Sparatevi quest’invettiva, questa sanissima requisitoria imprescindibile e poi digerite, se vi riesce.
Il 21 Maggio del 2021, come sapete, Keanu Reeves uscirà in contemporanea con John Wick: Chapter 4 e il quarto capitolo di Matrix.
Roba davvero più eccitante di Lori Petty di Point Break quando, in tale film di Kathryn Bigelow, Johnny Utah/Keanu Reeves la vide, per la prima volta, in bikini quasi ignuda in riva al mare. Cosicché mentre il Sole batté cocente sull’oceano della California, in quel momento, Keanu dimenticò ogni ascetico insegnamento da Piccolo Buddha. Surriscaldandosi sessualmente d’una piccante voglia assai caliente.
Per fare con lei il surfista con la vasellina da “centromediano di merda”. Come disse infatti a Gary Busey.
Lori, in un battibaleno, proprio sulla riva oceanica d’ogni purezza da Moby Dick, la bianca balena, spogliandosi poco candidamente, provocò lo squagliamento d’ogni ormonale ghiacciaio di Keanu.
Il quale, dinanzi alla sua bellezza scostumata, cioè velata solamente dal costumino, ah ah, la desiderò da birichino e fu immediatamente di lei innamorato. Che volpino. Gemendo, mugolante, il suo essere stato da lei folgorato e dunque denudato d’ogni freno inibitorio moralistico e repressivo. Ne fu infranto. Smarrendo ogni residua sua immacolatezza infant(il)e.
Ah, un bel guaglione, Keanu. Un simpatico fante. La vide e volle esserle in mezzo (stan)tuffante.
Peccato che Keanu dovette (s)battersela con Patrick. Purtroppo, da qualche anno, morto di Cancro.
Ma all’epoca lui fu il duro del Road House, il Ghost per ogni donna alla Demi Moore da modellare nell’argilla d’un tornio da mani romanticamente sporche più di Dirty Dancing.
Comunque, se fossi stato in Keanu, avrei lasciato Lori Petty a Patrick e avrei fatto del petting a Bigelow Kathryn. Una che, a quei tempi, era più figa di Charlize Theron de L’avvocato del diavolo.
Cari amici, siamo o non siamo ragazzi giusti? Giusto? Cioè Righteous Brothers?
A volte però l’Unchained Melody va a farsi friggere per colpa di amici stronzi come Al Pacino di Righteous Kill.
Ha allora ragione Alessandro Catto.
Comunque, in questo giorno di Santo Stefano, aspettando il mio San Silvestro a Monaco di Baviera, vi lascio con la clip di uno dei film più emozionanti di tutti i tempi.
Rocky rimane, a distanza di più di quarant’anni, una delle pellicole più indimenticabili di sempre.
La storia di un underground. Di un cane bastonato a cui fu offerta una possibilità per lui impensata e incredibile.
Tutti, da Apollo il primo, credoedettero che sarebbe stata una facilissima, comoda passeggiata buttarlo giù ma Rocky, contro ogni pronostico, sì, avrebbe perduto l’incontro ma al contempo avrebbe dimostrato di essere stato più forte nell’aver saputo resistere così a lungo.
Infatti, nel secondo vinse. Rocky è come Neo/Reeves e John Wick. I cattivi lo colpiscono. Lui schiva tutti i colpi e risponde con una velocità di risposte da lasciare tutti stecchiti, scioccati, abbattuti.
O forse abbacinati.
Auguri, tanti bacini a ogni borghese col cervello piccino, con qualcos’altro ancora più minuscolo ma di panzone abnorme e presunzione giustamente punita con sacra “unzione”.
di Stefano Falotico