Posts Tagged ‘Sean Connery’

Siamo ancora giovani per fare i pensionati e io cammino da gagà, tosto come McConaughey


20 Nov

Ashley-Long-1

Assisto a uno sfacelo. E io non dovrei parlare perché sono stato il campione dell’apatia, il re dei pigri, il Lebowski fattosi reale. A girovagare per molto tempo nella nebulosa delle mie abdicazioni.

Sì, eccome se mi accasciai e tante cose, soprattutto femminili cosce, persi nel buio più nero della notte senza fondo. Anche senza fondi.

Ma è proprio sulla base dei nostri mancamenti, dei nostri momentanei o duraturi svenimenti che dobbiamo risalire per non soccombere dinanzi a questa vita che non è mai facile.

Non è ancora venuto il momento di svenire, no, non svaniamo, io a te, donna, ancor vengo. A meno che tu prima non svenga. Sì, faccio un certo effetto.

Come dissi io e perfino un critico cinematografico mi rubò tal frase da me coniata in un attimo di genialità inaudita, io son fatiscente ma giammai domo.

E invero mai dormii. Il mio sguardo fu sempre vigile e quando i vigili mi fermavano perché andavo a forte velocità, oh sì, pagai ogni multa. Dilapidando un patrimonio.

Ma non me ne pento. Ma quale pentecoste! Non sono il Cristo di nessuno e nessuno infliggerà più marchi al mio costato. E voglio mangiarmi ancora molte crostatine. Costino quel che costino, cazzo, hanno aumentato il prezzo alla Coop, puttana la Mad… a di Dio!

Così come non mi pento di aver speso 1500 Euro nel 2005, abbonandomi a un sito porno. Sì, senza pudore lo sbandiero. Fu un anno di fermentazioni sessuali esagerate, ove incontrai anche una donna con la quale ci divorammo, spellammo, arrossammo e forse scopammo. Sì, forse scopammo perché lei, diciamocela, abusò della mia innocenza e mi mangiò vivo, io incosciente non capii un cazzo ma lei sì, e io non saprò mai se quello fu amore o una grande trombata. In tutti i sen(s)i.

Sì, quell’anno 2005 fu esaltante, perfino esalante, saliente e di mio pen salente. Non voglio mentirvi da uomo silente: Eccome se salì. Di un sesso al bacio, zuccherato con sale e piccante. Ficcante in lei ardevo brillante ma non ero mai soddisfatto, allora appunto sottoscrissi l’abbonamento a un bel sitarello. Tanto per rincarare la dose, come si suol dire.

Da cui mi scaricai tutto in streaming. Vero download purissimo! Ebbene, ve lo dico, bando alle ciance e ai moralismi, alle pudicizie e alle reprimende cattoliche.

Andavo matto per Ashley Long, una bionda pornoattrice che non mi faceva dormire la notte. Assalito dal più inverecondo peccato, la mia carne ogni minuto ribolliva baldanzosa, la mia pelle euforica si squagliò giocosa, desiderando quella figa immane così gioconda dal culo maestoso.

Oh Signore mio! Non fatemici pensare. Quanto penai… Che pene!

Sì, lo posso affermare orgogliosamente. Io, come Bukowski, non sono mai andato a puttane né mai vi andrò. È la mia morale folle da Travis Bickle a rendermi così retto.

Anche se per un altro di pornostar odierne, delle quali su Instagram ammiro sempre i loro tonici retti, farei uno strappo alla regola e strapperei loro anche tutto il resto. Ah ah.

Sì, dico. Siamo uomini o siamo cazzoni?

In questi anni son venuto a conoscenza degli animali più strani. Gente che, abbattutasi, per troppi bullismi mai sopiti, incorse anche nel mobbing, e a pezzi ora non gliela fa più. Elemosinando da pezzenti. Ha chiesto all’assistenza sociale la pensione d’invalidità, spacciandosi per disabile psichica quando invero è abile alla grande. E lo dimostra il fatto che questa gente si fa le canne da mattina a sera, si ubriaca da matti e inneggia a Beppe Grillo per un fancazzismo medioevale da farmi rabbrividire.

Vi siete arresi! Io mai mi arrenderò a costo che mi esporranno al ludibrio in piazza, che mi linceranno, bruciandomi come una strega maledetta.

