Per fortuna che la serie televisiva True Detective doveva essere la punta di diamante di Sky Atlantic HD. Ora, alla prima programmazione, il palinsesto è saltato, cioè i primi due episodi son andati a farsi fottere perché mal trasmessi. Frame che si son rincorsi, trombati, inculati, scene che saltano, la scena della cena che vien mangiata, di “dissolvenza” incrociata, con la “cerniera” di Harrelson che dà da “mangiar” il suo uccellino all’amante, che a sua volta lo cornifica su seno esplosivo di pube però “inquadrato” in contemporanea con lo stacco pubblicitario dei “pann(olin)i sporchi” della Pampers sovrimpressi a Julia Roberts testimonial di Calzedonia. Naturalmente, stanno riproponendo le repliche in questi giorni, come da prassi. Ma che succede? Succede questo. Di nuovo sfarfallano gli episodi, della Daddario scorgiamo appena il “pelo” della farfallina, quindi scoreggi perché sei stato interrotto sulla più “bella” da un “montaggio” dei programmatori troioni, proprio quando Harrelson, di tutto punto, non soffrente di coitus interruptus, duro di Vagra se la stava montando ginecologicamente da stallone de noatri, appare la scritta non tanto pediatrica “Compra questo montone alla Standa”, che fallo (com)messo da Sky, porca puttana, punto il registratore del decoder ed ecco che il terzo episodio diventa il quarto, il secondo scompare, il quarto è invece il terzo, si passa al primo, poi al sesto. Non c’è cazzo che tenga né 7 nani senza la quinta della Daddario, Una poco Biancaneve. Tremolano le immagini, la serie viene uccisa dal serialismo killer d’un “satanismo” mediatico che ha dell’incredibile. Il “capo” di Sky dev’esser Errol…
Menomale che ho il Blu–ray della versione deluxe americana.
Già il doppiaggio fa schifo, non si può infatti sentire Rust con la voce di Adriano Giannini, clone ritardato di cotanto, ben più blasonato e meritevolissimo padre Giancarlo, quando si dice “tutta farina del suo sacco” di merda e sangue da diseredare, mentre Marty/Harrelson ha le corde vocali di un Pino Insegno al solito scoglionato, che sembra stia doppiando un porno. I monologhi di Rust, inoltre, così pessimamente resi da Adriano, monotono, declamatorio moscio e pallosissimo, dal fascino ieratico e metafisico conferito da McConaughey, ecco, assumono intonazioni romanesche-torinesi-calabro-lucane con vaghi accenni-accenti d’un fumatore bukowskiano ché, mentre “doppia”, pen(s)a “Aho, quando finisce il turno? Ho d’andar a casa, se sta facendo tardi, devo portar mia moglie dalla parrucchiera pettegola dei cazzi altrui e poi i figli a imparare lezioni di bullismo, perché devono imparare fin da subito a essere dei duri, a prendere una prostituta e a dargliele/i, solo così si salveranno dai demoni interiori”.
Insomma, se non l’avessi già visto/a in altra “lingua”, sarebbe venuta fuori una porcata micidiale.
Assassini, chiamate la squadra omicidi!