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Mickey Rourke è passato da Orchidea selvaggia a essere un orco selvatico


23 Apr

otis wild orchid

Chris Walken è più maudit del Rourke?

Su tale questione dannata, anzi, annale, si potrebbe discutere per ore.

Entrambi hanno recitato varie volte assieme. Grandi in Homeboy, pure in Man on Fire.

Walken ha sempre posseduto un fascino strepitoso ma, indubbiamente, a livello di sensualità, Mickey Rourke è imbattibile.

Sì, onestamente, quando lo vedo nei suoi cult, sono travolto dal feroce, atavico dubbio di essere omosessuale.

Dubbio che scompare all’istante quando il suo volto, gonfio e rozzissimo, mi appare però in Orchidea selvaggia.

Un film indecente. No, non perché contenga una scena di sesso al limite della censura (in tv viene sforbiciata), semplicemente perché Zalman King è uno dei registi più impresentabili della storia.

Ragazzi, se Zalman King è diventato ricco e voi credete che non ce la farete mai, non demordete.

Girare i suoi softcore da quattro soldi, con tanto di riprese d’onde marine su effetto blu patinato tendente al flou, miscelato alla peggiore imitazione della fotografia opaca di Robert Richardson, poi mischiata allo stilema anni novanta della pubblicità pseudo Chanel, roba talmente superata da far gridare allo scandalo, altro che l’amplesso abbastanza ridicolo del film stesso, saprebbe farlo meglio un neonato.

Sì, in Wild Orchid, che aveva fatto il signor Mickey al viso? Ha delle gote che paiono quelle di Marlon Brando ne Il padrino.

Ecco, se Mickey imita Brando in Rusty il selvaggio, ci sta. È quasi meglio del Brandone.

Se invece, come in questo filmato, al min 4 e 12, finge di scervellarsi su sigaretta Marlboro e giubbotto di pelle d’ordinanza, è penoso.

Io adoro Mickey Rourke. Mi piace da impazzire.

Ma non sono omosessuale, ci tengo a ribadirlo.

Anche perché quando invece compare Carré Otis ho la certezza matematica, abbastanza visibile e virile, e se qualcuno mi vedesse in quel momento lo constaterebbe inconfutabilmente, di essere uno degli uomini più eterosessuali della storia. Sì, si può toccare con mano. Ma solo le donne possono, anzi, devono farlo. Giù le mani invece tutti gli altri!

Comunque, anche la sua faccia al minuto 3, non scherza. Parlo ora nuovamente di Mickey.

Sembra quella di un mugnaio messicano punto da troppe zanzare sulle guancine dopo che ha preso troppo sole. Ah, è colpa solo della lampada. Dite? Scusate, non c’è Mickey in C’era una volta in Messico? Ah ah.

Sì, Orchidea selvaggia, film abominevole da cancellare subito. Cosiddetto film così sporco sotto tutti i punti di vista tanto da macchiare un’intera carriera.

Sì, Mickey all’epoca era veramente innamorato di burro, no, di brutto di Carré. Si narra anche che, anni dopo, quando lei lo lasciò, si sia tagliato il mignolo di una mano, non so se quello della destra o della sinistra, e che gliel’abbiano ricucita al pronto soccorso.

Anzi, secondo me, diciamocela platealmente. È stata la Otis a rovinarlo. In quel periodo, Mickey era diventato un demente. Un imbambolato.

Non pago di aver abboccato alle grazie di Carré come neanche uno che non la vedeva da dieci anni, ha girato anni dopo pure il seguito con Angie Everhart.

E dire che Zalman King, a vederlo in questa foto con Jacqueline Bisset, pare una persona seria.

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Invece, ribadisco, a guardare Mickey in quest’altra foto, è esattamente come ho detto io.

Uno scemo.

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Occhio da cento gocce di Valium da rincoglionito per colpa di quella…

 

di Stefano Falotico

Conosco le carriere e le cerniere di ogni singolo attore meglio di loro e la mia vita… la conoscono gli altri meglio di me, bella trombata, ah ah


25 Feb

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Sì, io sono l’esperto per antonomasia. Appena vedo un attore, anche il più insignificante, il più insulso, posso citargli, se mai ne avesse bisogno, tutti i suoi ruoli. Dal film migliore che ha interpretato a quello più brutto e impresentabile che nemmeno sua sorella ha visto.

