Muore Tonino Accolla, me la rido da Eddie Murphy e ammazzo gli idioti alla Homer Simpson come Frankie Machine
Morto un Tonino, se ne fa una a collo.
Sì, e ora scrivo la totale blasfemia. Tanto, a malapena conoscete i film che ha doppiato. Negli ultimi anni, gli avete dato pure del drogato.
Perché siete dei piccolo borghesi che non meritate un amico alla Nick Nolte. Quindi, uno spietato ed eastwoodiano gangster cazzuto e pure cazzone.
Frankie Machine alla De Niro: per debellare la nostra società dalla piccola borghesia sospettosa, donerò voi un falò come la Gioconda, iracondo in quanto io non ve le racconto, tu vai a raccogliere la frutta della frittata.
Fratelli della congrega, son Uomo di levatura morale eretta ove l’erectus sapiens sapiens, poco sapiente invero, è ancora arretrato in mentalità da gobbo.
Sì, passeggia malinconico, pervaso da dubbi del suo stesso ego perplesso. Cerca sempre l’ago nel pagliaio altrui, che vorrebbe impagliare per appaiarsene di tutt’ora non sconfitte, recondite paure.
Lo vedi passeggiare, “discreto”, parla da solo nel sottovoce più “irriguardoso”, soffre silenzioso in tanti rimpianti da piagnucoloso. Sempre si lamenta ma non apre la mente.
Lavora tutto il dì, spacciandosi persin da “giornalista”, poiché sa vender “bene” le sue rassegn(at)e stampe, fotocopiandole nello scremar immutabile, incancellabile, ideologico d’un fascismo che ancor gerarchico scinde l’umanità fra “bianchi” contro neri, s’immola infatti all’Altare “patriottico” del falso nazional-popolare, fuma le popolari con far da pollo che tifa, finto-sinistroide, per un populismo di facciata a salvargli il cul sempre parato, ma poi “sbocca” di “Ammazza che figaaa!” nel suo volgar palato…
Ah, sparla, chiacchiera ma non favella, seppur la fava “bella” tra le prostitute si diverte da “felice e contento”. Quante mess(alin)e il nostro “chiesastico”. Quando vien attaccato nella sua “intoccabile” dignità, con tanto d’attestati e dunque presume lui da “piedistallo(ne)”, ti borbotta contro da “educato” nelle più caudine violenze psicologiche del “mobbing”, abbindolandoti d’altro “abbigliato” nell’uso dei suoi costumi… I fessi abbaglia, dietro “dorate” carte di cotanta (im)postazione.
Così, i creduloni a costui si prostrano, mentre più lui li frusterà per (ar)renderli sol che più frustrati, col ricatto del “Pane e vino non ti manca, prega Iddio e la ricotta… puoi guadagnartela da fornaio, infornando quindi tutte le molli(che), come da pagnotta del porcellino… sì, pian pianino, qualche soldin’ riempirà il salvadanaio e anche tu fornicherai, ieri non hai avuto culo ma, sudando f(at)ica, vedrai che sarà poi un buon an(n)o, caro il mio suonato e asino. Intanto, ti servo il mio forcon’”.
Sì, l’uomo medio italico incarna alla “perfezione” tal teorema previo che, se ti ribelli, ti spellerà di coercizione, con sedative azioni della “sanità” ché “santifichi” appunto sol la tradizione di tal “gioiosa” società.
Per “ficcare”, devi integrarti di “pene” integrale, mai cornificare le regole “piane”, altrimenti il piano regolatore potrebbe subire delle “botte” di contraccolpo.
Meglio contenerti subito prima che tu possa dilagare e le sue donne “allargarle”, tutte bagnate al “lago” di “Gardaland”. Se sei un drago, soffoca i tuoi fuochi ardenti, perché il conformista ti deformerà a puntino, dunque al dente in quanto tu ancor “nullatenente”.
Eh sì, per mantenerti corrotto, come richiesto dal porcile, sii bad lieutenant del Ferrara. Solo dopo aver rubato, potrai guidar il Ferrarino da uomo del ferr(at)o. Non far il Messia, sei solo un povero Cristo.
Così, di generazione degenerata in “geni” mal “inseminati”, l’uomo medio placa il panico ma, da me, solo che pugni in faccia. Altro che al prosciutto panini!
Egli è omofobo, razzista, ce l’ha con le inflessioni dei meridionali perché reagiscono senza riflettere a mo’ di “grammatica” del suo soffocante diaframma, l’infiammerebbe tutti nel secessionismo più rescissorio.
Egli firma cont(r)atti ed è di “buon” tatto, che “galante”. Si profuma col borotalco e va con donne “acqua e sapone”… sì, depurando… tutti i suoi risparmi. Quelle son Escort “pulitissime” ma nessuno lo saprà mai…
Ora, da me nessun timore reverenziale. L’uomo medio è pappone e critica i ragazzini con la “pappa pronta”, dando loro dei buffetti… alla Pippo. Li considera imbranati, e li “castra” sempre più affamato nel bramar e, di tanto “amore”, appunto sbranarle…
Di mio, sono il suo sbrinatore, sì… se mi scaldo, gli gelo il sangue e da me sol che dei gelatini per leccarmi il “cioccolatino”. Visto che dolcezza, gran testa di cazzo?
Comunque, Michael Mann doveva girare il film Frankie Machine con Robert De Niro. Il film fu messo in cantiere ma s’incagliò, quindi non andò in porto.
Io ho letto la novella di Don Winslow da cui lo sceneggiatore Alex Tse trasse la sceneggiatura incompiuta, mai filmata di firma autoriale.
Machine, in origine, si chiama Machianno. Viene richiamato all’ordine dai malavitosi, che si professa(ro)no suoi “amici”. Gli consegnano una mission, cioè ritornare il sicario che fu nei luoghi dei suoi delitti, dopo che s’era impigrito “a letto”.
Frankie si accorgerà che voglion invece ammazzare proprio Lui.
Ma Lui è Lui. Guarda gli scagnozzi, impauriti… il nostro Machine. Loro, non sanno se scappare di gambe levate o di bugie corte son nelle mutande cagasotto?
Il più “tosto” grida Se machì chaminin, se nan ne machì, non ne schamiscen! Sì, detto calabro-lucano-siciliano che, tradotto, significa “Se dobbiamo andare, andiamo, altrimenti non andiamo…”.
Infatti, è la seconda… non andrete da nessuna parte, perché vi ammazza.
Ora. Ciò non ha molto a vedere con Accolla.
Ma anche sì. Leggete quel che si diceva di Lui poco prima che morisse e capirete perché non meritavate un Tonino.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)