Posts Tagged ‘Vasco Rossi’

Alla gente da Zampaglione, preferisco Keanu Reeves, bello e dannato, proprio un gran guaglione


06 May

john wick 3

Sì, in John Wick 2 c’è Claudia Gerini.

Claudia tradì Federico Zampaglione con un vero Tiromancino sotto banco. Lo famo strano…

Sì, questa non la sapete. Non c’è neanche negli extra del Blu-ray delle deleted scenes e dei contenuti speciali.

Ecco, la storia è questa. Claudia arrivò sul set, vide Keanu e comprese che il profumo del mosto selvatico di suo marito non poteva competere con questo marcantonio bisex che fu protagonista de I ragazzi del fiume.

Sì, suo marito combatte questo sistema deprimente con le sue canzoni che istigano al suicidio.

Canzoni da pompe funebri. Sì, ah, mettono un’allegria che neanche le musiche delle bande di paese che accompagnano il morto durante i funerali.

Sì, basta, davvero. Sono delle lagne mortali. Adatte a gente che si piange, appunto, sempre addosso.

Melodrammatica, pietistica. Gente che cerca sempre compassione e legge Niccolò Ammaniti.

Invece io, parimenti a De Niro e col mio Neo in stile Keanu Reeves, con tanto di faccia cadaverica da Dracula di Bram Stoker, sono ben consapevole che il mondo sia un enorme Matrix ma non si lotta, nascondendosi nei piagnistei.

Bisogna sfoderare la grinta da puro Johhny Utah.

Per essere persone libere nell’anima non bisogna mai credere alle tristezze dello Zampaglione.

Liberi? Una moscezza tremenda. Diciamocelo, una monnezza.

Be’, che vi devo dire, amici?

Ho un cervello pazzesco, roba che Johnny Mnemonic si caga nelle mutande.

Molte cose non sono andate bene nella mia vita. Mi arrabbiai e fu tutta una Reazione a catena.

Spesso ho pensato di farla finita ma, a proposito di libertà, a questo punto sempre meglio la ruspante Liberi Liberi di Vasco Rossi.

Eh già, sono ancora qua!

Devo forse ringraziare L’avvocato del diavolo.

Dio mi ha regalato un Gift. Sì, un dono enorme. Il genio. So che siete invidiosi…

Ah, Parenti, amici e tanti guai.

No, a differenza di John Wick, non sono il babau. Ma quale Boogeyman.

E ho smesso di abbaiare.

Adesso, voglio solo abbacinare. Se uccidete il mio “cane”, so’ cazzi vostri, però, eh. Perché come Keanu sono un solitario lupo. Molto cupo. Ah, che attrice, Ida Lupino. Miei volpini.

Ah ah.

Comunque, cari friends, buona vita a tutti. Sono più basso di Reeves ma il carisma dell’uomo cazzuto c’è tutto. C’è anche il cazzone… però…

di Stefano Falotico

JOKER with Joaquin Phoenix: C’est la vie, Life is a KILLING JOKE, uno scherzo del destino e del delfino


26 Apr

58419319_10213517754401103_2948840583117930496_nIl Joker in carne, pelle(r)ossa…

Molti attori invecchiano male, io sono un caso Falotico da Benjamin Button, più invecchio più ringiovanisco

Uno dei massimi aforismi del grande John Belushi è stato questo:

I miei personaggi dicono che essere incasinati va bene. La gente non deve necessariamente essere perfetta. Non deve essere intelligentissima. Non deve seguire le regole. Può divertirsi. La maggior parte dei film di oggi fa sentire la gente inadeguata. Io no.

Sì, la gente con me si è sentita sempre a suo agio. Talmente a suo agio da mettermi a disagio. Paradossale, no?

Sì, la gente, entrando in contatto con me, pensa immediatamente: possibile che questo sia così libero e non venga sfiorato minimamente dalla visione moralistica, pedante, meritocratica, oserei dire fascista, sessista, razzista e segregazionistica a cui noi invece, non essendo nietzschiani, abbiamo paurosamente abdicato? Sbriciolandoci nel marciume più becero?

