Posts Tagged ‘Stefano Falotico’

Jacknife – Recensione da SupergaCinema di Stefano Falotico


14 Feb

Jacknife Superga Cinema Falotico

Mr. Grey, imbarazzante, sbarazzino, pazzino, poco pazzo


14 Feb

Sono io, con espressioni cangianti, alla candeggina, mutanti, forse non indossavo le mutande al momento dello scatto però le scattai scattante.IMG_20160213_162128_190 IMG_20160213_162032_351 IMG_20160213_161941_115 IMG_20160213_161847_120 IMG_20160213_161802_745 IMG_20160213_161726_879 IMG_20160213_161641_122 IMG_20160213_115506_220 IMG_20160213_115446_373 IMG_20160213_115336_473 IMG_20160213_115311_916 IMG_20160213_115204_122 IMG_20160213_115144_456 IMG_20160213_115124_445 IMG_20160212_151611 IMG_20160206_151134_527 IMG_20160206_142156 IMG_20160206_142152

Urbanmirrors.com, la mia Rubrica di Cinema


09 Feb

Da oggi, ufficialmente ne son redattore e firma prestigiosa. Grazie a tutti.

Urban Mirrors Stefano Falotico

Via da Las Vegas (Leaving Las Vegas), recensione su Superga Cinema


06 Feb

Via da Las Vegas SupergaCinema

Stefano Falotico, me stes(s)o, teso, in foto


06 Feb

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I Fratelli Stellari presentano “50 sfumature di alieno”


07 Sep

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Edito in cartaceo, eBook e Kindle dalla Youcanprint.

Benvenuti nella nostra unica e inimitabile navicella. Una navicella che, eccelsa, sorvola linda degli splendidi, incontaminati lidi e, sempre più limpida, fluorescente, si mescola al color al(a)to degl’intrepidi sogni, planando lib(e)rante tra fiorite e rosee, fulgide galassie.

I Fratelli Stellari son un gruppo d’avventurose persone che, senza (s)prezzo del pericolo, si riuniscono a (s)cadenze (ir)regolari per far sì che la lor passione comune per la Letteratura prenda il volo e il “volto” in libri di rinomata, divertita fattura.

Essi dispensano Cultura non da dispense, non soppesano metodicamente tristi le parole, non “si ponderano” ma, a briglia sciolta, lascian che la vividezze delle lor ribalde invenzioni fantasmagoriche, gotiche o barocche, pittate di dinamismo e astr(azion)i, assumano i contorni, senza tornii, della concretezza vivifica delle lor creative, pindariche raccolte.

Oggi, per radio, ho sentito che i Duran Duran hanno affermato che viviamo in un tempo ove la “cultura”, (pres)unta tale, è solo un patetico buffet. Cioè, la gente prende un po’ di qua e di là informazioni nozionistiche piatte e si fa scudo di citazionismi facebookiani, ma non assimila, né la Cultura vera interiorizza, non ne fa cioè pura esperienza dell’anima profumata e profonda!

Eh già.

Noi, Fratelli Stellari, abbiam invece saggiamente e raggianti già superato i confini limitanti della cultura “didattica”, scolastica, annacquata in schematismi futili e inutili, abbiam sconfitto i retorici (in)dott(rinament)i. Per sposare i cieli della perpetua immaginazione favolistica, noi, quindi, propaghiamo Cultura di C maiuscola, tale perché scevra da condizionamenti (ba)lordi e da rigide, vetuste regole dello scriver “bene”.

Noi doniamo, allegramente, spensieratezza, vivacità, regaliamo fantasia agli spazi vuoti della sterile umanità odierna, riempiamo con “folclore” e pittoresco ardore i buchi neri degli uomini scuri, affinché essi risplendano entusiasti della vita dopo le nostre serie ma giammai “seriose” narrazioni.

Di “mio”, in questa raccolta ho inserito tre miei racconti che qui non copia-incollerò per d(i)ritto di copyright.

Posso solo “auto-biografizzarmi” così: Falotico alien

Stefano Falotico sfoggia un nome da Mart(ir)e e un cognome balzano, perché questi sono omen con il suo significato/nte, cioè esattamente come lui: fantastico, bizzarro, stravagante. Étienne Falotique (ecco il suo vero nome) è un ufficiale qualificato per tutte le manovre occulte e di camouflage, nato su un pianeta dell’oscura Costellazione della Fenice; ha pubblicato molte opere di poesia e narrativa, in vendita nelle maggiori librerie della galassia.

L’autore si dichiara “Principe Pagliaccio” nonché spaziante maestro dall’anima intergalattica, funambolica e flamboyant… Sì, Falotique è un artista sideralmente faloticante! Si desta allo squillar delle te(r)se albe e assaggia le prime candide rugiade, quindi indossa il suo mantello da Superman e volteggia per ogni dove come un menestrello canterino che st(r)inge la mano a tutti gli allegri viandanti delle stelle… insaporendo la vita con il suo scibile poetico.

 

Un pezzo del sottoscritto!

 

Falotico Ste(fano), forse Verdone Carlo, Depp Johnny, De Niro Bob e/o Cage Nic


06 Sep

L’ultimo dei romantici libertini, da oggi in libreria “cinematografica”


26 Jun

De Niro Analyze That

Ora, fratelli carissimi della congrega e fanatici delle mie mirabolanti (peripe)zie, donne che mi corteggiano di cor(o), forse “lungo” e forse “cortino”, da oggi è in vendita il mio ultimo capolavoro. Opera d’oro, d’un cuor maestoso, che s’immerse nei pleniluni ludici della sua sazietà spumosa per (ar)ender le lune insaziabili di voluttà, e ben, di pene, vi sta! Ah ah!

