Posts Tagged ‘The Fan’

The Fan, Mattia Destro del Bologna Football Club, se ci sei, batti un “goal”


05 Oct

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Come volevasi dimostrare, non che ci volesse un genio, quale comunque sono, per profetizzare la tosta sconfitta del Bologna contro la Juventus, ieri previdi (voce del verbo prevedere) la débâcle più triste, oggettiva e amara, con constatazione “amichevole” che il nostro “centravanti di sfondamento”, Mattia Destro, pagato un occhio della testa (“ve-n-desi”, voce del verbo stra-vedere, il contratto quinquennale!, da quasi 2 milioni di Euro “bisestili”), dopo 7 gare è rimasto a quota zero reti. Quel che è più preoccupante è che, a fine campionato, credo che la cifra non aumenterà non solo di molto ma di niente, 0 assoluto.

Al che, devo correre, più dei felsinei, ai “pali”, no, ai ripari, e trasformarmi nel “grande” Gil Renard, “uccidendo” Mounier…, rivale di Destro che gli sta rubando la s-cena.

 

di Stefano Falotico

Chris Nolan e i fan


06 Dec

Nella mia passata “Inception”, acclamavo Chris Nolan, adesso basta con i sogni nelle nuvole e gli “Interstellar”, son De Niro/Gil Renard e non più suo fan… mi fa venir sol dolori intestinali e grossi, annoiati testicoli…

mi fa venir sol dolori intestinali e grossi, annoiati testicoli…

Attendo con ansia, emozione
Poi applaudo e mi sbraccio per la mia formazione
È la prima giornata e la mia 

fedeltà

È premiata da un senso di gran 

voluttà


Ritorna il mio eroe ed illumina il giorno
Dei miei guai per un po’ si sfuma il contorno
Egli è grazia, armonia, che esalta lo stadio
E riporta i miei giorni all’orgoglio primario
Sono un f
an che del baseball coglie ogni finezza
Io giocavo, capite, e sarei ancora all’altezza
Una volta ho battuto una palla alle stelle
Fui portato in trionfo, non stavo più nella pelle
Si gelò dentro il sangue e questa passione l’ho trasmessa a mio figlio
Futuro campione
Certo, lui è piccolino ed ancora maldestro
Ma lasciatemi il tempo e sarò un buon maestro
Con un po’ di fortuna, ci sono ad un passo
Sistemo le cose e poi mi rilasso
Aiuterò la mia squadra a riavere la gloria
Con un tocco imprevisto alla solita storia
Dice oggi l’atleta: “Io gioco per me”
Ci sto male a sentirlo e mi chiedo: “Perché?”
Non è il fan, il tifoso che paga il biglietto
A far ricco e famoso il suo prediletto
Se gli parlo, lui sente, ma, in realtà, non mi ascolta
Mi dimostra freddezza per l’ennesima volta
È attaccato al denaro in modo inaudito
No, così non va bene, io rivoglio il mio mito!

Tutta la “bella” gente acclama Christian Bale, “figliol prodigo” di Nolan, il nuovo Colombo Cristoforo.
Prima, vidi in loro l’America dei sogni. Adesso, Nolan s’è venduto all’oro.
E gira Cinema a culo, esagerando di soldo e abbassando la qualità ai facili smerci.
Non m’impressioni neanche tu Bale, non basta un riporto in American Hustle a riportarmi tra i miei preferiti, nonm’inganni di “falsa” apparenza, lurido porco vicino alla demenza.
Io non sono un perdente, ti spacco i denti, oh oh mio Batman dei poveretti.
Mi sbattono in prigione, evado, mi sbottono e ti inculo a tuo carcerato e cariato con cariche sonanti. Ho un caratteraccio. Assonanza e cassa da tuo morto di non più risonanze. Del vostro Cinema non parleranno i posteri, solo un austero calcio nel posteriore, da me di superiorità. Ne son parco, ne son ad archi, ti frantumo il naso e le arcate gengivali.
Che due palle.
Dammi Amy Adams e succhia il mio De Niro di torta “Cameo”.
La vita è un Victor Tellegio.

http://www.cameo.it/cameo/html/default/home

Non sono un burino ma lecco i budini e ogni buchino “inforno”.
Di glassa, m’inaridisco nell’indurente a “caramello” gustoso.
Tu lecchi armoniosa, il resto è Storia del “mio” ondoso…
Soffice e cremosa, spalanchi il “microonde”, presto si scalda e il dolce ti servo di “desertificarla”, con ficcante dessert io son lo chef.
E, di prepuzio, lievita di burro.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Insomnia (2002)
  2. The Fan. Il mito (1996)
  3. Memento (2000)

“The fan”… “sfegatato-sfregiato” di Jim Morrison: il “maestro” dice che Mick Jagger è gay… Ah sì? Digli di andare a prenderselo nel culo!