Son uomo di acume, scrittore che insiste e la cui volontà persiste, che cadde mille volte, pigliando batoste che avrebbero steso anche Rambo.

Ma posso dirvi che, sebbene più volte, mi fu proposto di abdicare, io mai abdicai.

Fui ricoverato perché per troppo stress, e forse anche a causa di troppe fighe di quell’epoca, delirai. Diciamocela, mi telefonavano alle tre di notte, rovinando i sogni in cui ero in un prato fiorito a parlare coi puffi, mi sbatterono in riabilitazione e m’indussero a mollare.

Chiedendomi se volevo una mano. Una mano? Di che? A farmi mantenere dallo Stato, trattato da uomo danneggiato?

Ma danneggiato di che? Sì, ne ho patite tante, vissute di cotte e crude, anche di bollenti, e persi molto del mio mordente a causa di farmaci troppo “emollienti”.

Sì, subii delle infiammazioni ma posso garantirvi che il mio cervello è perfettamente intatto, il mio uccello è ancor lindo e so usar molto bene sia la Lingua italiana che giocar di altre lingue perfino con le donne di Taiwan.

Scrivo di Cinema come un ossesso, sto finendo un libro erotico. Eh sì, prima o poi sarei arrivato a questo.

Ma mica un romance come le puttanate che si vedono e vendono in giro. Qui parliamo, e posso anticiparvelo, di un libro erotico come non se ne sono mai letti.

Fra orge alla Kubrick, diavoli maledetti, una Venezia misteriosa, donne maliarde, figli di puttana bastardissimi, e un’eleganza della prosa da far invidia a García Márquez.

Nuovi amici mi hanno tirato su, li ringrazio.

E sapete perché? Perché come scrisse Mereghetti a proposito di Sean Connery di The Rock: non fa molto ma vive di rendita sul suo carisma.

 

E io sono come Jimmy Malone de Gli intoccabili.

Dunque, amico, non fare il Capone.

Io sono più testone di te e a Roma assai presto andrò a ritirare l’attestato. Perché ho vinto un concorso letterario. Ben vi sta!

Se ti sto antipatico, pigliati quest’altra testata, prova ancora a rompermi il cazzo e ti sbatto su tutte le testate. Sputtanandoti di brutto.

Ce la possiamo dire? L’Italia è sempre stata un Paese di dementi.

Li vedi a quarant’anni che seguono le partite di Calcio, riempiono di soldi quelli che son più miliardari di tutte le generazioni che avranno, guardano Carlo Conti l’abbronzato con la lampada in tv, sbaciucchiano la moglie mentre sbirciano la ballerina del varietà tutta scosciata e poi fanno la morale ai ragazzi troppo vivaci…

Appena non sanno che pesci pigliare e non vogliono confrontarsi col prossimo, lo ricattano, dicendo lui che lavorano come dei negri e si fanno il culo. E invero stanno a leggere il giornale, facendo battutine su quella nuova, carina… e bevendo caffè ai distributori automatici.

 

Io sono un artista. Che questo vi piaccia o meno. Con me non attacca.

Uno psichiatra mi disse che ero spacciato come McConaughey di Dallas Buyers Club.

Lo mandai a cagare subito. E agii di testa mia.

Avete visto?

Come sempre, avevo ragione.

Non so quanto ancora camperò ma mai arrenderò in una vitarella per tirare a campare.
Sulla mia lapide sarà scritto: qui giace la più imbattibile testa di minchia di tutti i tempi. E, fidatevi, aveva anche un ottimo arnese.

Sì, con me le donne resuscitano.

Adesso, scusate, devo mettermi il pigiama.

 

di Stefano Falotico

Test Falotico, scoprite se siete vecchi o vi tira ancora alla grande


05 Oct

mag20Un test forse testicolare.

Si capisce che tuo padre è invecchiato quando cerca su Google l’altezza degli attori del passato e le ragioni della loro morte.

Sì, mio padre fa così. Dopo aver fatto la spesa e imbottigliato il vino, si siede e “accende” Google.

