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Il sottoscritto, purtroppo, è uguale a Clint Eastwood: uomo (im)morale che giudica gli youtuber verbosi e anche a volte le donne schizzinose


25 Oct

Richard Jewell poster

 

Sì, l’umorismo glaciale alla Clint si sta impossessando di me.

E, con aria sciolta, cammino fra le luccicanti tenebre del mio cinismo romantico con sguardo opacamente lindo e poi variopinto, chiudendomi nell’ermetismo quando non voglio dare spiegazioni riguardo il mio essere spesso fancazzista distinto, odiando il puttanesimo di questa società barbarica e incivile, rendendomi misogino quando lo sono, cioè sempre, replicando alle offese che ricevo con altrettanta strafottenza ignobile da uomo che non sa che farsene degli attacchi pretestuosi, recludendomi nell’eremitico dadaismo quando, estraendomi astratto da un mondo di uomini volgari afflitti da aerofagia e meteorismo, osservo le stelle comete del bel cielo limpido, disegnando voli pindarici remotamente distanti dalle vostre rabbie malate di solipsismo in quanto son uomo di risma e anche di carisma, misantropo pressoché sino alla morte, revenant che spunta al solstizio e, dinanzi a chi di fronte a me si stizza, s’intirizzisce e con una sberla lo zittisce.

Ora, la società è peggiorata parecchio. Ciò è indubbio. Forse sarebbe meglio andare ad abitare a Gubbio, cittadina limitrofa a quella natia di San Francesco d’Assisi, città umbra ove un uomo ombroso come me potrà trovare la pace liturgica lontano dagli uomini metallurgici, dai metallari che sono sposati a una di cognome Murgia, dai rockettari che fanno solo casino nel loro cervello musicato di neuroni rumorosi, lontano soprattutto dagli youtuber sapientoni.

Ecco allora che rispunta WesaChannel, quest’uomo bolognese fintamente educato e politically correct che nelle sue prolisse, logorroiche disamine non sta zitto un momento e ribadisce ovvietà come un pedagogo di quart’ordine, come un maieutico ecumenico che vorrebbe elargirci istruzioni per l’uso riguardo la vita e la politica, il Cinema e forse pure l’astronomia.

Insomma, il tuttologo della mutua che disserta con fine oratoria composta su ogni argomento ma non discende alle motivazioni che devono averlo indotto a credersi Gandhi che gira video nella stanzetta addobbata con degli orsacchiotti.

Se fossi in lui, mi porrei questo quesito e inserirei un punto di domanda in grassetto a intestazione del suo prossimo, auto-biografico titolo:

Wesa, Joker sono io?

Sottotitolo: graditi commenti da gente che non la pensa come me. Ah ah.

 

Ieri sera, sulla mia bacheca Facebook scrissi che non mi sta molto simpatico il gentil sesso poiché le donne sono prevedibili.

Infatti, di lì a poco fui sommerso da offese femministe.

Una, particolarmente infervorata, mi contattò in chat:

– Ciao, davvero pensi questo delle donne?

– Sì, anzi no. Penso che sarebbe meglio se non parlassero. Ma comunque, se non vuoi più parlarmi, possiamo fare qualcos’altro.

– Guarda bello, non abbiamo niente da dirci.

– Sì, non abbiamo neanche molto da darci.

– Sei solo un maschilista merdoso! Brutto come la fame!

– Sì, è vero. Tu però sei anoressica. Adesso, scusa, vado a infilare le patate nel forno.

 

Sì sono piuttosto devastante nelle risposte.

In puro stile eastwoodiano.

Invece, un omosessuale m’ha scritto:

– Secondo te, sono un bel ragazzo?

– Non sono gay. Chiedilo agli uomini.

– Ma non hai detto che sei misogino? Quindi, la tua opinione da uomo è importante, Stefano.

– Sì, infatti lo è. Però tu non sei la mia donna.

– Ma che risposta folle è?

 

Un’altra invece m’ha scritto:

– Stefano, ti stai inaridendo. Se continui così, la tua vita sarà molto amara.

– Può essere. Basta comunque usare sempre lo zucchero nel caffè. Invece tu, anche se infili lo zucchero, sei incurabilmente frigida.

 

Ieri sera sono stato in un locale. Al bancone, al mio fianco, si sono avvicinate tre stangone.

Mi hanno guardato e si sono messe a ridere.

Di mio, ho preso a pugni i loro fidanzati.

Alla fine, l’unico rimasto a ridere sono stato io.

Avevate dei dubbi?

Morale immorale: siamo attorniati da idioti, da minorate e da merde. Qui è giusto sputtanare.

 

di Stefano Falotico

Etica della verità, Clint Eastwood, un principe (a)morale in un mondo sfasciato non solo dai fascisti ma (s)caduto nello sfacelo dello scatafascio


13 Feb

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Siamo stanchi dei critici cinematografici perché criticano da prevenuti, mal tenuti, spesso mantenuti e sono solo degli inguaribili passatisti senza una visione da futuro anteriore.

