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Lady Gaga si fa i gagà ed è bona, Bradley Cooper fa caga’ ed è bono… a nulla


16 Dec

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Ecco. Dopo anni in cui ha ballonzolato fra la popolarità, il semi-anonimato, lo snobismo della Critica, nonostante le sue nomination all’Oscar, questo è stato indiscutibilmente l’anno di Bradley Cooper.

Assurto ora a mezzo imperatore di Hollywood. Il suo esordio da regista, A Star is Born, ha infiammato le platee mondiali e si prepara, in prima linea, a spadroneggiare agli Oscar.

Uno scandalo mai visto!

No, non ho ancora guardato questo film. Ah ah! E credo che nemmeno sotto tortura lo guarderò. Se invece, in cambio della visione di tal film, mi proponeste, con tanto di legale contratto, di leccare la passerona di Lady Gaga, sì, potrei leccargliela, no, volevo dire, potrei vederlo.

In questa società in cui son impazziti i valori, in cui tutto è andato a puttane, ecco che roba melensa, programmaticamente leccaculo come A Star is Born diventa un hit, perfino da Academy Award.

Ma non mi stupisco. Oggi, se ascolti musica rock, ti sbattono in manicomio. Invece, in radio va ancora forte Nek con la sua intramontabile Unici.

Sì, su Instagram, delle oche si fanno il selfie col fidanzato super tamarro tatuato anche nell’unghia del mignolo sinistro e si creano “storie” con sottofondi musicali smancerosi, con tanti cuoricini che galleggiano sculettanti al ritmo dell’orecchiabile, caramelloso troiaio generale.

Ora, chiariamoci molto bene. Io ho detto che non credo all’amore. No, non è vero. Non credo nell’amore svenevole che non ti fa venire… Credo in una donna col culo da svenimento come quello mastodontico di Lady Gaga ma con lei mi diletterei in amori alla Lars von Trier. Con tale Germanotta iper-mignotta che, mentre io sono a sudarmela… al lavoro per guadagnarmi la pagnotta, so benissimo che si fa ingroppare da un maniscalco. E soffro pene d’amore immenso/e.

Sublimando tutta l’inculata nel pensare all’attimo nel quale, di nuovo ignuda davanti a me, nonostante tanti altri l’abbiano lubrificata e sbullonata, fottuta e strapazzata, stravolta di giravolte e schiantata-ribaltata, possa io spalmarle il personalissimo olio al succo di cocco. E lei che sbuccia la mia banana, l’addenta e, mentre mi sta scoppiando, le urlo STA ATTENTA!

Sì, un amore putrido, lercio, sconcio. Ove io so che lei è una puttana inaudita ma, appunto, ne sono follemente innamorato e me ne fotto… che sia stata sbattuta da mezzo mondo.

Perché senza di lei mi riduco a guardare Don Matteo. Mentre, appena mi scrive su WhatsApp, si sprigionano forze arcane dai miei ormoni ribelli e scalcio furibondamente perché vorrei inocularmi nel cellulare e, come in un film di Cronenberg, scoparla in maniera elettronica, no, elettrizzante, immergendomi nelle sue nautiche come un nautico del Triangolo delle Bermude.

Oh, che cazzo volete farci? Lady Gaga ha, appunto, una faccia come il culo… ma, appena la vedo, non so perché, sragiono, mi diventa duro come il cemento e perdo la brocca. E così comincio a ubriacarmi, nel canto più sgraziato mi cimento, straziato nella carne martoriata di me che la desidera immondamente mi spappolo ma nel frattempo lei è con un guercio sulla collina di Hollwood che succhia tutte le sue ciliegine e il burino, con tanto burro, se la tromba come un tedesco con una pinta di birra. Da vero luppolo, no, lupo! Lei lo usa, lo consuma, quindi lo scaraventa giù dal burrone! Aspettando un altro bel montone!

Un dolore infinito! Per piacere, castratemi. Vi supplico!

Ma torniamo al Cooper. Sennò, scusate, se pen(s)o troppo riguardo a Lady Gaga, devo finire di scrivere questo pezzo e preparare il fazzoletto… Per versare lacrime amare e anche qualcos’altro…

Lasciatemi sfogare! Ah ah!

Cooper è una merda d’attore. E la dovrebbe finire Bob De Niro di lusingarlo. Sì, hanno girato assieme Limitless, Il lato positivo, Joy. E avrebbero dovuto recitare anche in Honeymoon with Harry. La cui regia inizialmente doveva essere del compianto Jonathan Demme e avrebbe segnato, appunto, il debutto dietro la macchina da presa di Cooper stesso. Che invece preferì ripiegare su A Star is Born.

Io non sono affatto invidioso degli uomini belli. Anzi, un sacco di attori bellissimi, pur non essendo omosessuale, mi piacciono un casino. Brad Pitt, sì, mi piace!

