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Spiragli di luce in mezzo alla foschia dopo le tenebrose quarantene a fosche tinte, il “grande” Cinema caloroso, da riscoprire, di Sergio Martino e non sole, no, non solo… il Mereghetti 2021


27 Nov

mereghetti 2021

martinofaloIn questo strano, strambo, variopinto mondo spesso ottenebrato, anzi, ingrigito dalla schietta e volgare arroganza degli uomini di panza, rimango sempre rimasto atterrito dinanzi all’ignoranza.

Ecco, dopo questo lungo aforisma di mia buona creanza, passiamo alla questione che attualmente ci preme con maggiore attualità, cioè alle nuove (in)disposizioni legislative, decisive affinché, con nuove istanze, possiamo tutti uscire nuovamente di casa, allegri e festanti vita-natural-durante in maniera non più deprimente, bensì ilare e brillante. Cioè stiamo onestamente aspettando con asma, no, con ansia, le news non solo dell’ANSA che verranno ufficialmente emesse nelle prossime ore fatali che c’auguriamo possano essere risolutive, in buona sostanza, riguardo i vari lockdownlight” messi in atto dal Governo al fine che non staremo più tutti segregati fra quattro mura. Anzi peggio, in un’asfittica stanza.

La vita è fatta d’imponderabili circostanze ed è fatuo credere e attenersi a un indecifrabile, scherzoso, meschino oppure generoso fato che, in passato, ci fu spesso sinceramente infausto.

Molti uomini, delusi dalla vita, non solo da questa…, vendettero l’anima al diavolo come il Faust di Goethe.

Mentre il disperato eppur dispettoso Checco Zalone di Sole a catinelle confuse volutamente Hegel con Eva Henger per far ridere la “bella” gente.

No, non ce la siamo spassata e passata, in questi mesi, tanto bene. Sebbene debba io ammettere, di tutto cuore, dal più profondo della mia anima accalorata, in passato invero assai (raf)freddata, che incontrai di nuovo l’amore…

E, dopo tanto Mare d’inverno, non so se della Berté o di Enrico Ruggeri, la mia esistenza è oggi di nuovo splendente come il Sol levante che ad oriente sorge a sua volta come un mattino che, asciugatosi da ogni rugiada intorpidente i nostri cuori appannatisi, di raggiante baldanza, festeggia illuminandoci nottetempo.

No, non sono un illuminato, non sono della scienza un luminare ma forse sono solo… innamorato splendidamente d’una mia lei più focosa di un’estate non più offuscata da decreti detergenti le nostre capricciose voglie sanamente, umanamente travolgenti ed appassionanti.

Sono estaticamente cotto o forse, dopo molte delusioni cocenti, sto rivivendo in modo rifulgente. Assai amante della mia lei eccitante… Stemmo per stingerci nel buio più scolorito di un albino non tinto, stemmo per rammaricarci per sempre nella fosca tenebra d’una eterna vita senza più luce, sì, incolore di Forza Oscura e non più fulgida. Non in volto scuriamoci, non ci oscureranno mai più. Giammai! Ne sono scuro, no, sicuro. Ah ah. Abbronziamoci.

La mia lei ha la chioma bionda o fulva, è una donna furba oppure io sono completamente fuso?

Non lo so. So che s’è fuso il mio lettore Blu-ray. Ma io non mi fido di nessun tecnico del computer e provvederò da me anche a riparare la scheda madre della mia natura informatica? No, informata di e da me stesso riformato? No, in smagliante forma lontana da ogni stolta retorica, remota da ogni demagogia bigotta.

È uscito il nuovo Mereghetti. Voglio comprarlo per arricchire nuovamente quest’uomo che ha l’ardire di assegnare pochissime stellette agli ultimi film di Tarantino. Molti cinefili vorrebbero che Paolo all’inferno, infinitamente, possa ardere infelice, imperituramente.

Io gli sono invece clemente poiché Paolo reputa The Irishman un film paradisiaco.

Anche se, soventemente, nel suo vademecum non si adatta tutt’ora al linguaggio giovanile corrente e, nei riguardi di film, da lui reputati indegni ingiustamente, non apporta alcun aggiornamento.

Lasciandosi ancora andare senilmente a commenti piuttosto ipocriti e fetenti nei riguardi di ex belle donne arrapanti.

Per esempio, nei confronti di un film imprescindibile nella formazione “culturale” di ogni bolognese d’origine controllata, ovvero l’impareggiabile, come no, Acapulco… prima spiaggia a sinistra, Mereghetti scrive testualmente… qualche fremito per le forme prosperose di Serena Grandi…

A parte il fatto che della Grandi non si vede niente, semmai la s’intravede… soltanto di cammeo molto velato…

Perdoniamo quest’uomo che, spesso e volentieri, molti falli commette, altresì chiamati refusi. Quest’uomo che continua a stroncare a tamburo battente Sergio Leone e lascia intendere che forse fu lui lo spettatore bonariamente dileggiato da Andrea Roncato nel cinemino… ci diamo nel martellino?

Che gl… de, no, che grande Sergio Martino.

Un uomo, potrei dire, transgender del Cinema di genere. Sì, un regista mutevole che sperimentò tutti i generi, girando film epocali per una generazione degenerata, film coraggiosi e avanguardistici come Giovannona Coscialunga disonorata con onore. Reinventando anche il poliziesco, anzi, il “poliziottesco” con Luc Merenda.

Consegnando a Lino Banfi ruoli più consoni alla sua “alta statura”… che attore, Lino, di levatura. Basso di altezza ma di godibile grandezza.

Sì, emancipatosi dalle commedie sexy all’italiana, scollacciate e boccaccesche, sboccate con Alvaro Vitali, glorificato da Martino in film nobilmente divertenti e non troppo sporcaccioni come Cornetti alla crema. Eh sì, miei cornuti, altro che Stanley Kubrick. Quest’ultimo, un cineasta che girava solo attorno ai soliti, pedanti temi. Un misantropo incurabile e un fanatico della forma insopportabile, forse solo delle forme di Nicole Kidman.

Sì, Stanley era solamente un esaltato, un frustrato, uno sfigato, un misogino arrapato. Dobbiamo rivitalizzare il Cinema verace anche di Ciro Ippolito, sì, evviva Arrapaho.

Mamma mia e Maremma maiala, quanto sono provocante. No, provocatorio. Forse, non mi eleggeranno a Palazzo Montecitorio. Sì, perché sono più “pazzo” di Klaus Kinski, ex storico di Debora Caprioglio. Una che, per dirla alla Roncato, secondo me va cotta non solo con del piccante olio poiché è ancora più burina, no, burrosa di Maria Schneider di Ultimo tanga, no, di Ultimo tango…

Siamo sinceri, siamo James Franco, no, franchi, sì, Franco Franchi di… a Zagarol. Sì, per molto tempo fui sottovalutato e considerato meno dotato… alla pari di Martino, cioè fui giudicato un cretino, un povero bambino. Io so solo che Spiando Marina non è del tutto da buttare nel cestino.

Sì, aspettiamo il 4 Dicembre, quattro giorni prima dell’Immacolata, per volare ancora alti, per rielevarci alla Grandi, no, alla grande. Poiché, come insegnò il Pasolini, siamo uomini liberi, dunque evviva Uccellacci e uccellini.

