Questo è rancore? No, questa è la “nocca”, di mia nuca “dura”, contro le tue “gnocche”
Ancorati al Passato, rimestiamo e non ci vestiremo più. C’investirete di preconcetto per sposarvi a Concetta, col “confettino” del fiocchetto azzurognolo. Amarognolissimo. Ché rosa è il fiore, e la vostra anima, forata, non riaffiora.
Oggi, fratelli della Notte, sebbene sia Giorno dall’alba al tramonto, appunto, punteremo il dito proprio contro di voi. Segregandovi nelle vostre paure mai superate, di “dottrine” da “diottria” indotta, dunque erronea di “vederla” male. Ché puri non lo siete mai stati, e ora sarete arrestati. “Assetatevi” in questa “siesta” d'”isolamento”.
Perché vi siete sposati con una che, di cognome, “fa” Manservigi?
Non serve e non servì, ma voi “le” siete (tele)dipendenti, e questa qui, di labbra, “pendula”.
Appendete la giacca al chiodo, sì, un Tempo lo indossavate da ribelli mentre adesso vi siete ridotti come l’attaccapanni, e appiccicate solo la panna al suo “fondoschiena” afflosciato, appassendovi a vicenda e poi tifando per la squadra cadetta, il Vicenza.
Caduti, canditi o caduchi?
Dica duca, duca dica, io propendo sì per Bowie, totoianamente “marionetta” di me, senza maccheroni e “matrone” d'”amatriciane” da “sugo in scatola” di vostre “sensualità” che, anziché, salire, scendono nella “scarpetta”. Succhia lo spaghetto… e l’esistenza s’aggroviglia nel “fegatino”.
A proposito di Vicenza, ho sempre preso “seriamente” mio cugino Vincenzo, un Joe Pesci da Oscar che manda a monte tutte le regole della “legge”, “soverchiando” Marisa Tomei con la sua colazione “al bacon“, anzi “al bacio”. Da Uomo che non deve chiedere mai, soprattutto di ripassare Giurisprudenza.
“V’cinz‘” è un siculo sicuro di sé, si basa sull’istinto primordiale del suo giubbotto “di pelle”, afferra Marisa, la “giovine“, per quei suoi denti da castorina e “lo” incastra, ingiustizie (in)comprese, su esibizione pagliaccesca del suo “elegante” portamento “sputtanante”.
Egli indossa scarpe “di serpente” su pettinatura “cotonata”.
Vincenzo è mio cugino, e difende i figli unici.
Al che, leggo che la Warner Bros ha ufficializzato il “green light” per Grudge Match, ritorno sul ring(hio) di Sylvster Stallone, Balboa, e Bob De Niro, LaMotta, uno che smontò ogni avversario, prima di tutto se stesso in un “colar a picco”, dopo averli spiaccicati, d’autodistruzione “pedofila” alla sua autostima. Sì, prima Ercole, la “presa” e poi lo prese d’auto-(in)culo.
Sulla trama, ancor, non c’è dato sapere, ma pare una versione “senile” di The Wrestler fra il personaggio più popolare (dunque “populista”) di Sly e the greatest actor of all time.
Due interpreti, comunque, da Hall of Fame, “la stanza della fama”.
Infatti, chi è più famoso di loro? Stallone, fra l’altro, fu anche assai “formoso” (lo è anche adesso, “resistente” e “lo” mantiene “muscoloso”), specie (esemplare per un “quintale”, la libbra è quella sì, di “cazzi suoi” da schiacciassi) quando concupì donne “rambistiche“, De Niro è sempre stato un “delirio”, malinconico e fuori dagli schemi.
Codesta sfida “spinge” già.
Se vi perderete questi campioni, siete fuori come delle campane. Il gong.
Quindi, accendo l’autoradio, “sento” parlare una radiocronista che non capisce nulla di Sport (di Harvey Keitel di Taxi Driver, però, sì), “tiro” fuori il cellulare, compongo il numero della “diretta”, “intervengo” subito a fermarla:
– Pronto? Chi Parla?
– Sei una mignotta!
– Come, prego?
– Ecco, vai a pregare!
– Prendete carta e penna, rintracciate chi è l'”autore” di queste offese. Denunciamolo subito.
– State attenti che non vi segnali Io, Io, Io! Spargete solo porcatone nell’etere.
Ecco, io non sarò “tenero”. E ribadisco che la “conduttrice” è da “cattiva (con)dotta”.
Cioè, se qualche ascoltatore non “la” ha “auscultata” bene (già, tutti l’hanno “toccata” ma mentono “tappandosele”), sturi le orecchie.
Ripeto, è una mignotta!
E non intendo “tornarci sopra”. anche perché sta sempre “sotto”.
Ah-ah!
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)