Musée du Louvre? Meglio a muso duro del ludro senza la Gioconda: quattro film ove il dipinto si vendica di “pennello”
In questa società di buonisti falsi e fascisti, c’è bisogno di rispolverare le armi con del sano Cinema di vendetta: V per Vendetta? No, tre, come la Trinità?
Facciamoli in quattro quei quattr’occhi. L’ultimo si chiama Tong Po, è più stronzo, ma la mia giravolta non è solo vendetta ma Van Damme, da cui il detto “Vattelo a pigliar’ inter… cul’, ecco lo scalpo di calci”.
Vendetta fatale che prima o poi, dopo tanto “suonato” ma riscoccato, paura tremar fa.
Rannicchiati, inviperiti, temono oh sì il “signorino” che a tal signoria sarà principesco.
Come nelle storie dei film indimenticabili, alcuni sottovalutati ché mai dar del “nano” a uno più avanti, ingigantito potrebbe lì punirti anche da folli onanismi tuoi mentali.
Oh mio demente, guarda un po’ che scoppi sorprendenti. Volesti sorprendermi alle (s)palle, come dico io, accoppiare a questa visione lercia e immonda del Mondo.
Invece, son cagnone ché incagnisti sol per accanirlo. Che manipolazione. E la mandibola, di stessa carne lacerata, fremerà per dissanguarti in macelleria.
Oh, uccelin dove pensi di vol(t)are?
4 film che fanno al “caso” nostro. Ove cascò l’asino che volle combinar un casino alla vita altrui, invece accoppato verrà assai presto “sculacciato”.
Eufemismo per dir che, “ardendo”, a testa in giù penzolerà sgolato. Forse, decollandolo o in bocca ingoiato?
Ahi ahia, che brutta storia, che “scottatura”. Di catture fosti, mio impostore, rapitore d’ostaggi da tener “buoni”, ma guarda che boia!
Sbudellato come un bue, qual sei, e spennato da quaglia, mio canterin malandrino e maialone “in tiro”.
Non c’era il complotto? Invece sì. Architettato dal “bell’uomo” Huston Danny, faccia da schiaffi, appunto.
Punito come si deve. Persecuzione, inseguimento, le bugie t’inseguono e non mi “rassegni” neanche con un assegno.
Ecco la freccetta lampeggiante del gioco al “bersaglio facile”. Aggancia le cinture di sicurezza, beccati il gancio a spappolarti la boccuccia, zitto e a cuccia.
Non provar ad aprir bocca, anche perché è sbocciata tutta la verità. Ebetuccio!
Che scoppio! Che omicidio vigliacco!
Ma il padre prima si duole, poi non corrotto ti rompe, pezzente.
Sei un pezzo di merdaccia, ecco la “ricompensa”. Son pesante? Mai quanto il tuo alito!
Anche or che spiri, tu cattivo spione, annuso il tuo fegato sporchissimo!
Quest’avvocato non rispetta il codice penale e gli emendamenti. Raggira la legge a privilegi suoi.
Indifendibile eppur da difendere. Non si nasconde “dietro un dito” l’hide and seek?! Zac, tu chiudi e io ti apro.
Altrimenti, si finisce insaccati, avvocato che fai le vacanze in villa. Guarda che lupo col sacco a pelo!
Spunta di Notte con le scarpe tutte rotte, la tua caccia alle streghe non gli ha dato tregua, allor sarai (s)tremato.
Finirà il “cattivo” affogato, ma meglio un “topo di fogna” dei legulei fetenti.
Ops, occhio al fendente. Ferin è “al dente”. Fra tua moglie bollentissima di Babele e lingua a tua Juliette di turbamenti già precoci nell’ardimento.
Ah, s’inaridirà anche il frutto acerbo, la volpe e l’uva… passa, la fragolina ama già il boschetto della licantropia.
Che Tropico del Cancro, che verginella per il toro giammai affranto. Basta coi parti di figlia unica.
Vogliamo i nostri “gemelli”. Gemi, puttana! “Ingravida” al Max. Lo vuoi “candido”, Cady o coi canditi?
Meglio i canini, mordicchian le tettine e abbrancan il branco. Un Uomo “al minimo?”. No, Max, poco Conte ma da pareggiar i conti.
Grande Cinema di Scorsese, molto “scortese” coi “signori”.
Sono cazzi sceriffo! Il suo caffè è amaro. Ficchiamo dello zucchero e “spariamocelo”.
Secca, senza fronzoli, sintetico, di cuoio e faccia da schiaffi, pugni da orbi. Che sgarbo! Ecco il sigaro da Leone! Arrugginito forse, attento però quand’affonderò, estraendo dalla fondina per fonder il piombo in tuo pancino.
Che casino!
Il son of a bitch spacca la schiena. Violenta le donne e non ha rispetto neanche della sua capigliatura.
Al che Van lo manda a fanculo nel Jean-Claude!
Trama reinventata: da piccolo, leggevo il “Guerin Sportivo”, da spartano m’educarono all’eleganza ellenica, infatti m’innamorai di una tal Tiziana, una mezza impietrita da colonne greche al posto dell’atletico scosciare, accavallai le gambe e m’assonnai.
Al che, m’invaghi de I guerrieri della notte, ma fui svegliato da urlatori che mi calciarono con offese “falcianti”. Gridandomi addosso “Siamo dei furfanti, mentre tu sei in dormiveglia, noi ci droghiam di canne e bombiamo le ragazzine col cannolo!”. Dicesi sveltine. I campioni di razza si vedono alla lunga distanza, cfr. non è da un apparente cazzone che vedi quanto dura di erezione”.
Un idiota volle paralizzarmi, anzi spezzarmi le gambe con violenze psicologiche infamanti, nell’addur suo “geniale” di rovinarmi anche quello in mezzo alle gambe.
Roba da pazzi, insomma. Da promessa del Calcio a botte in culo per sculacciarmi Sì, scherniva il babbeo, appoggiato perfin dal babbuin del babbo e della madre fattucchiera scimmiesca e scema, ché assieme escogitavan mosse “marziali” per rendermi di marzapane senza pene.
Urlarono: “Devi penare, non far il dormiglion pensatore!”.
Al che, furono travolti dall’onda d’urto. Eh sì, roba da urlo.
Compresa la sua faccia da cretino, assai presto frantumata su “Adesso, hai rotto, ecco la di Van Damme spaccata”.
Creperà d’invidia o è già crepato, “scremato” nelle mutandine? Voi che dite? Ne prenderà? Ma tante…
E ricordate: la vendetta è meglio di Antonello Venditti. Quella famiglia di ven(d)uti e mentecatti da me solo che cazzi.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)