Ha scoperto, con sua somma sorpresa, che Gene Hackman, il prossimo 30 Gennaio, compirà 89 anni e da circa quindici anni non fa più film. Che Stallone è del ’46, mentre Bruce Springsteen è nato dieci giorni dopo di lui, il 23 Settembre del 1949. Mio padre, allora, si guarda allo specchio e comprende che il Boss è più gagliardo perché alla sua età sa ancora reggere un concerto di tre ore e invece lui non sa tenere per più di quattro minuti in mano la sigaretta. Perché la fuma nervosamente in trenta secondi.

A mio padre è sempre piaciuto Sean Connery. Ma non solo come attore. Proprio come uomo. Sì, mio padre non è omosessuale, altrimenti io non sarei qui a scrivere ciò, ma è pelato come Sean. Dunque, per affinità “elettive”, considera Connery un grandissimo. Sapete quella leggenda metropolitana secondo la quale gli uomini più calvi sono sessualmente più dotati? Mio padre è sempre andato in giro a dire a tutti che lui è pelato perché fra le gambe ha una specie di albero di Natale. Con tanto di palline colorate, di luci fluorescenti a intermittenza sul rosso vulcanico. Ah ah.

Mio padre si consola quando guarda le foto di Jack Nicholson alle partite di basket dei Los Angeles Lakers.

– Guarda lì che panza. E anche la faccia oramai è in stato avanzato di putrefazione. Sì, Jack si sta decomponendo. E non è molto più vecchio di me. Dunque, sì, io mi porto benissimo i miei anni.

 

Da un po’ di tempo a questa parte, mio padre è anche diventato un mezzo maniaco. Sì, alle volte andiamo al cinema assieme. A vedere film che possono piacergli. E mi sono accorto che, quando fa il biglietto alla cassa, scruta con far un po’ perverso le ragazzine tutte “attillate” che vanno a vedere i film mielosi…

– Che guardi? I culi delle ragazze?

– Macché. Penso che hanno ancora una vita davanti. E rimpiango quando me la godevo, fottendo di brutto.

 

Sì, con la vecchiaia si diventa un po’ bavosi. Soprattutto quando si è ancora sposati. Mio padre, credo, che non abbia mai tradito mia madre. A tutt’oggi nemmeno. Quando rincasa tardi la sera, è solo perché ha trovato una zoccola… in cantina e ha perso due ore ad ammazzarla, scopando poi tutto il porcume…

Mio padre si è fissato con Clint Eastwood, ch’è alto più di un metro e novanta. E, secondo lui, vista l’altezza, ha avuto sempre una bella, notevole “oca”.

– Quel Clint lì, eh sì, fa sempre la parte del buono. Ma chissà a quante bonazze ha mostrato la sua Magnum da Callaghan. Sì, è per questo che ora sembra un teschio ambulante. L’hanno spompato. Comunque, sta morendo ma ci ha dato…

 

Mio padre non ha mai amato Nanni Moretti. Perché secondo lui, dietro quei modi raffinati e moderati da uomo di Sinistra, si nasconde un mezzo frocio persino fascista. Ma non capisco perché, allora, sia sempre stato fan di D’Alema.

 

– Chi? Moretti? Nanni uguale nano. La smettesse di prendere in giro Pacino di Heat. Non vale un cazzo. Si spaccia per un genio e invece il suo Cinema, a mio avviso, è bassissimo. Non mi emoziona, non trasmette nulla se non lo smog della sua Vespa in Caro diario.

– Ma è un omaggio sentito a Pasolini.

– Mah, Pasolini. Un altro… Indubbiamente gran pensatore ma anche un rotto in culo. Pasolini uguale pisellini. E quella scena di Nanni mi ha sempre fatto addormentare. Sì, ora vado a farmi un pisolino.

Poi, stasera mangerò pasta e piselli.

 

Da vent’anni a questa parte, e non è che abbia tutti i torti, non gli piace nemmeno De Niro.

– Ma perché De Niro, ultimamente, sembra sempre quello di Flawless? Fa le smorfie con la bocca storta. Non è che ha avuto un ictus?

 

Per quanto riguarda le attrici, mio padre è ancora più lapidario.