Abiurando allo squallore quotidiano, prostituendoci alle meschine trivialità per simpatizzare col prossimo in un carnaio fintamente goliardico, invece cupissimo ove, tra sfottò, derisioni da Amici miei, scherzetti crudeli, ci contentiamo di prendere tutto alla leggera poiché oramai siamo avviliti, scoraggiati e delusi da tutto. Inneggiando al folclore più edonisticamente mendace?

Ma questo cosa vuol fare nella vita? È un uomo utopistico, anacronistico, giammai solipsistico, a differenza di noi che siamo egoisti, egotisti e abbiamo pure le gote che emanano una mestizia espressiva paragonabile a quella delle sfingi?

Sì, viviamo in maniera faraonica, ci addolciamo con le nostre faraone, cioè quelle donne rugose e noiose che adorano i manicaretti più oleosi e quel piatto culinario apprezzato per la prelibata, rosolata sua carne cucinata per giornate festose. Ove tutti falsamente ridono, seduti a tavola, gozzovigliando avidi e porcelleschi e, nei loro cuori, umidi, oramai asciugati da ogni pura emozione, quindi putridi, son stati cannibalizzati nei loro sentimenti più veri. Compiacendosi, disgustosamente, del fetido, freddo cibo esistenziale, oserei dire da animali?

Eh sì, ci vorrebbe un Tito Andronico per dar sangue a quest’umanità spolpata, dissanguata, questa realtà antropofagica come ne Il silenzio degli innocenti.

Una società ove tutti voglio essere bellissimi, in formissima e, invece, in tal tripudio oscenamente volgare, da best looking men son diventati il peggio dei dementi?

Immagino il povero Val Kilmer, adesso putrefatto dal Cancro, e molto me ne dispiaccio, colui che è stato Cristo, no, Chris in Real Genius e anche Chris in Heat, un uomo insomma Top Gun che, a mo’ del suo personaggio nell’appena citato, eccitante capolavoro di Michael Mann, sconsolato perché tirava brutta aria con Ashley Judd, una molto più figa della Sconsolata, cioè a lui per questa tira ancor di brutto ma lei l’ha stirato forse per uno meno bello, domanda a colui che ha incarnato God’s lonely man di Taxi Driver, ovvero Bob De Niro, se è solo.

E Bob, con aplomb da gentleman, con signorilità invidiabile e soffice sussurrio melodico da ieratico imbattibile, gli risponde che è un solitario ma non è una persona sola.

Ho letto proprio oggi un articolo sulla solitudine sul sito aprilamente.info in cui si afferma che è meglio stare soli piuttosto che in compagnia di gente che ti fa sentire sola.

Ah, questi qua hanno fatto la scoperta dell’acqua calda.

Ecco, all’articolista di questo post, sì, credo sia una donna, direi ciò:

– Ecco, vede. Lei è una psicologa, giusto? Per arrivare a questa conclusione, a cui io ero arrivato già a 14 anni, per laurearsi dunque in psicologia, deve aver sofferto molto di aridità e di mai sanate psicopatologie, no?

Più che aprire la mente, direi che è giunta l’ora, signora cara, di aprire qualcos’altro.

E scoprirà acqua rovente.

 

Ah ah.

Sì, dovreste fare rewind come l’omonima canzone “scandalosa” di Vasco Rossi per azzerare e riscaldare tutti i vostri finti pudori polarizzatisi nelle depressioni bipolari. Che raffreddamento, mio dio, propongo una vita all’aria aperta. Prenderete il raffreddore e qualche uccello che vi cagherà in testa, cioè qualche stronzo che non v’inculerà, ma comunque sarà una boccata salubre.

