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Il ritorno del grande David Fincher con Mank e il ritorno del Falò al pub number ten


28 Dec

81269813_10215313851902418_5898562463460229120_o 81486949_10215313851102398_1965793427433979904_o

The Curious Case of Benjamin Buttonpanic roomSì, ieri sera mi recai, dopo molti anni, al rustico pub number ten di Via Emilia Ponente.

Luogo adesso assai ammodernato ove v’andai spesso in una galassia lontana della mia memoria prima che, per tempo altrettanto immemorabile, diciamo pure smemorato, sofferente d’amnesia e mia adombrazione amletica, scomparii alla vista anche di me stesso.

Sì, una delle mie pietanze immancabili e preferite, ordinate in questo locale, fu l’hot burger.

Quel che posso dirvi, amici e fratelli della congrega, è che da allora molte cose cambiarono nella mia vita. Diciamo che, come appunto appena dettovi, trascorsi momenti di gioiosa, mica tanto, immersione nel noir della mia cupezza.

Poiché, nel bel mezzo del cammino di questa mia sfiga, improvvisamente fui assillato da sospetti degni d’una indagine da Mindhunter.

Sì, per via del mio stile di vita considerato piuttosto anomalo, troppo libertino o forse, diciamocela, un po’ esageratamente appartato, intimo e discreto, indegni inquisitori della mia anima, assai meno bravi di Anna Torv della succitata serie televisiva creata e diretta in alcuni episodi da David Fincher in persona, addussero sbrigativamente che soffrissi di disturbo di personalità come Ed Norton di Fight Club.

Credettero, troppo celermente, che fossi addirittura malato d’invidia come Kevin Spacey di Seven.

Sì, nello stesso anno di Seven, Kevin Spacey vinse l’Oscar per I soliti sospetti di Bryan Singer.

Di mio, posso dirvi che subii ingiustamente e ingiustificatamente un linciaggio morale come quello tutt’ora vissuto da Kevin. Il quale, per Natale, si filmò in casa davanti al camino.

Io invece trascorsi il Natale con mio cugino a Prato.

Diciamo che, più che essere John Doe/Spacey, per molti anni non fui un dongiovanni come Brad Pitt.

Anche se la mia prima ragazza, chiamiamola così, assomigliava non poco a Gwyneth Paltrow.

Quando veniva a casa mia, sebbene non sempre venisse nel camino del suo abbrustolirsela nel mio dare fuoco al suo forno a legna, anziché sentire il frastuono provocato da treni come Morgan Freeman sempre di Seven, udì frastornata il passaggio degli aerei.

Sì, l’aeroporto Marconi di Bologna è situato piuttosto lontano da casa mia ma, in linea d’aria, non è lontano tantissimo dalla zona in cui abito.

Sì, gli aerei rompono il cazzo. Per questo, qualche volta, questa ragazza, appena io decollavo sopra di lei, avvertiva lo sturbo.

Per quanto mi concerne, dunque, chiariamoci. Non fui mai sfigato come Sean Penn di The Game né suo fratello nababbo, Michael Douglas. E ho detto tutto…

Nemmanco soffrii di fobia sociale. Ma quale Panic Room!

Ma quale senilità precoce. Anzi, quale anzianità, più passano gli anni, nonostante l’abbia preso spesso nell’ano, non sessualmente parlando, bensì metaforicamente essendo inculato da molti stronzi, più ringiovanisco sia nel fisico che nell’animo.

Il curioso caso di Benjamin Button!

Ma quale misogino! Ma quale/i Uomini che odiano le donne. Il titolo più subdolo della storia.

Ché ha poco a che vedere con la trama…

Per quanto mi riguarda, sia Noomi Rapace che Rooney Mara, eh sì, mi renderebbero molto capace.

Se poi fossero pure, oltre che girl(s) with the dragon tattoo, anche donne emancipate e senz’inibizioni del nuovo Millennium, le sposerei subito come fece Ben Affleck con Rosamund Pike di Gone Girl.