Orbene, figlioli. Chiariamoci molto bene. Il mondo è cambiato, cambia a vista d’occhio poiché la società è mutevole. E prende sempre strade nuove.

Io parlo così perché sono un futurista. Adoro il Cinema di Michael Mann e vorrei che il signor Michael si velocizzasse a girare il suo prossimo film. Invece che imbrodarsi, spinga mister Mann. Metta mano a una buona sceneggiatura e sfrecci col suo Cinema visionario iper-romantico fra i dedali della sua Los Angeles. Chi dice che Drive è un film enorme, lo mandiamo subito dal sindaco. Così gli firmerà un TSO e, dopo un’opportuna cura al cervello andato a puttane, rinsavirà di neuroni e comincerà a rivederci chiaro. Sì, il mondo e il Cinema, dopo passatine igienizzanti la sua testolina marcia, gli apparirà in maniera più cristallina. E credo che comincerà a vedere anche sua moglie sotto un’altra ottica. A forza di guardare film e filtrarli aprioristicamente secondo il suo già discutibilissimo pregiudizio, sua moglie finalmente soddisferà in maniera più ingranante, pompante di pistone parimenti ad Al Pacino reattivo di Heat quando insegue Neil/De Niro a tutto accelerare.

Sì, quest’uomo rimbambito da troppi dvd scaduti, deve energizzarsi cazzuto. Tosto e duro. E sua moglie, come Amy Brenneman, anche se capirà che sta con un racconta-frittole, lo amerà con passione rinvigorita, facendo sì che lui possa motorizzare il suo uccello sgommante sulle sue curve pericolose come il Valentino Rossi dei tempi d’oro.

Detto questo. No, non ho ancora visto The Mule del mio Eastwood. Perché aspetto che si calmino le acque, che le multisale si svuotino, essendo adesso tal pellicola al primo posto del box office, e che dunque gli spettatori idioti disertino film che s’illudono di capire e non possono capire. Perché ho deciso io. Ah ah.

Non credo che sarà un capolavoro. E se dite che lo è solo perché è firmato da Eastwood, andate a farvi fottere. La dovreste smettere con la politica degli autori e dei maestri che non si possono giammai criticare in quanto maestri. Uno può essere maestro e sbagliare. O perlomeno peccare. Sì, peccare è giusto. Lo sa Walt Kowalski di Gran Torino.

Egli peccò di superbia e razzismo.

Cristo Santo, ho più cose in comune con questi musi gialli che con quei depravati della mia famiglia.

Sì, ho capito che non appartengo a questo mondo d’occidentali porci. Meglio i cinesi. Fanno il loro lavoro, amano la contemplazione, non si fanno le scarpe a vicenda, adorano Bruce Lee e hanno, secondo me, anche fighe più belle. Con occhi a mandorla e culi migliori. Sì, non sono John Lennon e non fotterò mai Yoko Ono. Ma quella pornoattrice di qualche anno fa, Katsuni, posso dirvelo… mi ha fatto vedere Un mondo perfettoUnforgiven un culo capolavoro del genere. Sì, a questa qui dovevo farglielo più che a Jeff Daniels di Blood Work. Una caldissima mezzanotte nel giardino del pene, no, del bene e del male. Io non ci vedo niente di male. Se tu ci vedi qualcosa di male, pigliati Meryl Streep de I ponti di Madison County e ficcatela dove dico io.

La dovrebbe veramente smettere quel pappamolla di Salvini col suo Potere assolutoFino a prova contraria, viviamo in un Paese democratico, dunque sparo questa:

Salvini è come l’AIDS. Una volta che vi ha contagiato, avete pochi mesi di cervello vitale
e di uccello sanamente abile.

Gli extracomunitari non sono tutti terroristi come quello scimunito di Ore 15:17 – Attacco al treno.

C’è quello del terzo piano del mio palazzo, ad esempio, che mi saluta sempre. Sono gli altri condomini che non mi salutano. Soprattutto quelli maschi. Perché sanno che, da un momento all’altro, potrei circuire le loro signore come un cacciatore bianco, cuore nero.

Sì, ho una buona Gunny fra le cosce, questo le loro donne lo sanno. Lo sanno perché, dietro questo mio viso da cavaliere pallido, io le ho portate fra le nuvole con la mia Firefox – Volpe di fuoco.

Uno di questi tonti, l’altro giorno, ha cercato di spaventarmi:

– So che nella tua vita ne hai passate delle belle. Sei uno che ha visto l’inferno come in Fuga da Alcatraz.

– Guarda che la tua donna non m’interessa. È una figa dù caz’. E ne ripasserò di migliori. Per quanto riguarda il mio inferno, pensa al tuo forno. Ci son troppe patate in quel tuo microonde. Sono quelle che lecca e abbrustolisce tua moglie. È lesbica, frocio! Non lo sapevi? Come diceva Totò, informati.