Altrimenti, vi ridurrete come una Mummia alla Brendan Fraser, avrete fisici palestrati e tartarughe magnifiche ma uno sguardo da pirla, vuoto come in George re della giungla…

Ah, La febbre del sabato sera non scorre più nelle vostre vene. Adesso, pur di rimanere a galla, economicamente parlando, centellinate avarissimi ogni vostra magnanimità emozionale, siete venali, avete i parrucchini sopra i portafogli in quanto avete paura di mostrare la vostra ricchezza apparente e orrendamente appariscente, vi camuffate nelle chirurgie facciali per oscurare le vostre anime di plastica.

Un tempo eravate amabili Friends. Poi vi siete montati il cervello. Quindi, dopo aver montato un paio di belle donne, spompati ed esaltati, siete entrati in rehab come Matthew Perry.

Afflitti dal vostro mal di vivere e di pancia incurabile, siete adesso bolsi. E indagate sulle vite altrui come Perry Mason.

Pensate a Marilyn Manson, ad esempio. Un tempo era gagliardo, tosto, incazzato. Adesso pare il cioccolatino Lindt, l’ovetto pasquale bianchissimo che mi son pappato nel giorno della resurrezione di nostro Signore il salvatore, miei peccatori.

Una schifezza. Si è rincoglionito.

Ingannevole è il cuore più di ogni cosa… e invece è palese oramai ogni goccia di Valium che Manson ha preso in faccia.

Uno mi ha scritto che morirò segato. Alludendo al fallo, fatto che, odiando quest’umanità di fighette, creperò nelle mie masturbazioni non solo mentali. Poiché pretendo sempre una vita fighissima invero impossibile.

Gli ho risposto che è meglio morire segato piuttosto che trombato e anche trombone.

Ci è rimasto, appunto, come un coglione:

– Che vorresti dire?

– Quello che ho detto.

 

Sì, vi siete ridotti come nel più patetico film di Carlo Verdone, Compagni di scuola.

Mentre io sono l’unico uomo che riesce a essere questi tre personaggi agli antipodi in un batter d’occhio.

Questo può anche non piacervi ma, se dite, voi donne, che non è piacente, fatemi il piacere.

 

 

 

di Stefano Faloticogreen book viggo

This image released by Universal Pictures shows Mahershala Ali in a scene from "Green Book." (Universal Pictures via AP)

This image released by Universal Pictures shows Mahershala Ali in a scene from “Green Book.” (Universal Pictures via AP)

eastwood the mule

Spiace, duole dirlo, ma il sesso debole siamo noi uomini, lo siamo sempre stati


14 Aug

sesso debole

 

Sì, sono fieramente misogino e misantropo. Mi fanno alquanto schifo sia le donne che gli uomini, senz’eccezione alcuna. E non salvo nessuno. Un porcile apocalittico che cresce di ora in ora e si estende a macchia d’olio, corrompendo nel lerciume anche le anime più resilienti a quest’abbattimento delle coscienze.

Le menti più fervide della mia generazione, schiacciate da ricatti lavorativi, non valorizzate nelle loro creatività, trattate soltanto come dei coglioni perché, sino a questo momento, non si sono mercificate alla prostituzione di massa, vengono adesso oltraggiate nei pudori, apertamente derise. Tanto alla produttività capitalistica non sbatte un cazzo che abbiano letto diecimila libri. Vengono valutati per quello che “danno”. Che danno!

Il participio passato di soccombere non esiste, ma avete capito. Anche se arcaici della Lingua italiana dicono che soccombuto da qualche parte è contemplato. Comunque sia, questi ragazzi van soccorsi, li avete feriti a morte e sanguinano, lacrimano le da voi sbudellate viscere in un lago agghiacciante di dignità lese, infangate e infrante. E voi ancor più ridete, beandovi di loro, e urlando che sono degli infanti!

Sì, addivenite che soffrano persino di elefantiasi. Uno squallore morale che ha dell’osceno incommensurabile.

Berlusconi è l’uomo più triste attualmente vivente. Sì, forse neppure la Lario lo ha amato per il suo valore umano, tutte le donne, che con lui hanno giaciuto, son state col premier perché aveva e ha i soldi.

E quella lì, la Minetti, lo chiamava amore perché la riforniva di assegni di “buon cuore”.

