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Siate dei perenni adolescenti, siate totoiani


26 Mar

Vota Antonio

Giampiero Mughini: – Quando vi ho detto che voi avete mescolato in questa terna il sacro e il profano… per quel che è del sacro certamente alludevo a Totò! Totò è stato un artista inimmaginabile nel suo tempo e nella storia europea della comicità. Ha creato anche lui uno stile e una nobiltà, e Totò va ancora risarcito delle bestialità che scrivevano i critici di allora…

– E come mai non l’hanno riconosciuto i critici, Giampiero?

Mughini: – Quindi Totò non si tocca, non si tocca! Non si può toccare!

Perché in quel tempo arretrato della storia culturale del nostro costume… la differenza fra la cultura, la separazione tra la cultura cosiddetta alta, quella sussiegosa… le accademie con la maiuscola eccetera, eccetera, e la cultura bassa, questa meravigliosa cultura che veniva dallo spettacolo, dal Teatro, dal cabaret, dalla strada, etc, era una distanza enorme! E naturalmente i critici del tempo erano dei conformisti, dei conformisti che la ribadivano questa distanza. E poi via via Totò è cresciuto col tempo immensamente e io mi ricordo quei piccoli cinemini degli anni Settanta a Roma dove noi andavamo a sussultare dinanzi alla sua grandezza. A SUSSULTARE!

 

Sì, Totò non era normale, credo fosse pazzo, aveva un fisico “sghembo”, disarticolato, una faccia asimmetrica, spigolosa, già vecchia quando aveva quarant’anni, rugosa e al contempo liscissima, una faccia che faceva ridere.

Sì, adolescenti siatelo sempre. Non omologatevi, svilupperete la farsesca bellezza del vostro incarnare la pochade, la commedia degli equivoci, verrete fraintesi, non diventate dei manichini ma muovetevi col vostro pinocchiesco stile, fate i gradassi e gli smargiassi, inventate neologismi, invertite le parole, giocate di allusioni, di doppi sensi, di malafemmine, effeminatevi pure, sì, fate la femmina piuttosto che i puttanieri machi, sgattaiolate in mezzo ai burini, provocateli con le vostre battute losche ma sagge, invogliatevi alla bizzarria, siate colorati oggi e tristi domani, permalosi e poi amabili, stronzi e romantici, fumate, accavallate le gambe, guardate, spiate, annotate anche nelle più brutte nottate, non fate i notai o gli avvocati, siate magistrati della vostra unicità e decretate la vostra vita prima che critici “adulti” possano dirvi chi siete.

Forse non diverrete come Totò, ma non lo riceverete nel popò.

Ma mi raccomando siate “partenopei” nel meglio della ruspante gagliardezza, non nel peggio…

Ieri, ad esempio, una modella era in diretta su Instagram e ho dovuto leggere roba come… dai, escile!   

Escile che verbo è? Ma soprattutto che merde siete?

 

Sapete perché tutti alla fine si ricredono e continuano a darmi retta? Perché io sbaglierò pure, ma sono un Principe come Antonio! La maggioranza è ipocrita, appartiene al porcile e mangia la propria trippa col sugo…

 

 

di Stefano Falotico

Le ca… te di Fantantonio


31 Jul

roc203

 

Antonio Cassano, “mariuolo” non solo dell’area di rigore, non si smentisce e, dopo aver dato l’addio alle scene, ci ripen(s)a e con bello stile, degno del Petrarca, dichiara lapidariamente, in perfetta “ortografia” del politicamente corretto:

 

la vita è fatta di scelte. Anche professionali. Si può farne una che si ritiene giusta e poi ripensarci, è successo miliardi di volte nel mondo. Se poi è Cassano, allora è matto. Nella mia vita di c… e ne ho fatte tante, ma non sono scemo. E soprattutto sono sempre stato coerente. Per il resto, sono abituato a convivere con la pressione mediatica. Sono diventato un kway, la pioggia mi scivola via. Con l’Hellas Verona non è scattata la scintilla, l’ho capito subito… è come stare con una donna e accorgersi di non avere voglia di passarci del tempo insieme. Una questione di feeling, di aria. L’ho detto al presidente Setti, al direttore sportivo Fusco, all’allenatore Pecchia. Ho pensato fosse meglio interrompere, anziché trascinare la cosa.

