Sì, si nota che sono particolarmente in forma?
Abbastanza, no?
Il prossimo 13 Settembre compirò quarant’anni. Ma dove?
Ho un viso diabolicamente angelico, sì, non ho età.
Per anni, a causa della superficialità altrui, fui scambiato per un ragazzo semplice, cioè elementare.
Molti invece, oggi come oggi, sono convinti che io sia un personaggio non solo monumentale, bensì elementale.
Sì, la mia vita è stata talmente assurda, rocambolesca, grottesca, imprevedibile e inaspettata che nessuno si riesce a spiegare come sia possibile che io possegga un viso così delicato, un viso che induce a lievi baci e poi a un crescendo rossiniano di amori vigorosi e irrefrenabili.
Sì, so che molti di voi sono invidiosi e mi addebitano patologie mentali abbruttenti e invalidanti come la sindrome di Tourette della quale soffre Norton in questo film.
Ma vi va sempre male.
Io assolvo ogni vostra malignità, volando nell’aldilà. Soprattutto amando un’altra ragazza al settimo cielo con estrema qualità e in particolar modo in quantità.
Sì, sono insaziabile. Le ragazze devono chiedermi di fermarmi perché altrimenti finirebbero al reparto di rianimazione. Da non confondere con l’animazione.
Sì, sono conigliesco come Roger Rabbit per ogni Jessica in carne e ossa di puro, potentissimo live action.
Sì, malgrado le batoste devastanti, la malinconia iper-pesante, i miei trascorsi disagi inauditi e sesquipedali, riesco a conservare un carisma pari a quello di Johnny Depp, di Joaquin Phoenxi, di Robert De Niro, di Marlon Brando, di Al Pacino e, appunto, di Edward Norton.
Sta succedendo il finimondo.
Su Instagram, ho delle fan giovanissime. Mi chiedono d’incontrarle ma, se le incontrassi e accadesse quello che sapete, i loro padri mi verrebbero a cercare anche in capo al mondo.
Nel frattempo, in queste giornate super frenetiche, sembro Ray Liotta nel pre-finale di Quei bravi ragazzi.
Tutto sudato, devo districarmi fra mille impegni. Sì, mia madre s’è assentata e devo prepararmi da solo le polpette al sugo, dieci amici su Facebook mi chiedono dei favori, un altro mi chiede una recensione, l’albergo presso cui ho prenotato per il Festival di Venezia mi bombarda di messaggi su WhatsApp, chiedendomi continuamente a che ora arriverò.
– Le ho detto il 27.
– Falotico, sì. Ma il 27 quando? A che ora, a che minuto? Di mattina o nel pomeriggio?
– Forse il pomeriggio. Anzi no, prima di mezzogiorno.
– A chi devo chiedere, scusi? Il 27 è martedì, mancano pochissimi giorni.
– Sì, ma devo anche andare a ritirare l’accredito stampa al Palazzo del Casinò. Mi hanno comunicato gli orari in cui posso ritirarlo. Ma sa com’è. Ci sarà una fila pazzesca. Se riesco a sbrigarmi, le ripeto, entro mezzogiorno. Però, devo anche pranzare.
Facciamo alle 14. Anzi, no. Non lo so. Le faccio sapere domani.
Che casino!
Per fortuna, il mio talento e la mia calma olimpica, come no, da Ed Norton… mi mantengono sempre al top.
Lo sapevate? L’avreste mai detto? Edward Norton è laureato in Storia e Cultura Orientale.
Sì, è un filosofo zen. Come me.
Come no?
Un mio amico del cazzo cerca però di demoralizzarmi:
– Stefano, tu ti fai troppi film, sai?
– Tu invece non ti fai né troppi film né qualcos’altro.