Se non capite la mia ironia, sfigurerete, rimedierete ignobili figuracce ed è dunque meglio che torniate a scuola come Pierino. Dinanzi a me, detta come va detta, fate tutti la figura dei disgraziati “fighettini”.

Così come dicono a Bologna, patria delle lasagne e dei tortellini, ah sì, miei uomini Fini… e amanti di donne che non sanno nuotare neppure a Rana… siete proprio una brodaglia infima e meschina. Non voglio appartenere alla vostra farisea risma, voglio conservare naturale il mio “pregiato” istinto, il mio devastante carisma. Non so se sono/sia carino, so solo che gatto Silvestro voleva papparsi Titti il canarino…

E che Lupo Ezechiele non fu in verità odiato dai tre porcellini, bensì amato alla follia in quanto uomo vero più di Wolfman.

Sì, non dovete giudicare da pervertiti, basandovi su imposizioni e retrograde supposizioni del tutto passatiste da fascistoni col piccolissimo cervellino da cog… ni.

Ci vuole un uomo, in questa società, dai grandi “marroni” come il mitico Margheritoni…

Non comprendo perché Mereghetti nutra da qualche tempo una stupida idiosincrasia per Quentin Tarantino.

Il grande Cinema non è solo The Irishman con Pacino.

Forse, va detto il vero. Bisogna essere obiettivi. Non sono e non siete Brad Pitt ma Leonardo DiCaprio non è un granché.
Gli preferisco ancora De Niro.
E, su questa battuta cinica alla Roman Polanski di annata, vi auguro che possiate incontrare, lungo la strada, la vostra Sharon Tate.
Dobbiamo tutti vivere ancora nuove estati.

Sì, sono demente come Mark Hamill, non lo sapevate?

Ne siete disgustati? Ah sì, allora andate a coltivare le cicorie e le patate.
Da me, alla prossima porcata, riceverete solo palate. Sono stanco delle ragazzine come Margaret Qualley e delle bambinate.

Sono Cliff Booth? No, Sylvester Stallone.
E, su questo cliffhanger, vi lascio alla prossima.
Godetevi la suspense, per ora ci fermiamo qui.
Sì, non dovete tenermi (in)fermo.

Sono più calmo di voi. Sono anche più caldo. Ah ah.acapulco roncato

 

di Stefano Falotico

Quali film vedeste durante la quarantena? Spero finalmente il vostro, anche il mio: avere la mia età e non rendersene conto


28 Mar

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Sì, forse ebbe ragione John Lennon. Quando disse che la gente la dovrebbe finire di guardare film, ammirando le storie altrui. Dovrebbe, più che altro, occuparsi delle sue stories su Instagram.

Poiché pure queste sono magnificazioni di esistenze spesso insulse che compensano il vuoto interiore in selfie autocelebrativi in cui molte donne mostrano solo i posteriori.

Nel mio nuovissimo libro, La vertigine del lieve crepuscolo, svetta il fondoschiena di una donna molto bella ma, ovviamente, il progetto è a più ampio raggio e profuma d’artistico puro.

Detto ciò, nella mia vita anteriore, parecchie volte lo presi in quel posto. Mi pare doveroso e san(t)o sentenziarlo e affermarlo a scanso di equivoci. Poiché, onestamente, non posso rinnegare che vi fu un periodo nel quale rischiai esistenzialmente di annegare. Affogando nell’abisso della mia depressione annale. Ho scritto annale, non azzardatevi a togliere una n poiché a nuoto, con la n di nautico, rimasi miracolosamente a galla e, sebbene m’ammainai, cantando anche La Mer, giammai del tutto mi rammaricai.

Fluttuai a fatica nelle profondità più nere del mare nero di Battisti ma risplendetti malgrado molte patenti da inetto ricevetti.

Mi diedero spesso del poveretto ma, sinceramente, fui solo provato.

Detto questo, allento subito la tensione con una battuta che mette l’acquolina in bocca.

Pura “faloticata” in stile Woody Allen poiché io so sdrammatizzare ogni calarmi le brache. Se invece una bella donna si toglie la gonna, è tutto un (de)col(l)are.

Io so tirare su il morale dopo tante more, no, male. No, mare. Spingendo sul pedalò in una vita riaccesasi di memorabile falò.charlize theron

In questi passati giorni assai cupi in cui tutti noi sprofondammo spaventati, rividi molti film da me dimenticati e visionai film giammai da me dapprima considerati.

Così come io, rendendomi invisibile, fui soventemente malvisto e accecato dalla sordità di chi non volle starmi a sentire, di conseguenza sottovalutandomi, molte pellicole da me sottostimate io riapprezzai.

Sì, riabilitai e rivalutai sotto una nuova prospettiva.

Ho ancora l’occhio vispo sebbene non abbia mai imparato a guidare una vespa e La vispa Teresa credo che sia una poesiola per campagnole.

Manca la rima baciata col resto del pezzo ma molte monelle non indossano nemmeno i due pezzi…

Sì, passai un calvario, per colpa dello stress inaudito rischiai di diventare calvo ma io amo Italo Calvino e non sarò mai né un Visconte dimezzato né un mezzadro.

Mi do delle arie nonostante non è che si possa uscire molto e, con la mascherina sul viso, stiamo soffocando più di Darth Vader di Star Wars.

Sì, ma io sono forse Batman e, se un uomo viene picchiato da dei bulli soltanto perché è asmatico, io con tali impostori non sarò empatico. Schizzeranno botte ematiche.

A volte faccio il Joker ma finisce lì.

Riguardate Blade Runner. E giudicate giustamente La ragazza nella nebbia. Ridimensionandolo subito. Non è dai colpi di scena a iosa che un film possa considerarsi capolavoro.

E non è da una vita che, per molto tempo, non fu rosea che si giudica una sposa.

Sì, soltanto l’anno scorso credo di aver preso coscienza della mia reale età anagrafica. Ma non mi rispecchia nella maniera più totale.

Poiché girovagai, come Spider di Cronenberg, fra ricordi e frattaglie mnemoniche che riesumai dal mio stesso credermi già cadavere. Quindi, reputarmi steso.

Furono Strange Days alla Kathryn Bigelow, amici. Giorni nei quali capii di essere anche Ralph Fiennes/Lenny Nero.

Devo esservi tremendamente sincero. Spudoratamente spellandomi, eh sì, devo dichiarare la verità.

Il tempo è fuggevole e credo che uno dei compiti primari del Cinema sia rimembrarlo ed elucubrarvi in merito secondo la nostra visione. Spezzettandolo in frammenti, segmentandolo.

Sì, non lo confidai a nessuno ma, nel 2003 circa, dopo essere stato praticamente miracolato, prim’ancora di sverginarmi (verbo che aborro, peraltro, come direbbe Mughini), incontrando una ragazza che forse incontrò me, passai alcune notti a gironzolare in un parchetto dalle parti di casa mia. Situato, per l’esattezza, in via Agucchi. Al centro di esso, si staglia prominente un gazebo.

In quelle nottate nelle quali forse qualcuno mi scambiò per un poco di buono o per uno spacciatore, ricordai tutto. E fui perfino chiaroveggente, probabilmente, come Chris Walken de La zona morta.

Sì, dopo la mia sorta di coma letargico da Risvegli di Penny Marshall, rinascendo, riacquisii un dono.