Ritirarmi? Quando ho parlato col Verona non ho mai detto “mi ritiro”. Sfido chiunque a sostenere il contrario. Poi sono state scritte altre cose, ma la verità è questa. Infatti al momento della rescissione mi hanno proposto di inserire la clausola di risarcimento, nel caso trovassi un’altra squadra. E io ho accettato. La nostalgia di casa non c’entra. Di sicuro voglio continuare, ho più di qualche idea, ma non ho offerte. La cosa fondamentale è che mi diverta. Come ho sempre fatto in 18 anni di carriera. Entella? La sfida sarebbe grande, tentare il “miracolo” Serie A. Sono stato a un passo a febbraio, avevo accettato, ma la notte ho riflettuto, non me la sentivo ancora di scendere in Serie B. Sono rimasto fermo fino alla firma con l’Hellas Verona. Il rapporto umano tra me e Gozzi non è cambiato, è ottimo. Sampdoria? In questo momento della mia carriera mi sarebbe piaciuto essere allenato da Giampaolo, nel suo modo di giocare avrei reso alla grande. Chi mi vuole deve chiamare me, non ho procuratori. Data limite? Settembre, altrimenti resto a casa.

 

Insomma, Antonio troverà sistemazione non solo calcistica nel coacervo di pensieri contradditori che invadono la sua mente? Cassano, lo posso asserire con lucidità da “esperto”, è calciatore che merita una seconda possibilità. Le qualità tecniche non si discutono e sa farsi valere con dribbling sinuosi come un cobra solitario nei suoi giorni di fame.

 

Vota Antonio! Sì, La Trippa, come la sua!00737503

di Stefano Falotico

Votatemi, cazzo!


24 Feb

Oggi, alle ur(i)ne, vota la lista “Falotico”, per un Futuro ove chiunque sia libero da spauracchi e possa volteggiare d’avvoltoio nei suoi involtini in salsa agro-dolce…, e tifate per Bob De Niro agli Oscar

Prefazione “in ciclostile” d’un giovane pimpante che oggi va col triciclo e domani in BMW, acronimo di “Beate le minchie del W la vulva!”. Sono furbo? Certo…, sono la “volpe”.

Oggi, fratelli della congrega, c’aggregheremo per migliorare questa “pantomima” di Paese impantanato, ove le donnicciole infangano e poi van alle terme coi “fanghi” per poi coltivare il “fungo” del marito fra calli veneziane e un callo “profumo” noia e caligine, fenomeno atmosferico di come le mie palle non ci vedon più, causa nebbia “a branchi” che m’assediano incidentali del mio sinistro “temporale” nelle tempie troppo precipitose per una “serena pioggia” sulla di Lei “nuvoletta”, eh eh che diavoletta, domani io vi dico “Votatemi!”.

Bando alle baldorie, fuori i coriandoli, in gran coro di fighe c’accoreremo a malincuore delle malelingue. Sì, io uso la lingua orale senza la vostra oratoria, e vergo di mia “pugnetta” questo motto “su e giù”.

Basta con la pastasciutta, con la Santanchè, con le chiaroveggenze, con i cherichetti, i falsi cleri e queste tristi cere: è ora dell’Ultima Cena a tali cretini: fuori l’accetta, spruzziamo aceto a questi ceti, io dirigo da criceto, io aborro e non accetterò. Maddalena sa che che m’è “lento” perché la amo d’irruenza mentre Lei grida alla Renato Pozzetto un “Eh, la Madonna!”, e gli invidisiosi mi maledicono mentre Monica Bellucci, con me, è la Gioconda nel piatto delle mie “anaconde”. Sì, del mio cunicolo coniglissimo

Non regalate voti inutili al Grillo Beppe, il pagliaccio di Pennywise son io e ci tengo a rubare a Tim Curry perfino il pollo al limone su risatina da rosticceria cinese. Ah, vengo turbato da masse di stangone per culi da gustare.

