So che questa frase nel mio titolo potrà sembrare l’idiozia dell’anno, e per certi versi lo è. Mi piace gigioneggiare, buffoneggiare e cazzate sparare. Cazzate sino a un certo punto… Ma, dopo giorni di profonda meditazione, di scrupolosa indagine freudiana alle origini assurde e incomprensibili del fenomeno Stranger Things, mi sento di dire, in tal Ottobre decadente della nostra “b(r)ulla” società, che il sesso è alla base di tal sesso, no, successo.
Sì, perché mai questa serie, ch’è incentrata principalmente sui bambini, alcuni dotati di poteri paranormali, che saccheggia esplicitamente a piene mani da tutto un immaginario pop così tanto attecchisce nella mente di spettatori di ogni età? Piace, appunto, agli infanti, ai trentenni nostalgici, ma anche a uomini di mezza età, piace indistintamente alle donne, ai maschi, persino ai froci. Raro trovare qualcosa che metta così tanto d’accordo gli spettatori di ogni fascia sociale, a prescindere dalla loro cultura, dal loro background, dalla scala gerarchica che occupano. Un successo bissato enormemente da questa seconda stagione, che sta facendo guadagnare a Netflix soldi a palate. Anche soli senza “patate”. Ah ah.
Molti obietteranno e diranno semplicemente che è un “capolavoro”, e quindi i capolavori non fanno distinzioni, sono qualcosa che trascendono le mere spiegazioni razionali, e ricevono consenso unanime.
Ora, nonostante qualche scaramuccia amorosa adolescenziale, qualche scena d’infatuazione fra giovani pollastri, fra donzelle forse vergini e ragazzotti magri col ciuffo alla Elvis, di sesso non ne vediamo affatto in questa serie, mentre quasi tutti i film e appunto le serie televisive ne sono pene, no, piene.
La gente parla sempre di sesso, è sulla bocca di tutti, e lo sa bene Harvey Weinstein, crocifisso oltre le sue reali colpe, perché la gente è morbosa, ama farsi i cazzi degli altri (lo sanno le donne traditrici e ninfomani), siamo invasi nel linguaggio da continue allusioni in tal seno, no, senso, è una fissazione che “perseguita” molte persone, ne parlano, a volte poco lo fanno, ma non sono mai stanche d’ironizzarvi, di giocarci sopra, di sedurre, d’indurre in tentazione (lo sanno quelle finte suore che accavallano sempre e poi, quando vengono guardate con desiderio, fanno le “sante”, rinnegando il loro scopare, no, scopo).
Ecco, molti ne sono oggettivamente saturi, ne hanno le palle piene. E preferiscono dunque qualcosa di magico, di “infantile”, di più dolce e meno “bramoso”. Per recuperarsi puri in un mondo incendiato da questa maledizione del sesso. Odiato, cercato, respinto, accusato, vilipeso, goduto e fottuto.
Sì, la gente “adulta” è stanca della vita “normale”, del lavoretto, del vinello dopo cena, dei sabati sera con le bevutine, dei colleghi invidiosi e rompiscatole, insomma, della routine.
E Stranger Things è tutto ciò che ha sempre voluto vedere ma non ha mai osato dire.
di Stefano Falotico