– Sophia Loren? Un cesso. Cioè, sì, per quei tempi, ove le donne poco si curavano e non andavano in palestra, aveva indubbiamente un seno che avrebbe allattato un plotone di marines. Ma ha sempre avuto una faccia da mezzo uomo, sembrava un lupo della steppa.

– Paola Cortellesi ti piace?

– Sì, credo che non abbia trovato però il lavoro adatto alle sue caratteristiche.

– Cioè?

. Andare a far la pasta sfoglia. Sì, cucinasse un paio di tortellini.

– Ambra Angiolini?

– Ma chi se l’incula? Solo quel fruttivendolo di Allegri e quel volpone di Gianni Boncompagni. Che le ha dato una bella spinta, la classica bottarella, per metterla lì. Io la vedrei bene a fare lo scontrino in un bordello di Salerno. La verità è che non vale niente né come donna né come attrice. E ti dirò di più, figliolo. Non serve a nulla neppure come puttanella.

– Luisa Ranieri?

– Meglio suo marito.

– Ma sei frocio?

– No, mi piace Montalbano…

– E degli attori italiani del passato… chi ti piace(va)?. Gassman?

– Un esaltato, er tigre… ma de che? Soffriva di balbuzie.

– Mastroianni?

– Per l’amor di dio. La faccia da prete bugiardo per antonomasia. E, tornando alla Loren, non ho mai creduto che fossero solo amici. Ogni volta che, tutt’ora, la Loren parla di Marcello, si allupa ancora di più…

 

Ho detto tutto… Quindi, giovani, non scoraggiatevi se scrivete un libro come Arthur Rimbaud e i vostri padri leggono invece le offerte della Conad.

Comunque, dovete sapere che mio padre a trent’anni era identico a questo qui.

MV5BNTI5Y2RjMDktM2Q5Ni00N2M5LWE2OTMtOTMwYWYxZGQ0YjcyXkEyXkFqcGdeQXVyMjUyNDk2ODc@._V1_SX1777_CR0,0,1777,999_AL_

E ora invece? È uguale a questo.

 

 

Kyle+MacLachlan+Alfred+Dunhill+Links+Championship+aq106QvIuAjl

Morale: mio padre non cambierà mai.

Ma nemmeno voi.

Prima almeno eravate giustificabili perché puri. Adesso, siete solo dei rincoglioniti. E la vostra vita, fidatevi, è andata a farsi fottere.

 

 

di Stefano Falotico

È crollato e scomparso anche il canale YouTube dell’ex Weinstein Company, tutto scomparirà, siamo abbaglianti fiori che bruciano, incenerendo, ma siamo stati intoccabili


31 Aug

WeinsteinLogo

Sì, che disdetta. Il ciclopico scandalo sessuale di Harvey Weinstein ha arso di netto un archivio pregiatissimo che durava da anni, e annoverava nel suo “carnettrailer e clip inestimabili, originalissime, storiche, come si fosse incendiata la Biblioteca Reale di Assurbanipal, detta di Babilonia, come se stessimo leggendo le ultime pagine de Il nome della rosa. E, trasfigurati nel volto pietrificato di Sean Connery nell’omonimo film di Annaud, dinanzi a tale sfacelo, fossimo stati trafitti da una tristezza incommensurabile. Tutto il materiale è andato perduto. Per fortuna che altri canali, come Movieclips e affini, hanno tutto salvato. Ma vuoi mettere l’incantevole bellezza del filmato teaser di The Hateful Eight, l’inedito Hands of Stone con De Niro, paragonati allo squallido HD di trailer semplicemente copia-incollati e riciclati?

Sì, se digitate Weinstein Company nella ricerca sul Tubo, il canale ufficiale non vi è più. Mai più sarà ripristinato. Uno scempio. E piango di dolore, anche perché ciò ha rovinato molti miei post sui miei siti, che ora dovrò correggere, rimpiazzando i video non più disponibili con i fac-simile. Sì, facsimile, anche senza lineetta, ha solo la forma singolare, miei uomini a me non tanto simili. Ma avrò la pazienza amanuense di aggiustare tutti i miei database? No, non mi va, ne metterò a posto solo qualcheduno.

