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Sfatiamo i miti e i sex symbol: Brad Pitt ha avuto solo 27 donne, meno di Fonzie e del meccanico vicino casa mia. Io, invece? Qualcheduna, di qua e di là ma sto bene ora con lei


15 Aug

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Sì, a conti fatti e rumors inclusi, il tanto decantato e magnificato, dal gentil sesso, Brad Pitt, ha avuto soltanto 27 cosiddette relationship(s).

Peraltro, alcune di queste donne sono donne solamente a livello ormonale. Alcune di loro, difatti, sono delle malafemmine, delle donnacce, in parole povere delle poverette, dette altresì bagasce, baldracche, ovvero donne come Gwyneth Paltrow. Una che vinse un immeritatissimo Oscar per un film stra-romantico e iper-brutto-super dolciastro, cioè Shakespeare in Love, dandola ad Harvey Weinstein, produttore della pellicola e, come sappiamo, oramai celeberrimo “caimano” di Hollywood che fa un baffo a ogni Berlusconi di sorta, diciamo pure di sorca.

Al che, rinnegò il suo fallo (inteso ovviamente come errore, vero?, non pensate male), sì, ripudiò e insabbiò il fattaccio, sputtanando il tycoon succitato, sempre maniacalmente eccitato.

Affermando che all’epoca amò Brad Pitt, il quale assomigliava ad Erik Everhard, celebre pornoattore canadese, mentre oggi, dopo averla data a bere e vedere a tutti, la sventola e svende sul suo sito con tanto di calco vag… le da merchandising come adultdvdempire.

Una donna veramente con le palle, cazzo.

Poi, nel carnet di donne carnali e scarnificate dal premio Oscar di C’era una volta a… Hollywood, compaiono in prima linea la sua ex storica, Juliette Lewis, Demi Moore e Thandie Newton.

Allora, la prima è una mentecatta che distrusse psicologicamente Lenny Nero/Ralph Fiennes di Strange Days e fu imboccata, in Cape Fear, da De Niro.

Sì, da allora in poi, Ralph Fiennes interpretò Spider e i film più melensi di Wes Anderson.

Vedete? Una donna può ridurre un uomo puro da poesie di Umberto Saba, un cattivone di Schindler’s List in un povero coglione peggiore di Woody Harrelson di Natural Born Killers.

Demi Moore non la consideriamo neppure. Solo un Die Hard come Bruce Willis poteva accettare di avere le corna in testa da oh Sole mio sta in fronte a te e a me. Eh già, un altro sarebbe già precipitato nel vuoto e nella notte più nera come Alan Rickman…

Sì, da cui Unbreakable. Film incentrato su un uomo inc(r)edibile da Trappola di cristallo, simil-Glass, della sua invulnerabilità. Emotiva e fi(si)ca.

Quindi, Thandie Newton. Una che, in Crash di Paul Haggis, si lasciò palpare da un Matt Dillon più pervertito rispetto a La casa di Jack.

Alla fine, Dillon fece pure il Padre Pio della situazione ma, come uomo redentosi, fu meno credibile di Elias Koteas nel Crash di Cronenberg.

Dunque, nel “curriculum vitae”, anzi figae di Pitt, compaiono tre donne che, malgrado le loro discrete filmografie, io non assumerei nemmeno, tramite agenzia interinale Adecco, a pulire i cessi della stazione dei treni di Lecco.

Donne che comunque devono aver leccato parecchio per arrivare lì. In alto? Ma, più che altro in una zona intermedia dell’anatomia umana posizionata sia in zona frontale che simmetricamente posteriore. Diciamo anale?

Sì, credo che tali ex donne, per modo di dire, del Pitt siano pure sostanzialmente frigide e intrinsecamente lesbiche.

Brad scopò anche Claire Forlani. Una che, dopo averla data nella finzione a Nic Cage di The Rock, venne… pure a Bologna per interpretare la parte di una donna sbattuta, cioè sbadata, sbandata e molto drogata, in un videoclip dei Mistonocivo.

A Bologna, se andate alla Montagnola, ritrovo di fattoni e di donne strafatte in ogni senso, anche nel loro seno, potete trovare una barbona molto più presentabile di tale sciroccata indubbiamente zoticona.

Insomma, questo Pitt non è poi, a coiti fatti, no, a conti fatti, questo gran bell’uomo di cui tutte le donne, soprattutto Jennifer Aniston, si riempi(ro)no sempre la bocca.

Epocale fu inoltre la relazione di Brad con Angelina Jolie.

Una che, a mio avviso, fu bellissima in Ragazze interrotte quando s’imbruttì per interpretare la parte di una ragazza malata di mente che forse curò le sue turbe psichiche tra un farmaco e l’altro, sognando un giorno di sposare l’uomo più ambito del mondo. Che ve lo dico a fare? Il Pitt.

Anche Amber Heard di The Ward fece una cosa simile, sognando Johnny Depp. Però, mentre Angelina sposò e scopò davvero Pitt, la Heard, sì, parimenti scopò e sposò Depp con l’unica differenza che, attualmente, con tutte le denunce sportegli contro, avendolo costei accusato di averle più e più volte alzato le mani (forse meno volte, comunque, di quelle per cui lui le alzò quello che ogni uomo normale, dinanzi alla Heard, alzerebbe e alza anche se non ne è sposato e altolocato), Depp finirà presto a reincarnarsi nella sua partner, no, a reinterpretare la sua parte de Il coraggioso.

Sì, sebbene sia ancora ricchissimo, fra una manciata di ani, no, di anni, il Depp si darà a uno snuff movie in cui verrà ammazzato dalla Jolie.

Pare che, sul set di The Tourist, ambientato a Venezia fra le notissime calli, Depp abbia urlato dopo mille ciak andati a zoccole, cioè sbagliatissimi, la catartica frase dell’uomo che non deve chiedere /la mai, no, che non gliela fa più:

– Sono cinque ore che ripetiamo questa scena del bacio pudico. Cioè che non porta a nulla!