Berlusconi, m’immagino la sua vita abietta, di merda. Ecco che, dopo una giornata in Parlamento, a raccontare barzellette, tornava a casa, col morale a pezzi. Telefonava a Tarantini che gli spediva due super zoccole mai viste perché lui, come disse Checco Zalone nella parodia satirica di Antonio Cassano, è Trombolo!

Le zoccole arrivavano a Villa Arcore, il maggiordomo le squadrava per appurare se potevano attizzare il “cavaliere mascarato”. Assentiva e le faceva entrare…

Silvio cenava con loro amabilmente, con tanto di ostriche e caviale. Poi:

– Come ti chiami tu, dolcezza? Susanna? Dai, gusta questa panna. Ecco, la vedi quella velina lì? Guadagna diecimila Euro al mese. Per due minuti che balla a Striscia la Notizia… è uno stacco facilissimo, devi muovere un po’ il culetto mentre scorre la musichetta ed Ezio Greggio e Iacchetti fanno sullo sfondo le faccette. Ti piacerebbe come lavoro?

– Certamente.

– Allora, cara, il mio maggiordomo ti accompagnerà nella stanza degli “ospiti” (leggi stanza degli orrori e degli abomini…). C’è un comodo, confortevole letto in legno massiccio, con delle molle di un materasso venduto dalla mia amica Patrizia Rossetti. Ecco, Susanna, io verrò presto a sbavarti… il rossetto. Aspettami. Ciao, a prestissimo.

– Tu, invece, Michela… mi sembri un po’ più colta della tua amica. La vedi quella? Si chiama Elena Guarnieri. Adesso conduce il TG5. Sai, durante questa cena, ho notato che hai un’ottima parlantina, sai argomentare davvero alla grande. Ti piacerebbe prendere il posto di Elena? Tanto oramai lei è quasi andata…

– Assolutamente. Che figo! Essere la conduttrice di un telegiornale in prima serata! Be’, la mia Laurea in Scienze delle Comunicazioni devo metterla… a frutto.

– Bravissima. Giovane, bella, ambiziosa. Mi piacciono le donne con le palle. Ora, fatti accompagnare, prego, laddove c’è già Susanna che ci attende. Vieni, vieni con me…

 

E poi Silvio grufolò, dimenticando la Sinistra e urlando Forza Milan!

E voi, uomini, vorreste forse dirmi che le donne non sono il sesso forte?

E basta con questi fruttivendoli che fanno le battutine a doppio senso! Sulle banane e sulle pere!

 

Sì, il mio post ha scatenato reazioni immediate. Un putiferio.

Partiamo da Federico Frusciante che esordisce così.

donne

 

Quindi, fra tanti maschi che mi danno ragione, ecco che arriva il gruppo femminista del cazzo a inveirmi contro. Dicendo altre puttanate assortite. Tipo questa:

Facilitate? Intanto, se una donna fa carriera o ha potere e magari è pure bella, deve sopportare tutte le battute e insinuazioni come chissà a quanti l’ha data e peggio… Se si è donne, si vien sempre e comunque giudicate come pezzi di carne riguardo l’aspetto fisico, qualunque sia l’’età e lo status. Se si viene molestate o aggredite, prima bisogna stabilire come eravamo vestite, perché magari ce la siamo cercata. E poi il ciclo, i pregiudizi duri a morire…, dovresti vivere un mese nel corpo di una donna e poi ne potremmo riparlare.

Dico? Stiamo scherzando? Prima volete la parità dei sessi, vi siete accapigliate per un tempo immemorabile per raggiungere la Camera dei Deputati, ma non vi va bene manco questo.

Volete vestire in minigonna e v’infuriate se un uomo vi guarda con desiderio. E lasciate stare le violenze, che è un discorso a parte. Che c’entrano gli stupri?

Anche gli uomini, peraltro, a proposito di violenze psicologiche e fisiche ne ricevono, ben più subdole. Un uomo, che ne so, omosessuale viene licenziato e si trova sul lastrico come in Philadelphia, e non può neanche denunciare l’accaduto che viene preso per un senza palle.

