Sì, la sfacciataggine è il mio forte. Sono un uomo che alle 8 e trenta del mattino, mentre la gente già tribola nel traffico, mentre impazza precoce il delirio di massa che vi accompagnerà per tutta la giornata, fra urla isteriche, canzonette alla radio per consolarvi, terribili cure dimagranti e insipidi, integrali piatti d’insalata poco piccante, ecco, scivolo nella città con far cheto e oserei dire mansueto, entro di soppiatto in un bar cinese e mi scolo un ottimo cappuccino. Mentre voi, incappucciati in ipocrite maschere ruffiane, state sempre a commiserarvi, elevando il vostro patetico piagnisteo a stile di vita. Andate a scolar la pasta e voi, stolti scolari, scrollatevele! Lo so da sempre, vi affannate affinché la vostra collega, tutta in tiro, possa elargirvi un po’ di “zucchero”, miscelando la sua schiuma nei distributori automatici dei vostri fantasticati orgasmi da uomini oramai ammosciati.
Io cammino, ridacchiando fra gli idioti che mi scherniscono poiché io sono l’incarnazione di un grande scherzo invertito, miei pervertiti. Per tanti anni la gente mi vilipese e per le palle volle appendermi ma, ribaltando tutte le loro ottuse, bacatissime logiche, fieramente danzo or nella vita con prelibatezza. Invitando una bella donna a deodorare la mia pelle mentre voi, incagniti, incattiviti, coi fegati a pezzi, delirate sol puzzolenti per leccarvi il culo a vicenda. Siete putrescenti, ah ah, e io son tremendo. Affogate oramai da tempo, senza più intelligenti tempie, in un martirio da uomini rimbecilliti che siete. Voleste far i galli ma non foste né celti e neppure adesso state a galla. Qui ognuno paga alla romana ma quella francese io la misurerei “a garrese”.
Io non sono solo il reale Joker, sono anche un Marino, sì, Marino con M maiuscola è il mio cognome, e Joker Marino è uno pseudonimo del Falotico, essere sgusciante e inculante che conosce il gusto dell’irriverenza geniale, ché dà consistenza alla parola sberleffo, uno schiaffo morale di rara potenza sesquipedale.
Son amabile scrittore dal gentil sesso amato e spesso “prosciugato”, artista incomparabile che fa del costruttivismo il suo Jodorowsky e vorrei tanto che Lady Gaga, tutta a me denudata, mi cantasse e dedicasse Alejandro!
Scusate, ora devo tornare in bagno. Mentre vi guarderete allo specchio, io raderò l’ultimo pelo dell’avervelo sinceramente fatto.
Sì, alla gente di cattiveria inaudita tirò il culo, mi diede la patente di tonto e invece a me tira sempre di più per le donne dai fondoschiena molto rotondi.
Sì, ho inquadrato la sporca faccenda, possibilmente adesso, senza più moralistiche reprimende da bacucchi cumenda, andrò a godermela… miei dementi.
Che mente! Che faccia!
Son proprio un Principe!
E vado inchiappettando con far da se tanto mi dà tanto devo/e avere anche un grande coso pimpante. Ah sì, miei poppanti, io son il maestro del pompando!