di Stefano Falotico
Aprirei questa stronzata di classe, citando il cantante neomelodico che, fra i pelati, fu Genesis per antonomasia, cioè l’incarnazione della (de)generazione (dis)umana e, per dirla all’Abatantuono, apoteosi della schifezza però con fascino d’antan su alopecia che fa sex appeal come il cazzo, cioè Phil Collins con la sua disperata, più di Masini che da me prenderà sempre un vaffanculo, I Cannot Believe It’s True, una lettera davvero “eccitante”, di quegli amori tanto forti che te l’han ammaccato-ammosciato per colpa d’una stronza, forse prima sua ammogliata e all’epoca era soddisfatta perché il marito(zzo) non era “molle”, di livelli sesquipedali, anzi, dopo la botta nei posteriori, “reclinabile” il tuo cuore cadde a pezzi, previo attimo d’incertezza basculante nel tuo pensare “Son desto o solo distrutto? Va be’, c’è comunque la cintura di sicurezza, l’importante è che sia stato un addio senza sinistri ma soprattutto senza la sua incinta, altrimenti poi mi avrebbe chiesto anche gli alimenti, e qui invece (non) solo soletto il piatto piange…”.
When I opened your letter yesterday
I could not believe my eyes…
Oh, I gave it all to you
Now I’m living on borrowed time, but it’s mine
Oh, d’you hear me?
I cannot believe it’s true
Are you really doing the things you do
No I cannot believe it’s you, really you
Sì, questa canzone è il ritratto della (s)figa più bastarda, da lasciare un uomo al limite manicomiale su neuro da ricovero ambulante, causa il dissanguamento del suo animo affranto, spappolato.
Praticamente rimasto in mutande, e gli sbatté sol la portiera, lasciandolo con un “palmo di naso”, sì, la cartilagine del suddetto organo olfattivo fra genitali “eiaculanti” il suo “schizz(at)o” da “Sei solo una lurida zoccola!”. Poi, non sentì altro, colò a picco nel fatale silenzio da no comment.
Ma le donne, si sa, spronano l’uomo a rifarsi…, mentre se ne fanno un altro di corna. Tu devi fartene una… ragione, solo pene…
Da cui il libro, da poco in vendita “Bruce Springsteen e le donne”. Lo trovate su ibs.it.
Io l’ho preso al “lazo” da cowboy, anche se speravo in un cowgirl, leggendo quest’aneddoto agiografico, ai limiti della santificazione del Boss a mo’ di Statua della Libertà.
Puro racconto retorico che esagera. Però “spacca”.
Ebbene, dopo il crollo delle Torri Gemelle, pare che Bruce stesse in macchina a dormicchiarsela. Non viene rivelato però se dopo un concerto o aver suonato la sua voce da rocker ancor adolescenziale d’amplessi “sgommanti” nel “parcheggio” della sua Patti Scialfa, donna che ha il suo perché nonostante gli anta, anche nel sen(s)o che, sebbene abbia una terza, a novanta fa più tromba di Jack Clemons, da cui il famoso “ritornello” che “spinge” d’interrazziale limonando tutti insieme appassionatamente.
A parte le porcatelle e Patti che comunque fa slacciata “patta”, ben depilata però sia (in)teso, Bruce era in macchina, in dormiveglia. Quindi, dopo non averlo destato appunto né le cannonate né i kamikaze di bin Laden, da cui la sua celeberrima ballata sleeper “Brilliant Disguise”, una ragazza gli ruppe non quello ma quasi il vetro, urlandogli “Bruce, abbiamo bisogno di te!”.
Sì, l’autrice di questo libro vuol darci a bere che Bruce non era al corrente della tragedia e fu risvegliato per dar la scossa agli abbattuti-sopravvissuti… mica tanto, caricato-incazzato a stelle e strisce incitanti, componendo in una sola settimana tutto l’album “The Rising”.
Perché l’America ha sempre avuto bisogno di eroi per salvar il mondo…
Oh, almeno fan cassetta e quindi i disastrati posson comprarsi le casette. Da noi, invece, dopo il terremoto ad Aquila, il nostro premier “salvatore” è stato accusato di scandali sessuali. Lui ammette di essere rimasto tosto e incrollabile, l’occhio del Berlusca ha scaltrezza da volpe e acutezza da falco, a sentir lui. D’altronde, a vita è senatore. Anche se nella “stagista” s’insinuò. L’Aquila, oh oh!
Sì, comunque, non era finita. No… come no, cinquemila morti ammazzati e allora pigliamola a cantare.
Già, a mio modesto parere, c’è di peggio.
Ieri pomeriggio, noto che un mio contatto ex “amorevole” mi contatta, mandandomi la foto del pornoattore Manuel Ferrara, con “allegata” tal lettera st(r)appante. Di lacrime mie straripanti. Di lei “poppante” e pappandoselo… da terragna poco (meta)fisica da film Contact. Iper-cosmica di cattiveria spaziale. A fartele orbitare!
Alcun tatto appunt(it)o, molto viscida eppur (e)rettile.
– Ciao Stefano, gli assomigli ma lui fa più…
Fa più…, non aggiunse altro. Lasciandomelo “di sasso” perché nell’epistola c’era anche inclusa, di clausola a mio “chiudermelo” del tutto, appunto lei in posa equivoca su Manuel “affittato” per un divertimento di dubbio gusto e doppiamente ingiusto.
Ecco sette film di Woody Allen e di Nanni Moretti ove capisci che non era una donna “fine”.
Era solo una “letterina”.
Almeno fu una letterina, figuratevi se era una letteronza, grossamente più stronza.
Io e Annie
Tira e molla(la), dai, dai.
Aprile
Tempo di primavere e di amori rifioriti. Anche di elezioni politiche per eleggere dei polli(ni).
Un’altra donna
No, grazie.
Magic in the Moonlight
Non è che sarà una puttan(at)a? Emma Stone è sinonimo di bella ma acida.
Colin Firth poi è colui sulla cui faccia è stampato un ho detto tutto ed Emma non me la ha data.
Che fata, che stella. Che guardarla al telescopio pensando che poteva essere una sincera scopata.
Che dolce Luna, che cattiva lupa.
Caro diario
La Vespa pungente. Più di Bruno.
Pensavo fosse amore invece era un calesse
Questo è Troisi ma ci sta. No, non ci stette nonostante la protagonista ebbe un bel paio di tettone.
Di solito, terrone fa rima con passionale amore, qui solo malincuore.
E solo amaro liquore.
Harry a pezzi
E tutti giù per terra.