Ah, bella roba, ah ah. Uno un po’ strano come me che sposa una matta per eccellenza.

Ma sì, lasciamola stare. Questa è una pazza che legge ancora l’Oroscopo, che poco scopa ed è buona sola a stare, da mattina a sera, su qualche Social Network.

Ci stesse, io con questa non (ci) sto. Mi metterà le corna con uno Zodiac. Glielo lascio tutto.

Auguri e figli maschi. Da questa coppia, piuttosto mostruosa, nascerà Alien³.

Quell’alieno lì è un maniaco sessuale. Sì, come no?

È proprio bavoso, ah ah.

A parte gli scherzi, David Fincher è un grande. Lo adoro.

E ieri sera trascorsi una bella serata in compagnia di un mio amico, finalmente incontrato dal vivo. Sono circa sette anni che chattiamo e non c’eravamo mai visti di persona.

Ma, per le feste, lui tornò a Bologna.

“Messaggiammo” ed eccoci a parlare di Cinema e non solo.

Ecco, vi darei un consiglio.

La cameriera del number ten è molto, molto bella. Offritele da bere.

Insomma, questa mia vita è stata un mistero anche per me. Maggiore come l’ospedale omonimo vicino al number ten, luogo ove è meglio non finirvi. Soprattutto in certi reparti. O forse sì.

Poiché da ogni apparente trauma, così come insegna Fincher, può nascere un processo d’identificazione stupefacente.

Oh, voi che capite tutto di una persona, guardandola superficialmente, non è che mi farete la fine di Jim Carrey di Dark Crimes?

Non è di Fincher, infatti ne venne fuori una porcata.

Ah ah.

 

 

 

di Stefano Falotico


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Robert De Niro sarà a Roma per THE IRISHMAN di Scorsese?


19 Oct

jolie maleficent

after exileChi vivrà, come si suol dire, vedrà.

Io lo vedrò?

Io già vidi il mio idolo dal vivo. Sì, quando al Festival di Venezia di molti anni or sono, presentò in Piazza San Marco, sì, non al Lido, Shark Tale. Sì, il cartone animato in cui diede la voce allo squalo Don Lino.

Avete capito la Sala Perla? No, la chicca? De Niro che fu premio Oscar per la sua interpretazione del padrino socialmente squalo Don Vito.

Vito Andolini. Lini non è il plurale di Lino, diminutivo del nome del mio godfather? No, padre e basta, Pasquale. Pasquale è assonante a squalo. Ah ah.

So ch’è una battuta squallida ma mio padre amò gli Squallor.

In questo film persino Scorsese MARTINO doppiò un pesciolone nella parte di Sykes.

Alla prima veneziana, furono presenti anche Will Smith e Jolie Angelina.

Angelina è il nomignolo che i condomini del mio palazzo hanno da tempo immemorabile affibbiato alla mia vicina di casa, la signora Angela. Una donna forse non del tutto angelica che, però, da giovane, nonostante frequentò un collegio per diventare suora, si dice che fosse anche sexy come Angelina.

Mah…

Oggi come oggi, Angela è diventata la strega di Maleficent. Ah ah.

Sì, brava donna, per carità, anche troppo. Tant’è che, non avendo mai un cazzo da fare, se non rosolare le salsicce, fa la spiona, spettegolando a tutt’andare sugli altri abitanti dello stabile.

Ogni giorno allestisce fantasie da fiabe nerissime sui condomini. Di me va a dire che io sia Brad Pitt.

Sì, ha grande stima nei miei riguardi. Come? Non è un’offesa paragonarmi a Brad Pitt? Dovrei esserne lusingato?

Macché. Lei sostiene che sia Brad Pitt de L’esercito delle 12 scimmie e de Il curioso caso di Benjamin Button.

Non è proprio bellissimo… ah ah.