 

Sì, Salvini è un fascista ma non facciamo di tutta un’erba un fascio. Sì, lui ce l’ha coi ragazzi che si fanno le canne. Di mio, mangio le caramelle balsamiche comprate dall’erborista e basta, ma non sono un moralista.

Sì, questi moralisti hanno rotto le palle. E quell’altro critico? Se c’è un film con un cattivo e un buono, dice che il cattivo è un fascista. Non potrebbe essere uno stronzo e basta? Io conosco un sacco di merde comuniste.

Io sono apolitico, apolide, apollineo, asessuato a giorni alterni e anche apostolo. Meglio essere un apostolo che un predicatore come Cristo. Tanto, se vuoi passare per messia, ti mettono in croce. Se invece vuoi passare, appunto, solo per apostolo, al massimo ti diranno che sei un figlio di puttana come Giuda. Ti ammazzerai per la vergogna. Tanto che cazzo campavi a fare? Per tradire ciò in cui avevi creduto e poi hai rinnegato? Falso! Coraggio, fatti ammazzare. Lanciate eccome le prime pietre.

E, se non vuole porgere l’altra guancia, ci porgesse almeno il didietro così gli moltiplichiamo il pane per ingozzarlo come un maiale ma soprattutto il nostro pesce nel suo tempio sacro!

Dio santo! Perdonami perché ho peccato.

Ho detto un’idiozia. Ma ne sento peggiori delle mie. Ho sentito dire che Donnie Brasco è un film mediocre e che la colonna sonora di Mission firmata da Morricone è retorica.

So io cos’è retorico! Hai detto una puttanata micidiale e quindi, senza se e senza ma, in maniera pletorica ma soprattutto stoica ora ti piglierai un’inchiappettata storica.

Molta gente sostiene che il Cinema di una volta era migliore di quello di oggi. Non è vero. Ieri come oggi uscivano stronzate. Ma quello che usciva ieri a loro appare più bello. Per forza, prima quello che usciva era il loro uccello dentro una giovane passerina tutta bollente, adesso invece escono solo bollette. E il loro uccello, a forza di svolgere un lavoro del cazzo senza respiro, è bollito!

Dunque, amareggiati che sono, non amano più i film d’amore e li definiscono melensi.

Sì, loro sono tanto dolci e, a forza d’inculate di una vita a novanta, cioè senza più palle, non sanno neanche gustare la crema dei pasticcini. Perché quella del pasticciere la intorta la moglie. Che è in menopausa cavalcante ma ancora cavalca di panna montata l’amante per qualche dollaro in più.

Sì, suo marito si è ammosciato e non gli servirà a nulla andare dall’andrologo. Nessuna nuova calibro 20 per lo specialista da uomo da cravatta di cuoio. Sta tirando le cuoia mentre la moglie cucina le uova anche ai camionisti.

L’altro giorno ho detto che Ligabue fa schifo. Sì, ho scritto anche questo:

Luciano Ligabue non è ancora stato assunto come mandriano delle capre? Mah. Dire che avrebbe più ammiratori pecoroni.

No, Luciano ha fatto qualcosa di buono. Qualche bella canzone l’ha realizzata, siamo seri. Sì, però io dormivo ed è stato meglio così. Se voi avete ascoltato delle sue belle canzoni, non stavate contando le vostre pecorine. E non mai è cosa buona e giusta, appunto.

Io ho perso il conto. Buonanotte.

Credo all’amore? Spesso esiste, più spesso… eh, più spesso è più dura. Specie se è grosso anche quello in banca di chi mantiene allegra la relazione.

Credo all’amicizia?

– Sì, contento tu, contenti tutti ma non è contenta tua moglie, però, amico. Che possiamo fare?

– Che vuoi fare? Vuoi fartela?

– No, sei mio amico. Se la farà un altro. Fidati, è meglio. Tanto è un cesso. Devo esserti sincero. Quindi, prima la mandi a farselo dare nel culo e più te la godrai. Credimi.

 

 

di Stefano Falotico

“Gran Torino” – Recensione


31 Oct

I ricordi delle rughe giovani, eterne nell’immacolata innocenza dei sogni da salvaguardar guardinghi

Ora, sfila davanti a me, sempre una costante insonne, il volto levigatamente “cavernoso”, appassito, ischeletrito di Walt Kowalski, un monumento di bionda asciuttezza argentata nel Clint Eastwood della sua feroce malinconia “senile” solo di parvenza “sparviera”. Di sparatorie “fraintese”, di rese dei conti d’una metropoli sgangherata nei volti “bendati”, o troppo “scoperti”, di piccoli gangster in erba…