Non m’interessa se mi prendiate per ciarlatano o buffone, non sono certamente uno stregone. Ma troppe cose non si spiegano nella mia storia e, sicuramente, dev’esservi stato qualche angelo o un furbo, malevolo, bastardo demonio.

Il diavolo probabilmente come il titolo omonimo di un grande film di Bresson.

Sì, l’apatia, la rinuncia alla vita, la spiritualità metafisica. Che è cosa ben diversa dall’essere tacciati facilmente per sfigati o azzoppati. Anche se Walken, nel suddetto film di Cronny, zoppo lo è, eh eh.

Mica però è quello di New Rose Hotel, eh eh.

Un antico, comunissimo proverbio sostiene, secondo me in maniera erronea, che chi cammina/i con uno zoppo, impara/i a zoppicare.

Voglio qui smentirlo completamente.

Come vi dissi, i miei ultimi anni, bando alle ciance, non furono affatto Una passeggiata perfetta. Il titolo del mio primissimi libro edito dalla Joker Edizioni di Novi Ligure. Vedete che fui involontariamente profetico?

Conobbi un sacco di gente cosiddetta storta.

Perfino una ragazza, prima di quella citatavi sopra che con me s’eccitò, conosciuta per caso. Andammo a vedere assieme Kill Bill vol. 1.

Alla fine della proiezione, mi chiese se avessi voluto accompagnarla a casa.

L’accompagnai, mettendo su un cd dei Chemical Brothers.

Lei, entrati che fummo nella sua abitazione, mi disse non tanto innocentemente che i suoi genitori stavano dormendo.

Mi domandò, con estrema gentilezza e qualche vampata bollente, se desiderassi un caffè.

Con enorme incoscienza le risposi che l’avrei voluto macchiato caldo.

Lei scoppiò a ridere. Poi aggiunse:

– In effetti, qui fa caldo, sta venendo già su…

 

Bene, lei me la servì, no, me lo servì ardente e lo succhiai al dente…

Finito che ebbi di berlo, la salutai, dicendole:

– S’è fatto tardi. Devo tornare a casa per dormire.

 

Lei, distrutta, mi urlò:

– Credo che tu stia schizzando, no, scherzando! Non farmi scherzi da prete! Dai, su, vieni qui.

 

Me ne andai, invece, lasciandola riscaldata nonostante non è vero che lì fosse caldo, faceva molto freddo.

Questa fu la mia prima, imbarazzante figura del cazzo che feci.

Mi rifeci e, come detto, un’altra ragazza mi fece. Non so come avvenne ma venne.

Comunque, non fatemi parlare di cazzate. Torniamo a fare i seri.

Sì, non è vero che, frequentando gli storti, si diventa storpi.

Conobbi, recentemente, molta gente fuori di testa. Gente che giudicata precipitevolissimevolmente come valente niente, quindi semi-invalida nel cervello, passa tutte le ore delle sue giornate a rimpiangere sul latte versato.

Ma riconobbi nelle loro apparenti debolezze, sì, un non so che di umanamente stupefacente.

E forse credo che sia giusto che io continui ad amare il Cinema. Poiché, un po’ come Frank Sheeran/De Niro di The Irishman, il segreto deve rimanere chiuso in me.

Ora, Alessio Boni è un bravo attore. Fra gli interpreti de La meglio gioventù e di Quando sei nato non puoi più nasconderti. È anche bello.

Ma, tornando a The Irishman, sì, non è il film che noi tutti aspettammo da una vita. E forse ci deluse.

Ma lo sto rivedendo di continuo. De Niro avrebbe meritato la candidatura agli Oscar.

Ed è un film che mi rievoca nostalgie lontane che credetti, per sempre, fossero terminate.

Invece la vita, nel bene o nel male, va avanti. E questo è quanto.

Anzi no. Ripeto, non piangete sul latte versato. Rimpiangete, semmai, il caffè macchiato caldo lasciato raffreddare, lasciato fermentare solamente in ebollizione.

E ho detto tutto, ah ah.

 

di Stefano Falotico

Il falò delle vanità: Everybody Needs Somebody, ballare!


20 May

blues brothers suora

Sì, quando siete nella merda, infognati e il mondo ce l’ha con voi, salite sul palco con tanto di Blu-ray del capolavoro di John Landis, no, coi Ray-Ban alla Dan Aykroyd e John Belushi. Due mattacchioni che hanno stile. Inforcando lenti pregiate comprate all’Ottica Avanzi. Uomini in effetti molto avanti.

Coi loro completi in giacca e cravatta di porca, impeccabile figura. Mica uomini da figuracce come voi, figuratevi. Voi siete sfigati e sfigurati dalla nascita, fidatevi. Due uomini che, anche nella sauna, conservano il loro inappuntabile look, non togliendosi mai appunto gli occhiali.

Voi, di stress e bollori manicomiali, frustratissimi solo perché la zotica segretaria non vi s’incula, vi dannate manco doveste riceverla in dono dalla Principessa Leila di Guerre stellari. Ovvero Carrie Fisher.

Ma sì, lasciatela stare. Non perdete tempo con queste fidanzatine perfettine, virginali e caste. Queste credono di essere le principessine sul pisello come nella celebre fava, no, favola di Hans Christian Andersen. Da non confondere con quel bambagione di Hayden Christensen, il pivello di Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni.

Un consiglio, miei conigli. Non rompetevi le palle per le ex conigliette come Pamela Anderson. Sognavate con lei una vita da stalloni e invece siete cascati dalle stelle alle stalle.

Da cui il capolavoro demenziale di Mel Brooks, Balle spaziali. Invece che idolatrare Christopher Nolan, dovreste girare un film molto più obiettivo riguardo le vostre vite, cioè L’attacco dei coglioni.

E attaccatevi al trans, no, al tram.

Sì, siete i nuovi Fantozzi che prendono l’autobus ogni santo giorno. Ma soprattutto lì, puntuale come un orologio svizzero, platealmente lo pigliano. Ve lo pigliate tutto. Ma chi vi piglia?

Ci vuole piglio, siate blues e non cantate con Domenico Modugno. Ma quale blu dipinto di blu. La vostra vita è terragna e assai grigia. E io darei pure una botta in testa ai Negramaro e a quel Sangiorgi. Meraviglioso?

Ma è uno scemo retorico a iosa.

Date un po’ di rhythm alle vostre Soul come il mitico Ray Charles. A proposito, Ray, visto che era cieco, usava montature speciali della Ray-Ban oppure i suoi occhiali neri li indossava solo per darsi un tono di sintomatico mistero da Franco Battiato?

E la dovreste finire di cercare perennemente il vostro irraggiungibile centro di gravità permanente. Recandovi dagli psichiatri. Dei tromboni che vi rifilano solo delle pippe e fumano tutti la pipa a mo’ di poseur e imitatori di Freud.

Non impressionano nessuno. Vi diranno che siete depressi quando invece, onestamente, siete solo dei cessi. E presto, se non vi darete una mossa, prevedo lungimirante da uomo che ha appunto la lunga vista, eh già, una vostra vita neppure pazza da Qualcuno volò sul nido del cuculo, bensì sanamente ficcata nel loculo con tanto di alberi cipressi ad allietare l’atmosfera funebre. Cioè, più che deprimenti, siete dei morti dementi.

