “pusher” del lettore elettronico, il dvd di Sette anime.

Per un’ipocrisia appunto mucciniana.

Sì, Gabriele, per il film “verità” La ricerca della felicità, non ha mica scelto Marco Ceccinelli, ragazzo senza carisma che fa il bidello, ma Will Smith. U nerone bello bello. Per soldi bellissimi.

Uno che qualsiasi cosa tocchi la trasforma in oro.

Che poi manco è brutto del tutto questo film.

Una sorta di analisi pasoliniana, pauperistica del mondo c’è.

E ho detto tutto.

Bando alle ciance.

Ce la vogliamo dire?

Io non sono il Genie di Aladdin ma il Genius reale, in carne e ossa.

Ora, esprimete un desiderio e farò sì che si avvererà.

– Stefano, vorrei scoparmi Jada Pinkett. L’ho vista in Collateral.

– Uhm, qui non posso soddisfarti.

– Perché?

– Ora, la tua scopata con Jada sarebbe anche fattibile. Ma, se lo viene a sapere Will, saranno palate per te ma soprattutto per me.

Ce li hai i soldi per l’avvocato?

– Eh no.

– Nemmeno io.

 

Mi sarebbe davvero piaciuto essere il principe di Bel Air. Ma comunque vi faccio sempre ridere. Ripeto, andate a farvi fottere. Cazzo, ma questa è Arancia meccanica. No, solo un orange gustoso.

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di Stefano Falotico

 

Gold & Collateral Beauty Trailers


08 Sep

Mentre Chris Nolan ha intervistato De Niro, Pacino e Mann più cast quasi al completo e Kilmer Val rimbambito e appesantito, per la rimpatriata di Heat versione deluxe, sono usciti due filmati niente male, anche se questo Gold, nonostante il McConaughey in sovrappeso, pare poco ispirato e già noioso.

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Ricordiamo che Heat è un capolavoro, mentre questi due mi sembrano lontani dalla parola bellezza.

 

The Academy presented a screening of "Heat" on Wednesday, September 7, 2016. Pictured (left to right): Director/Producer/Writer Michael Mann, Actor Robert De Niro, Actor Al Pacino and Moderator Christopher Nolan.

The Academy presented a screening of “Heat” on Wednesday, September 7, 2016. Pictured (left to right): Director/Producer/Writer Michael Mann, Actor Robert De Niro, Actor Al Pacino and Moderator Christopher Nolan.

 

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)