Prefazione “blasfema”, meglio dei parlamentari. Sì, Battiato Franco è la veritas.
Son il pulsante del mio “Ascensore infernale”, in quanto Angel Heart di genialità. N’escogito una più del Diavolo, essere maligno e spregevole che pesto di coda mia caprina con tanto di capriola e Deborah Caprioglio del Kinski più della Madonna, cogito, ergo sum, sarà annientato in quanto non vale niente. Il demone è tentatore, state attenti, io son “tenente” alle sue redini, non cascai nella sua rete ma glielo infilai nel sacco “a pelo”
Via da crociato, da Riccardo Cuor di Leone o di crucis in legamenti miei crociati-“castrati”, rotti nel “criceto?”
Su tale interrogativo, riflettete, fratelli docili della congrega. Quando ne vedo una, non rifletto molto, non soppeso ma “pende”.
Infatti, “in fallo”, impazzo fra le “pazze”, Io piazzo libri e ne “partorisco” delle belle. Datemi una Sevigny in bikini e la “soggiogherò” di “freccetta” a “centrarla” nel segno da mille (e una Notte) “punti”. Questo costume che “ballonzola” dal mare mio “orizzont(al)e”.
Ce la vogliamo dire, senza vergogna?! La Sevigny è proprio una concubina. Una figona! Nessuna Maddalena può reggerle il confronto quando, in reggicalze, sfila fuori dal Chateau Marmont, e tu capisci “al volo” che, in quell’“alberghetto”, ne ha visti… di cotti e di crudi. Il sapore suo estasiante della nudità mia “cristologica”. Mi spoglia con gli occhi e dire che non l’ho mai “vista” dal vivo.
La immagino tenera e affettuosa, “indurente” al massimo delle contrazioni!
Le sarei “bombardamento” di contraerea.
Dinanzi a costei, peccaminosa di minigonna ad “annuirti”, ad “annerirsela” su sorrisetto “malizia” color lentiggini delle gote “rosseggianti”, me ne “strangolerei” a riccio(li).
Nessuna Barbara Hershey le potrà mai competere. E neppure Monica Bellucci, nonostante debbo (am)mettere… che, entrambe le succitate, poco “succinte”, al mio “discernelo” ne furon Sindone di “sintomi” sulle (mie) lenzuola… Chiamatele polluzioni da tentazione, esse, leonesse, mi vinsero e “crollò” a pezzi, a “spruzzi”, di Cena alla Leonardo. Da Vinci fu vinto dopo il tradimento di Giuda.
Fu “drogato” con del vino da quel “volpino”, poco divinamente, poi spezzò il pane e il “suo” si fratturò per quel gran pezzo d’uvina!
Sì, Cristo, scappò ma voleva scoparsi la Sevigny. Nel Getsemani, fu franto(io). Di spine, ambì alla sua “rosa” e risuonò il “gallo”. I gendarmi romanici, per ordine di Ponzio Pilato (uno che neanche lo depilava…, che alopecia!), l’arrestarono di false accuse, tendendogli un processo per direttissima, salvo tre giorni di tremende torture e stigmate dissanguanti.
Ora, Mel Gibson esagerò per dar spettacolo con troppe “salsine di pomodoro”. In quella Matera, lo macellò nel Caviezel più sottile linea rossa.
Comunque, Io vi dico… la storia del povero Cristo è una menzogna.
Cristo patì “solo” un linciaggio durato 72 ore, niente a che vedere col “bordello” delle 48 ore di Walter Hill. Trama di cazzotti, di cazzate, di sparat(ori)e, un Nolte non da oratori, un Murphy di risatone. Che cazzuto filmone!
Per il resto, visse da Principe con l’unica “pecca” di non avere mai “picconato” alcuna piccioncina nelle sue “lacune”.
Egli sparse il Verbo per mari e per monti, ricercato dalla “polizia” sospettosa di fronte agli inspiegabili accadimenti delle sue gesta prodigiose. Si sa, le burocrazie devono appurare l’ago nel pagliaio. Al “Sindaco”, mai convinse la moltiplicazione dei pesci né tantomeno la resurrezione del Lazzaro. Così predispose un ricovero psichiatrico presso “quelli” del “Tempio”. Altri stempiati!
Fu Lui a farli impazzire!
Così, gli diede del lazzarone per “pescarlo”. Non poteva crederci, solo perché ne “adescava” e costui non era circuibile. La circoncisione, però, c’era tutta. Anche l’accerchiamento.
Il Cristo sgattaiolò, un wanted introvabile da Prova a prendermi di Spielberg. Con l’unica attenuante della sua purezza a discolparlo da ogni Re(o).
Il finale di The Aviator spiega il suo “delirio”. Leo sembra De Niro versione Willem Dafoe!
Salì alla Destra del Padre. Adesso, non so se il Signore è Berlusconi, alla sua “sinistra” salvò il ladro dalla forca delle fiamme e, in extremis, d’estrema unzione, lo benedì e lo accolse a sé.
Sì, Cristo era come Marco Pannella, difensore anche dei “criminali” quando confessano. Quindi, non più da manette. Scagliate la prima pietra, ma poi digiunate di scheletri nell’armadio!
La dovete finire di scioperare, è solo un alibi per star in panciolle! E tu, crumiro, chi credi di essere? Un emirato arabo? Sei solo un emigrato!
