Esiste un film che non è bello come I guerrieri della notte, I cavalieri dalle lunghe ombre e I guerrieri della palude silenziosa ma, soltanto grazie all’atmosfera favolistica che crea, in virtù di due canzoni magnifiche, riesce a diventare un capolavoro quasi superiore a Warriors?
È ovvio che c’è e il regista è sempre lo stesso, ovvero Walter Hill.
Questo Covid-19 non è roba per me. Non sarò mai un uomo inquadrato e forse come Darth Vader, asfissiato, incartapecorito, dallo sguardo lugubre, dall’indole volpesca e leggermente bugiarda alla Conte e non intendo recarmi, di prima mattina, al Quirinale. Inchinandomi dinanzi a un Presidente della Repubblica che sembra più vecchio, matusalemme e imbalsamato del Conte… sì, Dracula di Bram Stoker nella versione del primo tempo del film di Coppola. Dando prima le dimissioni in remissione dei peccati, dunque formalmente restaurando la Tavola Rotonda di chi non crede al Graal ma solo al lauto stipendio da traditori come Lancillotto.
Orsù, evviva re Artù! In tv, spopolano donne finto-giornaliste che sono più false di Ginevra.
Piaciuta la freddura? Mah, a me il freddo non fa caldo né freddo. In effetti, fa freddo ma io sento caldo. Come sosteneva Totò nell’epocale Totò, Peppino e la… malafemmina, a Milano deve essere sempre freddo, allora sarà un vento caldo.
Basta, basta davvero con queste mascherate, con queste mascherine, con questi corbacchi, con le cornacchie e coi corvi, coi gufi di notte, coi pipistrelli e con queste chiusure ibernanti la nostra umanità quasi distrutta. Ché non è solo fatta di tastiere da cybernauti. Basta coi coprifuoco immotivati.
Non siamo mica in Fracchia contro Dracula. Fuori non c’è nessun Conte pronto a succhiarci il collo. A sfinirci nella bufera, no, pazienza. Invece, sì.
E qui ci vorrebbe invece Totò, sempre lui, però di Totò Diabolicus.
Stiamo diventando pazienti impazienti. Abbiate pazienza.
Ma quale Speranza? Stiamo perdendo ogni Utopia. Anche quella di Fuga da Los Angeles. Il governo è più cinico di Jena Plissken. Altro che Snake, è una malefica, mefitica serpe infida. Ci sta spegnendo anche nell’intimo… Ah ah. Qui, dovete eleggere me in Parlamento, ovvero il vero John Belushi di Animal House.
Sì, in tutta franchezza, ci sta spappolando le pa… le, la gente non più amoreggia, l’entusiasmo per la vita che, come sapete meglio di voi, si origina da “quella”, sta andando a farsi fottere.
Di mio, son un uomo che balla malissimo come Belushi in The Blues Brothers e non arcua il bacino a mo’ di John Travolta de La febbre del sabato sera ma, grazie alle sue mosse improvvisate da incapace sulla pista da ballo, riesce a euforizzare la folla che inneggia affinché possa io sfoderare tutto il mio twist con Uma Thurman di Pulp Fiction, rimediando una figuraccia da Bradley Cooper e Jennifer Lawrence de Il lato positivo ma vincendo, al contempo, ugualmente la scommessa. E dire che pensavo di vincere Jennifer Lopez. Va be’.
Sì, un certo fascino dell’imbranato, col sex appeal animalesco di Willem Dafoe, ce l’ho. Donne, non posso garantirvi però che, oltre a questo, ci sia qualcos’altro. Comunque, se siete curiose e voleste appurare con mano, vi lascio fare. Ah ah.
Le donne mi vorrebbero figo come Michael Paré ma io desidero che esse siano soltanto come Shannon Tweed di Trappola d’acciaio e come Ashley Laurence di Triplecross.
Ashley, una delle mie fantasie proibite sin da quando la vidi in Hellraiser anche se, in Analisi di un delitto, gliela vide Cuba Gooding Jr.
Sì, Ashley è l’unica attrice, per modo di dire, che può vantare un filmaccio con Parè, molti amori “al purè”, una scena di sesso interraziale da siti VOD per adulti e la se…a, no, una storica saga con Clive Barker.
Donna afrodisiaca da Vov. Celeberrimo liquore alle uova dalla nomea “sensuale”. Sì, si dice che uno lo beva e, dopo di che, assuma una carica erotica da donna ventenne nel periodo in cui non ovula.
Ecco, Diane Lane sta ora con Josh Brolin. Mi piaceva, sì, Josh, quando recitò nei Goonies.
Adesso non mi piace più. Nemmeno la Lane mi attizza come un tempo. A dire il vero, parafrasando ancora Totò, di Diane Lane mi piace tutto tranne una cosa. Il marito, ah ah.
Quindi, appena vedo Josh Brolin, per curarmi dal fegato amaro, riguardo Elizabeth Olsen di Oldboy. Ah ah.
Sì, questo Thanos fa solo per Diane, a me suscita Thanatos e poco Eros. E, come attore, non è paragonabile a Bobby De Niro.
Il quale, dopo averci “deliziato” con Nonno, questa volta è guerra, afflitto da Senilità da Italo Svevo mescolata alla zona Alzheimer su simpatia da Geppetto, sta tornando in formissima veramente cazzuta.
Dopo aver finito Wash Me in the River con John Malkovich, sta recitando nel nuovo film di David O. Russell, sarà in The Formula con John Boyega, in Armageddon Time di James Gray e in Grey Horse di Scorsese.
Sì, a me hanno fatto sempre ridere quelle persone che si lanciano prematuramente in giudizi lapidari.
Se fosse stato per loro, non avremmo mai visto The Irishman poiché costoro consideravano finito De Niro e, se fosse stato per loro, io non sarei, oggi come oggi, qui a scrivere e a ballare.
Starei sempre in quarantena. Sì, da molte persone fui considerato mezzo matto e pensarono che necessitassi di essere punito. Peccato, mi guardo allo specchio e sembro Jon Bernthal di The Punisher.
Sì, ce l’ho lungo… il naso, grosso quasi quanto quello di Bernthal e De Niro.
Sì, il naso di De Niro sembra quello di un elefante, una proboscide. Avete notato? È proprio da Conte, da Pinocchio, da Cyrano… De Niro però, a differenza di Conte, recita solo nei film. Ah ah.
A volte, quando faccio la doccia, non posso specchiarmi e dunque non vedo se il mio naso sia lungo o meno.
Comunque, il resto è parimenti proporzionale. Eh sì, in tale mondo di nani, ci vuole sempre chi ha i cog… ni per dirvi che lo siete.
Tornando a Michael Parè. Soprattutto negli anni ottanta, più che sembrare un attore, pareva un testimonial della pubblicità dello shampoo Neutro Roberts. Di mio, so che con Julia di Pretty Woman avrei usato l’idromassaggio. Mentre, a suo fratello Eric, ho sempre preferito Greta Scacchi di Coca Cola Kid. Se non vi piace inoltre come ballo o come io balli se amate il congiuntivo e non me, comprate il dvd di Crusing e rivedete in loop Al Pacino e James Remar al night. E ho detto tutto.
Al night, all night, tonight, tomorrow potremo di nuovo godercela oppure dobbiamo scrivere al Papa? Ah ah.
Nell’attesa che, perlomeno, l’Emilia-Romagna torni in zona gialla, stasera mi sparerò… un bel filmettino? È proibito?
Non lo so. Devo controllare se ha il bollino rosso. Ah ah.
di Stefano Falotico