Angelina deve cambiare pure il vestito bianco. È più bagnata di tutta la laguna. Siamo in piazza San Marco e volano piccioni a tutt’andare.

Solo il mio non può dentro svolazzarle. Se Domenico Modugno, cantò nel blu dipinto di blu, perché io non posso cantare a squarciagola profonda, il leitmotiv nel rosa-lilla dipinto di rosso? Scusate, devo tornare in albergo. Devo spararmene almeno dieci di seguito. Mi verranno i calli alle mani ma non preoccupatevi. Fa molto caldo, il clima è afoso, sono molto confuso in mezzo a queste atmosfere anche caliginose-pruriginose. Sì, è una giornata uggiosa, voglio in albergo essere rugginoso. No, di mio liquido libidinoso, piovigginoso, praticare un fortissimo autoerotismo da uomo caloroso.

Tornerò a rigirare la scena dopo il mio (im)purissimo metodo da Actor’s Studio. Sì, in albergo m’immedesimerò benissimo. Con tanto di dizione e diaframma da me respirato, i(n)spirato di erezione. Farò almeno mille prove allo specchio. Alla fine, sarò un provino, no, provato, spompato anche se avrei amato essere soltanto da Angelina spompinato. Non allarmatevi, sono un uomo duro.
Nessuno può sbattermi, no, battermi. Sono bello e dannato, sono Depp il maledetto.

 

Insomma, Pitt non è un grande amatore, il libro L’amante di Marguerite Duras non vale una beneamata minchia mentre l’omonimo film di Jean-Jacques Annaud è guardabile solo per Jane March.

Di cui vi consiglio anche Il colore della notte. Il film più brutto con Bruce Willis in assoluto.

Peraltro, in tale pellicola, Willis si mostra ignudo in piscina.

Perché mai una vacca come Demi Moore lo sposò?

Ce l’ha più piccolo di un lottatore di sumo.

Va be’, fate quel che cazzo che volete. E fatevi, soprattutto, i cazzi vostri.

Io e la mia lei siamo bellissimi assieme. Non siate gelosi. Anzi, andate a dar via il culo.

Detta come va detta, fottetevi. Non sono sgarbato né Vittorio Sgarbi. Sono solo qualche volta scortese e non Martin Scorsese.

Per finire con la mia freddura classica: Pitt interpretò Sette anni in Tibet. Io, invece, vissi mezza vita da monco-monaco. Non tibetano però, bensì oserei dire siberiano.

Anche se a dircela tutta, io non sono Brad Pitt, non sono Johnny Depp, non sono Nicolas Cage, non sono neppure Matt Dillon. Mickey Rourke, invece, sì. Eccome.

Non di Orchidea selvaggia, di Rusty il selvaggio.

Sì, la mia anima è come il pesce colorato di Pitt. Non può stare in un acquario.
Lo/a voglio tenere a mollo solo con la mia lei. In maniera poco molle.
Sì, mollatemene tante.
Senza dubbio alcuno, sono belloccio così come, detta come va detta, ho meno soldi del meccanico vicino casa mia e alle patate di Pitt preferisco i Fonzies.
Molta gente sostiene che mio padre assomigli ad Henry Winkler.
Ho preso tutto da lui.
Ehi!

di Stefano Falotico

William Baldwin poteva essere il più grande attore del mondo e io potevo essere De Niro ma rimasi nell’ombra, assalito dal fuoco assassino dei piromani?


01 Jul

baldwin backdraft

No, degli erotomani.

Ora, non so se lo stiate ammirando nella serie Too Old to Die Young. Secondo me, serie vicinissima al capolavoro assoluto. Sto parlando di William Baldwin, ovviamente, detto Billy.

Copia-incollando direttamente da Wikipedia, leggiamo tutti assieme appassionatamente quanto segue:

«Figlio di Carol Newcomb e Alexander Rae Baldwin Jr., è fratello dei noti attori AlecDaniel e Stephen Baldwin, conosciuti come i fratelli Baldwin. Si laurea in scienze politiche alla Binghamton University, dove ha fatto parte del team di wrestling. Considerato il più bello tra i suoi fratelli, ha iniziato a lavorare come modello, apparendo anche in alcune pubblicità. Dopo aver frequentato corsi di teatro, debutta sul grande schermo nel 1989 in Linea mortale e Fuoco assassino, venendo considerato un sex symbol anche grazie alle prestazioni ad alto contenuto erotico nei film Sliver con Sharon Stone e Facile preda con Cindy Crawford, benché ambedue i film non abbiano riscosso un particolare successo al botteghino».

Innanzitutto, essendo io il più grande intenditore di Cinema, oserei dire, del mio palazzo, intervengo di errata corrige.

Wikipedia infatti ha sbagliato. A scrivere questa sorta di prefazione riguardo la carriera del Baldwin, eh già, sarà stato un ragazzino di sedici anni nel doposcuola.

Perché ha scritto delle inesattezze, oserei dire, madornali.

Linea mortale e Fuoco assassino sono del ‘91.

Baldwin, invero, debuttò con una piccola parte in Nato il quattro luglio.

Detto ciò, dal 1991 a oggi, sono trascorsi 28 anni e, se la matematica non è un’opinione, Linea mortale e Fuoco assassino rimangono i suoi film migliori come attore.

Ho detto tutto.

Non che siano dei capolavori, tutt’altro. Ma in quest’annus suo mirabilis il Billy esplose come le case del film di Ron Howard.

Si spense però da solo, senza necessitare dei pompieri. Sapete perché si arse vivo? Poiché, accalorandosi troppo di calore, esal(t)ato come il tricticlorato, si montò la testa e forse anche Sharon Stone e Cindy Crawford e, da allora, (s)pompato al massimo, si sputtanò del tutto.

Segnali di questo suo pervertimento si ravvisarono già nel 1993.

Anno nel quale fu protagonista di Sliver. E torniamo a Sharon Stone, una che l’anno prima divampò nell’olimpo delle stelle di Hollywood, incendiando Michael Douglas in Basic Instinct.