Sì, ad esempio, l’altra sera mi ha telefonato Nicolas Cage.

– Falotico, è lei che ha scritto che in Zandalee scopo come un animale la signorina, oramai signora, Erika Anderson? E mi dovrei vergognare di una performance così squallida, romanticamente poco elevata nello stesso anno di Cuore selvaggio?

– Sì, sono stato io. Lei, mister Cage, in questo film è proprio un bovaro. Le sembra il modo di scopare una donna? Si dimena su quel letto come un assatanato con la colite spastica. Siamo ai limiti del rape. Questo lo sa?

– La signorina Anderson gradì molto, mugolò. I gemiti che ha sentito, sa, non sono finzione. Erika non simulò un bel niente. È una scena vera, di emozioni vere!

– Be’, diciamo che la signorina Anderson è stata pagata profumatamente più delle creme e degli oli balsamico-afrodisiaci che lei ha cosparso, nella suddetta e sudata pellicola, sulle natiche di Erika coi suoi massaggi arrapanti, affinché lei urlasse come una cagna sbraitante.

– Può essere. Fatto sta che comunque non sono io in quel film.

– Come no? Ha appena asserito il contrario. E, in questo film, eccome se lo ha inserito.

– Sì, in effetti sono io. Adesso, la mia carriera si è sputtanata più di allora, soltanto Mandy mi tiene a galla.

Detto ciò, ho lavorato con Scorsese, De Palma, Lynch appunto. E chi più ne ha più ne metta. Questo Zandalee faccia e fate finta di non averlo visto, ok?

– Va bene. Solo una curiosità, prima di lasciarla, signor Cage. Non voglio trattenerla più del dovuto. Ha usato il famoso calzino nella scena di sesso spinta con Erika o Erika gliel’ha visto e toccato davvero?

– Non sono cazzi suoi.

 

Insomma, io so tutto degli attori. Ma soprattutto delle attrici.

E fallo, no, fatto sta che voi sapete tutto di me.

Ma di questo ne siete davvero sicuri?

Non è ch’è il contrario?

 

Come dice il mitico Falotico. Guardate, adocchiate, spiate senza dar nell’occhio e non mi spogliate. I vostri sguardi sono malati, siete dei maniaci. Parafrasando Totò, siete degli spogliatoi.

Pensate sempre male del prossimo, lo scarnificate e volete indagare di pelo nell’uovo. Indagate ben piuttosto perché vostra moglie parla con me e non con voi. Io mi farei una domanda e mi darei una risposta. E vi accorgerete che il mio pelo non sta nell’uovo. Ma nella strapazzata sì.  A dire il vero, sono esattamente come Nic Cage di Zandalee. Ma di questa foto. Se la dorme bellamente…

Ma soprattutto: il nero che ci fa? Cos’è quello sguardo soddisfatto? Pare che dica… fra i due litiganti il terzo gode.

 

di Stefano Falotico

Nella mia vita fui guardone, guardiano, guardingo, e non rinnego quest’eterno guardare i c… i altrui


05 Oct

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Cazzi o culi? Scegliete voi? Io opterei per la seconda, e se ha una quarta (sì, mi accontento, non esageriamo) va benissimo.

Vita da guardone

Durante la mia fase post-puberale, incominciai con “accanimento” a registrare VHS unicamente a un solo “scopo”, volerle scopare. Sì, tanto mi facevo di Cinema d’autore quanto, tradendo le ambizioni alte, “scendevo” laddove sognavo di farmele.

