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Tom Hardy il Mad


02 Dec

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Evviva i fum(ett)i e le carni arrosto: Ligabue è un bovaro e la Brambilla una bovina, ci pensa Tom Hardy/Bane a rabbonirli, giù botte! E Batman si tolga il giubbotto! Via dalle palle!

Paulo Coelho (Du du du da da da ri-Nascimento) contro Tom Hardy di spappolamenti: due visioni opposte della vi(s)ta, uno è uno “a posto”, l’altro lo “spostato”…

Hardy spacca!

… Tom cambia i connotati a Paulo e, mettendo i “pugni” sulla “i” di testa “di” cazzo, gli rovina la carriera letteraria, previo Batman che fa da paciere mentre Catwoman legge sul cesso il fumetto “comico” dal titolo “I comics mi fan cagare, i clown me li farei anche quando son indaffarata a scoreggiare, nonostante la tuta attillante, previo water e schizzi dello sciacquone”.
Sì, una sciacquetta, quasi come Anne Hathaway “acqua e saponetta”, Tom ha per tutti questi topi di fogna il suo Pinguino. Non è Bane, non è bello leggere il “buon” Coelho Paulo. Un pappamolla come pochi, per la maggioranza dei lettori. Insomma, un lettore medio legge questo minorato che va per la maggiore, poi per forza diverrà un elettore per la maggiorata in Parlamento di culo formato carta da parati.
Ne abbiam tante. La Brambilla, secondo me, è da Demolition Man. Diciamocelo. Una così fa la liberale, invero e in duro pensa solo a Wesley Snipes nel pacifismo a sua antirazzista per poi sgelare anche quello di Stallone “raffreddato”. Quindi un po’ “gelato” al Mottarello, mosciarellissimo ma già in rambistico lancio per Michela la rampante, arrampicatrice riscaldante nella tela della sua minigonna di nylon. La donna “ragno”.
Una vacca come poche, taglia tutti i fondi, sia per l’infanzia e soprattutto per la sua sessuale “fame”. Da cui il detto “Vacca boia!”, famos’espressione del toscano nella Maremma maiala. Arno o Schwarzenegger a Firenze?

Questa sta a Milano come il Manzoni, di pizzi e merletti fa tanto la carina col Vespa Bruno mentre scoscia di lingua “forbita” e sforbicerà d’altro accavallare lo zapping dell’ultimo degli zappatori a lei nella pecorina. Da cui il detto “Sembri un pastore sardo, sei pure sordo però i bastoni voglio tutti sodi, basta che mettan in buca sulla mia scheda, che m’importa se lo fanno solo per aspirare a un seggio nei miei buchi, quel che conta, è così o no, sono i soldoni?”.
Da cui il detto, di colei che la dà solo ai danarosi, “Dare e avere ai poveri da Ave Maria ma pene e avena solo ai bucanieri dai dollari non bucati, nonostante i panni sporchi di Arcore e la mia Madonnina porcona”.

Insomma, morale della troia.

Voi italiani siete un pubblico di bocca “bona”. Abboccate come pochi a ogni puttana(ta) che vi rifilano. Pen(s)ateci sopra.

Ecco la mia filastrocca:

Brambilla Michela è una brocca ma se la tira da gnoccolina, perde spesso la bussola e s’incazza con la Mussolini, entrambe han il muso rifatto, ma una mano lava l’altro, tanto il pubblico fissa le calze della scialba Parietti Alba, messa lì come statua di cera eppur per maturi di sega alla vegliarda su cosce come le domeniche nel gonfiar la rete di palloni…

Paulo Coelho ha scritto questo:

sentirsi scrittori perché ti auto pubblichi è come sentirsi pornostars perché mi faccio tante seghe.

Sì, lui vien pagato per scrivere roba così.
Ha capito tutto, no? Un segaiolo da Brambilla e bamboccioni.

Tanto siete degli idioti e ben vi sta il buonismo da baccalà e da “Piglia la Brambilla là, oh quant’è stronza però quasi mostra la figa di upskirt, e dai, dai, vota quello, spingi lì, Forza Italia e chi se ne frega?. Basta che se magna!”.