Cristo era un sostenitore dello “Sbagliando, s’impara”, quindi basta con quest’impalati.
Fan venir solo due palle. Porgessero l’altra faccia, io ruberò la loro figa. Ah, che guanciotte!
Che “gancio”, che guanciali! Che cosce! Che Pentecoste! Che peste!
Altro che “lebbroso”, io son in Lei tutto tutto rosso. Che “labbra”.
Sia “lodato” e, soprattutto, la Sevigny è “lodabilissima”.
Aspetto da eterna verginella, dentro più marc(i)a di Larry Clark.
So che siete matti, da anni vi spio con sdegno, abnegazione e ingegno.
Andiamo a Berlino contro ogni nazista! Basta con Bagatta Guido! Vogliamo i geni fantasiosi, non gli opinionisti all’acqua di roselle e panettieri. Evviva Tom Joad, Dio è Springsteen, cioè Io!
Se ieri, la play mia esimia non vi sparaste, repetita juvant ché la gioventù è inviolabile e io esigo d’involarla. Il mio volo libero, spesso incompreso, anche dagli juventini delle visioni “zebra”, si rattrappì in B/N per rapimenti d’ideologie scioviniste al marcio marciare in loro “bruciarmi” da S-crematori al grido di “Devi crepare!”. Annerirono la lucentezza e i bianchi candori, con violenza da branco, “ligio al dovere” più pusillanime e, appunto, da sputare in faccia, miei “appuntati”. La vita nn è un appuntamento con le “vittorie” facili dietro divis(ori)e pareti stagne. Che “marcetta” di criceti, che cretini, che “cremini”. Io ingranai la quinta all’improvviso, ripartendo di “palle” rubate e troppo addolcite nel loro “zuccherificio” salatissimo, poi pretesi il conto ai lor salami esposti a mio posteriore “esibito”. Successe un macello! Tambureggiando, con i tifosi a me sostenitori su dribbling “isterici” nel “molleggiare” e fintare cioccolatesco al “profiterole”, approfittai delle loro abbuffate distratte da pasticcieri, distrussi ogni “guarnizione” nello scardinar le difese “immunitarie” dei loro muri pronti a sedarmi di “guarigioni”, a confinarmi nel guado affinché mi spalmassi il viso di “fango” con tanto di “gradi”, “medaglie”, “graduatorie” ma, grazie a sfere “liftate”, assist meravigliosi, messianica fiducia nel mio campione Lionel Messi, gliele “misi lì”, ove, disperati, piansero di “sogni d’oro” amari e mio “addio” con tanto di mano e pubblico adorante.
Come dice il detto: non aizzar il can che dorme! Altrimenti, azzanna!
Si chiama il Falotico “invisibile” che ricomparve, come per miracolo inspiegabile da “Che cazzo sta succedendo?-Oddio!”, nel trambusto general’ dei caporali ottusi e bigotti, oscurantisti e ignorantissimi, per un omaggio d’impagabile scroscio nel visibilio della foll(i)a totale!
Che pubblico, signore e signori! Che “foglia morta” alla Del Piero Pinturicchio.
Basta coi totalitarismi, le piramidi gerarchiche, i percorsi a tappe, le “qualificazioni!”.
Passiamo subito alle eliminatorie. Eliminiamo chi minò, chi bombardò, i germanici di mentalità che furon troppo arroganti. Ma che arrogaste? Avete arrostito solo la vostra troppa carne al fuoco! Volevate farmi invecchiare nelle vostre rughe? Quale cottura a fuoco lento!
Sono un Bruce Willis, nato “tedesco”, “renderizzato” e rizzo nel die hard.
In questo grattacielo di terrorismi, desideraste “cristallizzarmi” nella trappola per topo.
Ma non avevate fatto i conti, né con John né col mio Clint Eastwood pistolero!
Se m’incazzo, sono un reazionario (im)morale!
Cominciò il ballo al ritmo del mio cavallo di Troia sul caballero.
Basta con Vecchioni e il Bandolero stanco! Il vecchione va arso!
Scaraventai per aria i vostri cabaret, sono o non fui Hugo Cabret?
Proci, ecco Ulisse. Tanto s’afflisse quanto, ora, vi fissa.
Diciamocelo!
Sono d’affissione.
Mi scaldo, m’alleno di tattiche, “ne tasto” poche, gioco in retroguardia, a centrocampo son lavoro “duro” da mediano, quindi mi sbattete in “calcio d’angolo”. Un cross entra nella vostra “area”… di rigore, e vi son rigoroso, un tiro “Grosso” tagliato con l’accetta, angolato imparabilmente nell’ultimo minuto supplementare a ficcartelo in modo bestiale.
Non ci stai, riparti in contrattacco. Allora, non t’è bastata la lezione? Vuoi proprio l’umiliazione!
Fermo la contromossa, galoppo nel prato, passo a Lupo “Alberto”, egli attira, da specchietto per le allodole, gli allocchi terzini (anche “secondini”…), sull’occhio “retrovisore” nota Alex alle s-palle.
Gliela passa e si va!
Ove tu sai!
Presentazione dell’opera, concisa stavolta. Seria e “drammaturgica”
Se tale libro, mentecatto, non “accatterai”, mai “lo” capirai!
Scusate, ora tolgo il disturbo!
Domenica, mi festeggeranno!
Mah. Previsto pranzo di colombe, mio padre si chiama Pasquale, ho detto tutto…
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)