Mentre la gente confonde Betlemme con Gerusalemme e Bruxelles con Amsterdam poiché, non solo ad Amsterdam, bensì pure a Comacchio, si fa le canne, anche le racchie, a Nantes sta bruciando la cattedrale gotica. Siamo o non siamo dei romani, no, dei romantici? Dunque, ci vogliono soltanto le fiamme… della passione!
Di mio, in passato fui altrettanto “bruciato” come Notre-Dame, divenni gobbo ma poi rividi Fuoco assassino di Ron Howard e la finii di essere Ombra/De Niro. Abbasso il tricticlorato, è meglio mangiare dei carboidrati, fidatevi.
La polizia francese sta cercando il piromane che appiccò l’incendio doloso. Secondo me, fu Donald Sutherland, oppure Scott Glenn, interprete peraltro del Man on Fire originale senza quel Nerone di Denzel Washington.
Dopo queste freddure che riscaldano l’atmosfera estiva, già di per sé più rovente di Maria Sharapova super osé in topless, osanniamo un regista più bravo, con le sue trame contorte, di Marco Van Basten, il più grande centravanti dei Paesi Bassi, il più forte di tutti i tempi. Il quale, grazie alle sue rovesciate e alle sue volée migliori dei colpi di rovescio del tennista Paolo Canè, segnò il goal più spettacolare della Storia nella finale degli Europei di Calcio del 1988. Non ve lo ricordate? Ma che volete sapere, voi? Non siete uomini da parabole balistiche come quelle del sottoscritto. Diciamocela, siete solo dei ballisti senza palle.
Sì, oggi è il compleanno di Paul Verhoeven. Regista olandese come l’attore suo pupillo, da lui oserei dire “scoperto”, ovvero il compianto Rutger Hauer. Invero, Verhoeven, oggi tenuto molto in auge dall’intellighenzia critica, la quale rivalutò ampiamente anche il suo Showgirls, all’epoca bistrattato e malvisto da Paolo Mereghetti, tranne nelle scene ove Liz Berkley si denudò con enorme generosità, inducendo Paolo a guardarla, no, a rivederlo meglio, ecco… non fu molto cagato fino a tempi recenti, per l’appunto.
Perlomeno, prima di Black Book e di Elle. Il prossimo anno, dovrebbe uscire con un film tremendamente ambiguo più della monaca di Monza, ovvero Benedetta. Sarà un film maledetto?
Mah, di mio, so per certo che possiedo la versione integrale di Basic Instinct. Film che, come tutti gli altri di Paul, non di Paolo, fu decisamente sottostimato. Dunque messo a novanta dalla Critica che lo stroncò con giudizi più lapidari e freddi di un tritaghiaccio. Michael Douglas se ne fotté e oggi, superato il Cancro, pare che fotta ancora la Zeta-Jones. Andiamo avanti. Ecco la lista dei tre film più belli di Verhoeven. A volte faccio il piacione, altre volte sono indubbiamente un coglione. Non sono Van Dien ma soventemente sparisco dal mondo come Casper il fantasmino. Malgrado ciò, a dispetto di tutte le prese in giro, sì, ricevute nel cul… no, sono più duro di Schwarzenegger, detto anche Ercolino.
Atto di forza: Schwarzy recita peggio di un culturista su Instagram. Capace solo di esibire pose plastiche.
Capolavoro! Basic Instinct: tutti si distrassero, eccitandosi dinanzi a Sharon a gambe aperte. Non si vede un c… o, comunque. Douglas non si mostra infatti totalmente ignudo, eh sì.
Invece rivisto col seno, no, senno di poi, è un buon thriller girato coi coglioni. RoboCop: cioè la storia della mia vita. Ero buono, mi macellarono e divenni un super uomo che, dopo aver perso la memoria, non credette alla seconda legge di Murphy: se qualcuno può andar male, lo farà.
Meglio il Falò. Non è un incendio pericoloso, è un uomo incendiario. Perciò, prima di sparare a zero sulle persone, imparate a leggere e a scrivere. Poi ne riparliamo. Altrimenti, mi sa che farete la fine di quel tizio che voleva stuprare, in tale pellicola, una dolce signora e rimase senza una min… a.
di Stefano Falotico