Siate invece amanti dell’horror e delle super fighe come Anna Falchi con le sue bocce mastodontiche, siate spumeggianti, ancora naturali e, sboccati, sbocciate. D’altronde chi se ne frega se siete stati bocciati, siate investigatori dei vostri incubi come Dylan Dog, ovvero Rupert Everett. Dellamorte dellamore!

Non fate gli schizzinosi. Dateci dentro.

Conosco gente che si è rovinata da sola la giornata soltanto perché le si era otturato il bidet. Be’, tutto qua il problema, merdosi? Basta prendere l’Idraulico Gel.

E questi laureati che non sanno manco parlare in italiano? Parafrasando Totò, ah sì, avete carta bianca per dettare legge sulla gente debole? E spazzatevi il culo!

Non fatevi fottere dagli psichiatri. Questi sono degli ingannatori e vi gettano fumo negli occhi, oltre a imbottirvi di farmaci che provocano vostri spaventosi cali della libido.

Sì, abbasso quell’idiota di Salvini, abbasso i nazisti, i fascisti, gli edonisti.

Io sono uno scrittore che leggono dieci persone, tu un disoccupato? Tu sei avvocato e tu invece non sei altolocato?

Ricordatevi, luridi figli di puttana: la vita è una sola, non ci sarà nessun paradiso dopo la morte.

Evviva i Blues Brothers perché loro vogliono vederla secondo le loro teste di cazzo. Sono fratelli forse gemelli di Roddy Piper di Essi vivono mentre voi, sofisticati dei miei maroni, acquistate le lenti a raggi x per fare poi come Alvaro Vitali, cioè per adocchiare ciò che sta sotto la sottana delle vostre supplenti di religione con le lentiggini! Siete lentissimi. Continuate nella notte di San Silvestro a mangiare le lenticchie. Sperando che il prossimo anno andrà meglio. E in un ano dolce, forse di Titti, che va invece dritto, strepitosamente infilato il salato zampone filante. Polentoni! E impotenti!

Lo so, vi tengo d’occhio.

E il mezzo pervertito sarei io, ipocriti e porconi?

Avete proprio scassato la minchia.

Senza soldi come farete ad andare avanti? Intanto pensate al didietro. Ma non rimuginate sul passato che v’ha trombato.

In un modo o nell’altro ce la faremo. Eccome. Basta con le vostre menate! Andate a darlo via, ah ah.

Io invece, assieme a mio fratello, danzo bellissimo come un indemoniato focosissimo.

Sì, io ballo pure il twist e mangio il Twix.

Ti dà fastidio?

Evviva gli orfani, sono in missione per conto di Dio. Basta anche col catechismo e le finte suore!

Coi bacchettoni! Io mangio nel mio banchetto, libero da ogni sporco branco e da ogni falso bianchetto, io sbacchetto.

E non mi chiuderete il becco!

Questa vi dovete beccare.

Sennò ve le suono in maniera ficcante!

di Stefano Falotico

Pasquetta è sempre meglio di Pasqualina: Freddy Krueger mi ha salvato da ogni scottatura, gelando le distorsioni ardenti dei social, i nuovi forni crematori dei bambini


22 Apr

Ciao!

TV Teletodo 27 09 2016 Imagen de Son Robert Englund

Ah ah. Sì, io ho appurato con mano.

Pasquetta non è solo il giorno susseguente quello della resurrezione del Cristo il salvatore.

È una donna molto sexy. Sì, Pasquetta Ombretta.

La conobbi tre notti fa, anzi, quattro notti orsono. In una notte da polare orso. Avevo freddo e lei, più del buco dell’ozono, scaldò la mia calotta, rendendomi un Tarzan delle zone pluviali accaloratamente equatoriali.

Questa sorta di abbronzatura di sue ultraviolette radiazioni altamente termiche, senza crema protettiva ma con molta cremosità pari alla fermentazione del latte miscelato che produce lo yogurt, avvenne durante il Venerdì Santo. Giorno nel quale non si dovrebbe mangiare la carne.

Dio Cristo!

Santo mica tanto, a dire il Verbo, volevo dire il vero.

Sì, venerdì scorso crollai dopo una giornata assai pensante. Sostanzialmente pesante. Il mio cervello, squagliatosi a causa di troppi angoscianti pensieri perturbanti, infatti, per cui riflettei su un’umanità senza spina dorsale, collassò, si spezzò più della colonna vertebrale di un distrofico muscolare e di un paraplegico. E, barcollante, sognai una donna piccante con la quale, in pura fase REM molto più impuramente schietta di Losing My Religion, fui molto indubbiamente a lei incollato e poi eiaculato tutto colante.

E sapete bene che, quando questo accade, si vien colti dalla botta… sì, quella di sonno.

Cosicché, senza neppure indossare il mio pigiama comodo ed elegante, precipitai fra le braccia di Morfeo, dio mitologico secondo me solo allobiologico. Sì, questo se ne sta nello spazio extraterrestre fra le stelle e, non potendo quindi essere umano e giocar di conseguenza i numeri cabalistici del Lotto, penetra nei nostri inconsci dormienti per angosciarti in modo farlocco. Praticamente, una versione da Star Wars di Freddy Krueger. Sì, il povero Freddie Mercury morì di AIDS, per molto tempo lo discriminarono, considerandolo pervertito solo perché appartenente all’altra sponda, il Krueger era invece un emarginato. Prima fu sbattuto in una zona di confino, dunque lo combinarono pure per le feste. Voleva solo andare a una festa!

Lo bruciarono vivo. Ma, secondo me, entrambi avrebbero risolto tutto se avessero scopato Diane Kruger.

Sì, la gente normale, eterosessuale e pen-pensante, volevo dire benpensante, se un uomo si scopa Diane, stai tranquillo che sta tranquilla e non rompe ciò che sapete benissimo, essendo voi uomini fatti e tosti.

Se invece sei come Mercury, ti fanno ammalare. No, non dell’HIV, di paranoie. Per colpa dei deficienti, vieni colto da immunodeficienza. Sì, questi malati nel cervello ti fanno credere di essere un mostro e tu allora cominci a delirare, ad andare in ebollizione febbricitante come il termometro con tanto di mercurio che sale di Saturno contro. I più deboli si riducono pure a leggere l’oroscopo.

A proposito, Paolo Fox è stato davvero una volpe di (cog)nome e di fatto. Avendo capito che era la versione di Luca Laurenti meno simpatica, non avendo però alcun talento, nemmeno musicale, ha guadagnato miliardi, scrivendo stronzate settimanali.

Toro: dopo tante batoste, non sarai più incornato. Sfonderai. Nuove porte si apriranno dinanzi a te e tu, con forza ed energie belluine insospettabili, entrerai in un castello dorato grazie a una donna Ariete che romperà e sfracellerà ogni tua timidezza. Sì, ti ha rivelato di soffrire di Cancro e che per molto tempo hai dormito, non pigliando Pesci. Hai rivisto adesso ove pende l’ago della Bilancia, sei anche dimagrito, hai compreso che devi vivere l’ultimo tuo giorno da Leone prima che la tua malattia ti avvinghi mortalmente come uno Scorpione.

Sì, Paolo Fox ha le corna in testa, è del segno zodiacale del Capricorno?