Walt, con la sua storia alle spalle, sepolta nel cassetto delle illusioni “perite”, deperito, affranto, perduto dopo un’altra delusione. La morte della moglie, nel decoro della sua medaglia al valore “tatuata” nelle fessure, tessuto roccioso nelle “fenditure” dei suoi occhi ancora vivi e scattanti di secolare grinta non ancora raggrinzita. Una quercia che non scalfisci, che non abbatti. Ma è avvilito. Torna a casa, con la bandiera che sventola ingrigita, sedata da piogge che han spento il sorriso, scandita dalla monotonia imperterrita d’un morto dentro che sogghigna, sbuffa, laconico è più eloquente di mille parole.
Si “scheggia”, disarmato e soprattutto disamorato, ancorato al Vietnam e ai cuori infranti di quel fango polveroso, incancrenitogli demoniacamente, anzi “all’ammoniaca”, in un’anima che non spolvera più.
Così, pulisce il cortile, sbevazza e sputacchia, annoiato e infastidito dai vicini e dalle coetanee tardone.
Ma il vecchio leone (non) s’è addormentato, e invece ringhia “sottobosco”, nella foresta dell’enigma irricucibile, della ferita che fa male, ticchetta nel boato spaventoso della Notte.
Luna torpida di violenze, proprio dietro l’angolo. Una “canaglia” inacidita, incagnita, già “incagliato” nei suoi dolori personali, che suona la carica a “colpo di fucile”.
Smalta il vento delle ingiustizie con la mordace furia di chi addenterà, cacciatore, i bambini troppo “dispettosi”, “educati” a “sbrigarsela” sporca.
E così, dalla fortuita disavventura, nasce l’amicizia e l’affinità insospettata con uno “scemo”.
All’apparenza tale. Poco reattivo, poco appunto “in guardia”. Il Mondo è un posto perlopiù schifoso che non guarda in faccia proprio nessuno, anzi, ti punta il dito e ti “mitraglia” se sgarri, se non premi il “grilletto” quand’era il momento fuggente. Ti arrugginerai se non ti lavi dalla merda, se non te ne “levi dalle palle”. Se non ti dai una mossa prima che ti ruberan la “merenda” e anche le ragazze che sogni ma non tocchi, che guardi ma hai paura di baciare. Che sfiori di sorrisetto timido e poi scappi per non scopartele. Che c’è di male in una sana scopatina? Te lo dice Walt. Un pezzo grosso, un mandrillo “stanco” per chi la testa l’ha appoggiata sul comodino del “legnoso”. Del palloso. Han tante palle gli “uomini” che le han appallottolate nel saccheggio ruffiano e nella domestica “bontà”. Parenti che son capaci di “regalarti” un ospizio per “rabbonirti” e macellarti del tutto. Per macerare quello spicciolo di vanità che ancora hai, quella melodia jazz che tu hai sempre respirato nel frenetico gran casino che non vuole “auscultare”. Se la cantan…
Guarda un po’ Walt il “bestione” che tutti allontaneranno e disprezzano, trattan da “signore” ma poi odiano e lo relegano alla sua solitudine di (rim)pianti da non urlare per non disturbar la quiete cheta-“acquetta”. Per non dar “problemi” ai pantofolai veri. Ti spaccan il vetro di ricatti e intimidazioni, prendono in ostaggio il tuo Cuore per quattro risate in compagnia.
Per divertirsela “allegramente”. Tenendo in pugno quella famiglia di “cinesini”.
E tu, proprio tu Walt, che ti affezioni a Thao, il “tardo”.
Ah non è tardi per far piazza pulita e metter a posto chi l’ha fatta grossa.
Adesso, siamo arrivati allo stupro.
Il prete ti consiglia di perdonare, tu confessi i peccati di tutta la società, sei un Pennywise formato King of the Night.
E il Diavolo ha bussato alla tua porta, distruggendo la calma e i tuoi equilibri sonnolenti, già pronti a tirar fuori le unghie e l’artigliera “pesante”. No, non reagire, lascia stare, ecco la vocina della coscienza.
Ma tu non la vuoi sentire, vai avanti di “testona” tua.
Smonti “baracca e burattini”, t’incammini a casa dei lestofanti, e li sfidi. Estrai una pistola che non c’è, e t’ammazzano a sangue freddo.
A chi vuoi raccontarla? Alla polizia scesa sul luogo del delitto?
All’assistenza sociale? Alla tua pensione?
Ai figli “buoni?”.
No, tu sei andato lì apposta, con un chiaro intento. Stendere le loro vite da maiali.
Ma l’hai studiato bene, con l’istinto dello spietato…, duro a morire davvero.
Volevi incastrarli col tuo assassinio.
Perché il Mondo arrestasse chi ha ucciso, chi s’è spinto troppo oltre.

Darai e “intonerai” in dono a Thao la speranza di una via migliore.
Rabbrividiamo. Di gelo.
Di meraviglia.

(Stefano Falotico)

 

Il mio official account su Twiiter: Walt Kowalski, il vendicatore pallido dagli occhi di fuoco… il ghiaccio è Mischa!


21 Aug

In questo periodo, sono ossessionato da Mischa Brooks, pornostar che “educherei” volentieri, a voluttà. Sì, sono “volenteroso” nello “studio” arredato fra tappeti in cui “sanguineremo” e vari “affreschi” sparsi sul pavimento…

Sì, anch’io in questo trambusto di carna(l)i mi sto “adattando”.