Per anni, molte malelingue mi paragonarono al personaggio interpretato, appunto, da Baldwin in Sliver.

Sì, in effetti ammetto che era un periodo in cui mi piaceva farmi i cazzi degli altri. Essendo molto depresso, era però sostanzialmente la gente che mi spiava e sospettava di me.

Ah, non dovete fidarvi di molta gente. È guardona, adocchia di malocchio e pensa che tu sia un maniaco quando invece stai solo con le mani in mano.

In questo film, c’è Polly Walker. Per anni io divenni suo fan sfegatato. Ne ero innamorato, sfiancato, spappolato.

Guardatela in Roma e 8 donne e ½. Capirete perché quelle della mia età mi facevano ribrezzo. Non potevano competere con una milf così. Qui parliamo di un donnone che… ho detto tutto.

Ero gerontofilo o un uomo incastrato, dunque castrato, in un corpo da nerd?

Le maldicenze su di me si moltiplicarono, fui perfino scambiato per James Woods di Videodrome.

Quello che posso dirvi, col senno di poi, è che ero soltanto a pecora, emotivamente parlando. Nessuno comunque riusciva davvero a inchiappettarmi.

Baldwin, invece, è rimasto tale e quale, spiccicato a prima, cioè un attore e forse un uomo di merda nonostante un po’ di panza in più. Auto-fottutosi.

È veramente devastato in Too Old to Die Young. E non vi dico altro per non spoilerare.

Billy è stato inoltre con Jennifer Grey, quella di Dirty Dancing.

Ho detto tutto.

Be’, sì, se non fossi rimasto tra le fiamme della mia malinconia per molto tempo, oggi sarei davvero il De Niro italiano.

Ma va detto che conservo ancora un fascino da Donald Rimgale.

Insomma, ragazzi, se gente cattiva vi ha bruciato ogni speranza, non diventate hater.

Non fatemi la fine di Donald Sutherland…

Ne ho visti tanti… di ragazzi bruciati.

Non è da una bruciatura che si vede una (ri)cotta, figlioli.

Se è andata male con Jennifer Jason Leigh, fidatevi… andrà bene con un’altra?

No, non andrà per niente.

Eh sì, eh.

Capace che poi incontrate la Sacerdotessa della Morte, Yaritza.

Un consiglio dunque a ogni coniglio: non sognate le conigliette, non avete la giusta faccia da culo… di Baldwin?

No, la mia.william baldwin wikipedia donald sutherland fuoco assassino

BACKDRAFT, Robert De Niro, 1991

BACKDRAFT, Robert De Niro, 1991

 

 

di Stefano Falotico

 

 

La bellezza può essere un body horror croneberghiano di un uomo, così com’è successo al grande Mickey Rourke, un man on fire, totalmente bruciato


11 Apr

rourke

Sì, tre anni fa iniziai un libro su Mickey Rourke.

In stile Chuck Palahniuk. Poi lo interruppi perché, dopo essermi soffermato sulle sue migliori interpretazioni, non sapevo più che scrivere. Poiché Rourke, devastato da chirurgie plastiche, da donnette slave che gli son gravitate attorno, di ucraine e polacche, ha perso completamente il cervello e anche…

Ecco, io sono un fan mai visto di Mickey Rourke.

Mickey Rourke è un uomo cronenberghiano, un body horror vivente, un camaleonte della sua ex bellezza incommensurabile travolto da questo mondo odiosamente incentrato sul sesso.

A cui lui, abdicandone ingenuamente, offrendo il suo visino angelicamente diabolico, Angel Heart docet, Francesco della Cavani pure, si è donato in totale, magnanima offerta della sua potenza sensuale a pelle, diciamo.

Nel 2005, circa, un mio amico di Este, dopo avermi conosciuto, mi disse che assomigliavo sia appunto sia a Mickey Rourke che a Sam Rockwell.

E io:

– Io? Mickey Rourke? Cos’avrei di Mickey? Di mio, sono piuttosto sfigato.

– Questo è quello che credi tu. Perché vivi da semi-eremita, sei un mezzo monaco di clausura. Mi spiace confutare la percezione che hai di te stesso. Tu non appari affatto così. Ti sarò sincero. Fai veramente schifo. Sì, metti soggezione, è difficile fissarti per più di cinque secondi di fila. Hai pure gli occhi neri come Matt Dillon. Ma tu di questo non ne sei cosciente? Sei come cieco… non ti accorgi degli sguardi di quel tipo… vero?

Per questo, sei anche come Sam Rockwell. O meglio come alcuni suoi personaggi stralunati ed eccentrici.

– Ah sì? Quindi, ah ah, mi hai dato del pazzoide belloccio.

– Abbastanza, sì. Totalmente inconsapevole di sé stesso. Per questo gli altri di te che non capiscono niente. E neppure tu.

 

Sì, il povero Mickey è stato distrutto, divorato vivo dalla sua grandezza magnetica.

Mickey, figli cari, è un grandissimo attore. Pensate che bestemmi? Non credo proprio.

In Rusty il selvaggio, L’anno del dragone, Angel Heart appunto, anche Homeboy è impressionante la naturalezza carismatica con cui ha girato le scene. Puro istinto da Actor’s Studio a cazzo suo. Un genio.

Soltanto in pochi secondi di Rusty il selvaggio, nella scena in cui lui e Matt Dillon passeggiano, conversando fra loro, per le strade festose, illuminate dalle fluorescenze delle insegne e degli addobbi, oserei dire briosi e accesamente luccicanti come i loro rispettivi sex appeal malinconicamente gioiosi, il signor Mickey Rourke ha “steccato”, ha avuto un piccolo, impercettibile attimo di esitazione spaventosa.

Ma, essendo un piano sequenza molto lungo, Francis Ford Coppola ha lasciato correre. Pensando, fra sé e sé: Mickey, no! Va be’, non possiamo rifarla.

Sì, avete notato? Mickey non sa che fare con le braccia, poi le riporta attorno al petto, come uno ieratico saggio semi-ascetico e un po’ scemo, forse soltanto come un Marlon Brando ancor più bello.