Stefano Cucci è stato massacrato in carcere perché reputato un “cacasotto” da dei lercioni maiali.

Un uomo diverso dagli altri in questa società non ha speranza. Dall’uomo si pretende produttività, efficienza, sicurezza in sé stesso e che sia anche un discreto “trombatore”. Uno col “fascino”.

Una donna “diversa” invece viene rispettata da gran signora. Trova uno che la mantiene, fa la bella vita e si spaccia pure per intellettuale. Va a fare la psicologa o la maestra, l’educatrice dei miei coglioni.

Via dal cazzo queste falsissime. Che fanno le chic e poi le vedi che sbavano dietro Day-Lewis non perché sia bravo come attore, ma perché ispira sesso! Il signor Daniel le manderà solo a cagare.

Noi uomini siamo onesti. Vediamo Monica Bellucci, almeno quella di dieci anni fa, e la diciamo tutta.

– Stefano, che cosa ti suscita Monica?

– La voglia di sbatterglielo nel culo. Anche se poi apre bocca e me lo fa diventare moscio. Recita come una dell’asilo nido.

 

Le donne invece no. Mentono in maniera spudorata. Per via dell’educazione cattolica della Vergine Maria e del fatto che son cresciute col mito della purezza e dell’essere angelicate.

Ma de che!? Che se vedono Fassbender a torso nudo in tv, devi chiamare l’idraulico perché hanno allagato tutta la sala.

 

Quindi, finitela, facciamo abbastanza schifo, noi uomini, e fate schifo pure voi.

Basta con le ipocrisie!

 

L’uomo, se rifiutato da una, al massimo le dice, stizzito, che è una cretina.

La donna del nuovo millennio invece è ferocissima. Se un uomo è un po’ timido e titubante, ecco che parte in quinta: ah frocio! Impotente! Coglionazzo! Idiota!

 

Stamattina, ero al bar, come sempre. Quando sono molto sereno, mi viene lo sguardo catatonico e sembro scemo.

A un certo punto, un ragazzino con la sua fighetta, ha cominciato a farmi le smorfie, prendendosi gioco di me.

Gli ho versato il cappuccino bollente in testa.

– Io ti denuncio!

– Ah sì? Ecco la brioche, zuccherino!

 

E gliel’ho ficcata in bocca, quasi strozzandolo.

– Tutto questo perché ti prendevo un po’ per il culo?

– Ecco, vedi di andare a prendere per il culo la tua troietta.

 

E comunque questa è una grande canzone!

 

Ma è una canzone razzista! Come il mondo!

Che poi, a me dei sessi, del sesso in generale importa davvero un fico.

Vedete di fottervi.
Fa CALDO, eh?

In poche parole, il succhiotto, no il succo è questo:

non ho mai visto un uomo bello farsi mantenere e stare alle Bahamas col cocktail in mano tutto l’anno. L’uomo, anche se bello, se non si dà da fare, è nella merda. Una donna senza qualità, se è bella e se la vede brutta, scusate il gioco di parole, si trova un riccone che la mantiene. È una triste verità, ma è così.

 

Chiedo venia al Frusciante per avergliene suonate quattro. Ma se la sta tirando troppo ultimamente. Cioè fa la bella figa. E questo non deve succedere mai più.

Adesso, scusate, devo bere il caffè.

39277200_10211878792908090_2653820877283524608_nVoi davvero credete a tutte le stronzate che dico?