Ma Cooper non è manco bello a mio avviso. Ha una faccia soltanto da stronzetto. Anche Clint Eastwood, da giovane, aveva la faccia del bastardone. Ma un bastardo con una sua poetica, un’anima eccezionale, insomma uno con le palle!

Questo Cooper mi pare solo un raccomandato moscio. Anzi, una raccomandata con ricevuta di ritorno.

E la mia marca da bollo con la scritta: sì, ho pagato dieci Euro per rispedire tutto al mittente, non voglio in cambio a Febbraio il Blu-ray di A Star is Born.

Sì, mando a Lady Gaga la mia foto da disperato, afflitto, eiaculato, smembrato. Lei si scioglie e canta Shallow, mentre un altro balordo gliela rende lorda…

Comunque, amici, non si sparga la voce in giro.

L’altra sera ero a Beverly Hills a una festa. Mi hanno presentato Lady Gaga.

Le ho stretto la mano. Lei invece sì è bagnata…

Sì, come un incontinente, me la son fatta addosso. E le sue scarpe, nonostante il tacco quindici, si son inumidite.

A parte gli schizzi, le leccatine, le palpatine e pisciatine, no, gli scherzi e le patatine, io piaccio alle donne.

Ma non piaccio a me.

Lady Gaga mi piace tantissimo, Cooper mi fa cagare. Sotto e sopra.

È uno schifo quest’uomo. Mi fa venire… sì, il vomito!

Dovevo smerdarlo!Lady+Gaga+Academy+Motion+Picture+Arts+Sciences+nn4QkVQoyXUl Lady+Gaga+Academy+Motion+Picture+Arts+Sciences+6xTtIhK0YN7l Bradley+Cooper+Star+Born+Premiere+Japan+WkIX4jRFajdl

 

di Stefano Falotico

Kendra Lust è come Beatrice di Dante


02 Feb

Beatrice

Beatrice, non riesco a scordarti. Mi perdonerai se azzardai di parole troppo
ardite? “Scagliandomi” sul tuo seno con la vorace voglia d’un lupo famelico?
Eran ossequi a “elucubrare” la Bellezza tua impazzita in me, a modulato
essermi Luna nel desiderio di baciare ogni tua labbra, ogni pelle smagliante di
tuo prono implorar l’amore del mio Sesso, e suggerne, poi sudarne ogni velluto
denso di corvo nel solo denudarti in posa che scioglierei in gola, ammainato al
crocefisso della tua mistica corvina. Nuda, sì, che saccheggi il mio corpo, lo
spegni e lo lecchi, nei “capezzoli” miei temprati d’ambiguo scorrer mesto
nell’ansia del godimento a te genuflesso col ventre degli amplessi dietro
tendine che si spalmano su tacchi ancor odoranti di profumo di figa. Liscia
come la seta, addentrandomene con discoli spermatozoi a permeare il vuoto sacco
della vita e giocarci di dadi, tramando fra le tue gambe fin a svuotarti d’ogni
Dio assurto in contemplazione carnale delle lanterne rosse. Indagarvi senza
freno, nell’accaldare la “chat” erotica che si concretizzerà, potrai giurarci,
in giulivo mio corridoio d’ogni tua paura da proteggere e in cui “tifarci”
d’afa e smodato annodarti per slegare la Donna che sei e come si fa ne sei, ancora fra
le cosce, la coscienza più svelata, più belata e bellicosa di mordaci eclissi
eccitante, sparo mentre sparisco “nero”.
Lo so, piangi notti nei tramonti già svaniti della chimera, e t’inchini a
grazie, non solo delle tue gambe, per piacerti ancora come a vent’anni, in cui
pavoneggiavi a ventaglio, stratega della tela che tessevi nella fibra orgasmica
anche solo della tua gonna “maligna” a intimidire i cattivi per poi rabbonirli
nel florido, furibondo venir loro anche veemente. Come l’emicrania non tanto
cremosa che ti stuzzica di sofferenza da pastiglie, sì, t’impasticchi e
pastrocchi in bagno, levigando la fronte d’uno spaziale girovagare fantasiosa,
ancor rossa dopo la scopata dei bei ricordi.

Sei stupenda, intimami solo a una lingua e tutte le malelingue saran sgozzate
ché di gozzo gelose, al contrario di ribaltarmi mio letto nella tua. Indosso ancora
scarpe casual-ità del pen’ colore ilarità. No, non ti chiami Ilaria, eppur sei
irosa e focosa, liquirizia ardimentosa. Succhio candido per i canditi delle
filastrocche nella gnocca.

Debbo averti, me lo son prefisso. Anche se il mio telefono è il cavo sensuale
di Cristo offerto a te benedetto.

Beatrice come Kendra Lust, Bice e bitch della lussuria!

Ora, ti voglio, sei mia, all minefuck me bad!

Kendra sei come la città Petra, e io Indiana Jones nel Graal della carne nostra per l’immortalità.

Succhiami!