Tom Hardy spacca le recinzioni di sicurezza di “Porta a Porta”, sradica un portone e lo sbatte sul cranio a Brambilla e compagnia bella, a Coelho e culoni raccomandati. Vespone scappa con la vespetta e Nanni Moretti lo tampona.
Chiamano Batman.
Christian Bale risponde che la Warner Bros non gli dà abbastanza soldi per questo “fuori scena”. Si è rotto le palle, anzi incita Tom a rompere di più.
Tom scappa col malloppo, insegue Bruno e gli fa il culo. Moretti ha ottenuto qualcosa di sinistra nel vedere il sinistro di Vespa su gancio destro di Tom.
Poi Tom, assieme al Joker, butta la Brambilla dalla più alta torre di San Siro.
Urlandole: “Ecco Coelho, sgolati!”.

Sulla Rai danno la partita di calci(o).

Ora, scusate, devo indossare la maschera. Protegge dalle radiazioni catodiche.
Se tal vi pare una scemenza, torna scimunito a legger il Magnifico e i suoi rinascimentali atti a voi ignoranti!

Ligabue canta “Tu sei Lei”… che cazzo significa? Significa che Lei è te e tu sei un po’ gay?
Senti che “musicalità”, toni e il la del diapason. Apri il “diaframma” ed entra Luciano il bovaro. Liga spinge, col Pollini in chitarra malinconica per nuovo look da manicomio…
Ligabue sembra adesso David Lynch versione butterata e burina.
Con quella faccia, ma quale straniera? Sì, della Romania più pappona.
Una piadina romagnola e vai bene così, il porchettaro e poco di buone è servito al prosciutto!
L’Italia canta ma presto saranno cazzi.
Oltre al Balotelli ai prossimi mondiali, il Papa si dimette ma il punto “G” è:
chi godrà? Nessuno. C’è da farselo.
Ve lo dice Tom Hardy.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento (1983)
  2. Mad Max: Fury Road (2013)
  3. Fast & Furious 7 (2014)

 

 

Vengeance!


05 Jan

La vendetta sottile, acuminata, florida nelle faune delle “fauci affamate” da “innaffiar” affinché rinsaviscan da retrograde mentalità molto ottuse, vinte dal mio contundente

Quando un mostro viene scoperto è il suo incubo peggiore, vero?

Storie orripilanti, di pestaggi, “adulti” bavosi con sempre quell’impermeabile ferocia a scalfire le giovinezze, dietro smorfie ammiccanti, risatine “sgridanti” d’occhio furbetto a insinuar la loro putrida carnalità, la materialistica metamorfosi nel patto diabolico ad aver incenerito e annerito ogni più sacro anche lor pudore dietro una maschera sempre sul punto d’eruzione per squagliarsi nelle briciole d’un polistirolo freddo da “svegli” sorveglianti.

Quindi le bugie, allineate con scrupolosa meticolosità e fiera, anche feral, aderenza a valori inalienabili, oramai contrattati nella rigida, ostinata perseveranza alla più lesiva e acuta arroganza “plebiscitaria”, il contagio irreversibile dalle universali nerezze d’una tetraggine corporea, ecco che si concessee il “lusso”, ah la lussuria, di scarnire e per di più schernir con “scherzetti” crudelissimi la “vittima” designata per un’altra lestofantissima “goliardia” all’elefantin’ tanto “buffino” a cui tirar le orecchie affinché gli “tirasse” a genio di regole menzognere da intonar sull’“elevazione” delle coscienze appiattite da non intaccar di dubbio.

Ove s’annidan le certezze, ecco che spunta il “nido del cuculo” d’affigger, di marchio da macellai, all’agnello sacrificale d’ogni sporca copertura del balletto lor di camuffa travestito.
Orgiastico, disgustoso, rivoltante, spellantissimo all’intruso da beffar con cene ghiotte del sapor “candito” e condito del più “rubino” dei loro rossi “bruciori”.