Ma me ne sbatto. Tanto Angela ha poca voce in capitolo a Hollywood. Il sabato sera, difatti, frequenta il circolo del cucito delle dodici sceme.

Undici babbione che cercano sempre l’ago nel pagliaio. Ho detto tutto.

Su una ragazza gnocchissima, di cui già vi accennai, ora andata ad abitare col suo compagno, disse che, anziché essere un’avvocatessa, quale è effettivamente, fosse sempre in tribunale perché i suoi clienti volevano il rimborso degli scontrini fiscali che, a detta di Angela, questa ragazza rilasciava dopo averli invitati nel suo appartamentino.

Cioè, in poche parole, andava a dire a tutti che era una baby girl. Anzi, peggio. Le diede l’appellativo di mangiatrice di uomini come Angelina Jolie de La leggenda di Beowulf.

Donna in-stabile, come si suol dire, ah ah. Che forse cucina le salsicce bolognesi poiché, da parecchio tempo, non mangia la carne cruda di suo marito. Ah ah.

Torniamo comunque a De Niro.

Sì, è un bello stronzo come il suo personaggio di Murray Franklin di Joker.

Non caga i suoi ammiratori, un po’ come fa Jerry Lewis/Langford nei confronti di De Niro stesso nei panni di Rupert Pupkin di Re per una notte.

Nella mia vita da Arthur Fleck, eh già, vidi molti attori. Pressoché tutti si fermarono a firmare gli autografi.

L’unico che non si fermò fu De Niro. Troppo intento ad ammirare la Jolie. Tant’è che, due anni dopo, Shark Tale, la ficcò… in The Good Shepherd. Ho detto tutto.

Secondo me, De Niro non sarà a Roma. Malgrado pochi giorni fa sia stato a Londra, a quanto pare lunedì inizierà le riprese di After Exile.

Be’, però se non ci sarà Don Lino/De Niro, ci sarà suo padre, ovvero Michael Corleone/Al Pacino?

Bene, su questa stronzata vi auguro la buonanotte, sperando che non incontriate a quest’ora la signora del male ma la signora del p… e, no, volevo dire del bene.

Ché è la stessa coscia, no, cosa.

Sapete qual è uno dei migliori amici di Bob De Niro?

Ma come?

Vi do un aiutino. Se De Niro fu Don Lino, quindi uno squalo ma anche Toro scatenato, ovviamente la risposta esatta è Pesci, Joe Pesci.

Ora, concluderò così.

Dovete sapere che la mia prima ragazza era bionda come Gwyneth Paltrow.

Finì quasi in tragedia per colpa di uno stalker invidioso come Kevin Spacey di Seven.
Però, a differenza di quello che sostiene Angela, sono un angelo e perdonai questo criminale mai visto.

Infatti, fu un vigliacco e agì dietro un profilo anonimo.

Un demente che, non potendosi permettere di andare al Festival di Roma, andò e va ancora a dire in giro che io soffra di schizofrenia delirante e complottista come la povera Angelina Jolie di Changeling.
Peccato però che io non sia John Malkovich di Nel centro del mirino, bensì questo:

 

malkovich changeling

Questa, amico bello, si chiama figura di merda.

Mi spiace averti deluso.

Ma, guardate, sono un uomo magnanimo. Gli manderò un video con tanto di bacino con Al Pacino.

 

WILL SMITH is the voice of Oscar; JACK BLACK is the voice of Lenny; MARTIN SCORSESE is the voice of Sykes; ROBERT DE NIRO is the voice of Don Lino; DOUG E. DOUG and ZIGGY MARLEY are the voices of Bernie and Ernie; MICHAEL IMPERIOLI is the voice of Frankie; ANGELINA JOLIE is the voice of Lola; and RENEE ZELLWEGER is the voice of Angie in DreamWorks Pictures' animated comedy SHARK TALE.  Quality: Original. Photo:Courtesy of DreamWorks Pictures. Copyright: TM & © 2003 DREAMWORKS LLC.