Ecco, non so se avete visto il trailer di Wonder Wheel con Jim Belushi. La prenderò “larga”, al suo “lardo”, per “penetrare” poi nell’argomento… ecco, James ha sviluppato un’indubbia panzona e sono lontani i tempi in cui in Filofax, per via del suo sguardo furbesco da lupacchiotto non di primo pelo, riusciva a concupire Loryn Locklin. Loryn, un nome che a voi dirà poco o niente, una perfetta sconosciuta, insomma. Eppure, io “la” conobbi perché in quel periodo così “produttivo” divenne, eccome se “venne”, una delle mie prugne preferite. Quando esce dalla piscina, in quel film, in bikini nero, mozza il fiato e induce inevitabilmente a un’erezione incontenibile. Oggi, Loryn è davvero appassita, il tempo passa e non è più quella gran passera. Ma vorrei ricordarla anche in 2013 con “Cristo Lambretta”, pellicola fra le più brutte della storia, d’altronde c’è il Lambert, che a parte Greystoke e Highlander, è specializzato nelle stronzate. In una scena di flashback onirico, però, il Lambert rimembra di “membro” che pare non patire la prigionia, o meglio se ne consola di dolci ricordi…, gli amplessi che aveva con colei che gli fu sposa, sempre appunto la Locklin. Una scena memorabile, che non ti fa dormir la notte.

Sì, rimpiango quegli “osceni”, ingenui onanismi. Oggi sono più “centrato”. Ma forse non è un bene. Si demonizza tanto la masturbazione, un momento invece “notevolissimo” in cui impariamo continuamente a prendere confidenza coi nostri pudori nascosti, con le nostre sessualità, con la parte più “delicata” e “lieve” del nostro poi avanzare nel reale “indurimento” della vita adulta… osate, dosate e con calma, nelle vostre indiscusse, inalienabili intimità, giovatene. Non abbiatene timore.

Parola di un peccatore che non ha più “cosce” da celare…

Vita da guardiano

Nella mia vita di “toccato”, svolsi anche per circa un anno, forse due, lavoro presso la Pinacoteca di Bologna. Ove, di guardiania museale, dovevo star attento che i turisti, soprattutto i ragazzini mai “fermi con le mani”, toccassero i seni di quei dipinti “cristologici”.

Parola di un santo…

Vita da guardingo

Eh sì, state sempre in guardia. C’è sempre qualcuno che vorrà mettervelo nel culo. La sa bene la Locklin, a cui “glielo” comunicai di fax che “filava”. Ah ah.

 

Insomma, ragazzi, non abbiate paura dei vostri desideri, enunciateli come meglio vi (con)viene, non reprimetevi, non c’è nulla di sbagliato nel sesso, sia esso virtuale, trasognato, masturbato oppure con una donna che vi spillerà tanti soldi da non farvelo più “inalberare”, se non di rabbie, ma solo il conto in banca “prosciugare”.

 

Oggi, tornando dal bar, dopo la mia lieta passeggiata per i cazzi miei, ho visto un padre elegantissimo che “ritirava” il suo figlio da scuola. Questo padre era contento. Ma non credo, posso anche sbagliarmi ma non penso, fosse felice di suo figlio in sé. Insomma, non credo voglia la sua felicità. Col suo sguardo già severo, questo padre pareva volesse prematuramente inculcare al figlio dei falsi valori per adattarlo a una vita che sogna per lui. Che non è una vita fatta di scoperte, del voler che il figlio nella vita faccia ciò che gli piace, mi “parse” piuttosto un padre che voleva che il figlio diventasse “qualcuno”. Un povero stronzo come lui, capace di andare a milf fra una ca(u)sa e l’altra.

Il classico tipo “vincente” che guadagna un sacco di Euro e poi va a mignotte, dicendo ai suoi amici che è felicemente sposato.

Insomma, siate falotici, non siate come questo qua.

Godetevela!

di Stefano Falotico

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Stacy Haiduk, True Blood and sex


27 Jul

Denzel Washington, che enorme cazzone!


09 Jun

Adoro Denzel Washinton, detto The Punisher, perché è giustamente una m… di colore “negro” e lo fa “viola” a tutti e a tutte…

Sì, quest’uomo è un cazzone.

Uno di quei cazzoni che dovrebbe lavorare con Tarantino, che in una sua dichiarazione definì violenti i film di James Ivory.

Che genio, Quentin.

Sì, condivido appieno. Quei film pieni zeppi di “english man” con l’aplomb d’Anthony Hopkins barboso, un mieloso “sir” di ‘sto paio di “che palle”. Sempre lezioso, recitante con lo sguardo da stoccafisso su fronte tatuata da un’evidente cicatrice che deve avergli “dato alla testa” per come inespressivo “aggrotta” le rughe con far da matusalemme lemme che scandisce battute da prender sonno e da pigliarlo come un “biscotto” e innaffiarlo nel fiume di Londra all’ora del “Tiè!”.