E così, riuniti al tavolo delle deprogrammazioni all’encefalogramma e alle anime dei “ribelli”, allestiron, d’imbandita da banditi, un gioco a soggiogare. “Ammansivo” da “dolci” a indocilire…

Tanto lesto di strategie per sbatter in manicomio, previo assistenza sociale, quanto poco attento a non commettere errori nel perpetrato omicidio “bianco”.

Emarginazione violentissima, cancellazione totale di tutta una vita trascorsa assieme, per un raptus “ero(t)ico” d’un brillantissimo, certamente dementissimo, “cervellone”.
E tutto il suo corteo di plagiabili amichetti a dargli retta e a proseguir nell’attacco sferrato con efferatezza bestiale.

Uno che, “destissimo” di tutto punto e impuntarsi (saran state le sue puttane a “redarguirlo” in tal via “direttiva” da retto-re), s’accanì furiosamente, inventandone appunto di cotte e di crude per infangare una reputazione, a suo “credito”, non in sintonia con le sue rotondità.
Un idiota assai tonto.

Dunque, dopo aver cacciato a pedate il “fastidioso”, causa un’insostenibile suo piacergli forse troppo (sì, spesso il crimine s’origina dalla gelosia più morbosa che nessuno avrebbe mai sospettato), contattò, dietro abiti “nascosti” (leggi Internet, ove puoi inventare profili falsi e sparger voci altrettanto calunniose) mezzo Mondo, rifilando la patente di matto a colui che, per antipatia, voleva veder rovinato. Coi capelli sfibrati, lo stomaco debordante e tutta la “cantilena” del lamento disperato. Da porgergli un fazzoletto per lagrime amare da versar in segno di sue “vincite”.

Il Tempo però gli fu assassino. E ogni inganno si ritorse contro ché oggi, anche i suoi compagni più affiatati, non si fidan più di tal impostore. E non gli son più “affezionati” come una volta.

Anch’essi, infatti, ne scopriron il raggiro e le circuizioni da girino e da pagliaccio del circo, e ora gli han cucito addosso un vestitino “rosa” da mostro.

Complimenti. Forse, la Croce Rossa lo risolleverà.
O forse le pompe funebri?

Sì, rammemoriamo tal teppista che, dopo essersi fatto scorrazzar per mezza città, gradendo le sue signorinelle di “mancia”, molto “servili” ai suoi “umili appostamenti”, dopo aver tracannato birra su ignoranza oscena d’esibizione spudorata, dopo essersi insinuato nella mia ospitalità nobile e d’alta scuola, iniziò per pur di-letto a ribaltar tutto, a sbatter le porte in faccia, annessa la madre brutta come il debito e ancor più immonda d’origine “genealogica” appaiabile alle scimmie delle tundre più “grottesche (eh sì, in quelle grotte, le gote di tal donnaccia ben concupivano, d’adescamento peloso, gli accalappiati suoi “simili” fra grida zoologiche ed “etiche” primitive da dom-in-ata nelle sodomie brade da bruti “cacciatori” della selvaggina).

Prima offese con cipiglio “severo” d’ammaestratore (vedi alle volte? L’animaletto frust-r-ato inverte, su montatura di testa, i direttori del tendone…), poi con tono “imperioso” ordinò appunto consigli “inderogabili” (cos’era un sindacalista del suo fegato liso e liscissimo dopo tanti “sfregamenti?”) per irretire e “indirizzare” a piacimento (sadico?) del suo “lessico” (molto slinguazzante nello sguazzar di vacca in vacca dietro un monacale, “intonso” inguine con tendenze delinquenziali d’ottica distorta, invertita e perversa “pedofilia” da maniaco sessuale “immacolatissimo” come i bidoni della spazzatura dentro cui il padre, “goloso”, annaspava di ruspa-nte intonarsi alle “tonache” della sua tossica raucedine con tanto di “birignao” da attore “navigato”…, sì, nelle fognature del cesso…), poi attaccò di messaggi minatori dietro la “difendibilissima”, inattaccabile “nomea” del pezzo di carta (igienico? Sì, ogni merda abbisogna d’una pulizia deretanica per pararselo con tanto d’“interdentale orale” alle sue belle “imboccate”, tanto allocche d’abboccar’).