19 Nov

City of Night…

Citazione che calza a “pennello”, trasfigurata senza figuraccia ma carico di fighe a tutti quelli che volevano “ammaestrarmi”.
Come la “scimmia” Jagger Mick, mi schiero “battente” alzabandiera contro le vetuste regole d’una società regredita all’asilo nido, piegata alle false dolcezze da Robert Zemeckis, e sbanco alla “zecca” da “zuccone”..

Sì, Bob De Niro girava a tutt’andare col furgoncino, portando suo figlio a vedere i Giants, ché acclamasse anche il pargolo l’idolo Rayburn. Ma il figlio, “catechizzato” ai precetti dei “preti”, scolarizzato già alla castrazione che inibisce il maschio vero, obietta e critica il padre che ascolta, dalla mattina alla sera, gli Stones.
Gil Renard, in uno scatto portentoso, da “venditore di coltelli”, salta su inkazzato come una bestia e offende tutto il “corpo” insegnanti.

Sì, per me Jim Morrison, assieme a Bruce Springsteen e a Tom Waits, è una delle poche “cose” per cui valga la pen-a di scoparsela questa… vita di merda.

Ci sono momenti che me “lo” sparo a palla, con le mie palle tirate a lucido, virtualmente onanistico anche quando non c’è nessuna nella stanza, eppure si “muove”, gravitano attorno al “magnetico”. In quegli attimi, l’etica va appunto a farsi fottere.
Alzo le casse, e non incasso più.
La mia casa si riempie di superfighe di tre chilometri di cosce, e le pareti sudano, in una “serpentina” delirante-sudata-anchilosata-sfiancante-focosa-affaticante nei fianchi sognanti nei tacchi attizzanti. E miscelo tutto anche col pelvico di Presley Elvis.
Che pelo, che “nero” cari polli.

Prendete “Light My Fire ad esempio “lampante”, sì, anche il lampadario balla e, d’intermittenza, lo “mette” nelle pause “buie”.

Varie teste di cazzo hanno provato a “rifarla” con delle cover che non valgon neppure la trapunta di Madre Teresa di Calcutta. Sembran le peggiori checche invaghite di quella bionda “minestrina” di Gwyneth Paltrow. Una che deve solo lavare il pavimento. E se non basterà, bastonatela con la “scopa”.

Sì, Jim aveva una faccia angelica, poi apriva bocca e gli davan dello sboccato. Ah, per forza, se uno apre, bocca volete “togliergli” la “S” davanti? La S di serpe nel “didietro”, di Superman, di Satana, di “Stronza, ti strappo e stappiamo assieme!”, la S di “Succhia!”, la S di “Ti sfanculo”.

Jim eccitava, incitava, ingravidava, gracchiava, godeva, mangiava, divorava, leccava, ficcava, danzava fra le “zanzare”, “libelluleggiava” fin all’alba, “imbellettava”, se ne beveva tante.

Pigliatevi la vostra (L.A.) Woman e “sgolatevi!”.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. The Fan. Il mito (1996)
  2. Che. L’Argentino (2008)
  3. The Doors (1991)

“The fan” – Recensione omaggio a Tony Scott


20 Aug

 

Ossessione fanatica

Gil Renard saves the day…

La voce calda di Ferruccio Amendola è già “denirizzata” in Gil, in una lunga filastrocca sui titoli di testa intagliati in foto sportive d’epoca in bianco e nero, allineate al Tempo che l’ha erose negli abiti da “commesso viaggiatore” di Gil, anima persa d’una caotica America sul furgoncino di valigie senza speranza, “abbigliate” nelle “incravattate” bretelle d’una patologia da maniacale tifoso dei Giants e del suo idolo Bobby Rayburn, nuova stella da 40 milioni di dollari.

Gil, nei labili zigomi d’un De Niro “accoltellato” in smorfie orrorifiche da silente Babau della sua Notte più inquieta, fantasma senz’appariscenza di lillipuziana piccola borghesia anonima.

La vita, tempesta ondivaga d’illusioni, come un sogno che brillava armonioso in una giornata solare, quand’eri eroe vincente della fiamma nell’aurora d’occhi vivi(di) immortalati da un flash che li captava euforici nella gioia d’un attimo memorabile, che è l’intimo desiderio di tutto il viaggio, prima dei cheti crepuscoli che anneriscon l’anima.

Superbo De Niro, mimesi d’altri “folli” d’una battaglia persa col “baseball“, ove vigon regole in cui “obbedirsi” e adempier salvo fuoricampo che scroscino dardeggiando nell’applauso d’iridi non più assopite ma nel vitreo visibilio che le squaglia danzando ove i ciechi possan pulsar nel Cuore.