Se certa gente, dietro “sevizie” con tanto d’“ingredienti” calunniosi, pensava “pene” che mi sarei svegliato, di tutta “in riga”, a prostituirmi in un misero lavoretto per compiacere la società di massa e poi trasformarmi in un porco “qualunque”, di feste, puttane e vigliaccate, si è sbagliata di grosso… grossissimo.
Perché io ce l’ho più duro di quanto potevano solo immaginare nell’ incubo “sessuale” alla loro violenza fisica e psicologica.

Così, fra un “trastullarmelo” gioviale e un’altra botta in testa a una vecchietta dispettosa mia dirimpettaia, con tanto di sputo ”incaffeinato” nel “costernar” la sua amarezza d’una “effigie” che lei disgusta quanto ne è “maliardamente” attratta (il carisma del giovane, che svecchia, è quanto di più erotico un’anziana possa desiderare), mi sono creato l’account Twitter.

Ecco, dopo aver allestito il mio “Profilo”, sono passato alle maniere “svelte” che “annuserebbero” amplessi lenti.

Nel mio “Sfondo”, campeggia alla sinistra dei vostri schermi, d’occhio “mancino”, Walt Kowalski, sì, proprio Clint Eastwood di Gran Torino. Fotografato nel suo signorile aplomb quando sta in chiesa.

So che siete curiosi quindi, se fossi in voi, opterei di controllare.

Ai miei detrattori, questo è un monito che li terrorizzerà. Come pretendo che si spaventino.

Tornando alle donne… Così, per “prova”, ho subito elargito delle “mail” a due superfigone. Una che abita in Italia, di “mestiere” giornalista. Sì, pensate che mi sono abbonato a “Pescara Channel” ma non per assistere alla retrocessione della “concittadina” squadretta. Solo per poter registrare, in “deluxe” lussuriosissimo, le cosce di Elvira. Vi basterà informarmi e saprete anche il suo cognome.
Anni fa, quando ero meno mandrillo di oggi, m’iscrissi a una chat di incontri. Anzi, si chiama(va) proprio “Incontri”.

Al che capitai, “captandola” già tutta, su questa qua. Una che posava di gambe accavallate per il mio “cavallone”.
Mi diede anche il suo numero di telefono ma non se ne è fatta… molto.

Mi ha eliminato poi da Facebook perché troppo “presa” da me, il fascino (in)visibile che penetra il monitor. Dunque “impaurita”, ché avrebbe tradito l’attuale compagno. Un mezzo storpio che, però, pare la “spinga” di soldi e “bustarelle”, con tanto di “spintarella” per “raccomandarla” alla Rai, ove temo “gliela” scipperà quello del “novantesimo” minuto…

Lasciando perdere Elvira, sulla quale accennerei solo a codesta (s)battutella, “Elvira, la Donna per cui nessun s’evira”, ho propeso, sempre teso, per Mischa Brooks.
Una delle più grandi troie attualmente sul mercato della pornografia mondiale.

Sì, questa è una società veramente “progredita”. Le proporzioni dello sviluppo…

La mia iscrizione su Twitter non è stata certificata da nessuna carta di credito che potesse attestare la mia maggiore età.

Dunque, se v’iscriverete anche voi, o siete già iscritti, potrete “ammirare” le foto di Mischa, “plateali”. Dunque veder bene come “tasta” e come i marpioni sian “tosti” dentro di “Lei”.

Comunque “vada”, non sono un moralista.

Sono “perversamente” innamorato di Mischa.

Ogni volta che “la” vedo, so che i pantaloni, indossati al momento dello “strabuzzamento”, rischiano il “collasso”. Sì, sdrucendosi la pelle, “tirata”, rischia che poi non si stiro-ferro più.

Ricordate: se qualcuno pensava di abbattermi, sappia che, dopo altre due mie opere, piglierò un aereo e filmerò la mia “potenza” a planare su Mischa.

“Questo, dicesi prenderlo in culo”. Voi sistemati, gonfiati, Lei a gonfiarmelo di tette aerostatiche. Dicese termodinamica da buoni amici…
Come no…

 

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Boogie Nights. L’altra Hollywood (1997)
  2. Ufficiale e gentiluomo (1983)
  3. Gran Torino (2008)
  4. Mr. Brooks (2007)
  5. Novanta… la paura (1945)
  6. L’aereo più pazzo del mondo (1980)
  7. Prince of Persia. Le sabbie del tempo (2010)

Walt Kowalski versione Frank Leone


30 Jun

 

Quando le ingiustizie perdurano recidive, un Uomo che non ha paura degli scagnozzi, degli “scugnizzi”, dei “peli rizzi” e dei “caporali” ostinati e testardi, afferra il bue per le corna, lo “affigge” al muro, lo sottopone a una lentissima tortura per una confessione che, timorosa dell’ombra spaventovolissima della morte “elettrizzante”, confesserà il “fine” raggiro, le sue circuizioni da domator di circo, la sua bestiale invidia punitiva, e il suo ostaggio da “autorevole” rapitore… sbudellato e steso sul suo stesso “altare”