Ma voi davvero credete che Neil Armstrong sia stato sulla Luna? La bufala è spiegata nel film Capricorn One, film complottistico che le spara grosse più di Fox. Non Paolo in questo caso, bensì Chris Walken di New Rose Hotel.

Sì, questo Chris e Paolo sono dei ciarlatani galattici. Incarnazione disumana di Balle spaziali.

Anche Asia Argento comunque la vedo, da parecchio tempo a questa parte, fra le nuvole e partita. Sì, non le nuvole del nostro emisfero, bensì quelle dei fumati con cui ha vaporizzato ogni residua ambizione d’attrice seria. Perdendo pure i cerebrali emisferi.

Tornando agli sfigati Mercury e Krueger, se scopi una venere come la Kruger, nessun nazista ti fa più il culo. O forse te lo fa ugualmente. Da cui il film Bastardi senza gloria.

Il Krueger di Nightmare, al plenilunio, quando le streghe vengono con le scarpe tutte rotte, cioè sempre Asia Argento, me lo sognavo di brutto. Ah, più brutto di lui, non so chi possa esserci. Forse Dario Argento.

Regista meraviglioso ma uomo che, se lo vedeva George Romero, l’avrebbe preso subito come protagonista.

Sì, Romero conosceva benissimo Argento. Lo stimava molto. Anzi, lo invidiava se volete sapere proprio la verità.

È per questo che per i suoi zombi scelse delle brutte copie di Dario. Per non gratificarlo.

Ah ah.

Anche Mick Jagger non scherza, eh. L’ho visto alla tv l’altra sera. Non ha una gran cera, siamo sinceri.

Mi spaventava a morte il Freddy. Sì, sì, sì.

Tanto che scrissi, tempo fa, una lettera a Robert Englund per ringraziarlo della sua interpretazione:

Signor Robert,

vorrei chiarire innanzitutto sentitamente che lei viene dopo Robert De Niro in ordine gradimento. Non so in quale posizione potrei classificarla. Non se la prenda.

Mi perdoni se non è il mio Robert numero uno. Detto ciò, devo però, dal profondo della notte, no, del mio cuore, ringraziarla perché grazie a lei capii precocemente che le bambine della mia età avrebbero voluto dalla vita adulta solo essere delle Barbie. Delle marce edoniste stupidamente palestrate. Queste sono graffianti più dei suoi artigli. Oppure sarebbero diventate come Asia Argento.

Lei mi aprì gli occhi. Guardando la sua mimesi in Freddy, le confido che rabbrividii. Lei squarciò le viscere di quei poveri adolescenti sognatori. E sviscerò ogni mio timore da infante, ogni mia fobia infranse.

Lei, sì, col suo terribile ma sincero, ghignante babau allucinante, mi fece già capire che il mondo altri non è che un sanguinolento, violento horror ed è meglio, dunque, un incubo immaginario piuttosto del carnaio d’una realtà che ti arde a fuoco lento.

Lei perse la faccia per colpa di gente bigotta. Di mio, dopo la prima volta, dopo essermi scottato col sesso, mi venne… la gastrite. Un’acidità di stomaco insopprimibile.

Sì, m’infiammai e, da allora, sono spento. Ebbi fegato a lanciarmi con tanta foga e avventatezza nella ventosa di quella donna aspiratrice, ah, ottima figa, dopo che le regalai delle dolci mimose e pure un aspirapolvere, ma lei succhiò tutto il sangue del mio vitale ardore malinconico, rubandomi perfino il posacenere. Voleva scoparmi a ogni ora e impazzii perché non gliela potevo fare nemmeno se avessi chiesto aiuto al diavolo più infernale.

Peraltro, tutte le donne, comprese le potenzialità del mio incendiante… (lei ha capito a cosa alluda, no, allupo quando sono ignudo), inaridirono ogni mia purezza, smembrando ogni incendiaria passione.

Che delusione cocente.

Sì, mi dissero robe immonde come… che te ne fai del Cinema e dei tuoi libri? Ci sono qua io, la donna dei tuoi sogni. E vorrei sognare con te. Semmai ci sveglieremo assieme il mattino dopo la nottata focosa.

Donne scassa-marroni. Mi pare ovvio, no?

Durante l’inferno, invero l’inverno, staremo abbracciati sul divano a guardare un film con Julia Roberts dopo il rosso di sera, bel tempo si sperava. Sì, non si spera più. Queste donne sono oggigiorno disperate.

Vogliono solo essere fornicate, bere il vinello e riscaldarsi anche davanti a un caminetto col fuocherello. Regalate loro un Acquario alla Paolo Fox e saranno contentissime. Queste vogliono pure i pesciolini rossi, mica solo il vostro oramai anemico.

E non desiderano nemmeno pulire il tinello e il gabinetto.

Sì, pensai che il sesso mi avrebbe reso felice. Invece è successo il contrario.

Ho capito che le donne ambiscono solo a quello oltre ai soldi.

Noi uomini siamo sfortunati. È davvero una realtà puttanesca e mortificante.

Oserei dire raggelante. Mette i brividi. Altro che i film di paura.

Almeno, se fatti bene, ti danno una scossa.

Queste donne invece non ti cagano se non te le fai bene, vogliono la limonata che costa dieci Euro a bottiglia, fanno tante mosse ma non m’incantano. Andassero ad ascoltare Incanto di Tiziano Ferro.

Non me le bevo…

Perciò, Robert, la ringrazio dall’altra parte dell’oceano per avermi presto donato quest’immenso mare dentro molto amaro ma incantevole.

All’amaro, ho sempre preferito comunque il whisky. Roba, questa sì, bollente. Forte. Che spinge.

 

Distinti saluti,

un uomo come il suo Freddy, ovvero pieno di bruciature.

Quando le persone pensano di avermi inculato, in realtà, se la stanno dormendo alla grande. Si son proprio fatti/e un film e un sogno.

Vogliono con me spuntarla ma io rispunto. Sì, dinanzi ai loro spauracchi pure in faccia sputo.

No, non vanno promossi.

 

Già, nella vita non ho mai avuto una bocciatura. Son stato io a bocciare tutti. Sì, non ho neanche mai ricevuto due di picche.

Le mandavo a fanculo ancor prima che potessero svelare le carte. Eh sì, da me volevano soltanto calore quando invece io volevo, appunto, spararmi Heat col Robert migliore.

Meglio il De Niro infatti ai buonismi e ai cuoricini di quell’altra che voleva le mie palle di Natale. Che stellina. La mettiamo sull’alberello di quel Cicciobello? Se lo scartasse. Non infiocchetterà me. No, non m’infinocchierà.

Pasqualina, Pasquetta e un’altra ochetta. Se voi di queste qui siete delle buone forchette, meglio il mio digiuno.

Mi pare ovvio. E mi pare anche molto da uomo.

Sì, ora ve la racconto… ah, splendida botta(na).

Ero in una grotta, in una di queste spelonche scavate nella roccia che si possono trovare vicino alle scogliere di Dover.

Lei, eburnea, bianca come l’alabastro, dalla pelle pallidamente abbronzata solo dalla pigmentazione dei suoi sensuali nei, in quella notte fosca come un buco nero, fuori dalla grotta, in riva al mare, stava pescando le cozze.

Cioè tutte quelle donne invidiose della sua bellezza madornale, non so se virginale. Anzi, considerando la sua bellezza pazzesca, credo che tale Pasquetta sia una pornoattrice.