Sì, ciò m’induce ancora una volta a pensare che tutto il patrimonio della nostra umanità, prima o poi, in un’ecatombe apocalittica, sarà sepolto dalle macerie di quel che diverrà, ahinoi, soltanto un nostalgico ricordo, peraltro per i sopravvissuti, perché gli altri già trapassati saranno. E dunque, essendo io abbastanza ateo, non credo che tali eterni irredenti potranno nemmeno rammemorare le loro lacrime nella pioggia come Rutger Hauer di Blade Runner.

Oggi ci siamo, domani non più. Carpite l’attimo finché non v’intuberanno perché sarete già ridotti alla fine. E sdraiati sul lettino vi commuoverete, sapendo che, comunque sia andata, abbiamo combattuto per i nostri ideali, in un mondo di predatori, di cinici sfruttatori, di arrivisti che ti lasciano affogare.

E non mi stupisco che il grande Brian De Palma voglia preparare un film su Weinstein. Un uomo che ha enormemente sbagliato, a differenza di me, ovvio, ma a cui va accordato un perdono cristiano.

di Stefano Falotico

Visualizza questo post su Instagram

Scena magnifica, da brividi

Un post condiviso da Stefano Falotico (@faloticostefano) in data:

La vita è una continua delusione, ma meglio così. Che gusto c’è a vincere sempre? Alain Delon docet, ah ah


31 Jul

Alain Delonvt1202011301pisc13

Uh, sai che noia. Essere belli come Alain Delon dei tempi d’oro, non aver bisogno di sapere niente, andare in giro per istrada, e le donne ti saltano addosso. Avere il cervello di una capra, non conoscere Mozart e pensare che Paola Cortellesi sia una brava attrice, e ricevere baci dappertutto, in ogni zona erogena del corpo, in un profluvio zampillante di potere attrattivo immediato.

Sì, un uomo alla Delon, che quella sera ha cagato storto e, mentre cagava, ha avuto un’erezione sul water ma, in quell’attimo, gli è scappato lo schizzo della pisciata per lo sforzo dell’evacuazione escrementizia, e allora ha “pittato” tutte le piastrelle di un bel giallo canarino. Al che, pulitosi, sciacquatosi, ha preso la spugnetta e ha disinfettato le pareti. Poi, si è pettinato, lavato il viso e ha indossato il suo cashmere.

Sì, appena ha aperto la porta, tutte le donne son “schizzate”. Non sapendo che Delon è invero un imbranato merdoso.

Perché di Delon vedevano soltanto il carisma a pelle, da uomo-lupo di mare. Un uomo che non importa non abbia mai letto una sola riga di Nietzsche, perché ha degli occhi che si guadagnano da vivere semplicemente per il fatto di essere i suoi occhi.

Sì, Delon, non me ne volere Alain, mi ha dato sempre l’impressione di non sapere un cazzo di niente. Il vuoto assoluto. Ma poi si apriva al sorriso e ogni Romy Schneider diventava Piscina…

Sì, La Piscine, eppur in bagno Delon aveva lordato le piastrelle di un’allegra pisciatina.

Pensate a Sean Connery. La sua ultima grande interpretazione è dell’anno 1990. In Caccia a Ottobre Rosso. Da allora, andate su IMDb se non mi credete, ha girato solo delle semi-schifezze.

Ma la casalinga di Voghera sfoglia la rivista FilmTv e nota che stasera danno il film Alla ricerca dello stregone.

– Guarda, zia, che è una stronzata cosmica.

– No, non può esserlo. C’è Sean Connery.

 

Sì, certa gente vive di rendita sul suo carisma.

E Alain Delon, adesso, se ne sta sulle colline francesi a schiacciare le mosche coi piedi a mollo nel laghetto e a scaccolarsi eppure, quando torna a Parigi, la gente lo acclama.

Ma il caso più eclatante è Andrea Occhipinti. Oggi, è un bravo produttore. Ma è diventato famoso perché aveva davvero gli occhi “pinti”… Ho detto tutto…

 

Di mio, che posso dirvi? Ho comprato una scatola di fagioli scaduti. Ma ho perso lo scontrino della COOP e ora o li butto oppure me li magno.