Uff, che noia quei film. Quel che resta del giorno, Casa HowardQuella sera dorata.

Sì, ha ragione Tarantino. Emanano una violenza, questa sì, disturbante. Perché falsi, precotti per imboccare borghesi semi-omosessuali della peggior razza. Di quelli tutti carinerie, bacini e contempliamo il tramonto ché, fissandolo, contando i giorni restanti, ce l’ammoscia. Ah ah!

Film da mettere a mollo. Bisogna prendere Ivory e mollargliele.

Sì, movimentiamo quest’effeminazione del Cinema, diamo credito a Tarantino e alla sua fottuta affermazione da “stronzo”.

Il Cinema dev’esser tosto, caldo, rovente e a tambur battente.

Sì, e Denzel Washington, in ciò, è “tremendo”. Vero bestione da competizione. Questo nero che piace alle donne perché, lontano un miglio, lor “signoria” viene eccitata dai suoi occhi languidi con grinta d’a(r)matore che “spinge”.

L’altra sera, ad esempio, su Facebook, un mio amico ha ironizzato sulla carrozzeria pesante di Denzel:

– Ah, adorabili le madri. Mia madre sostiene, ad esempio, che Richard Gere e George Clooney, messi assieme, non fanno mezzo Washington.

Al che, rimane esterrefatto perché sotto il suo post non ottiene nessun “Mi piace”.

Quindi, scrive: – Non mi date ragione? Allora, mia madre non è pazza. Ok, continuo a mangiar la pizza. Secondo me, Denzel puzza. Gli risponde una ragazza, dicendogli che sua madre ha pienamente ragione. Perché Denzel li batte sol schioccando il mignolo della mano sinistra, “spelacchiandole” già quando sta seduto su posa d’appiglio ammiccante al cul delle donne a sé spettatrici molto sull’eccitate, girandosi i pollici da nero che sa come mandar in estasi le pollastrelle anche solo “grattandosele”, figurarsi quando, con quella pancetta energica su “ballonzolante” mitragliatrice, spara ai bianchi della mafia russa. E lì, in quel punto topico da cioccolato fondente, perfino le più vecchiacce topoline s’arrossano. E sognan Denzel di “girarrosto”, piluccandoselo a occhi chiusi. Purtroppo, devono invece andare a stirare e cacciar un “tiro” alle loro sigarette “sottili”. Ah, altra “roba” se invece avessero tirato… (con) il saraceno Denzel, “bello guaglione”. Ma, stirando il maglioncino del marito(zzo), nessuno può comunque proibir loro di desiderarne il “calzone”.

Sì, Denzel Washington fa paura da quant’è sexy. Spacca!

Le donne, al cinema, appena compare, lanciano gridolini e fan nudismo da spiaggia. Ora, capisco perché, dopo dieci minuti di proiezione, le sale si svuotano della metà. Effetto mel(in)a della zona ozonica di Denzel su caldo desertific(c)ante da erogeno per “orogenesi” degli estrogeni zampillanti.

Sì, Denzel è bono da botanica serra.

E le donne, sedute nelle poltroncine, si “sbottonano” apertamente… oh, devon far prender aria alla passerotta su “balconcino” di tailleur st(r)appante!

Il mio amico, turbato, replica sconsolato, domandando fra le lacrime: – Allora, sono io che della vita non ho capito un cazzo?

Intervengo io e replico un: – Non preoccuparti, la vita è bella e la tua compagna, ieri sera, andò a vedere la nuova pellicola con Denzel assieme alla pelliccia di qualcun altro. E “fra” l’altro rifletterei, se fossi in te, su chi poteva essere l’anonimo “uomo nero”.

Lui s’incazzò, spaccando tutto e mi urlò: – Allora sei proprio una merda! Nooo!

– Una merda pura.

Pronunciato alla James Ivory.

E ricordate: la merda, quando è pura, è sempre di quel colore.

Denzel sfonda!

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