Con certa gente bisogna sfoderar la grinta del miglior Stallone degli anni ’90. Durissimo, senza fronzoli, esser incagniti e rabbiosi quanto le loro “scarnificazioni”. Bidogna denudarli d’ogni falso orpello, e spellarli vivi, bruciando tutte le loro meschinità, tutte le loro ristrettezze “restrittive”, il loro “vantaggio”, la sconsiderata pazzia che ne sottese la follia dei loro laidi gesti, bisogna assolutamente tener altissima la guardia e guardarli dritti negli occhi, non abbassarli neppure per un breve istante che ti potrebbe essere fatale e “decisivo”, bisogna “fucilarli” nell’anima con la stessa “dovizia” carnale, bisogna trascinarli nella stessa trappola che ordirono per “lordarti”, per infamare la tua reputazione, per “penalizzarti” della loro stessa “fedina” intonsa, aspettar cautamente l’attimo giusto, “pazientarsi”, lasciarsi colpire a muso duro, farsi “internare” e “rinchiudere” per poi incolparli del loro stesso delittuoso boomerang, arrestare proprio l’istinto che salterebbe loro alla gola “impugnando” la sciabola tagliente d’una presa mordentissima a strozzarli della loro stessa “morsa”, attendere per tender l’arco della freccia e conficcar, nella loro indifendibile ma “istituzionalmente protetta” pavidità mascherata da “virilità”, un dardo velenoso che si deflagri nel coglierli in flagrante e sbucciarne, avidi proprio della loro incontentabile avidità, ogni lembo delle loro rosate menzogne.

Sì, quella gente che si “divertiva”, “sadicissima” a dissanguare le coscienze innocenti, per indurle a “delinquere”, macchiandole, “a distanza”, d’offensivissimi attacchi. Per attaccarci sopra delle etichette.
Per provocazioni che soddisfassero il loro “godimento”, uccidere o peggio, più “sottilmente”, indurre al suicidio una persona per deturparla e privarla del bene più prezioso, se stesso. Il proprio Cuore, il valore inaffondabile per cui s’erge ogni mattina col sorriso e con la gioia a brindar per la vita.

Sì, se taluni furon tanto “perspicaci” di “esche” e di “formaggio”, potrebbero incontrare stavolta il Leone…

I pazzi aguzzini hanno incontrato una mente enormemente più aguzza e hanno “sminuzzato i loro stessi “denti”

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Gran Torino (2008)
  2. Sorvegliato speciale (1989)
  3. Cobra (1986)

Walt Kowalski contro il diffamatore balbuziente e il fratello “violentatore”


20 Jun

Un altro sito ove attribuirsi gli “attributi”, ove “qualcuno” te la “tributerà”, e in tribuna del tribunale, di nuovo, confesserai le tue maldicenze

Il matto, il “maniac“, adesso s’è creato un blog, ove, in primo piano da ebete-strabico, campeggia con tanto di foto da mariuolo-“bravo ragazzo“. L'”uomo” che tutti noi conosciamo grazie a me, che l’ho ampiamente sputtanato ma che, a quanto pare, ancor si “diletta” nel “gusto” della “provocazione sanissima”, per quattro risate in compagnia e una campagnola nel letto ad “allettarlo” dopo tanto “lavoretto inappagabile”.

Eh già, ci sono gli “hobbit impazziti“, direi più troll da tro…, che girano per il Net, chissà quale altra “vittima” d’accusare di “schizofrenia”, da scegliere oculatamente per inculcargli l'”inculata” a base d’intimidazioni, password rubate, telefonate nel bel mezzo della Notte, “cenacoli” orgiastici e riti “sacrificali” alla sua “verginità” per un pasto luculiano da “vampiretti”.

Con l’amico d’infanzia, handicappato che gli regge il moccolo essendo un “mongolo”, il fratellino che continua a gridacchiare fra la racchia della madre, le tirate d’orecchie del padre, il “ricchione” a cui “lui” porge il “cetriolo” in segno di sfottò con frase, ad effetto, “Io ti fotto per il cul”, e qualche meretrice che s’è ben “meritato” nella sua vita “aristocratica” da chi “uccide” la gente, poi, grassa, borbotta di “bottarelle” e la celebrazione storpia su frase “sobrissima”: “Sono come Marlon Brando, però, dopo tutte le mie mafie, ho incontrato Al Pacino che m’ha fatto traslocare e spendere mezzo patrimonio davanti al giudice. Questo Al Pacino lo voglio vedere morto, e lo seppellirò vivo. Così, nel caso (molto probabile) che non dovessi riuscirci, mi chiederà un rimborso per il quale non potrò neppure comprare il latte al mio cagnolino, l’unico che ancora mi lecca…”.