Il Falotico intrepido e cavalleggero, con mestizia vagabonda in mezzo agl’immondi, decreta un’altra sua aurea risorsa, risorgendo e non abbeverandosi, “allunghiamo” senz’abbreviarle, alle sorgenti “fiacche” dei vigliacchi carnali che mostran, che mostri, sol le chiappe chiare. Per me, per Lui, cioè me medesimo di persona(lità), la vita non è un p(i)atto di spaghetti né un (a)mar()o, ma un “piano” andante con mo(l)to di spade, poiché v’infilo e, infilzando, della mia nobile mente corazzata e scorrazzante, non come la vostra scoreggiante e scoraggiata, vado avanzando defilato eppur presente-immor(t)ale su caffè schiumosi e fori(eri) di ribalderia gagliarda. Siete desertificati, sfigati, mentre io gusto il dessert. Questa, non quieta, è cos(ci)a bona e g(i)usta. Cari ga(ll)i, mi servo il tè fai da me, auto-pubblicando dirimpetto ai vostri pub(i) e dunque sorseggiando la vostra malasorte, fregandomi le (s)o(r)che. Cari (s)por(ch)i, ecco la mia Excalibur innalzata d’osanna in mia san(t)ità dinanzi allo sfacelo, che gelo, dei vostri “uomini” col gel(ato) sui (ca)pel(l)i. Le donne, le s(c)o(po), vi attizzano e il mio è appunt(it)o… (cavalle)rizzo. Oh, issa(lo).

Esse ululano, che lupe, cari volponi di (v)u(l)ve, e voi, (s)freg(i)ati, “schizzate” e (non) scop(pi)an le risse, talvolta le rosse, anche le mor(t)e. La mortadella, la carne!

Al podio, un uomo senz’inibizioni, che fa buon viso a cattivo drago, essendo Lui stes(s)o un (dr)agone.

Io copulo, non copio, a me la copp(i)a, taglio e inculo.
Cucitevela!

Donna, vai a cuccia in cucina!
Uomo, è scucito, attacca(ti)!

Anal(yze) that. A fette, non abb(a)iate fretta.

 

di Stefano Falotico

Joker-Ando


21 May

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Il lavoro è un’afflizione, (ri)cor(datelo) in tem(p)i di ma(g)r(a)


20 Apr

Carmelo Bene lavoroTom Hanks il falò

Carmelo benizziamoci, uomini “benigni” che sbrodolate mielosi per la donna che, “leccante”, vi par(l)a il cul del vostro co(r)n(uto). Aveva ragion veduta Carmelo a shininghizzare il lavor’, “sghignazzando(lo), ché Kubrick sapeva quanto lavorar tutto il giorno rende Jack un triste figuro. Uomini “fighi” in (gi)acca e cravatta, siete ovattati nel mattino ha l’oro in bocca, e avete perso la fantasia labirintica dei bambinelli giocosi, siete oramai “(o)mici(di)” del vostro cagnolesco p(r)ender dalle labbra del “gentl” sesso che vi “lincia”, a sassate, ossessionandovi con la pagnotta per pene “dur(ature)” del fai “sem(pr)e” il tuo dover’.

Come Carmelo, sono un gen(io) e non oblitero il cartellino impiegatizio, non ho (bi)sogn(o) di entrar nei meccanismi incubatrici, che (in)cubo, carta-bollati del sis(te)ma sociale, terremotante e impedente-(in)dipendente la vostra libertà feconda, non gioconda di “gioghi”, eppur (in)castrata nel ma(ci)gno della catena di monta(ggio), ché farneticate di donne da sodomizzare e le prendete a “Calcio”, ossidandovi nel tribolato frust(r)arvi balistico di balle, ah, il pallone gonfiato, castigando l’uccellin’ spensierato del far quel che cazzo che vi piace. Volete esser “piacioni”, ma fatemi il piacere nel “popò”, come “sosteneva” Totò.

Nel falò delle mie vanità, non bevo “sborra” omologata e non poltrisco di birretta sul (di)vano, lustrando invece il mio fiero lettore dvd, comprato a poco (s)p(r)ezzo, gustando film d’ogni razza e religione, dalle americanate alle crude pellicole curde che, islamiche, irridon la vostra cur(i)a.

Poi, esco di ca(u)sa, recandomi in una gelateria ove succhio lo yogurt sciogliente del mio fe(ga)to (ri)bollente. Faccio sì, eh sì, che mi “permei” nel tubo digerente, assaggiando “esso” stes(s)o e (s)palmato la discesa nel vostro triste an(n)o. “Regredisco” a uno stato stupefacente d’infantilismo soddisfacente, senz’altri “stadi”, nel “me” (dis)facendomi del fatuo prender la vi(t)a così come (s)viene il f(l)a(u)to, fischiettandola allegramente con una van(itos)a fiaschetta non fi(ac)ca di vin’ nel dì del “darci” anche se le donne, qual danno, non me la daranno, poiché non ho danari e di “quello”, nel dire e il (non) fare c’è di mezzo il mare, son av(ar)o e sparviero del mio “usignolo” can(t)e(rino) fra voi, i basta(rdini). Siete da prender a bastonate, di b(r)isc(ol)a clandestina nel “rubamazzo” della “scopa”.

Sto scop(pi)ando!

E ancor scappo, senza vi(t)a di scampo(li).

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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