Di tutto punto, elegante come non mai, in forma silver…
Oscar alle porte, sarebbe il terzo, come “Miglior Attore non Protagonista” per la sua interpretazione nell’acclamato L’orlo argenteo delle nuvole. Vaya con Dios…
Di tutto punto, elegante come non mai, in forma silver…
Oscar alle porte, sarebbe il terzo, come “Miglior Attore non Protagonista” per la sua interpretazione nell’acclamato L’orlo argenteo delle nuvole. Vaya con Dios…
Scommetto Jennifer Lawrence su questo capolavoro.
Se perderà agli Oscar, sarà colpa di Chris Tucker.
(Stefano Falotico)
Perché “volare” sul nido che te “lo” annoda, quando puoi “inondarla” nel “nitrito?”
Potevo “incanalarmi” nella “vita” dei canali di scolo, guardando il Cinema di Pupi Avati con le sue “miss” su crema “pasticciera” del borghesuccio assuefatto a una “regolarità” assurda, d’ipocrito servilismo a una società che lo sfrutterà per piazzargli un “detonante” calcio “indirizzato” a tutti i suoi timbri d’etichetta che, “prodigiosamente”, con “calma” spaventosa per cui rabbrividisco, si prostituisce con “ponderate pudicizie” di un’esistenza appiattita da mut(u)o, “svalvolato” di tifoseria “eccitatissima” di domeniche “festose” dopo lauti pranzi del “spaparanzato-indivanato” su pantofola “fumata” di posaceneri “aggraziati” nella lucida argenteria della moglie “stufata” e “spolverino” ossessionato da “toccatina” igienica di “commovente solarità” con(planare)-templante piatti da lavare e panni sporchi dei figli da “appurare”, castrato nell'”invaghimento” per la collega “tacchi-na” su “stappante” erotica di proboscidi lestofanti dell’ufficio-“gabinetto” ove si tira lo sciacquon’ dopo la trombatina-“sveltina”,
E, invece, come Steve Buscemi di Con Air decisi, nello “stupore-stupro” dei caporali, di metterlo nel culo a tutti, scommettendo al mio casinò ove i da(r)di son tratti e “tira” con Elisabeth Shue. Ché l’afferri per i capelli e “la” ribalti, sopra e sotto come più “v(i)a nelle figas“. Sì, infatti “ordino” cinquemila Escort e varie pornoattrici, di cui, “incuneatissimo”, questa è la lista del terzetto di molti etti ed “ettolitri…”.
1) Liza Del Sierra, atomica mulatta che munge di bianco in “nero”.
2) Mischa Brooks, un terrificante ass addiction appena “sfila” per lo “sfilatone” nella “sacchina“. Basta con queste “cavalcate & Valchiria“, abbasso le varichine. Dateci di “vacchissime”. Che cazzo ve ne frega? Già, sfregando va il “lievitone”.
3) Brandi Love, una milf da “slurpare” dai piedi alla testa, be’, non esageriamo, mi “accontento” della parte di mezzo a 360 “gradendo”, piove, guarda come piove, Madonna come viene “su“.
Al che, uno psichiatra mi chiama all’appello:
– Lei “scappella” e basta. Si contenga.
Ma mi faccia il “piacere“. Si stenda “lei”, mio batuffolone che ricatta tutti. Non mi tocchi, eh? Badi come “sparli“, sa?
– Ma io “glielo” concio…!
– Sì, prima però finisca col suo “camice” di forza.
E si ricordi, gran puttaniere, questa è potenza.
– Cioè?
Nel “manesco” (e “menisco”) che non si dica, fu ucciso da Superman, su tale “nota di Notte”: Ah zoccolon’, almeno abbia la compiacenza di non “indossare” le zoccole!
Applauso!
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
Silenzio “religioso”, mentecatti:
Adora De Niro come “sparli”, non avrai altro Dio al di fuori di Lui, cioè me(desimo)
Ogni attore ha un suo perché, un “tepore” tutto suo. In Letteratura si chiamerebbe “poetica”, cinematograficamente si utilizza la stessa espressione associandola allo Sguardo. Oltre a quello del regista che ne fotografa, esalta, accentua, a volte (se non lo “prende” per il verso giusto) ne sminuisce il carisma, o ingigantisce le sue doti attoriali.
Nicolas Cage n’è un esempio lapalissiano. “In mano” a grandi cineasti, si trasforma e i suoi eccessi (anche se non sempre) s’accordano alla virtuosa macchina da presa che lo “sbalza-rimbalza” modulandosi attorno ai suoi occhi celesti con “sfumature di grigio“. Sì, fra questo libro per educande frustrate in cerca dell'”amante” sognato da “stoviglie” di (di)letti focosamente immaginati, ove le “sacralità”, ardendo di lagrime amare, porgon baci alle mura incancrenite del rimpianto, preferisco la sincerità “tamarra” d’un Nic(helino), per accensioni di recitazione smodata “misurata” nelle sordine d’un Maestro che lo imbriglia, tenendone a freno gli “istrionismi” che “bucano” lo schermo, anche troppo, anzi in modo “nevrotico”.