No, non pensate che io scherzi. Ho mai mentito? Sempre. Oggi giuro vendetta e ieri si vendicarono di me, riducendomi un mendicante.

Ma, “fallo sta”, che le attrici porno, più per la “maggiorata”, mi contattano.
Credete che vi racconti “puttane?”.

No, tutto attestato da Twitter.

Ora, recatevi sul profilo dell’immenso fondoschiena “anal” di AJ Applegate.
Following-(a)izzatelo” e, oltre a sfilarle la gonna, peraltro molto corta ma già d’appetito per il “lungo” Erik Everhard, troverete la mia foto fra le sue “mutande”.

Provate. Andate avanti con le immagini del suo “profilo” e spunterà la mia immagine con la scritta “Fuck me, goddess!”. Sì, sono un poeta ma, per “dirla” alla Christian De Sica, quando ci vuole, ce vo’!.

Ecco, molti altri, quasi tutti tentarono d’accalappiarla e alcuni “la” retribuirono bene ma, nonostante pagarono, AJ non ne “venne” appagata.

L’unico, che la soddisfò, fu il Falotico, come si può notare dal suo “avermi archiviato” dopo la gran chiavata.

Invero, se ne sta “lì” fra tori porcelloni, mentre io (di)spero pensando al porcellino degli spiccioli nel salvadanaio. Più che un ano grosso, si prospettan anni magri.

Comunque, vi lascio nel dubbio. La foto è equivoca, è un piacere già che AJ l’abbia “inguattata”, semmai spalmandola, spumosa, nella sua gatta focosa.

Sì, vivo di sogni e, qualche volta, anche di “botte” che la mia (s)fortuna non me la dà.

Quindi, a voi elettori, do me come Cristo. Siate pacati e non Ponzio Pilato, ho già troppi pianti e piaghe…, anche “purganti”. Basta con l’Inferno! Posso almeno “alzarlo” per un Purgatorio? Pretendo, dopo an(n)i di gironi viziosi, una Beatrice.

Basta con Virgilio, basta! Che cazzo vigili?
Che vuoi vagliare? Voglio “ovularla”. Invece, mi preparerò un uovo strapazzato di mio pazzo non spupazzarla. Eh sì, la bambolina…

Ecco i punti su cui la mia lista sarà intransigente, sebbene sia “ristretto”. Sì, siamo concisi, togli le mani dal mio prepuzio, zia! La circoncisione non è “affar” tuo.

Sono un circense.

1) Se tu sei uno qualunque, almeno che tu sia qualunquista per una qualsiasi.

Applauso!

2) Se tua moglie vuole il mutuo, rendila muta. Sì, affidati alla banca dei pegni. Ti chiederà anche la banana, non in senso sessuale, ma da “sbucciarti” nella tua “macedonia”. Eh sì, ti credevi Alessandro Magno, mancano i soldi per magnarsi pure un americano a Roma.

3) Se sei un ghepardo, devi ottenere una leopardata.

Votatemi e, dopo di che, seguite gli Oscar. Vincerà De Niro.

Ho scommesso 30 Euro su di Lui, essendo vent’anni che non viene neanche candidato.

Quindi, i numeri del Lotto sono: “33, gli anni di Cristo, 47, morto che parla, 69, le primavere di Travis Bickle”.

Il resto, detta fra noi, mi pare una zoccola.

Anche se Elisabeth Shue di Via da Las Vegas potrebbe starci.

Sì, mi farà un pompino e si tramuterà, “orripilata”, nel poco depilato Jerry Calà, urlandomi “Fig(li)o mio, che sfigas!”.

A parte tutto, non cambio neppure coi carri armati, son io che mitraglio.

Sono questo, lo sono sempre stato? Non ti piaccio? Vuoi che migliori? Ah sì? Beccati questa miglioria di vaffanculo!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Taxi Driver (1976)
  2. The Untouchables – Gli intoccabili (1987)
  3. Ronin (1998)
  4. Gli onorevoli (1963)

Genius-Pop

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