Sì, io ho sempre schivato il sesso. Sempre, puntualmente.

Se fosse stato per me, sarei stato l’uomo con più ragazze della storia.

E dire che ero stato molto attento a non cascarci. Mi ero cautelato, mi ero volontariamente ammalato di metafisica e trascendenza per non frizionarmi negli erotismi, soprattutto di massa, di questa società laida e carnale.

Ma, ahimè, fu tutta colpa dell’ignoranza.

La gente non poteva più accettare un ragazzo di sana e robusta costituzione, vaccinato eppur scalognato che non voleva giocare di limonate e scaloppine.

E m’invogliò oscenamente a quello che avrete inteso.

Da allora, è stato veramente un incubo.

Telefonate in piena notte da parte di donne di ogni età, pedinamenti sotto casa da Glenn Close di Attrazione fatale, foto proibite inviatemi privatamente, denudazioni meschine e sfrontate, impavide e letali, una sciroccata che mi circuì e tentò d’adescarmi. Perché, se avessi accettato di andare a letto con lei, mi avrebbe raccomandato alla casa editrice Guanda.

Da me ebbe solo una portiera della macchina sbattuta in faccia.

Sì, nonostante tutto questo casino, di mio sto con la gamba accavallata sul divano e mi sparo un altro filmino.

Questo potrà farvi incazzare, ma io sono un diverso. Lo sono sempre stato.

E quello che voi avete fatto è stata una vergogna da poveretti maniaci.

Da dementi.

Come il mentecatto bavoso che, dietro il ridicolo nick di Brando, anni fa mi scrisse:

sei un coglione con una madre grassa e brutta e un padre idiota. E non sai che, mentre ti prendo il culo, sono con una bella guagliona a spassarmela. Fottiti!

 

Invero, scrisse ben di peggio.

Questa è stata comunque la frase di un ritardato che se l’andata a cercare.

E quello che gli è successo gli è stato solo giusto.

Un criminale ignobile, un mostro a cui ha buttato malissimo.

Perché a volte si può credere che dall’altra parte ci sia Tim Robbins di Mystic River e invece hai a che fare con uno dei più grandi amici di Rourke, Sean Penn.

Uno che si sdraia su una panca degli addominali alle 6 di mattina e, dopo cinque milioni di flessioni, si alza da essa a mezzogiorno.

E ti distrugge, piece by piece come Denzel Washington di Man on Fire.

 

di Stefano Falotico

Il Cinema, anche comico, è qualcosa di serio, non deve finire nelle teste dell’uomo medio, sennò… non è bello


09 Apr

Robert+De+Niro+National+Action+Network+Keepers+xN6E1wlNUPVlAforisma cult coniato oggi dal sottoscritto:

Molti ragazzi volevano prendermi a modello e modellarsi a me, adesso loro vanno con le modelle e io devo rimodellarmi.

Fratelli della congrega, cinti attorno a questo falò. So che negli scorsi giorni le vostre pelli, abbrustolite dall’erotismo di massa, hanno sofferto intensamente spasmi lancinanti.

Noi, uomini intellettuali, veniamo straziati e strangolati da questo macello ove sono però i maiali a scannarci e a schiacciarci come “malati”.

E siete stati bombardati dalla pubblicità malsana, subdola del Grande Fratello. Spettacolo indegno, oserei dire ignominioso attraverso il quale, però, noi uomini saggi possiamo misurare il livello d’imbecillità sociale, ahinoi, sempre impazzante. Così volgarmente imperante.

Sì, ancora esiste quest’obbrobrio, lo mandano in onda per rincitrullire le coscienze di un’Italia alla deriva ove la gente pensa che per diventare una star basti esibire una parlantina da coatti su capelli stirati dal barbiere alla moda con tanto di pizzo vintage che dà un tocco di sottile cafonaggine in più al già impresentabile pascolatore di pecore mal sbarbato. Un tosatore di pecoroni. E lui stesso s’acconcia in maniera sconcia.

Sì, siete uomini da promontorio dell’Argentario a cui il grande Bob De Niro di Cape Fear, sì, il promontorio della paura, avrebbe rinfacciato in totale franchezza la vostra farisea piacevolezza da quattro soldi, eh già, poco argentea, inveendovi contro come una furia pazzesca.

Sì, siamo invasi da piacioni, da piccioni merdosi, da piccini libidinosi, da bellocci col ciuccio, da ciucce che pensano solo a c… lo con le loro seduzioni morbose. Tristi e noiose. Appiccicose!

Siamo attorniati da bellimbusti che camminano tutti dritti e da palestrati coi viscidi mocassini lustrati lungo le strade degradate della caduta dell’impero occidentale. Tutti impettiti, ritti, sono solo dei rettili.

Uno schifo. Non sono un moralista, sono un oggettivista. Un’analista di questo mondo di fascisti, di statuine tanto belline a prima vista eppur pneumatiche più d’una gomma, peraltro bucata, della Michelin.

Sì, come l’omino della pubblicità di questa celeberrima marca di pneumatici, siete degli esaltati. Esseri gonfiabili, invero già dei palloni gonfiati, però altamente infiammabili. Perché il vostro cervello, da tempo immemorabile, ha perso le rotelle, macerato dall’edonistica tangenziale della vostra vita frivola e oscenamente sessuale nell’accezione sua più bruttamente carnale e triviale.

Insomma, siete degli animali dall’aspetto fisico persino aitante, esseri gioviali quando apparite superficialmente in questi selfie micidiali con tanto di falsissimi sorrisi stupidamente abissali. Da dementi.

Avete perso il buon gusto chissà in quale zona remota della vostra nascita non solo mai esistita bensì partorita da un aborto mal riuscito da cui, sfortunatamente, sopravviste e ahinoi usciste.

No, noi di questa congrega, non siamo matti né frustrati. Vogliamo soltanto, cari incoscienti e beoti, ammonirvi e ricordarvi che, procedendo così, secondo un calcolo di probabilità assai attendibile, farete la fine del Joker/Phoenix.