Come no? Le donne bellissime hanno solo due possibilità nella vita. O fanno le attrici a Hollywood oppure la devono dare comunque in maniera sputtanante. Sì, Rose McGowan è dovuta andare con produttori importanti per girare con De Palma, ah, proprio una Black Dahlia, e ha dovuto farsi palpare da Harvey Weinstein per il Planet Terror delle sue ipocrisie da donna che prima ottenne appunto la parte, dandola, e poi volle passare per santa e sana poiché sostenette che Harvey le avesse tagliato le gambe.

Ah ah, questa non è bella, è magnifica. Ah ah.

Cosa voglio dire con ciò? Che le donne belle siano tutte delle messaline?

Macché. La messalina è donna spesso di bassa lega che la dà anche ai leghisti, esseri ovviamente inferiori, malati di folle maschilismo perversamente virile. Uomini che, più che avere le palle, son pallosi. Sessisti, pure omofobi e razzisti. Cazzo.

Donne di questi qui, orsù, ditemi la verità. Voi non siete delle donne vere, vero? Per stare con queste teste di minchia, siete delle transessuali. Eh sì, per forza, visto che non sono riusciti a operarvi giustamente per un cambio di sesso soddisfacente e la chirurgia ha partorito delle frigide devastanti, almeno vi eccitate, appagate, con tali coglioni impotenti che pensano di avere un potere devastante.

O no?

Sì, ho da mesi uno stalker su YouTube chiaramente omosessuale. Viene puntualmente a provocarmi, tirandosela da bastardo saputello molto cazzuto. Vuole perennemente mettermi a pecora.

Gli ho risposto che, secondo me, se la tira ma da tempo non gli tira. Questo, fra l’altro, non sa manco stirare.

Provoca. Chi pensa di essere? Sharon Stone? Sharon è provocante, questo al massimo è uno con la testa vacante.

Pensa di avere a che fare con uno da prendere a sventole, quelle che non prende lui, se non pagandole o circuendole alla stessa maniera con la quale vorrebbe fottermi. Purtroppo per lui invece ha scoperto che da me lo piglia eternamente in quel posto.

Questa è stata una delle mie risposte all’ennesimo suo attacco:

– Pronto? Sei tu?

– Sì, sono io.

– Ancora tu a scassare? Uff!

– Questo ti disturba? Lo so che ti disturba.

– No, non mi disturba, assolutamente. Soltanto che stai spendendo un patrimonio di ricariche per niente.

 

Dopo questa risposta, ha tolto pure l’abbonamento a Fibra.

Tanto usava Internet solamente per fare il cretino.

E dunque, ora che è finito con me ogni divertimento, come passerà la Pasquetta?

Con una passera come Pasquetta?

No, sembra che si sia alzato presto stamattina e sia andato al bar vestito da Freddy Krueger per spaventare una vecchietta di nome Pasqualina.

Dopo aver bevuto il cappuccino, però ha realizzato che Carnevale è finito da un pezzo.

 

di Stefano Falotico

Da bambino pensavo che sarei diventato Luke Skywalker, adesso sono indubbiamente Darth Vader


19 Jan

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Sì, non lascio oramai adito a dubbi, come si suol dire. Un uomo nerissimo, anzi noir.

Ecco, sono veramente stupido, no stupito di quello che è successo alla nostra umanità. Decerebrata, oramai andata.

Sì, dev’essere stata colpa dei Corn Flakes. Anche di quel gruppo metal di dementi, i Korn. In questa “colazione dei campioni”, lo so, vostro padre, saggio e moralizzatore, educatore ineccepibile, insomma Alec Guinness, vi diceva, dopo che li bagnavate nel latte e dopo qualche ruttino, dopo i vostri spassionati sorrisetti da ebeti: – Che la forza sia con te, figliolo. Crescerai sano e robusto e sempre tosto nell’arbusto. Sì, farai il mezzobusto, sarai giornalista seguito da milioni di rimbambiti che penderanno dalle fake news pronunciate dalla tua bocca ipocrita, tornerai a casa con un bel gruzzoletto. Accompagnando il dopocena nel far la scarpetta a una mogliettina in pantofole che saprà come rosolare la tua salsiccia dopo che berrai un buon vinello. E lo farete anche sul tinello, alla faccia dei coglioncelli.

Perché tu, ragazzo, giovane e forte, onore di questa nobile famiglia e dei suoi preziosi gioielli, terrai alto il casato e anche qualcos’altro, uscirai di casa sempre incravattato e ottimamente azzimato, da tante donne sarai corteggiato e, fra un gobbo e l’altro, mai t‘incupirai, prenderai per il culo quelli che giustamente mai questa vita capiranno, coi tuoi arditi insulti li offenderai e ingobbirai, altre te n’ingropperai mentre tua moglie, pensandoti in sala riunioni, berrà la grappa e non saprà mai che tu nel frattempo, mentre lei guarda Una giornata particolare, alla tua amante lo stai scolando ma non prenderai lo scolo perché da bravo scolaro hai imparato come tradir la somara con sane precauzioni. Attenzione, stai sempre accorto e allo stesso tempo lungo e dritto…

Sì, avrai una vita di sesso ardente e le amanti te lo ciucceranno come spaghetti al dente, darai fumo negli occhi e piglierai per i fondelli Pinocchio e Lucignolo nel mondo dei balocchi. Ah, mio cocco, tutte le cuccherai e poi, tornato a casa che sarai, una cioccolata calda scucchiaierai, ripetendo queste mie testuali parole a tuo figlio per crescerlo vigoroso e potente. Da uomo della RAI!

Questa è la vita.

No, non lo è.

La vita è vita. E finiamola con questi registi italiani orribili, patetici, con le loro storie risapute e sciapite, (s)fatte di amori lagnosi, di memorabili serate dimenticabilissime, di reumatismi esistenziali, di rimpianti, di giochi al rimpiattino e al pokerino, di amarcord cari diari. Ma che è ’sta roba? Ma quale Nuovo Cinema Paradiso e Splendor! Ma quale Mediterraneo e Nirvana! Salvatores? Meglio Salvatore, pizzaiolo che preferisce il caffè della Nespresso a Marrakech Express, non si cura mai i Denti e rimarrà puro come mamma l’ha fatto, senza corrompersi come Abatantuono di Io non ho paura.

E che ne sa Gabriele dell’Educazione siberiana e di ragazzi invisibili?

Sì, io più che invisibile son stato spesso inviso, soffrii di Amnèsia e così sia. Amen. Basta, non me la menate, me lo meno da solo e, se non la finisci, ancor ti menerò.

Eh, poi abbiamo quell’altro troione da trattorie, Tornatore. Uno che ha sempre sbavato per Monica Bellucci, come tutti d’altronde, ma lei non gliela dava e allora l’ha santificata e allo stesso temp(i)o sputtanata, cornificata e prostituita in Malèna.

Rispeditelo a Baarìa quest’uomo delle stelle. Sì, dalle stelle alle stalle. Ah, non si può? Ma sì che si può, vedrete, è solo una pura formalità. Coi soldi che s’è fatto, troverà un appartamentino nella sua città natia.

Se non troverà casa, buttatelo in mare. Glielo do io La leggenda del pianista sull’oceanoMorirà affogato. I suoi amici e parenti, non sentendolo da mesi, chiameranno a casa sua, chiedendo alla sua badante:

– Stanno tutti bene?