Ricordate: mai mettersi con un Uomo dallo Sguardo di ghiaccio.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Gran Torino (2008)
  2.  Il texano dagli occhi di ghiaccio (1975)
  3.  Il cavaliere pallido (1985)
  4.  Il padrino (1972)

Walt Kowalski versione “It” – L’incubo che tormenterà le adolescenze assassine


20 Jun

 

Un pagliaccio “ipocondriaco”, soffre ancora d’idiosincrasia contro la gente che “lo” odiò

Sì, stanno lì, appollaiati nel loro “reame” di squallor da “squali”, ora ben “equilibrati”, di quella ponderatezza che gioca sempre poco pulito in un “fair play” a “sgambettare” e sgallettare fra giulivissime molto “gioviali” col loro “giovarle” da “Don Giovanni” oratori di sodomie da “oratorio” di “medici” e ammalate.
Come “le” guariscono loro, neppure l’amico del giaguaro…

Dove pensano di fuggire tutti quanti, tali furfanti?
Gente “abituata” bene, sin dalla nascita d’un parto che io avrei abortito, perché costoro io li aborro!

Sì, la madre, una sicula, “sicura” di sé, che ha sempre vissuto un rapporto estremamente conflittuale col fratello, che “emigrò” a Roma per far “carriera”, sposandosi a una da cui pender dalle “labbra”, che, per “favorirlo”, serviva i “favorini” a chi poteva “avvantaggiarlo”. “Allettandola” con chi, in Rai, poteva “irraggiarlo”.
Sì, il marito è un fumettista, disegna dei suoi Soli spenti, trasfigurandoli per non pensare ai tradimenti della “nuziale” sua traviata, e cura i tagli, che la “consorte” gli infierisce, sollazzandosi con ritratti “colorati” delle sue notti bianchissime.
Sì, la sorella, la “matriarca”, studiò filosofia per “allentar” un po’ le “tensioni” del padre, una bestia che “la” immalinconì parecchio, a cui chiese poi perdono, “indirizzandola” a studi ove poté “potarsela” del tutto, “trasferendola” poi a Bologna, ove, in una festa de l’Unità, incontrò un comunista fascistone che ben “fasciò” le ferite “inflittele” da chi così tanto “la acculturò”.
La cosiddetta “protezione” del “signorotto” col pancione.

Dall’unione della supersfigatona e del “figo” delle “crescentine” per le “sartine”, nacquero i due figli.

Molto “colti” e “acuti”, che, per puro “diletto” scherzevole, presero di mira una persona che aveva scelto di vivere a modo suo.
Sì, vollero, con sevizie e torture sempre più viziose, nel loro ozio da “zii”, “svezzare” un ragazzo che reputarono da “sputtanare” perché troppo “viziato”.

Così, dopo innumerevoli assalti, saranno assediati a morte, da un Pennywise tornato e tormentante, “orribilmente” a fotterli in vita, per un “sogno” loro molto oppressivo.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Walt Kowalski contro il denudato criminale che non sa più a quale Kurt Cobain, il “santo”, appellarsi, perché sarà spellato


20 Jun

La vendetta è un “pasto nudo” che va gustato freddo, “al caffè”

La famosa crème de la crème bolognese, di gente, gentilissima di calunnie e falsità sul conto altrui, che passa il Tempo a “cremare” gli “antipatici”, a “pulirli” et(n)icamente, e li vuol veder elidere e farli “crepare”, e, invece, stavolta hanno incontrato chi, “nutellescamente”, di (ma)scarpone, li divorerà come crêpe, slabbrandoli ispidamente nel “sotto i baffi” che farà nomi e cognomi.

Sì, con questi qua, bisogna usare le maniere forti, visto che, oltre a esser dei babbei, dunque dei ritardati, son innatamente, (in)naturalmente, anche tardi di comprendonio.

Il loro grado di ottusità si spinse talmente oltre da voler “accerchiare” una persona e “incendiarla”, poi “riderselo” da “ferinissimi” molto fieri della loro violenza induttiva al suicidio, e denunciare la stessa persona di “malattia mentale” quando questa “diede di matto” per la brutalissima aggressione, da tali impostori ritorta contro perché ritenuta “infondante” e “indimostrabile”.

Come no, le loro coscienze si svegliano di Notte e, dopo l’amplesso con la cretina, vomitan tutta la merdona.

Già, “giallo”, la verità viene sempre a galla e, alla prossima conferenza del mio libro, mi sa tanto che, platealmente, proprio letteralmente, prendetemi alla lettera in quanto letterato, soprattutto contro l’analfabetismo di queste poverissime “anime”, sarò io a pretendere il lauto, lecito, “leale” risarcimento, con tanto di firma in calce del mio calice.
Sì, tutti i nomi di tali omuncolissimi, così “muscolosi”, usciran fuori di bocca, proprio da quel buco che volevano ammutolire…

E le loro psichiatrie andran ancor più a puttane, quali improstituiti della loro carne improsciuttata già put(rid)a, col mio avvocato che non aspetta altro che un’altra mossa falsa da parte di quei “gestori” della radiolina cittadina che “ama”, per tiramento, “segnalarmi” di reati mai commessi, solo per intimidirmi di ricatti.