E anche del signor Philip André Rourke Jr, in arte Mickey.

Un uomo che un tempo era uno spettacolo vivente e ora ti chiede da mendicante:

– Come sto? Sto bene così?

E tu, per non infierire, lo accontenti come si fa coi deficienti e gli rispondi:

– Ti sono amico. Sai, Mickey, io amo essere sincero. Stai così così.

E lui:

– Cioè sono un cesso?

– No, abbastanza sì, però.

 

Insomma, amici, fratelli e sorelle, i fatti stanno proprio così. Eh sì.

Sì, dico a voi sorelle.

Da puberali, amaste Pretty Woman e sognaste di essere Julia Roberts di questo film. Ma come mai siete ora in questo convento?

E tu, ragazza che amasti Al di là dei sogni con Robin Williams, come mai ti trovi qui dopo che non sei riuscita a mantenerti neppure con la pensione d’invalidità?

Sì, questo è un grande asilo. Asini.

Solo io posso permettermi di essere Johnny il bello. Ah ah.

Voi no.

Perché sì.

Dunque, come Matt Dillon di Rumble Fish vado da mio fratello maggiore Motorcycle Boy e gli chiedo:

– Ehi, brother, ho ragione io?

 

Come si suol dire, chi tace acconsente.

 

 

di Stefano Falotico

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Il famoso sessappiglio di Morando Morandini, parola inventata dal compianto decano dei critici italiani a proposito di Richard Gere e altri/e belloni/e


22 Mar

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Ecco, se digitate sessappiglio o anche sessapiglio su Google, non troverete, a parte forse il dizionario Olivetti, nessuna corrispondenza.

Perché sessappiglio non esiste in italiano. Eppure, il dizionario dei film Morandini n’è colmo.

Nella recensione di Affari sporchi, il critico suddetto e compianto, a proposito di Richard Gere, dice o meglio diceva testualmente quanto segue:

Gere esibisce il proprio sessappiglio come una nave inalbera la bandiera di combattimento.

Tant’è che questo suo neologismo, coniazione scherzosa, come ha ben osservato qualcuno, del più comunemente noto sex appeal, è entrato a far parte del gergo di molti. Addetti ai lavori e non, cinematografici e non, per ironizzare sull’evidente carica sensuale di un attore o di un’attrice. Sensualità evidente e lapalissiana nel caso del succitato Gere.

Ma anche una sensualità talmente sfacciata e appunto palese da diventare, in alcuni film, eccessiva, fuori luogo e ridicola. Tale da inghiottirsi la serietà della performance.

Insomma, un uomo talmente sexy, affascinante e carismatico, soprattutto per il gentil sesso, da avere non tanto il sex appeal bensì, ah ah, il sessappiglio. Che suona molto come presa in giro.

Una sensualità così debordante da risultare imbarazzante. E patetica.

Più volte, in alcuni miei scritti, io stesso ho usato questa parola, cambiandola a mia volta e storpiandola in sessapiglio con una sola p. Ché rimbomba ancora di più di sonora bertuccia all’erotismo plastificato di massa.

Quello che mi chiedo però, dopo aver visto L’incredibile vita di Norman e Gli invisibili, ove Gere è tutt’altro che sexy, ma davvero Gere aveva e ha il sessappiglio?

O era solo invece un grande attore mai preso troppo sul serio per via del fatto che era eccessivamente bello?

Sono molti i casi di attori e attrici tanto belli che la lor bellezza li ha mangiati vivi. La classica arma a doppio taglio.

A tutt’oggi, ad esempio, Brad Pitt non viene ancora considerato un grande. Ma solo un discreto attore, appunto, belloccio per antonomasia.

Insomma, per essere dei grandi attori, bisogna per forza essere Dustin Hoffman? Per essere delle grandi attrici, bisogna essere necessariamente Meryl Streep?

Due che, rispettivamente, non sono quelli che si possano definire propriamente dei “figoni?”.

Di questo ne siete e siamo sicuri?

Come dice il detto: quella lì è bravissima ma è pure bellissima. Il che non guasta mai.

 

di Stefano Falotico

Brad Pitt è un demente conclamato, certificato, lasciò una con delle gambe così per una Jolie anoressica


19 Jan

Sì, dopo dieci diagnosi psichiatriche, è stato appurato incontrovertibilmente che Brad Pitt è insanabilmente malato di demenza acuta.
Malattia mentale che induce a una sorta di percettiva cecità, portando il soggetto che ne è affetto a distorcere la realtà e a non capire più un cazzo. Ma soprattutto a equivocare il sesso opposto, cioè la figa.

Vari medici, pagati da Pitt, insomma corrotti, dietro suoi lauti compensi hanno impugnato la schiacciante diagnosi, rilasciandone una in cui è stato scritto che il signor Pitt è perfettamente sano e integralmente, sessualmente perfetto.

La questione è stata dibattuta in tribunale ove Pitt, sporgendo denuncia contro gli psichiatri che, a suo avviso, lo avevano infamato, ha battagliato coi suoi avvocati portando come testimonianza, appunto, a validità inoppugnabile della sua sanità psico-fisica, la diagnosi che attesta le sue normalissime funzioni cognitive.

Un processo che è durato mesi. Alla fine, il giudice si è inappellabilmente pronunciato. Si è anche scappellato.

Il teste accusatorio ha mostrato queste foto al giudice. Il quale, guardandole e venendo subito nelle mutande, tanto da creare imbarazzo in aula, ha così emesso la sua sentenza:

– Sì, dopo cinque mesi in cui abbiamo dibattuto riguardo le condizioni mentali del signor Brad Pitt, vedendo io queste foto, e non fatemele più vedere sennò mi denuncerete per atti osceni in luogo pubblico, non posso che respingere la denuncia del Pitt medesimo perché non ha ragione di esistere. Infatti, come si può, dico io, cristo santissimo, lasciare una passerona di questa topa, no, tipo, per la figlia degli zombi di Romero?