Eppure, fra i patatoni Clive Owen e i “pantaloni” di Colin Firth, a mio avviso noiosetti e con qualche smorfia che “ammicca” più del “dovere”, fra la “pazzia” da “LSD” d’un Nicholson grasso oramai quasi quanto il suo ex vicino di casa Marlon Brando, tra il dire e il fare non c’è di mezzo il mare, perché mai mettere il dito nel “mezzo” di marito e moglie, semmai De Niro. Che, di neo, pitta il Piacere, solleticando l’eroe erotico della sua ambiguità “furbetta” da lupo inesausto,”assetatissimo” (uh, lenzuola di seta e “fame”), “integrale”-rassodando, d’occhio “alludendo” e di gambe “farneticando” con “panegirici” che amano il corteggiamento (in)diretto che sai ove andrà a “parare” ma intanto “parla” a iosa prima delle ros(s)e.
Quanto lo subissaste di critiche dilanianti. Solo perché volle concedersi il lusso di qualche “ferie” autoparodiante come i commedianti d’un Tempo nel verso a se stesso del mito che fu(rono)?.
Beccatevelo quest’anno, zitti e mosca!
Egli ronza, di donne s'”abbronza”, di capello s'”ammoscia” un po’ viscido e come Sean Penn si sbronza da bianco che ama la nera Hightower e di Tribeca spende e di Trinità epica si espande.
Allocchi, per guadagnare baiocchi non dovete abboccare ma rimboccare.
E, se vi andrà male, sarete comunque bravi ragazzi.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
Dopo tanti ruoli paycheck, Monsieur Bob De Niro, per la regia del suo nuovo “mentore”, David O. Russell, pare abbia trovato finalmente un ruolo degno della sua nomea.
Ne sentivamo la necessità, dopo parti(cine) alimentari e autoparodie non sempre azzeccate.
Ieri, è stato presentato Silver Linings Playbook, “firmato” Weinstein Company. Sappiamo che quando c’è Harvey di mezzo con un parterre di grandi nomi, siamo quasi sempre “in dirittura” di Oscar.
Sì, quest’anno l’ex “Miramax” si presenta con un “trio” di pellicole… che non sai quale sia la più “premiabile”.
A Venezia, abbiamo ammirato il mirabilissimo The Master e, sia il vero Maestro, Paul Thomas Anderson, sia i due suoi strepitosi interpreti, Joaquin Phoenix (un ritorno coi fiocchi e tanto di “papillon“) e Philip Seymour Hoffman (grandioso), sono entrambi (come già avvenuto con l’ex aequo della Coppa Volpi appena assegnata loro) in pole position per la categoria “Best Actor”.
Ma fremiamo ancor di più il nuovo opus di Quentin Tarantino, Django Unchained…, ça va sans dire.
Ma, come v’ho detto, quest’anno (proprio come si suol dire) non ci sarà “due senza tre”.
Il terzo film da tenere d’occhio è questo qui, da noi intitolato (speriamo non “aggiustino il tiro” di questa suggestiva traduzione letteraria, storpiandolo all’ultimo momento) L’orlo argenteo delle nuvole (scorrendo nel mio archivio, troverete altri precedenti post).
Presentato, fra grandi e scrosciantissimi applausi, al Toronto Film Festival, è stato (seduta stante, appunto) incensato dai maggiori critici della stampa americana.
Leggendo, qua e là e alla “rinfusa”, fra le recensioni, la parola che torna sovente è “smart“. Sì, a quanto pare, dopo le rabbie rinascenti di The Fighter, O. Russell ha optato, cambiando quasi totalmente registro, sempre per una storia di “resurrezione”, ma questa volta filtrata con acuta e dolce eleganza. Incantando la platea canadese.
Attenendoci a quest’opinione, c’è proprio grande buzz anche attorno all’interpretazione d’un Robert De Niro ritrovato:
One of the best things about it is Robert DeNiro, long criticized for picking movies for paychecks and not quality. I guarantee you DeNiro will have a Best Supporting Actor nomination for his role as Pat Sr. He could also be a shoo in winner. It’s his best work since “Casino.” As a long time DeNiro fan, I can tell you it’s very satisfying to see him at his best.
Se così è davvero, allora chapeau Bobby!
(Stefano Falotico)
Finalmente, era ora…, la Weinstein Company ha rilasciato, dal suo canale “YouTubico”, il trailer di Silver Linings Playbook.
Trama, leggiamo quanto segue:
Pat Peoples (Bradley Cooper) è un uomo che ha sempre visto il lato positivo di ogni cosa, convinto che non tutto il male venga per nuocere. Mantiene il suo ottimismo inalterato anche dopo che la moglie lo ha lasciato per un altro uomo, mandandolo in un ospedale psichiatrico. Una volta dimesso, poi, a malincuore è ritornato a vivere con i genitori e in lui è maturata la decisione di poter cambiare se stesso in base ai desideri dell’amata e poterla riconquistare. Le buone intenzioni però non danno i risultati sperati, almeno fino a quando non incontra Tiffany (Jennifer Lawrence), una bellissima ragazza i cui sogni sembrano essersi infranti nel momento in cui il destino ha preso una piega inaspettata. Tiffany gli propone il suo aiuto ma Pat dovrà fare qualcosa in cambio per lei. Improvvisamente, le loro disastrate esistenze si trovano a una svolta e i due, non cambiando nulla di quello che sono, si ritrovano coinvolti in un rapporto che va al di là della semplice amicizia.
Dopo il fallimento della Weinstein, anche il suo canale ufficiale YouTube è stato cancellato.
Lo rimpiazziamo così:
Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)