, Queens, NY - 20180130Director Martin Scorsese watches Robert De Niro beat up a guy while filming a scene at "The Irishman" movie set in Ridgewood, Queens-PICTURED: Robert De Niro-PHOTO by: Jose Perez/INSTARimages.com This is an editorial, rights-managed image. Please contact Instar Images LLC for licensing fee and rights information at sales@instarimages.com or call +1 212 414 0207 This image may not be published in any way that is, or might be deemed to be, defamatory, libelous, pornographic, or obscene. Please consult our sales department for any clarification needed prior to publication and use. Instar Images LLC reserves the right to pursue unauthorized users of this material. If you are in violation of our intellectual property rights or copyright you may be liable for damages, loss of income, any profits you derive from the unauthorized use of this material and, where appropriate, the cost of collection and/or any statutory damages awarded

di Stefano Falotico

Al Modena Park, si celebra il “Blasco”, e mi vengono forti dubbi sul suo “fenomeno”


30 Jun

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Ieri, mi trovavo, alle otto di sera, minuto più minuto meno, nei pressi della gelateria Voglia Matta, anzi, ero “ubicato” proprio nel suo “laboratorio”, avendo ordinato un “comodo” gelato al gusto di stracciatella e nocciola. Mentre la signora me lo stava “confezionando”, dai vetri, dall’uscio diciamo, ho origliato una canzone di Vasco Rossi, e poi ho udito la voce di una squinzia che, “approcciandosi” al suo “porcino”, gli ha urlato nelle orecchie: AHOOO! WOWWW! Dopo DOMANI A MODENA C’è il Concerto del COM! E ANNAMO!

No, abito a Bologna, e il concerto si terrà nella patria dei tortellini ma la sua esclamazione “entusiastica” aveva un sapore romanesco di “annata”. A Napoli cantano “Annarè” e tutti sono andati, in queste ore, appunto a Mòdna, detto in dialetto.

Questo re(o) dei provinciali del Rossi ha totalizzato già un incasso da cardiopalma, paragonabile quasi a Woodstock, e duecentoventimila spettatori, molti forse non paganti, eppure del suo “credo” religiosissimi e non pagani. Filistei di quest’uomo nato nel comune “denuclearizzato” di Zocca, classe, molto “volgare”, del 1952. Un uomo seguito accanitamente anche ora che ha superato abbondantemente la sessantina e a dire il vero si avvicina ai settanta. Un uomo che, a dirla tutta, non si può dire che sia mai stato bello, oggi è peraltro molto “pelatino” e con una pancia “abominevole” mal dissimulata da canottiere “spaccatutto”. Eppure in Italia immarcescibile continua, persevera, insiste oserei dire, (nel)la sua marcia inarrestabile. Che non diminuisce anzi pare accrescersi di generazione in generazione, da decenni or sono è insomma seguitissimo. Ma com’è spiegabile tutto ciò?! Alcuni lo definiscono il più grande “artista” della musica italiana contemporanea di oggi, un oggi che pare infinito perché dura dagli “albori” dei settanta, sì, quasi come la sua età. Quella canzone alla radio, ascoltata dalla squinzia, forse non era la vita spericolata, ma in Tv, a celebrare il suo “mito”, ecco che spunta l’uomo “roxy bar”, cioè Red Ronnie, uno che nonostante tutto invecchia con “arguzia” perché sta sempre in mezzo ai giovani. Eppur decade!

Le canzoni del Blasco, come è stato più volte “ribattezzato”, sono, soprattutto quelle degli esordi, innestate su amori popolari, gridati, sbattuti in faccia e anche facenti uso, alquanto “perentorio”, dell’allusione smodata alla figa. Eppure quest’uomo, non certamente laureato a Oxford, piace, sa di “figo”. E fa le sue porche figure.

Insomma, sono perplesso, ma forse hanno ragione quelli che l’acclamano, le ragazze che dinanzi a lui si smutandano.

Parafrasando una vecchia barzelletta, che c’entra come i cavoli a merenda, in questa mia “disamina”, sono Bond, James Bond, mentre il suo nome è Epp, Giusepp’.

Lo so, è una cazzata, ma nella vita piacciono i cazzari.

Mi tengo le mie freddure, con tutta la “stima” per il Blasco, di cui non apprezzo onestamente, personalmente, la sua musica “calda”.

 

di Stefano Falotico

 

Sì, il Vasco è un uomo alla Ovosodo, fra commesse frustrate e i rimpianti delle casalinghe che una volta spingevano!