Sì, non me ne voglia, signor Pitt. Lei è un demente. La seduta è tolta. 102313753-dffba80b-9afd-4c99-a9e6-582ee4ed0d4c 102318196-a5083d88-95d3-449c-a4c5-6f160260ce4c 102317158-c4f8e1d6-cc98-460d-8288-044bf15dcd9b 102319167-24c0fe05-da5e-4644-a8a4-a23630915fa1 102317833-b9d6c8bd-aa78-4a5f-a68c-9643b4b9831c Jennifer+Aniston+Open+Roads+World+Premiere+KJgwMz8dFm0l Jennifer+Aniston+Open+Roads+World+Premiere+NWzHRGQuVWwl Jennifer+Aniston+Open+Roads+World+Premiere+RhknXMG_3p7l Jennifer+Aniston+Open+Roads+World+Premiere+r1FNa1F08qbl Jennifer+Aniston+Open+Roads+World+Premiere+tzyKlJP35__l Jennifer+Aniston+Premiere+HBO+Leftovers+Season+r2o21m4XsvCl Jennifer+Aniston+Premiere+HBO+Leftovers+Season+RPNfEzAe6w6l Jennifer+Aniston+Premiere+HBO+Leftovers+Season+GM2otvknsOvl Jennifer+Aniston+Premiere+Netflix+Dumplin+EdaKlxQ1NBJl Jennifer+Aniston+Premiere+Netflix+Dumplin+mk3sW8rGBH_l Jennifer+Aniston+Premiere+Netflix+Dumplin+WEy0L1xVVrsl

 

di Stefano Falotico

Quando un refuso, una sola consonante può renderti un attore porno in pochi secondi


18 Nov

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Sì, è bello dialogare con donne molto belle parimenti al mio fascino bestiale. Ed elargire loro perle d’inaudita galanteria. Così, mentre lecco il tiramisù, loro me lo rendono cremoso. E scucchiaio di gran succhiarmi tutto il cioccolato.

A parte gli scherzi… io ho varie foto personali che non mostro a nessuno. Foto affatto hard ma nelle quali esibisco il mio torso ignudo, i miei bicipiti tosti e i miei jeans sdruciti che potrebbero indurre a toccatine prelibate per irrobustire altri muscoli…

Al che, incuriosita, una di queste damigelle, attratta dall’uomo misterioso che sono, con educazione da principessina del Galles, mi scrive:

– Non fare troppo il gallo. Abbassa la cresta. Siimi più diretto. Voglio che tu ti sbottoni, spellati quando parli con me, sei troppo freddo, distaccato. Con me, devi aprirti. E mostrarti per quello che sei. Con me non devi avere inibizioni, non farti delle seghe mentali, spogliati di ogni falso pudore. Dai, cazzone.

Ecco, giusto per iniziare, puoi mostrarmi delle foto tue intime? Sicuramente, nascoste da qualche parte, ce le avrai.

Su, caccia fuori le palle. Fammi vedere… quanto ci sai fare. Espelli la tua personalità.

, moderiamo l’avance. Mi sembra, ma forse è una mia impressione, che tu stia spingendo oltre il consentito. Consentimi di donarmi a te in totale rilassatezza, in souplesse, non mi piacciono le donne un po’ indelicate che mi spingono ad “atti impuri” con inusitata durezza. Adoro la lentezza, la ficcante lietezza.

– Che cosa? Che cazzo dici?

– Insomma. Vuoi vedere il cazzo? Qui non ho cazzi miei da mostrarti. Al massimo, se proprio stasera ti senti sola e hai bisogno di una “mano”, beccati questa foto. Sono senza canottiera.

Uhm, la sto vendendo.

– La stai vendendo? Io non sono vendibile a nessuno.

– Scusa, volevo dire che la sto vedendo.

– L’hai vista solo tu?

– No, anche la mia amica. Adesso la mando anche alle altre.

– Che cazzo fai, zoccola maledetta?!

– Ma dai, non si vede niente. Stai qui come Tarzan in mutande e la faccia di Richard Gere. Non ti sputtano mica.

– Ah no? Non violare la privacy.

– L’ho già violata e ora ce l’ho violacea. Presto sarà molto rossa. Non ti dico altro, sennò arrossisco subito.

– Ti blocco, mignotta.

– Sì, puoi anche farlo. Ma l’ho già data in giro a tutti.

– Ah, su quello non avevo dubbi.

 

Insomma, credo all’amore? La canzone 9 primavere di Ermal Meta fa schifo. Credo al sesso? Sì, quando nessuna mi rompe le palle.

Sostanzialmente, torno a mordermi un ghiacciolo.

 

di Stefano Falotico

I sexy symbol son spesso anche dei grandi attori, mi spiace, ma è così, è giusto che lo sappiate


30 Oct

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L’invidia è una brutta bestia, vero nani, vero Nanni?

Col passare del tempo, nell’incedere fra alti e bassi della mia vita da peccatore come tutti, ho imparato a comprendere che, per quanto possa dispiacervi, per quanto, nelle vostre retoriche malsane possiate obiettarla e aborrirla, la cosiddetta verità psichiatrica, salvo rari casi, è purtroppo o per fortuna la verità stessa inconfutabile della vita.

Mi spiegherò meglio, in maniera ancor più apodittica e superbamente dogmatica.

La psichiatria, sintetizzandola un po’ alla buona, crede sostanzialmente che ogni “patologia” di cui soffre un individuo sia sostanzialmente riconducibile a una spaccatura avvenuta fra il soggetto interessato e la realtà esterna. Questa discrepanza ha creato dei forti conflitti psicologici che, giocoforza, hanno costretto, spesso inconsciamente, la persona a far sì che erigesse delle barriere fra lui e il prossimo, o più in generale fra lui e il mondo tutto, inducendola ad “ammalarsi”.

Vi faccio un esempio. Una persona che, per limiti personali, difficoltà caratteriali, pesanti rifiuti e delusioni o per avverse circostanze si è trovata in un’ostica, perigliosa, disagevole o addirittura dolorosa situazione esistenziale, per sopperire al dolore delle sue perdite, si crea in maniera solipsistica, oserei dire autoctona, il suo mondo.