Maschera beffarda, che si scandisce e scolpisce in una degenerata pazzia che si coagula fra le sue rughe, la brizzolata e cortissima capigliatura d’argentea rasatura nelle “cornici” di labbra sottili e mobilissime, d’una contorsione agonizzante che s’inabissa, tetra, nel buio e lo sospira immolandolo a “virtù”, a grazia che sibili per cristallizzar anche la folgore morbosa d’una esistenza vinta, mai vissuta.

Maschera d’un Max Cady pacato che riemerge dal magma dell’impigrito “nylon” che ne offuscò la Luce, Bickle meno lucido dal tormento irriverente da clown con gli scatti nervici d’un collo dondolante quanto rigidissimo, del sudore che cola dalla fronte e (os)cura le ferite nella lama del coltello. Anche le sue, o le suture.

Autista senza meta dell’autodistruzione “programmatica”, “festoso” come i due leit-motiv in colonna sonora, nei fremiti carnali di Mick Jagger coi suoi “demoni” e Trent Reznor nell'”incularla” sfacciato & osceno. Esibizionista della sua spellata, ma forse profumata nudità.

Uno dei migliori Tony Scott, di veloce ritmo, “gergale”, con grandi lampi, anche fra le “piogge” di Dariusz Wolski, attori affidabilissimi e una vera star nascente per una sauna rossissima, Benicio Del Toro.

Film “titanizzato” nel neo ghignante d’un impareggiabile Bob(by).

Forse un capolavoro o una “stronzata” che però sazia.

(Stefano Falotico)

 

 

 

Tony Scott muore a 68 anni, “apparent suicide”


20 Aug

 

Trovato morto il regista Tony Scott, il “meno” celebre fratello di cotanto Ridley.
Le cause, come sempre avviene in questi casi, sono d’accertare. Ma, al 99 per cento, si è trattato di suicidio.

Anzi, “certo”, come “rilasciato” dal solito biglietto d’addio, a “testamento funebre”. Tony dichiarava, nel seguente, la sua intenzione di farla finita.

Il “Corriere” ne dà notizia così:

Il regista e produttore britannico Tony Scott, 68 anni, fratello minore del più celebre Ridley, si è suicidato lanciandosi da un ponte vicino a Los Angeles. Lo rende noto il coroner della Contea. Non si conoscono, per ora, i motivi del gesto estremo: Scott ha lasciato un messaggio d’addio nel suo studio, ma il contenuto è riservato. Quello che è certo è che Scott è stato visto parcheggiare la sua auto, una Toyota Prius dove la polizia ha trovato un elenco di contatti, sul Vincent Thomas Bridge di San Pedro. Poi il regista si è arrampicato per superare le protezioni e si è buttato giù intorno alle 12.30 ora locale. Il suo corpo è stato recuperato in acqua dalle forze dell’ordine intorno alle 15. Secondo gli investigatori non c’è nulla che possa far escludere il suicidio, ma sarà l’autopsia sul cadavere a chiarire i dubbi. Tony Scott lascia la moglie Donna e i due figli gemelli.

 

Addio a Tony Scott
Corriere tv

L’esclusiva secondo “Daily Breeze”:

 

BREAKING: Film director Tony Scott jumps to his death from Vincent Thomas Bridge

By Art Marroquin Staff Writer
Posted:   08/19/2012 01:35:01 PM PDT
Updated:   08/19/2012 08:34:29 PM PDT

 

British film director Tony Scott, known for such Hollywood blockbusters as “Top Gun,” “Days of Thunder,” “Beverly Hills Cop II” and “The Taking of Pelham 123,” jumped to his death Sunday from the Vincent Thomas Bridge spanning San Pedro and Terminal Island, according to Los Angeles County coroner’s officials.

Scott, 68, climbed a fence on the south side of the bridge’s apex and leapt off “without hesitation” around 12:30 p.m., according to the Coroner’s Department and port police.

A suicide note was found inside Scott’s black Toyota Prius, which was parked on one of the eastbound lanes of the bridge, said U.S. Coast Guard Lt. Jennifer Osburn.

Scott directed Tom Cruise in “Top Gun,” one of the highest-grossing films of 1986, and worked with the actor again four years later on the hit “Days of Thunder,” which also featured his third and current wife, actress Donna Scott. The couple have twin boys.

Known for his trademark red baseball cap, Scott also directed “Beverly Hills Cop II,” starring Eddie Murphy, “Enemy of the State,” starring Will Smith and Gene Hackman, and “The Taking of Pelham 123,” starring Denzel Washington and John Travolta.

Scott and his older brother, producer Ridley Scott, were co-producers on the CBS dramas “NUMB3RS” and “The Good Wife.” The pair recently wrapped “Coma,” a four-hour, two-night medical thriller starring Ellen Burstyn set for release next month on A&E.

