Posts Tagged ‘Sharon Stone’

“Basic Instinct”, recensione


30 Jan

L’istinto primordiale è l’orda dell’orca assassina nella sua scia profumo ghiaccio

Trama ridotta all’osso, carnale, appiccicata a pelle erogena di brividi caldi secondo l’erotismo “scandalistico” di maniera dei modaioli “scoop” anni ’90. Ove ci s’incendiava per ormoni attoriali d’esibizionismo macho su fascino Michael Douglas e, soprattutto, per una scena “incriminata” d’uno degli interrogatori più celebri del Cinema, nel bene, nel male, nella malia d’una icona elevata diva solo per aver accavallato le gambe nella “trasparenza” molto intima, Sharon Stone, eburnea bionda dagli occhi smeraldo, cristallo di capelli dal fruscio levigato nell’atletica statua d’ebano d’una “smagliatura” elegante su tailleur taglienti “intinti” nei punteruoli innalzati a tacchi d’ogni vertiginosa tachicardia virile.
Sharon, solo un capolavoro all’attivo, Casinò, ma nessuno osa scalfirne la Bellezza eterea d’osé, immortalata proprio allusivamente da Paul Verhoeven in tutto il suo peccaminosissimo, malizioso, splendido equatore dellozenit lussurioso alle libidini dell’uomo che “sorseggia” la sua cravatta nel doppiopetto ansimato dentro, di denti, lo scollacciato reggiseno flessuoso d’indagini ad alto tasso “alcolico” e nelle segrete alcove, ove il lupo Mike azzarderà per azzannarne i prelibati capezzoli succosi.

Una scrittrice di gialli viene accusata di assassinio. Il suo nome, Catherine Tramell, evoca germanica algidità, forse, di Marlene Dietrich.
Uno sbirro viene incaricato d’indagare ma, scovando fra le “mutande nell’armadietto” dei suoi sudati vizetti, s’invaghisce della sospettata, e inizia un gioco assai pericoloso, tramico appunto di “tiramisù” ché, se te ne “fai” scorpacciata, potresti esser divorato da chi tiu sciupa non solo di slurp.
I suoi slip allupano il fedele già traditore della sua “fidanzata” Jeanne Tripplehorn, dottoressa anch’ella in calore che il nostro Nick “Douglas” Curran sodomizzerà troppo manesco in un’esplosione repentina d’aggressivo fuoco “intirizzito”.
Ecco la scintilla della prima botta che fa scattare la molla dell’animale Nick. Un turbamento eccessivo, cambiacruisinghianamente, ringhiantissimo, nel “mostro” che (non) t’aspetteresti a giudicarlo dal suo inappuntabile stile.
Nick forse annusa il profumo di Donna e sfida il suo fiuto. A costo di “venir” scorticato dalla mangiatrice Catherine.

Film “evento”, a suo modo epocale. D’una sensualità permeata di plastici come la calibrata sceneggiatura al gontacocce-clessidra (im)prevedibile del fanatico, iperp(l)ag(i)ato Joe Esztherhas nella fotografia liquidissima di Jan De Bont, poi regista speed a sparirci di torno.
Film spirali, d’amplessi respirati quanto di Sesso espiato dei singhiozzanti pettorali d’un Douglas eccitato, turbolentissimo, frenetico a tastarla, a leccare, ad avvoltolarsi nel misfatto “bianco” scopato in lenzuola insanguinanti, nell’inguine da mandrillo che strilla con Sharon coccolata, burro impetuoso a cui “abboccarono” i fanciulli risvegliati nelle loro “adulte”, non sverginate vogliettine da volpe e l’uva.

Film sopravvalutato, che va svalvolato solo nello zoom di Sharon da dominare.

Anche ora che è matura, Sharon attizza.
E ogni Douglas può fingere, Lei di più.

(Stefano Falotico)

Uomo nero? No, Uomo noir


22 Oct

 

Meditando e meditando… s’addivien a se stessi, in una Notte di tempesta a renderti un po’ martire e un po’ “smorto”.
Ma è, nella languidezza, che riscoprii la parte noir, accesissima della mia pelle, nell'”impellicciarmi” in storie investigative in cui un detective spia forse il “suo” specchio che “aggronta” la fronte e gli offre una sigaretta, mentre il Mondo, a rotoli, arrotolerà un’altra cazzata, e andrà sempre “a puttane”, anche quando tutti fingeranno d’esser “brave” personcine.

 

 

Non so, stamane, nelle “mani” d’una Donna che m’apparve abbagliandomi, m'”abbacinai” porgendole una dichiarazione di “fottutissima” sincerità.

Mi par, sì, in linea con chi non s’è putrefatto ed è rinato, dopo “torbidi” vicoletti, un po’ “ciechi”, fuorviati da biechi figuri che volevano “ammazzarti”, mascherando l’omicidio per una casualità del Fat(t)o.

Ecco le mie vergate, testuali frasi.