WILL SMITH is the voice of Oscar; JACK BLACK is the voice of Lenny; MARTIN SCORSESE is the voice of Sykes; ROBERT DE NIRO is the voice of Don Lino; DOUG E. DOUG and ZIGGY MARLEY are the voices of Bernie and Ernie; MICHAEL IMPERIOLI is the voice of Frankie; ANGELINA JOLIE is the voice of Lola; and RENEE ZELLWEGER is the voice of Angie in DreamWorks Pictures’ animated comedy SHARK TALE.
Quality: Original. Photo:Courtesy of DreamWorks Pictures. Copyright: TM & © 2003 DREAMWORKS LLC.

di Stefano Falotico

Kevin Spacey è stato diagnosticato pazzo


04 Apr

Sette film che celebrano, cari cerebrolesi, lo stato mentale a me più consono, cioè la pazzia alla Kevin Spacey, creativa e da “ambiguo” stronzo…

Kevin Spacey: la gente ha pensato che fossi matto 11 anni fa quando mi sono trasferito a Londra e ho dato vita a una compagnia teatrale – “ma che fa? È fuori di testa” -, la gente pensava che fossimo matti quando abbiamo firmato il contratto con Netfix per House of Cards – “sono fuori di testa, non funzionerà mai” – . Sono abituato al fatto che la gente pensi che sono matto. E sapete una cosa? In fondo mi piace un sacco”.

Concordo, diciamo che mi rispecchio.

Una quindicina di anni fa, iniziai a scrivere un libro e i miei coetanei pensavano fossi diventato più matto di quello che ancora, orgogliosamente, (non) sono. Pensarono: “Adesso, ‘sto cazzone, vuol anche fare lo scrittore. Ma andasse a lavorare come noi tutti, coglionazzoni, e vedesse di trombare qualche volta, invece che amare il Cinema e farsi i cazzi suoi, oltre a scrivere poesie alle donne, tanto le donne son solo delle puttane e noi le riempiamo di soldi ricattandole che la diano, che sudasse!”.

Oggi, li ho inculati ma, nonostante le varie botte… di miei colpi da letterato raffinato, eppur sempre lì (ri)posato, non è che possa dire di avere culo. Infatti, ho più di una donna e sono tutte di buoni fondoschiena. Se lo fanno sodo insomma, e non pretendono neanche i soldi. Una la uso per scopare, l’altra per lav(or)are al posto mio, l’altra come Kathy Bates di Misery non deve morire, cioè le prometto di finire un libro sulla sua eroina preferita, da lei inventata, ma nel frattempo va a far la spesa al posto mio. Se vorrà spaccarmi le gambe, non può, è convinta che io sia paraplegico. Fa parte della sua patologia, compreso il fatto che crede che io sia pazzo e non uno scrittore. Qui si sbaglia ancora di più. Sono entrambi.

Morale? La gente si preclude molte cose dalla vita perché limitata dalla loro normalità.

Io non mi precludo nulla perché non valgo niente. E di questo niente ne vado matto, in quanto son la pazzia incarnata alla libertà. E quando si è liberi si è anche incoscienti?

No, fra le cosce. Ma non vi starò a dire se nel senso ficcante o inculato a sangue.

Su quello, ragionateci voi che avete sempre le risposte. Di mio, non suppongo, come già spiegato. Ho però in casa le supposte in caso di part(it)o. Se dovessi mettere incinta qualcuna, meglio darsi alla fuga e poi a un’altra figa. Andasse male, andrà bene e (da) dritto. Esiste apposta quello che te lo raddrizza. Non è un omosessuale ma un andrologo dei tuoi coglioni…

Sette film “atmosferici” perché nessuno ha la sfera di cristallo e non sai mai che può capitarti. Decapitati, eppur fosti un capitano tosto di capitale che “decollasti”… sii “elastico”…

Dai su, seppur non desti(no), io son desto?