Stanotte, morderò il ciuccio, è buono, mica tanto, meglio la tua cannuccia.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. E Beatrice sta a guardare (1977)
  2. Legend (1985)
  3. La mosca (1986)
  4. “Dante. L’inferno. Canti I-VIII” (1989)
  5. Dante Ferretti. Scenografo italiano (2010)
  6. The Grey (2012)
  7. Al lupo al lupo (1992)
    Allupami!

Filogamo, l’alano, amò la fede di lana


08 Nov

Le donne sono le “colonne”.
Sì, del “colon”.
E dell’idrofilo cotone dopo le “ferite”

Ieri sera, dopo essermi bevuto, a casa d’un mio amico, tutto d’un (senza) fiato il primo Tempo d’un “lapidario” Bayern Monaco, che in 45 minuti ne infilò già cinque, rincasai tutto “strapazzato”.

Al che, aprii Facebook per gli “aggiornamenti”.
Durante il pomeriggio uggioso, inviai l’amicizia a “una” che stimolò subito il mio “apparato” visivo, comparendo semi-ignuda di “vulva” nel “Trova amici” da mia “fava” di fuca, di mia fame da foca…
Chi trova un amico, trova un tesoro, chi trova una troia, non trova la “chiave” di una senza castità ma, di forziere “scassinato”, nel “casino” dei forzuti della sua “gloria” da Umberto Tozzi.

Scoprii ch’ella accettò, una bella da “belare”, e subito “la” colsi in chat. Per un’immediata colite. Più che una scopata, fu una “trombata”.
E un’accolita di “decollarmelo” d'”impatto imminente”. No, non era mattino, ma quasi Mezzanotte.
Infatti, me “lo” spezzò di Luna sua di “traversa”.

Il suo cognome (ché si sappia per “evirare” altri “birbanti” poi impagliati…) è Filogamo.
Ma mi par più doveroso elidere il “lo” e il “mo” e lasciar solo “Fi-ga” (sì, “sciamoci” dentro, “inneviamoci” d'”innervosimento” da cavernicoli sui nostri eretti-li corpi cavernosi…). Fi-ga!  Ah ah, come Pacino bisogna pronunciare  e ben scandire il “candito” piccantissimo di tali due sillabe pro-fumanti.
Palpabili alle labbra e d’arrossire di “rossetto”. Eh eh.
Filogamo non è fica di legno ma da uno di “mogano”. “Rettifichiamo”. Ficchiamola, miei finocchi!
Non so se abita in “quel” Milano, di certo bisogna “darle di mani”.

Mi spingo oltre? No, volevo solo “spingere” un po’. Non prendetemelo… per “uno” che esagera.
Al massimo, son Troisi vestito da Arcangelo Gabriele con Lello Arena, per il mio “pollo” che mi “svergina” al grido “Annunciazione! Annunciazione!”.

Se Nunzio fu conduttore, Filu-o-mena Marturano fu la prostituta dei “maturandi”, poi maturò e si convertì ai monologhi col caffè di Eduardo De Filippo.
E Berta filava, filava davvero… sulla “bocca di rosa” di Rino Gaetano.

Sì, De André era un poeta, Troisi ricominciò da tre, ma Rino, bando alle ciance, sapeva la verità: di Notte c’è un Mondo diverso… fatto di sesso, chi vivrà vedrà.
Infatti, Stanley Kubrick s’ispirò a tal ritornello per Eyes Wide Shut.

Tornando alla Filogamo, mi rifilò uno “sfilettarmelo”. E il “mio” non si “sfregò”, perché m’inculò di “fregatura”.
Sì, ove le “confetture” son di fragole, anche il “duro” s’”intenerisce”. Ammosciatellissimo senza più “pisello”.

Io volevo solo “intascarmela” strappandole il “tanga”, coi miei amici a “stappar” il brindisi d’applauso!

Finìi di  schiena e di spada nella mia chiappa “finemente” sfinita. Altro che clap clap da lieti fini…

Altro che felino e ferino. Questo è un Inferno, oh mio Dio!

Lo so, non disperiamo d’uccello, Caronte il traghettatore recitava la nostra nave al mot(t)oNon isperate mai veder lo ciel.

Troisi lo sapeva. Al pelo… E anche Pasolini d’”uccellini” alla Ninetto D(i)avoli.

Questa è la verità, mentecatti e mendicanti, accattoni e minchioni!

Non ne esiste un’altra  al di fuori di “quella”.

Sono un provocatore, aizzo la mia mente alla “demenza” solo per non patire le depressioni ma, nel “buttarlo” a ridere e non nelle “buttane“, scarabocchio le vostre teste, anche perché poche donne amano che “schizzi” fra le “loro”.

Così è, così sarà.
Parola del “sudore”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. No!… Sono vergine (1970)
  2. Shining (1980)
  3. Whore – Puttana (1991)
  4. Gloria. Una notte d’estate (1980)
  5. Pensavo fosse amore invece era un calesse (1991)
  6. Uccellacci e uccellini (1966)
  7. Nottataccia (1991)
    Doccia fredda…

Genius-Pop

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