 

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Anno nuovo, la solita vita del cazzo


01 Jan

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Triste e me(ge)ra, ieri sera, l’umanità ha festeggiato alla mezzanotte l’avvento, secondo me avventato, dell’anno nuovo. Insomma, una consuetudine che si ripete a scadenza puntuale per gente che il giorno prima riempie il carrello della spesa quando tutto l’anno, appunto, soffre la fame e “imperitura” soffre, dilaniata dietro un lavoro castigante che ne recide le personalità, annientandole in convenzionali mo(n)di standard. Ah, la Standa. Esistono varie categorie di “persone”, tra virgolette perché sono esemplari di una fauna grottesca, che io ripudio. A proposito di ripudi e di “podi”, stanotte mi son svegliato alle due e c’era, sotto casa mia, un mezzo gangster di periferia che a quell’ora “tarda” ancora faceva scoppiar i petardi. Sì, uno scoppiato mentre gli altri in quel momento stavano a scopare. Gli ho cacciato un bau bau, un urlo latrante, lui si è voltato e io, dall’alto, anche dall’alito, della mia prosopopea “signorile”, con egregia classe e mira infallibile, gli ho “rivolto” uno sputo. La saliva mia colò precisa sul suo cranio di testa di cazzo ed “egli” minacciò di denunciarmi. Al che gli gettai addosso un altro “petardo”, anche un peto scoppiettante, e lui scoppiò… a piangere, cari scopatori. Sì, stamane, cari manigoldi, mi son svegliato presto essendo andato a letto presto come De Niro di C’era una volta in America, e ho “invaso” subito la città felsinea, in cui purtroppo abito, col mio abitacolo. Macchina delle “meraviglie” che si è insinuata nell’entroterra bolognese con “immersione subacquea” del mio cinismo di al(a)ta s(c)uola spingente sull’acceleratore in un posto ove ancora tutti dormivano di brutto. Eh sì, son brutti, e io il bruto che “scoreggia” di marmitta non catalitica ma di minchia isterica. Non fa rima, ma non fa neanche Roma. Fermandomi a un bar cinese, che sarebbe piaciuto a John Cassavetes, ho deglutito nutella infarcente una brioche croccante, insomma, una specie di croissant, cari cornuti. Non avendo usato la “cappella” nella sera di San Silvestro, essendo “religioso” vero e dunque non fornicante in questa notte di bagordi, cari vizi(osi), ho poi sorseggiato un cappuccino mentre dei cappuccini, nella chiesa antistante, suonavano le campane non avendo strillato le “campanelline” delle suore. Poi, in radio è passato quell’asino ragliante di Vasco Rossi, uno che comunque fa a gara d’imbecillità con Venditti Antonello, che “predica” il mondo migliore mentre Papa Bergoglio ha affermato che la società italiana di oggi “offre” ai giovani solo l’emigrazione e la “me(n)dicazione” barbona di un lavoro che non c’è. Io, di mio, lavoro quel poco che mi basta per non essere un po(r)co di bue, di buono, care cattive suine. Insomma, quest’anno 2017 è solo da vivere perché Scorsese girerà quest’estate The Irishman. Il resto mi par la solita zoccola(ta). Ho comunque molti propositi fuori dal comune, non essendo un provinciale non votante i comunisti. Pubblicherò altri libri, già pronti per essere editati, care mie che vi “sditalinate”. Molte donne chiedono il mio uccello e, quando “glielo” nego, rifiutano il mio cervello. Insomma, una vita per i cazzi miei.

di Stefano Falotico04410509 01005010 00516004

Quante volte son stato Vasco Rossi e Jake Gyllenhaal


16 Mar

NC_01229L’altra sera, ho criticato l’ultimo video della recentissima canzone del Blasco, “Sono innocente ma…”, ma appunto quante volte le sparo grosse, per “calcar la scena” d’estremi momenti di meraviglia.