Non sei sul lastrico, perché penzolante dal soffitto…

Non può piovere per sempre… Il corvo con Brandon Lee? No, nel culo lì perché infatti, e in fallo, come da legge di Murphy ché andrà mal di testa e di tempo, grandinerà dentro… eternamente…

Chiuso per colpa del fuoco fatuo, dell’esser stato una meteora, delle cattive, avveratesi previsioni meteorologiche? No, perché hai praticato un incontenibile meteorismo rabbioso in faccia al capufficio e ora non hai neanche i soldi per il cappuccino. L’importante è: funziona la cappella del cappero? Neanche quella? Allora, ti rimane solo il cappio al collo e, “colando”, non sulle donne a sfilarle loro ma appeso a un filo. Eppur c’è “tensione”. Sì, se è tesissimo va bene, le donne amano gli uomini dai nervi “tirati” a lucido per poi incappucciarli in boccucce del “ciuccio” con tanto, se ti va il pene, di lor far le ciuche, da cui il “bagnasciuga”. Eppur, a causa della “fame” non riempita neanche di “languorino”, sei magro come un’acciuga e hai perso la forza per gridar “Accipicchia!”. Sì, quando la vita è solo l’aceto senza l’insalata, sei fritto in padella, (e)salato… ove potrai scagliar tutte le “saette” che vuoi a meno che tu non sia già all’inferno in Terra bruciato…, internato!

Eppur va, si tira a campare fra un tresette e una briscola, incluso il gioco della scopa.

7 film, appunto, da tuo bollito cotto “a puntino” perché, senza spuntini, se il dito punterai, gli appuntati ti pianteranno in gattabuia ove sarai sodomizzato notte e dì con tanto di “passatempo” a guardar il tempo che, fuori dalle grate, (non) cambia. E bestemmi a chi ti ha ingabbiato un “Che Dio vi fulmini!”.

Io, il campione, campo eppur la scamperai nonostante tu sia un pervertito scambista.

Vai a scheggia, ci son anche gli schivati, gli schiavi schienati. Donna, chinati e, chinata, berrai il mio “Chinotto”.

Sì, andiamo i coltivar i campi dopo la moglie ubriaca, c’è da riempir le botte, attenti alla volpe che vuol oltre all’uva anche la vulva della (con)sorte. Che (s)figa.

A noi la vita agraria, agli altri quella di “agrumi”, ad altri ancora quella grama. Impara la Lingua ma non sai baciar senza “linguette” perché ami il bacio unto fra gli “scogli”.

L’importante sono i grammi, se più di 21 non sei salito al cielo oppure laggiù dal Diavolo che sempre t’inculò e t’inculerà, previo il Purgatorio di “imbuto”, a (s)fiammante con Beatrice che, “be(l)ata”, si fa Virgilio nel giorno dei morti e ognissanti.

Oh, signur’.

Le rane bibliche, la pioggia nel pineto eppur D’Annunzio se lo faceva da sé, scrivendo anche “Auto da fé”, ah no, quello era Montale, ma chi “montò” questo caso inquisitorio alla strega fottuta a sangue?

Chi (se) la fa, l’aspetti. Ti chiederà gli alimenti ma tu non hai più il respirante mento.

Sì, sei strozzato per colpa della società puttana e strozzina.

Ma anche Gesù era uno stronzo.

Consolati. Lui morì a 33, tu hai fatto s(ucc)esso solo perché ce l’avevi lungo… di trentacinque.

Comunque, sia, meglio morir suicidi a 40 che tutta una vita “a novanta”.

Abbiam fatto tredici. Bingo!

Domani, andando a riscuotere, saremo scippati da uno che farà “montepremi” in galera ma tanto non lo beccheranno e ne “beccherà” altre… cioè le troie che pagherà…

La pagherai…

Comunque, a che val il “pene” di credere all’amore se farai la fine de Il corvo?