E lei: – Sì, perché usate il plurale? Noi stiamo bene, solo Giuseppe è morto. Fra l’altro, forse è meglio il remake di Kirk Jones con De Niro.

– Cosa?! È morto? Maledetta! Sei stata tu ad ammazzarlo. Lo sapevo. Beppe non doveva assumere una sconosciuta.

– Sì, son stata io ad affogarlo. Un suo nemico, forse Sorrentino o forse Virzì, mi ha pagato bene. È stata la migliore offerta. Adesso, mi scusi, devo vedere il Papa.

– Il mandante dell’assassinio è stato un camorrista?

– No, un camionista.

 

Insomma, basta con questi De Sica, sia Vittorio che Christian, con questi falsi cristiani, Cristo santo!

Basta con Avati Pupi e il pupone, con Fellini e tutti questi felloni. Con questi femminoni e con questi principini, con Visconti e il Conte di Cavour, basta anche con Pasolini con la sua mania per i pisellini, ché poi, avendo questo vizietto, voleva spacciarsi per diverso, facendo l’intellettuale appunto del cazzo, basta con Moretti e tutte queste morette, basta un po’ con tutto.

Tutto, tutto è un tragico lutto.

Vogliamo un Cinema cazzuto, falotico, pornografico, erotico, psicopatico, una bella botta allo stomaco.

Un Cinema mozzafiato da rendere asmatica ogni vostra illusione alla Respiro di Crialese. Quella Golino è matta, il Falotico invece è proprio un’anima nera.

Ma che sono questi psicologi? Ti offrono la caramella e si pigliano le parcelle per poi andar con le porcelle.

Abbiamo bisogno di una storia devastante come un libro di James Ellroy.

Sì, un Cinema di troie, di bagasce e di asce, di femme fatali bastarde piene di lardo, di poliziotti lerci e guerci, di giustizie ribaltate e fottute, di battone spione, d’idioti asserviti al sistema inculati.

Abbiamo bisogno di una furia scatenata.

Che distrugga tutte le certezze del vostro mondo di frittate.

Trombate questo sesso borghese corroborato di amori da canzonette, di pietismi e compassionevoli sguardi, di competizioni e gare non solo scolastiche ma perfino sciistiche, di slalom e trabocchetti, di ricatti e proibizionismi, di religioni a vostra immagine e somiglianza, di bugie, d’imbrogli e sotterfugi, insomma d’idiozie. Di cretini e di scimuniti.

E ben vi sta!

Come una manna caduta del cielo. Mannaggia, puttana la madonna, evviva il lupo mannaro.

Al che, Skywalker mi sferra contro la spada laser. Se la ficcasse in mezzo ai suoi occhi da tonto. La Regina, peraltro schiattata, ma non quella d’Inghilterra che ha quasi cento anni e continua a grattarsela a Buckingham Palace, lo sognerà, modellando il suo vaso di terracotta, ascoltando melodie imbecilli da Ghost e ricordando i tempi dolci di quella lor ricotta.

Il mondo è sempre stato questo. Una gioia, un dolore, una disgrazia, amori sognati, toccati, spezzati e una musichetta per le mezze calzette.

E non voglio sentire altre falsità.

Ah ah!

 

Sì, siete come Don Rodrigo. Vi è piaciuto fare i signorotti arroganti? Sì, non sopportavate l’idea che quella passerona di Lucia venisse scopata da Renzo. Uno troppo sempliciotto per poter meritarsela e far sì che lei si maritasse con uno stolto del genere. Uno da maritozzi!

Allora, volevate rovinare la vita di Renzo, castrando i suoi sogni romantici o forse tagliandogli l’uccello.

Soltanto quando, in punto di morte, afflitti dal male impietoso e terribile della peste, tremando nel letto, avete meditato su tutte le vostre porcate e, prima di schiattare come maiali, avete fatto il pianto del coccodrillo. Finalmente riconoscendo l’orrore della vostra vita da stronzi mandrilli.

È la stessa cosa che capiterà a Salvini e ai fascisti. Sì, vi è andata fin ad ora molto bene. E allora non tollerate chi propone visioni alternative del mondo. E lo ricattate, dicendogli: – Ah, se sei sfigato è perché te lo sei cercato. E non ti sei mai davvero impegnato. Hai sbagliato. Quindi, arrangiati.

Sì, quando ci si trastulla nei privilegi intoccabili, ogni sofferenza e urlo di rabbia altrui lo spacciate per demenza. E ridete, ridete, ridete di grana grossa.

Poi, un bel giorno, vi capita ’na tragedia. Soltanto allora, dopo che perpetraste abomini e discriminaste chiunque con retoriche ricattatorie, comincerete a osservare la vita da un altro punto di vista.

Sì, immagino… adesso è tutto finito, vero? Tutte le vostre ambizioni, le vostre leziose lezioni da maestrini sono finite nel cesso.

E le vostre giornate trascorreranno nel ricordo malinconico di tutto quello che poteva essere e non sarà mai più.

Sì, vi ricordate quelli che reputavano la depressione una malattia immaginaria, un’ipocondria della gente limitata? Che dicevano: – No, lamentarsi non serve, non esistono sofferenze psichiche ma solo quelle fisiche. Voglio vedere se ti piglia, domani, un Cancro e ti rimane poco da vivere, come ti verrà subito il pepe al culo e voglia di far baldoria. Invece, stai lì, melanconico e mi fai ‘na tristezza immensa, povero idiota.

I tuoi, bello mio, sono solo sofismi. Solo inutile piangersi addosso. La vita ha una sola verità. Cioè quella che non esistono altre possibilità. Se soffri, significa che non sai adattarti, che hai dei limiti e fai dei tuoi limiti un fortilizio alla tua limitatezza. Crogiolandoti nel piagnisteo, nella metafisica idiota, nella spiritualità superflua.

Ora et labora e vedrai come la gente ti vorrà un mucchio di bene.

Invece, continua a dire la verità, ché io so ch’è la verità ma non si può dire, per carità, e ti strapperò le palle.

Avanti.

 

 

 

di Stefano Falotico

La saga di Marco Kapitan Mikonos Rizzo


10 Aug

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Potete “vedere” questo libro sul canale ufficiale del grande Rizzo. O forse no, comunque lo trovate su YouTube! Una saga, o meglio una sega. Sì, ma non nel senso d’insignificante, bensì proprio nel senso dell’atto impuro onanistico. Un libro “spermatico”, folle come fosse stato scritto in perenne orgasmo mentale, in uno stato brado di alienazione godereccia e boccaccesca ai limiti della galassia più remota dello Star Wars che vive nell’animo di Rizzo.

Lui e Giulietta in congiunzione cosmica siderale, Juliette come la Binoche e la Lewis, forse solo Giuliet’ pronunciato come Concetta.

Due innamorati folli nello spazio delle viscere mentali di Rizzo. Ove Silvio Berlusconi, Berlusk, paladino della fallocrazia, detiene un impero inter-galattico di mignotte e la gente è oramai succuba del sesso. Un troiaio pazzesco ove il coraggio dei due “promessi sposi” potrà aggiustare le cose o renderle ancora più pazze. Strapazzare tutto come la maionese. Libro di punteggiatura giustamente “a cazzo”, ficcata a palla nelle vostre palle perbeniste, grondante di cazzate monumentali, tomo bombardato nelle balle che vi raccontate come la parodia del film di George Lucas diretto da Mel Brooks.

