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Tony Stark
Questa Scarlett è “migliorata parecchio”. Da “bimba” era carina, adesso ha un seno da morirci dentro. Le cosiddette bombe esplosive!
(Parola di Tony Stark)
Le follie della gente media “impazzita” d’odio, ma son sempre più “tosto”
Lo so, talvolta, devo sincerarmi delle condizioni psicologiche di gente manesca che ha trascorso l’intera adolescenza a sbevacchiar, fumar paglie e “imputtanir” l’anima di più gozzovigliante “perbenismo” cattolico, tipicamente italiano, cuori di ghiaccio stritolati da morti già “tenerissime” ad asfissiarli con pacata “morigeratezza”.
In molti pregarono che non tornassi alla ribalta, anzi, ribaltaron le verità fra una battutina ancor sarcastica e altro “sbattersele” di goliardie lardose.
In tutta fede, in nuce puledra e unicorna Luce, a tali Lucignoli sarò l’usignolo che pende dal ramoscello fuori dalla loro finestra, incutendo paura con “sculettamento” d’ali a me “appollaiato” di “polleggiato” grattarmi e scrutarli in ogni lor sospetto che mi spettinò.
Ehi, sono qui fuori, voi spaccate il vetro e, io, moi, “vi specchio” già dentro con occhi al vetriolo.
Sì, con (in)dubbio mio “lacerato” ambir a esser genio maudit, oh, quanto me “lo” maledicono, “lo” divenni sempre più abbellito di visibile avvenenza.
So che questo turba e infastidirà le “proboscidi” dell’elefantismo piccolo borghese, e soffierà un incubo ben “infornato” alle loro “fondate” verità che sfondai con “perquisizioni” non assolutorie al loro “spion marpioneggiar” d’”ilarità” sempre arida e dunque adirata d’invidie piccine.
Sorvolo, con olimpico liquore, il glabro mio petto erettissimo da “rettor” del mio “arrugarli”, ché dritti s’alzin in volo e “cantino” piccanti, carezzandoli con spalmate subdole di mia ugola.
Si sgolino d’offese e sarò sempre più fortificato e tagliente per “unghiarli” da gatto irritato, forse di pelo buffo su “ciuffetton” che, candidin non è, ma cagnaccio ti “smutanda”.
Con futile mia circospezione assorbo un cocktail, “frammentandolo” nelle mie papille gustative, e incenerisco così il gusto iniettandoci dentro un semifreddo con un barboncino appena appena spelacchiato.
Me ne frego, altamente, e, “attraentemente”, svago incapricciato di mio cappuccio sinaptico a recettivi iniziati come me, ché danzero con loro di mie dorate conquiste anche d’onanistici approdi a un immensissimo culo che sia leccornia di tanto inseminarlo d’un detonante pop-corn.
Sì, ripudio le carnalità però “goderecce” e “alla buona”, quel baccalà che accalappierà sempre tristezze da pioppo, le feste baccanali e soprattutto son misogino con tendenze umorali a misantropie isotropiche, slanciatisime di dinamismo “inaffogabile” da tropici calienti di Henry Miller su deniriano Max Cady enciclopedico e russo di bicipite spaccatutto.
Sì, una famiglia mi perseguitò perché bruciassi all’Inferno, e li “angelicai” di mia “bontà” tanto placida che adesso soffron nel “miele” dei loro barattoli asfittici d’una cucina di “forni”…
… crematori, quasi al mascarpone. Si son barricati, “nascosti” dietro paraventi fragilissimi. Tanto “alti” millantaron d’essere, che son scomparsi nei più “ascesi” promontori della paura.
“A soqquadro” l’inquadrai da architetto “regolatore” delle loro menti, anzi demenze, e or soffocano.
Di foga, con tanto “figacciar”, “focosissimi” a “scaldarli” nel colabrodo.
Ah, lagrime amare, che spugne.
Sì, li espugnai.
Adesso “truccherò” me stesso e, sbruffon-Robert Downey Jr., con bacino alla Elvis Presley, succhierò qualche collo di Donna, conservando la mia indole provocatoria da cantore e da Uomo intatto.
Dopo tante infamie li “infiammai”.
Sì, fra gli ebetucci, gli epilettici e tutti i lavoratori che prendo, platealmente, “per quel posto”, me la rido alla grande, e, stamane, dop’opportuna colazione, è prevista una serie di addominali per non “addormentarlo”, già, l’osso sacro basculando va “rinvigorendolo” quel che, di “blasfemia”, s’ossequia diabolicamente rossissimo, e una “capatina” a un sito porno ove ordinerò gli ultimi, migliori film di Mischa Brooks.
Questo sono io, e ho il coraggio di “sbatterlo” in faccia.
Un moralista m’apostrofa, così: — Ma non ti vergogni?
— No, mi tira. Sì, il “mio”… “clowneggia“.
Notare lo Sguardo della Johansson, “reverenziale” a Robert.
Perché Lei sa che, dietro il cravattino, c’è qualcosa, sotto la scrivania, che “la infiocchetterà”.
Applauso!
(Stefano Falotico)