Questa è più bella, quante volte penso alle cose che non torneranno mai…

Stanotte, ho dormito malissimo, assalito d’attacchi di panico simili a quelli di Don Rodrigo nel finale de “I promessi sposi”, quando ha la crisi di coscienza. Be’, non sono un “bravo” né un signorotto, un signorino, sì, dai, sudai, sbavai, questo sì, realizzando che il mio passato fu molte volte da Donnie Darko.

Quella faccia pulita, “schizofrenica”, assediata da dubbi perenni d’una permanente instabilità interiore, un “mattoide” col viso di Jake, con accenni alla Jack Nicholson.

Ho pensato è finita, poi mi risvegliavo il lunedì…

Arrivava la realtà

Io non voglio più vivere solo per fare compagnia… non mi diverto più…

L’occhio di Jake “stampigliato” sulla mia facciotta da schiaffi, “arzigogolato” nella mia incognita esistenziale da essere o non essere amletico, lunatico anche se, appena all’alba, già in gamba.

Uno sgambetto del cuore, un attimo d’incertezza, l’estemporanea paura tremenda di sentirsi tremolanti, proprio un fremito tremante, che non si arrestava come i miei mille pianti e non “piantarla” mai di lagnarmi. Le l(i)ane di questa giungla che è la citta nella tenerezza romantica del mio sbuffar (in)sincero dinanzi a un’altra (s)figa, un altro “anacoluto” della mia “via” arricciata come un naso pagliaccio.

Paure…

Dei miei che invecchiano, la nostalgia che mi (s)cavalca ton(itru)ante, le discussioni di Cinema con un “compagno di mer(ende)”.

Questo post non significa “niente”, ma forse c’è un significato…

E chi se ne frega dei significanti, delle “dietrologie” di (rim)pianger gli “orrori” commessi, compreso non comprare un film di Tobe Hooper, vero horror come se ne facevano una volta.

 

di Stefano Falotico

I sintomi della mia diversità (in)curabile sono odiare Vasco Rossi, linciatemi e soffrirò un patibolo (ama)bile


14 Mar

Mamma mia, che sciagura il Blasco. Un drogatone molliccione e panzuto che, nel 2015, ancora ci sciorina queste urla da stadio con delle tettine di ragazzotte cresciute a lasagne e San Siro di Fanta/acqua effervescente di bollicine sul mio singhiozzare (in)felice. Qui, chi ha la pelle dura, son quelli che scrivono romanzi, come me, non persone disturbate alla Vasco, malessere putrido di stadi, appunto, emozionali, più che lisergici, molto anoressici di emozioni vere. Che devastato! Che tristezza, che macchiato!

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Vasco Rossi, le Dannate Nuvole a suo (rit)ratto da troione!


01 May

Vasco Rossi, un eroinomane, a mio avviso anche laido erotomane che critica fintamente il porcile quando è il primo a sguazzarci. Arricchendosi sui coglioni imbecilli e fall(it)i che cantano con lui, il panzone!

Bono, Blasco e questi idoli di massa(ie)! Vanno massacrati!

Sì, delle merde. Tutta gente che sfrutta la dabbenaggine di semi-analfabeti che pendono dalle loro labbra, elevandoli a messia. Ma non fanno musica, solo baccano, solo carnascialesca euforia dolce-amara che rifilano ai portafogli di ragazzine depresse, povere illuse che si identificano nelle amarezze un tanto a banalità, e spillano soldoni per i loro concertini a gentaglia che finge di combattere per dei valori, ma è invero più ipocrita e ladra del sistema che (s)frutta. Gli adoratori del Vasco sono quei falso-invalidi che rubano le pensioncine alle USL, chi bestemmia da mattina a sera, lamentosi come pochi ché di loro però non sanno né vogliono proporre un modello di vita migliore. E allora giù di casino!Nichilismo allo stato brado e tamarro! E, quel che è peggio, ripeto, fintamente sinistroide. Sono proprio quelli che hanno trasformato la società nel porcile e nel ladrocinio furbetto. Pensando di cavarsela dietro altre chiacchiere sterili da bar. Quindi, da me riceveranno solo il mio eremitico criticarli a iosa. Solo spine in bocca a loro!

 

Genius-Pop

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