Prendete “quello”, donne, Xander Corvus, pornoattore che se ne sbatte…

Pioverà “dorato”, Xander, tu invece credi alle fav(ol)e della vendetta…

Stai (al) fresco e “ammira” il “tramonto”… un tramonto splendido…

Di mio, posso dire che della vita non ho capito un cazzo.

Di tuo, manco quello. Sei eunuco.

Fidati, io taglio… la corda, ti salverai “al pelo”… di nodo alla gola va l’uomo goloso e le donne amano i “duri” che “resistono”. Li vedono “cazzuti”.

A letto? No, se riescono a non incazzarsi perché non c’è più acqua… non solo nella “loro” e aspettan la morte assieme, senza tradimenti di “sorca”. La luce funziona?

Oltre al tuo da cornuto, la tua donnaccia ha staccato tutto tutto.

Evviva le forche!

Chi è la foca? Tua sorella? Ma non si era fatta suora? Ah, capisco, una finta monaca…

Questa è l’opinione di un uomo scoraggiato perché i tempi non vanno radiosi? No, di mio son raggiante. Diciamo che, pur essendosi alla(r)gata la fogna che sono, in quanto dalla nascita “in barca”, m’arrangio. (T)remando. Di freddo? No, per troppo caldo non (soddi)sfatto. Le donne vogliono solo il riscaldamento autonomo.

Il problema è che non mangio. Lo psicologo dice che sono depresso.

Di mio, credo soltanto che sono stitico al cesso. Ma pur rimanendo sul “cesso”, ti cago in testa.
Guarda come “piove”.

I sette film non ci sono. Non c’è. Che bel tempo che fa. Che fu. Che fe(li)ce.

La gente è volubile…

Molte donne sostengono che ho numeri da vendere. Al che, apro un chiosco e li vendo. Cosa? Ma i numeri, no? Alla signora regalo un 7, sì, il seno la salva, a te invece, bellimbusto, un 10. Sì, te lo sei meritato… di “entrambi i palmi delle mani aperte”. Con tanto di pizzicotto e pollice su dopo che ti ho spaccato il cranio.

Al che, sopraggiunge l’ambulanza per assistere il devastato e l’infermiera mi urla: “Ma che è matto? Lei ha dato i numeri!”.

M(or)ale: se hai un talento, non darlo. Tanto le donne se lo prenderanno lo stesso. Alle donne non importa che numero porti di taglia e neanche la lunghezza di centimetri in mezzo al cavallo. Calcolano il livello numerico del tuo conto in banca. Il resto va da sé, se sei povero “in canna”, non andrà. E prevedo solo un 47 morto che parla.

In poche parole, la frittata è fatta. Ma vorrei sapere questo: la frittella come sta? È masticabile?

Sì, ho sempre preferito le frittelle, anche se non disdegno il fritto misto con la frutta al posto giusto.

Cioè a capotavola, da colui che magna alla faccia vostra.

Per il dolce, rivolgersi al cameriere. Io non servo nessuno. E al dolce ho sempre preferito essere amaro come un caffè bollente che non “digerisci” subito.

Che ti piaccia o meno, questo sono io. Sciolto, “accalorato” d’ustioni al tuo stomaco debole.

Se non ti sta bene, vorrà dire che ti offrirò da bere della gassosa.

Tanto ti bevi tutto il peggior Cinema da gasato che non apprezzare le effervescenze delicate. Una cazzata in meno, peraltro gratuita, ti renderà contento come gli happy end.

Rimanga fra noi, sparecchia sempre tua madre.

 
P.S.: indovina-indovinello, chi sono dei personaggi di Spacey? David Gale, Prot, Lester Burnham, Jim Williams, John Doe o Roger/Keyser Soze?

Risposta: nessuno di questi, sono me stesso. Ma comunque, come Kevin, so imitare Al Pacino meglio di Pacino stesso, infatti alcuni credono sia più bravo di Pacino.

La verità? Sono Al Pacino.

Tu invece sei De Niro? Beato te che ci credi.

 

I film con Kevin li conoscete. Neanche uno sapete? E Seven?

 

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