Così, anziché mettere su la loro musicaccia in quel pub da Sabato ser(r)ra, saranno “insederati” a cuccia, a mendicar da barboni con la reputazione macchiatissima.

Se lo sono andati a cercare.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  A History of Violence (2005)
    Stavolta, “amico”, volevi rapinare Tom Stall…
  2.  Gran Torino (2008)
    Forza, ammazzami, e altro che “processo per direttissima ed ergastolo a vita”, come dici tu, “simpaticamente”, quando sfotti e poi blandisci così chi pensi che non può farti nulla.Infatti, non lo toccheremo neppure con un dito, ci penseranno i poliziotti a “manganellarlo” in galera.
  3.  Ronin (1998)
    Che c’è dentro la valigetta?La vendetta che ti renderà molto “melanconico”.

    – Oh, ma son passati così tanti anni, e a questo qui non passa. Basta, ha rotto.
    – No, quelli rotti sarete voi, che pensavate di passarvela liscia con le “passerine”.

Walt Kowalski, il moralista innamorato del suo “moro”


20 Jun

Tante storie, la gente, inventa su di me e sul mio conto, perché sconti senza sconto il mio trascorso “eremitaggio”, come se dovessi approvare che, “provato”, ce l’ho ancora “privato”

Sono Walt Kowalski, di mattina, sofficemente, mischio il cucchiano nelle bevande alle “lavande”, gastriche, delle vostre gastriti, e me ne frego altissimamente, connettendomi su Sky e programmando la registrazione della maratona su Il Trono di Spade, e poi acquistando il “mattone” di migliaia di pagine su Ibs.it, con la clausola che sarà mio solo se il mio “sciabolone” sarà lucidato nel Medioevo più magico con una Donna romanticamente “bretone”, forse una bruttona. Mah.
Questa è una serie imperdibile, di combattimenti a fuoco, di cavalieri truci e “truzzi”, di capigliature improponibili, di nani malefici e figli di puttanissima, di bambine prostitute che fan danno, “dandola” a tutti e, “alzandoli-dondolandoli”, aizzano le maschie rivalità, fra altro muschio e “boschetti”, fra uccelli, rovi e un “gatta ci cova”, e un’altra scopata vicino al caminetto, con tanto di armature amatissime, “metallare” di “musica” tonante e “alitandole”.

Sì, per ora, questa qui è la migliore in assoluto, annettendola al film, in due “puntate”, su Jack Kevorkian, con un mefistofelico Pacino più “vecchio” del solito, e Boardwalk Empire, il Buscemi finalmente protagonista e cattivissimo che ti rende pink sparandoti nelle palle, di pallottole.

Sì, l’Italia rimane un “Paese” di puttanieri e zoccoline, Sara Tommasi, lascia fare…, si fa drogare” da Vincenzo ma, nel contempo, scrive, illetteratamente con calligrafia infantile, una lettera di denuncia per creare lo scandalo già annunciato da chi, pur di porno adesso, non è Suor Annunziata.

Walt Kowalski contro lo storpio a cui “lo” torcerà di “sanapianta”


18 Jun

L’attuale “gioventù” odierna

Il Mondo è pieno di babb(e)i, gente che si sveglia una mattina, credendosi “grande”, e comincia, per frustrazioni personali, rabbie mai (as)sopite, e “intollerabile fastidio” invidioso delle libertà altrui, a perseguitare e (ap)pestare i destini e “cestinarli”, a riempire le loro messaggerie d’intimidazioni, “musichette orecchiabilissime”, subdole offese dietro immagini di omicidi, foto con gente sbudellata e carne “truculentissima”, ed “epitaffi” col tuo nome stampato sulla tomba con tanto di data di nascita, “ritratto segnaletico” e l”‘intestazione” assassina “Morto per suicidio, causa disperazione mentale”.

Sì, uno di questi tizi l’ho scoperto e trascinato in tribunale, perché era “turbato”, “schifato”, da un ragazzo del quale non comprendeva la scelta “anomala” di privilegiare l’Arte e la Bellezza e non “miscelarsi” nella miscellanea di “liane” sociali da trogloditi della giungla, ove il “valore” è il “pelo” e chi più ne “insacca”.

Un animale, capobanda di coglioncelli storpi, la cui massima ambizione, “lodabilissima”, è “sfondarlo”, dementi preoccupati unicamente di “spassarselo” e di sparare su chi non “bomba”,  un Tempo che li ha già invecchiati, dietro burle “amicissime” e “bare”, appunto, per sigillare le coscienze di chi non vuole vivere nella loro insensibile insensatezza da dilaniatori villani e da “frivoli” uccelletti…

Ecco, è giusto che, ieri, uno di tali maiali, m’abbia visto in gran forma.
Perché gli converrà “girarselo” per i “suoi”, e non calunniare più nessuno, altrimenti a qualcuno potrebbero girare, e questo qualcuno, “senza nome e senza dignità”, potrebbe, potentissimamente, “prenderglielo” molto male…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

 

 

 

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