Credo, si chiami Deborah… ah, che foto, solo tre, ma tanto basta(ro)n a incendiarmi…

Sai, mi piaci molto, perché nasconderlo?
Qui dentro, son risultato antipatico ad alcune, solo perché non tacevo né celavo la mia passione per le donne, di cui talvolta m’increspo sfumando in pindarici erotismi-aforismi anche solo immaginati, meglio che “carezzarsi” con le nuvole dell’apatia.
Non so, non so davvero se mai potremmo andar d’accordo, mi pari così “seriosamente sorridente”, d’una intraprendenza che lascia esterrefatti, ritratta a cena, o in un pub (lo sfondo lo “dipingerò” io), sempre a reggerti il capo, o in “posa da sci”, così vellutata dietro un monte bianchissimo, nel tuo “denudato” candore.
Non so, vivo d’impressioni, le aleggio e me ne divampo dentro, sebbene le vamp(ire) mai m'”ossequieranno” di baci “sanguisuga”. Meglio così, avrò risparmiato i globuli rossi per emozioni vere, romantiche d’una metafisica che non le asciughi nel cinismo globale, o solo nell'”arrivismo di balle”.
Sono uno scrittore, quando, a qualcheduna, segnalo i miei romanzi, credono sia venuto qui per farmi pubblicità spicciola. No, è un mio vanto, perché non rivelarlo? Siamo tutti falò delle nostre piccole o grandi ambizioni.
Su Ibs.it, alla voce “Stefano Falotico”, troverai, se lo vorrai, le mie opere. Per ora, son tre, si spera crescan di numero e che il Tempo m'”allevi” sempre di nuove, corroboranti migliorie. No, una volta pubblicati, non sono quasi mai soddisfatto del mio lavoro, sono molto esigente, soprattutto con me stesso, sarà per questo che vengo “emarginato” da molta gente.
Sì, son spigliato, spesso perfino mi “spoglio”, brillante ed emancipato da tante rigide convenzioni che furon bacata “invenzione” di classismi perentori, ora duri da scardinare.
Sì, conoscerti, anche sia solo un’amicizia senz’amore in cui “armarsi” d’idee, consigli, suggerimenti, “tendersi la mano”, confrontarsi per affrontarla con più grinta e piglio, anche sex appeal, perché no, mi “suggestionerebbe” positivamente nel mio atomico essermi riscoperto vulcano.
Amante della vita, del “canzonarmi” perché son autoironico, e delle canzoni tutte, dalla “leggera” italiana, al folk al rock, fino al metallo che si spera non sbiadisca e che ti tien sempre guardingo e “rabbioso” nel necessario, mai domo, pedina movente e mobilissima che non si fa “scaccar” dai giochi soggioganti “mangianima” della Dama.
Oh, tu lo sei, damigella, oserei dire, sarà per questo che mi son posato sul tuo profilo, per una mezz’oretta ch’è già parte della mia memoria.
Ah, son anche smemorato, mi dimentico il pigiama e dormo come Madre Natura mi creò, ma non c’è miglior coperta della propria pelle.
Sempre, anche quando una Donna come te, gentile, mi dirà “Parla con qualcun’altra”.
Un bacio. Spero che il bacio si scolpisca nei tuoi occhi, e in questo tuo volto bellissimo.
Stefano.

Cosa replicherà?
Forse, accetterà di “buon grado” le mie avance, con un bacio “al sorbetto”, chissà…

 


Mattine umide… a New York…

Canzoni melodiche che “parlan”, parlan sempre di decadenza. Ma se non sapete neppure dove abita!
Ah, per piacere, datemi un caffè e lo scremerò nella Luna, addolcendolo con un viaggio alle origini dei “fattacci”.
Dei delitti irrisolti, per me “solubili” come granelli di “canna”.

Non so, invece, se mi metterà in black list, come oggi va di moda, si “ragiona” per istinto e spesso si brancola nel buio, penserò a una femme fatale davvero stronza.
Quando penso a una Donna di questo “tipo”, ah, le uniche “tipologie” che mi vengon, sì, davvero vengono…   in mente, dunque anche in “qualcos’altro”, sono le forme biondissime di Shannon Tweed, reginetta dei B-movie, ma dal solluchero al seno “grondante”.
Ah, m’inginocchierei fischiettandole tutto, tutto il mio “Cuore”, energizzandolo perché “lo” accudisca”.

Donna per facce sfregiate…

 

Tutta la maturità del platinarla…

 

Ma Sharon è “nerissima”. Sì, di più…

 

 

Bene, dopo questo preambolo, innamorato della Donna, direi di parlar, davvero di nero…

 

Non so, molte cosc(e) si levigaron consistenti in Raymond Chandler e in tanti suoi, nostri adorati “figlioletti”.
Penso a James Ellroy, di cui divorai le turgide serate torpide di “L.A. Confidential”.

Come recita un importante passaggio… A certi uomini tocca il mondo intero, a certi altri un’ex prostiututa e un viaggio in Arizona. Tu sei tra i primi, ma, mio Dio, non ti invidio il sangue che hai sulla coscienza.

Da qui, quando lo reputerò “imputabile” alla mia anima, inizia la nostra storia noir…

E, a Long Beach, camminiamo dentro i nostri incubi.

 

 

Firmato il Genius

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)