Non c’è trama, anche se c’è. Si passa da un delirio all’altro in una concordanza discorde di urla inferocite trascritte e poi amplessi sentimentalmente inauditi, un vomito gastrico di maligna potenza luciferina, figlio di un autore che ha divorato mezza fantascienza e oramai ha perso la bussola della triste normalità per installare, orgoglioso, i suoi neuroni fra le stelle di una demenzialità sublime.

In questo libro, Milla Jovovich, sì, quella de Il quinto elemento, si chiama Yogurtovich o qualcosa di simile, Julia Roberts gira dei porno, altro che Pretty Woman, Giacomo Leopardi diventa Leopardo, e il regista di Caro diario assume le “sembianze” di un moretto di Venezia. Sì, quello era Otello, ma nella laguna Giulietta e Romeo s’innaffiarono di trip a base di blowjob e succhiotti da prosciugare l’intero Lido.

Vero PUS UNDERGROUND!

Detta così, sembra un libro sessuale. No, non lo è, non è certo uno di quei libretti erotici per ragazzine in fiore. Ma il sesso in questo libro c’è. Un sesso nichilista, in un mondo senza più nessun baricentro, senz’alcun equilibrio, ove tutta la tv italiana, pare dirci Rizzo, merita di essere abrogata, aborrita, liquidata, infamata perché ci ha solo rincoglionito, ha rovinato un sacco di gente, troppa. Ha fatto danni immani e Berlusk n’è stato l’imbecille creatore. Fregandosi nella sua stessa (s)mania idio-catodica-CRAXI-a.ah-ah-ana, come gode, tanto i fessi abboccano alle televendite dei materassi.

Urge un cambiamento, una rivoluzione ma rivoluzione non può esserci in un mondo già sballato alle origini, traviato e pervertito. Solo la fanciullezza del protagonista e della sua Giulietta, spiriti fluttuanti nell’iper-coscienza, possono restaurare l’ordine alterato.

Il Papa si chiama Pabloka VII!

E l’oracolo di Delfi è forse quello della casa editrice Adelphi.

Rizzo dice… gli schizzo-frenici (sì, proprio schizzo) terminali come noi, come me e te, sono condannati alla continua ricerca della dannazione dell’illuminazione buddista che,  come  dice il mio maestro giovanni lindoferetto, è come aspettare un treno, che non verrà\ caro  giovanni,  amore platonico mio, mi hanno abbandonato tutti, pure gli angeli dell’inferno, e me rode, ma me rode, dannazione.

Kapitan assume il comando, soverchia l’ordine e spara un monologo interminabile, in cui accusa tutti, senz’eccezione alcuna, trivellando il perbenismo a base di stilettate prosaiche e poi deliranti, giuste e che guardano in faccia questa miserevole realtà. Ove la cultura ha creato solo un’informazione al solito al servizio del potere e la televisione ci bombarda semanticamente, indottrinandoci a falsi credo, con Paolo Bonolis da una parte, insopportabile e radicalchic, e la “signora” dei pettegolezzi, Maria Carmela D’Urso, la Barbara sempre scosciata con le unghie smaltate, dall’altra, in un tripudio d’insensatezze e distorsioni cosmiche.

Solo Kapitan conosce la verità ineludibile, non la schiva, il mondo schifa e non teme oramai più nessuno, in una pace omeostatica dei sensi dopo tanti sballottamenti in questa società marcia.

Perché Kapitan sa che Jennifer Lopez è la donna più bella del mondo, e non si fa incantare dagl’inganni di massa.

Questo è la saga, in una galassia lontana ove Kapitan trionfa da Arsenio Lupin ante litteram.

 

di Stefano Falotico

Alle estati addosso di Jovanotti, preferisco i volti stellari di De Niro, Walken & George Lucas


19 Aug

estate addosso

Al Pacino e i suoi “No” ad “Apocalypse Now”, “Die Hard”, “Star Wars”


04 Jun

He may be 73 now, and all his best-loved film performances are from the last century, but there’s no denying Al Pacino’s drawing power. He packed out the London Palladium last night for An Evening With Pacino – a curious one-off event in which he was interviewed by Emma Freud as clips from his best-known movies were shown, and genially answered questions from an adoring audience.

Most people left the theatre buzzing, seemingly happy they’d got their money’s worth. Not a negligible achievement, given that tickets ranged from £60 to £250. But for this event, which felt like a fan convention at times, Pacino was halfway home merely by having shown up.

In baggy all-black clothes, he ambled onstage and ran both hands through his hair all night as he talked. Emma Freud lobbed easy questions for Pacino to hit out of the park, and set the tone with her first comment: “Would it be all right if I said I wanted to lick your face?” Friendly grilling, then, rather than Freudian analysis.

Still, Pacino had interesting anecdotes. He’d enjoyed making Scarface (clearly the favourite film of many in the crowd), but found the Godfather trilogy “a long, awful, tiring story.” The studio was apparently poised to dump him from the first one, his first major film, in which he played Michael Corleone, because he seemed to be contributing little. Then director Francis Ford Coppola shuffled the shooting schedule, moving forward a scene in which Michael shoots rival mobsters in a restaurant. The studio suits saw the rushes and concluded Pacino was OK.

There were some decent revelations when he disclosed film roles he had turned down: Richard Gere’s in Pretty Woman (now that would have made it a different movie); Lenny (the role of Lenny Bruce went to Dustin Hoffman); Harrison Ford’s in Star Wars (“it was mine for the taking but I didn’t understand the script,” he quipped); and both Marlon Brando’s and Martin Sheen’s parts in Apocalypse Now.

The clips were exemplary: The Godfather and Scarface, of course, but also the great Dog Day Afternoon and his deliciously over-the-top crescendo of a monologue in Any Given Sunday, with Pacino as a football coach. We also saw a snatch of Scent of a Woman – far from his best movie, but the one that finally won him an Oscar for playing a blind, retired military officer. Asked by an audience member to say his character’s recurring phrase, Pacino obliged: “Whoo-yah.” The crowd went wild.

 

Still, they stayed politely attentive even when Pacino turned precious, discussing the theory of his craft and talking about an actor’s “instrument.” This was a crowd-pleasing evening, yet there was a cerebral edge to it: Pacino aired his grievances about why Americans find Shakespeare hard to get their heads around; he introduced a clip from his latest film, the art-house Wilde Salome, in which he stars with Jessica Chastain; and he concluded the night by reading an ee cummings poem and reciting part of Oscar Wilde’s The Ballad of Reading Gaol.

A few celebrities were sprinkled throughout the crowd: Paul O’Grady; singer Beverly Knight and Linda Henry from EastEnders, both looking smart – and, incongruously, ex-Spurs legend Ossie Ardiles. Also, inevitably, a gaggle of not-quite-recognisable D-listers, there primarily to flaunt themselves before photographers. For someone of Pacino’s stature, the list of invited guests should have been more impressive.

Still, an agreeable if eccentric evening. The thought occurred afterwards that Pacino’s performance was a subtle sleight of hand – giving the impression of sharing long-withheld secrets without revealing anything inadvertently. You can call him Al, but you don’t really know him at all.

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)