Allora, c’è la classica donnetta che, detta come va detta, visto che nessun uomo se l’è mai filata, diventa maniaca religiosa e si professa spiritualmente elevata.

C’è invece il nerd che, ostracizzato dai suoi coetanei, boicottato da professori boriosi che lo angariano, guarda film dalla mattina alla sera, adattandoli alla sua visione frustrata. Cosicché, un film di Tim Burton diventa automaticamente un capolavoro perché è un’elegia colorata della poetica dei freak e dei diversi. E via dicendo. E Lynch, ai suoi occhi immaturi, diventa un cantore della sua realtà sognante e metafisicamente sfigata.

È così!

Nanni Moretti, ad esempio, è sempre stato un malato… lo dimostra il semplice fatto che, essendo un uomo profondamente polemico, rancoroso, molto pieno di sé, da vent’anni a questa parte c’ammorba con film “psichiatrici”. Appunto.

L’unico film bello di Moretti è Caro diario ove, con grande leggerezza, anzi, soave, divertente leggiadria, ironizza con far malandrino e faceto, senza troppa presunzione, sulle folli contraddizioni del mondo.

I suoi film d’esordio, soprattutto, sono i film di un giovane arrabbiato, fanatico delle istanze sinistroidi post-sessantottine, appunto autarchici. I film di un uomo con manie di grandezza, di uno sfegatato narcisista incurabile. Che par avesse l’ardire, alquanto odioso, di voler dare lezioni di vita al prossimo.

E quando. in Aprile, dice che Al Pacino è sempre più basso… in realtà, l’avete orrendamente frainteso. Non è una semplice battutina satirica. Io credo che Moretti di gente come Pacino, indubbiamente molto più brava e carismatica di lui dal punto di vista puramente attoriale, sia oscenamente invidioso.

Perché Moretti… voi dite che possiede il fascino dell’intellettuale raziocinante e pensatore. No, ha un naso da strega di Biancaneve ed è sinceramente bruttino. Poco eccitante sessualmente.

È così! Tant’è vero che uno dei suoi attori preferiti è Silvio “cesso” Orlando…

Perché in lui vede l’uomo senz’ombra di dubbio simpatico, esteticamente impresentabile, ma umano…

Perdonate questo mio lungo preambolo a introduzione della materia trattata, anzi, qui da me narrata…

 

Brad Pitt è bravo

In Italia, ahinoi, da una vita siamo stati ingannati. Si ha una pessima, distorta concezione del concetto di bellezza. Bellezza, agli occhi dell’italiano, a causa della sua bacata educazione scolastica, e poi vi dirò perché, corrisponde spesso a melanconia, a tristezza, a resilienza da onorare…

E la parola “grande” viene applicata a quegli uomini che, spesso spossati da eventi traumatici, hanno comunque saputo combattere per i loro ideali “nobili” di grandezza e gloria.

Dante era uno che non scopò Beatrice. E allora la ficcò… nella Divina Commedia. Leopardi, l’emblema del semi-impotente con tendenze omosessuali (vedi la sua relazione nascosta con Ranieri), fu ossessionato da Silvia. Ma Silvia si scopava i popolani e Giacomo non lo cagava. Al che Giacomo, fra una sega e l’altra, pensando ossessivamente al culo di Silvia, scrisse L’infinito a sublimazione della scopata mai avvenuta. Eppur fu inculato…

Interminabili spazi di là da quella… ecco, sull’al di là… da quella, potremmo indagare di esegesi infinitamente masturbatorie. Ah ah.

Sì, la dovreste smettere di dire che un attore bello è necessariamente un mediocre o uno che ha avuto solo del culo.

Alain Delon era bellissimo ed era anche (a parte tante cazzate) molto bravo. Prendetelo nei film di Visconti, nei polar e ne La prima notte di quiete.

Richard Gere, nonostante tante commediole stupidine, è uno dei miei attori preferiti. Lo sapevate? Be’, ve lo dico e ribadisco. Nei suoi ultimi film, specialmente, è stato eccezionale. L’ho visto ne Gli invisibili e ne L’incredibile vita di Norman, ed è stato un dio.

Se poi siete invidiosi perché stava e trombava la Cindy Crawford che fu… è perché siete appunto invidiosi e basta. E poi che charme, che classe in Schegge di paura.

E ovviamente andiamo, per finire, a parare su Brad Pitt e Leonardo DiCaprio. Sì, DiCaprio, da me il primo, in tanti non lo sopportaste. Perché, dopo Titanic, pensaste: ma guarda ’sto bambino quante belle bamboline che si fotte alla faccia di noi cassaintegrati ridotti nella merda.

DiCaprio, a mio avviso, non è ancora un grandissimo. E non sarà mai Bob De Niro. Ma è molto, molto bravo.

Brad Pitt, l’idolo delle donne da Intervista col vampiro in poi. Anzi, da Thelma & Louise.

Spesso cazzeggia. Ma l’avete visto, senza paraocchi, ne L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford? Non a caso vinse la Coppa Volpi, cari volponi rosiconi.

Come sappiamo, Pitt e DiCaprio stanno lavorando di nuovo con Quentin…

Marsellus Wallace: – Penso che ti ritroverai, quando tutta questa merdata sarà finita, penso che ti ritroverai ad essere un figlio di puttana sorridente. La faccenda è che in questo momento hai talento, ma per quanto sia doloroso il talento non dura. Il tuo periodo sta per finire. Ora, questa è una merdosissima realtà della vita, ma è una realtà della vita davanti alla quale il tuo culo deve essere realista. Vedi, questa attività è stracolma di stronzi poco realisti che da giovani pensavano che il loro culo sarebbe invecchiato come il vino. Se vuoi dire che diventa aceto, è così; se vuoi dire che migliora con l’età, non è così. E poi, quanti combattimenti credi di poter ancora affrontare? Mh? Due? Non ci sono combattimenti per i vecchi pugili. Eri quasi arrivato ma non ce l’hai mai fatta, e se dovevi farcela ce l’avresti già fatta.