Los Angeles Police Department and California Highway Patrol joined city firefighters and the Coast Guard in searching the water for his body.

Cargo vessels moved at slow speeds through the east side of the Main Channel during the search, said Los Angeles Fire Department spokesman Brian Humphrey.

“It’s a dolorous task and we’re working to treat the deceased with the utmost dignity and respect,” Humphrey said.

Authorities used sonar equipment to track the man in the port’s murky waters and his body was recovered by a dive team around 4:30 p.m., Alva said. Scott’s body was taken to a dock in Wilmington and turned over to the county coroner.

One lane of the eastbound side of the bridge was closed to traffic during the investigation.

Erected in 1963, the 6,060-foot bridge links San Pedro with Terminal Island and rises 185 feet at its highest point above the Main Channel of Los Angeles Harbor. Many have taken their lives by jumping from the span.

 

 

 

Appare davvero inspiegabile questa “balzana” scelta di ammazzarsi. Proprio Tony, sempre intraprendente, che aveva annunciato che avrebbe girato presto il remake de I guerrieri della notte e che stava già preparando il seguito del suo Top Gun.

E poi, avete visto che donnone che è sua moglie?

Come si fa?

 

 

(Stefano Falotico)

Walt Kowalski versione Mick Jagger


28 Jun

 

Sono sempre stato uno da Rolling Stones, secondo me John Lennon era un idiota acclamato solo da ragazzine che si “smutandavano” per le sue utopie infantili da borghesello coi fiorelli in bocca. Di Mick son fan-atico, pacifista ma “guerrafondaio” degli “affondi” nei fondoschiena, anche bisessuali, essendo Fal(l)otico che non guarda in faccia a nessuno, ma sbircia le sottane con “indaffarato” volo nelle farfalle!

Ah, ero stufo di quegli “stufati” di ebetucci, il mio corpo voleva concupir donne con cui ballar di bacino, “iniettando” loro lo schizzo, da “schizzato” di cui non mi vergogno, del mio “scimmiesco” esser teschio di cranio “capellone” e petto di torso ignudo per contorsioni avvoltolate in lenzuola ove il sangue rockeggiante, saltando sul palco del baldacchino che, intrecciato alle sue trecce, si balocca “imboccandola” fra boccoli e coccole, “letiziandola” nel mio “attizzato”, bizzarro di mosse, si “smosse” nella mossa così tanto che, vulcanico, “innaffia” d’eruzione senza “eruditi” con le loro lezioncine “a menadito”, che t’additeranno coi loro “canditi” e non “lo” infileranno mai, perché solo infilzano e si rimpinzano, coi loro “pinzimoni”, la loro acrimonia, i loro moniti, i loro “monumenti”. Sì, che dementi!
Li sbatteranno come maionese pazza in una radio ove si fa ammenda delle proprie psicopatie su onde di “frequenza” di frequentazioni con depressi e represse, e la scritta, “sovraimpressa”, in fronte: “Sono un imbecille, datemi una sberla e non la riconoscerò, perché scambio una fregna per una da fogna, e son foca senza fighe, d’afflizioni sofferente senza fiondarmi in lei che, fondentissima, m’asfissierà”.

Sì, ho sempre adorato Mick, questo scimpanzé che se “lo” ride anche ora che è “vecchio”, che con David Bowie “giocava” d’assoli “canori” e poi “cantava” per Uma Thurman nel “grilletto” del “plettro” di Keith Richards, “suonandolo” per un concerto che “la” conciava per le feste e poi “infestando” altrove d’altre alcove e covi ove, Lei “accovacciata” e Lui svaccato, non usavan certo la “varichina” ma la “cavalcata” delle valchirie, che è bellica per tutte le belle e “sbudella” i moralisti bigotti spaccando, appunto, “culi” a tutti e a tutte, essendo “fronte-retro” di sessualità “doppia” che non “arretra” ma “rettifica” irretendone una e poi “(s)tendendolo” a chi, d'”archi”, è suo “panno steso”.
Ma quali pannolini! Spruzzate la “panna!”.

Evviva il Sesso, evviva la revolución senza tromboni ma trombando di chiche per un Che che con loro, “mitragliando”, danza il Cha cha cha, “inchiappettando” la guapa che s’ingroppa “alla scaloppina” e al galoppo!
Evviva la cavallina!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Pirati dei Caraibi. La maledizione della prima luna (2003)
  2.  Che – L’Argentino (2008)
  3.  Gran Torino (2008)
  4.  Shine a Light (2008)
  5.  The Fan. Il mito (1996)
  6. Time Is On Our Side – The Rolling Stones (1983)
  7. Il re del rock and roll (1956)

Genius-Pop

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