Sì, costui, pezzo davvero “da novanta” del “kamasutra” da “stivalone” a “sbattersene”…, rigirò le frittate parimenti come “rivoltava” le sue “prede” che, dopo aver “tastato con mano” d’aiuole rasate, vomitavano per l’obbrobrio che se n’era “infiltrato” viscidissimo. Non lo denunciarono perché, essendo anche “codeste” delle galline da pollaio, un po’ di tal pollo s’aggradarono per “grattatine” da fornetti, sì ripugnanti di suo “pugnale”, m’altrettanto bestiali da non confessare l’accoppiamento “canino” dei lor denti cariati nella fornicazione di tal furbon’ “forcone”.

Un “uomo” davvero di “glande” caratura, “smaltante” a carati.
Sì, pare che varie cagne, appunto, s’ammalarono di “gravidanza isterica”, previo aborto per non metter su una prole figlia di tal “figlio”, causata dal suo apparato genitale in zona “urinale”.
Un uomo molto richiesto, che pare sia ai primi posti d’ogni classifica “interinale”, appunto, per svolger mansioni di pulitor dei pub(bl)ici. Vedi? Voleva castrare e ora è in prima linea nel sorriso “pulito” da castoro incastonato.
Lavoro pagato a “peso d’oro”, e soprattutto facile da svolgere, così come le sue “leccatine”.
L’incrostazione, infatti, va spurgata con tocchi lievi della “spugna”.

Per colpa di tal sciagurato e di tutta la compagine a lui affiliata (eh sì, sempre d’una “razza”, affine con artigli affilati, “verte” il branco…), rischiammo ospedali psichiatrici così ad-dotti: “crisi di nervi da curare perché pericolosa in quanto reazione a un pericoloso istint(iv)o”.

La giustizia appurò e mi considerò solo un puro villanamente “morso” da un “lupetto” che, insistendo e “sbranando”, ha ora “allevato” un “cucciolotto” di licantropo.

Che sta alleviando con “cura” ogni sua “chirurgia” da porcellino.

Per la serie, non fare Ezechiele se sei un fissato del miele ma puoi incontrare uno, mio smidollato, che ti strappa l’osso sacro in modo “sviolinato” e altrettanto “sdolcinato”.

Ché la Notte gli sia retta via, perché nella selva oscura già si smarrì…

Comunque, più che uno da brughiere, un eunuco “potentissimo” di pompetta nel bruco per tanti “buchi”.
Spolpatosi d’antropofagia.

Distinti saluti,
l’elevato Batman, Uomo vero che non voleva “elevarlo” nelle sue basse-zze.

Già, quando si minano diritti intoccabili, quando si sconfina di crudeltà premeditata e preterintenzionale (si spaccian pure per preti di bontà), allora è il momento d’entrar in guerra.

Al nostro “amico” piaceva anche insidiare una passione vitalistica, il Cinema.
“Regalando” al sottoscritto le etichette, con tanto di figurine orride, dei peggiori personaggi della Settima Arte. Gli stolti, i fuori di testa, gli inetti, gli incapaci, i timidi più sfigati, quelli più imbranati. Per imbrattare.

Allora, ragioneremo alla stessa smodata “maniera”.

Signor Bane (anche se ci par solo un nerd di suoi “muscoli” non tanto intellettivi), volevi ridurre Batman sulla sedia a rotelle?

Invece, il Signor pipistrello ti piscerà in faccia, dopo averti aperto la scatola cranica, mutando X-Man in tutti i supereroi. Compreso il “cieco” Daredevil.

Già, Bane… un Christian Bale trasformista versione Tom Hardy, questa volta, di Mad Max in zona più interceptor.

Più che divertirti sull’autostima, dando dell’autistico a chiunque ti capiti a tiro (che mira… bile), preoccupati dell’auto che ti stirerà…

Occhio all’angolo…

Sono un Genius!

Firmato Stefano Falotico

Genius-Pop

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