Devo aggiungere altro? Quindi, finitela di lamentarvi e andare in giro come dei pazzi a sbandierare che non avete avuto fortuna ma eravate più belli e bravi di Brad Pitt.

Di mio, che posso dirvi?

Sono come Lincoln Hawk. Due mesi fa mandai un mio racconto a un concorso letterario.

E tutti a urlarmi… ma che sei impazzito? Non ce la farai mai. È un concorso per gente che a livello culturale ti distruggerà.

Infatti… abbiamo visto.

Questa la mail arrivatami ieri:

 

Cultora

 

 

Ecco, vi devo confidare una cosa, amici.

Ho capito, ma l’ho sempre saputo, che non sarò mai Alain Delon ma non sono nemmeno elephant man.

Non sono psicologicamente e fisicamente forte come Conan il barbaro ma non sono neppure “debole” e servile come Fantozzi.

Non ho la mente, e nemmeno vorrei averla, di un astrofisico nucleare ma certamente non ho la testa di Forrest Gump.

E probabilmente sono molto più bravo di te e anche più sexy.

Se vuoi dire che non è così, sei solo invidioso.

Sei invidioso? Mi spiace per te, ma è così.

 

Postilla: complimenti vivissimi a tutti gli stronzi malati di mente che hanno rimediato, ancora una volta, puntualmente, l’ennesima figura da merde…

 

E ora birra per tutti, offro io!


 

 

di Stefano Falotico

Lezioni di maschilismo parte sesta: Matrix in 4K UHD, il seno di Carrie-Anne Moss non è da sesta, è scarsino ma aveva delle natiche da infartino


11 Jun

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Eh sì, basta! È ora di dire la verità. È uscito Matrix in 4K UHD, cazzo, roba da stimolare dialoghi da American Psycho subito:

– Ehi, Patrick Bateman, l’hai comprato, imperdibile?

– Sì, cazzo fratello clandestino del Congo, prima che Salvini ti rispedisca dalla tua tribù, accattalo, sì, sono un edonista-razzista di merda, devi averlo anche tu. Io ho appena ordinato la versione iper-deluxe in definizione High Dynamic Range! Con tanto di cellofanatura ermetica contro ogni granello di polvere.

– C’è il Dolby Surround?

– E tu che cazzo ne sai, negro, dell’audio multicanale, da voi non c’è neanche la tv via cavo.

– Stronzo, ti faccio vedere io i sorci verdi. Diverrò come George ‘Buck’ Flower di They Live. Dalle stalle alle stelle. E mi comprerò pure io un Rolex d’oro in telecomunicazione con gli alieni!

– Intanto, prendi questo!

 

Ora, secondo me bisogna bilanciare l’edonismo con la moderatezza di un vivere corretto. Che non significa disdegnare il nostro aspetto fisico, ma neppure modellarlo a mo’ di manichini. Che poi non riuscite neanche a fare un sorriso sincero che vi casca la pelle troppo muscolosamente tirata.

Ed è per questo che, dopo anni in cui sono andato vergognosamente in giro con un orologio da uovo di Pasqua, mi son comprato un Sector. Pezzo il cui prezzo è di 100 Euro. Ci sta. Non dà nell’occhio ma fa colpo.

Se una donna si avvicina a me e mi chiede di conoscermi, io le rispondo:

– Sono l’agente Falotic’, Stefan Falotic’ che combatte la SPECTRE. Ti farò diventare una diva. Vorrei espettorare con te da vero ispettore dell’ardore.

 

Lei mi scambia per Phil Spector e mi manda a fare in culo.

 

A parte gli scherzi, Carrie-Anne Moss adesso è diventata una zitellona ma all’epoca aveva un culo in latex che te lo stirava in modo “lucido”.

Nei seguiti c’è la Bellucci.

Avete mai fatto un sogno che vi sembrava reale?

– Sì, la prima volta che ho visto Monica Bellucci me la son tirata… e, finché è durata, mi sembrava di sognare.

Ah ah.

 

Comunque sia, uomini Reeves, andateci chianu chianu, come dicono in meridione, che significa piano piano, con una donna esigente e paracula come la Moss. Quella, a prima vista, appena fa una moss’, appunto, te lo squaglia subito e rende cremoso come una mousse, ma fa troppe mossette.  È una che ti chiederà la villa a Beverly Hills, altrimenti ti darà solo calci volanti nelle palle.

 

Fidatevi, cazzoni.

 

di Stefano Falotico

Fatti guardare bene, hai un aspetto di merda! Qual è il tuo segreto?  


09 Jun

Brando The Score

Frase pronunciata da Marlon Brando a De Niro in The Score.

E Brando, alla fine, sogghigna, perché sa che Nick un’altra volta l’ha piazzato, senza fare troppo rumore, in culo a tutti.

Sì, devo confessarvi un’atroce verità. Molti uomini si dannano come degli ossessi per avere una donna, semmai riescono ad averla ma è alquanto racchia. Per averla, comunque, hanno studiato trigonometria, fisica quantistica e son stati due anni in Bangladesh.

La mia tecnica, invece, è molto diretta.

L’altro pomeriggio ero a un bar, noto una di buone gambe che beveva un caffè, mi son avvicinato senza dare nell’occhio.

– Ciao, hai finito il caffè?

– Come, scusi?

– Avrei una certa fretta. Paga il barista, poi andiamo.

– Andiamo dove?

– Ci aspetta una serata rovente. E allora, sì, che ti bagnerai le labbra.

– Ma che modi. Comunque dove andiamo?

– Ove andremo non posso dirtelo, voglio che tu rimanga con l’acquolina in bocca.

 

Sì, la mia faccia non ha bisogno di lauree con lode, è una faccia di cazzo.

– Guarda che se continui così ti metteranno dentro.

– Appunto. Dentro, completamente.- Guarda che se continui così ti metteranno dentro.

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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