 

 

di Stefano Falotico

Lezioni di maschilismo parte quarta: le donne la dovrebbero finire di arrabbiarsi se un uomo chiede loro l’età


06 Jun

Jane+Fonda+NETFLIXFYSEE+Event+Grace+Frankie+GiXjwWshi3Al

Una delle cose che le donne non sopportano è che si chieda loro l’età. Invece, è una delle prime cose che io chiedo, in maniera irriverente. Sì, perché vedo una di buon culo che dimostra trent’anni fisicamente ma la faccia non mi convince. Ed è giusto che indaghi a livello anale, no, anagrafico.

Oggi, ad esempio, contatto una, appunto. Potevo contattarne tre, invece ne contatto una, senza molto tatto:

– Ciao, ho visto le tue foto. Sì, direi che ci siamo. Donna emancipata, che sa che cazzo vuole.

– Ciao, grazie caro.

– Quanti anni hai?

– Ma che domanda volgare e sciocca. Io sono senz’età.

– Senz’età de che?

– Cucciolo mio, l’anima non ha età.

– Le rughe sì, però.

– Come sei rozzo. Ma chi ti ha educato? Da dove vieni? Dalla giungla?

– No, nella giungla ci sono le lupe e tu invece hai una faccia da lucertola.

– Nella giungla ci sono anche le lucertole, screanzato.

– Sì, lo so. È per questo che sostengo che più grandi sono le città e più abbondano le lucertole. Sono a sangue freddo, spezzi loro la coda, e la muovono lo stesso. Sono invertebrate, viscide, insensibili. Poi, vanno dalla parrucchiera e se l’allungano.

– Cosa si allungano?

– La codina. E vogliono che i maschi faccian loro la coda. Son cose che si fanno? Già abbiamo le code del traffico, anche le code degl’ingordi? Suvvia, dobbiamo risolvere queste doppie punte socialmente esecrabili, dandoci un taglio netto. Rasatura a zero e strappo di ogni uccello. Basta con questi piccioni. Ma chi li caga? Cagano soltanto carinerie per rimorchiare.

– Tu sei pazzo.

– Tutti lo siamo. Solo che alcuni hanno avuto la fortuna d’incontrare persone più pazze di loro che li hanno eletti in Parlamento, e allora legiferano di loro follia “lecitamente” messa nera su bianco. E decretano assurdità. Prendi quel fascista di Salvini. Adesso vuole reinserire l’obbligo di leva. Perché ritiene che i giovani debbano essere subito responsabilizzati. A cosa li sta responsabilizzando? Al militarismo cameratesco, alla violenza fisica e psicologica, a renderli amanti dello squadrismo di Top Gun? Al nonnismo, alle regole fasce e stronze?

– Comunque, io sono una donna senz’età. Con la fantasia vado dove voglio.

– Coi soldi no, però.

– Che vuoi dire?

– Quello che ho detto. Dai, su, vai a far le fotocopie. E, stasera, mi raccomando, guarda l’ultima puttanata della tua telenovela du’ caz’!

 

Ah, come no? Jane Fonda è sempre bellissima, eterna, intramontabile, e Sean Connery affascinante, carismatico, magnetico. Sì, all’ospizio.

 

di Stefano Falotico

Montemagno, il montepremi, mari e monti, Gianni Canova come Sean Connery e “il nome della rosa” di Brie Larson


28 Jan

Montemagno Giannicanova

Sì, da qualche anno a questa parte, veniamo invasi dai messaggi subliminali del nuovo guru nostrano, tale Montemagno, ciarlatano dispensatore di chiacchiere, inventore di aria fritta, i cui consigli “utili” stanno contribuendo a rovinare menti ancora acerbe e incerte, alle volte schizofreniche, consigli per i quali, lui, con scibile discutibile e osceno qualunquismo spacciato per cultura, con approssimativa chiarezza espositiva degna di un libro stampato per frustrati, ci ammorba, volendoci “irretire” al risveglio delle coscienze. Al che si rivolge ai disoccupati quarantenni e li sprona all’azione, facendo credere loro che niente è perduto, anzi, che dalle sconfitte patite si possono trovare risorse impensabili, e li invoglia all’autodeterminazione, in giochi verbali d’una retorica da lasciar basiti. Costui, un pelatino riciclatosi come “informatore digitale”, guadagna un sacco di soldoni grazie al suo canale YouTube e, non facendo un cazzo dalla mattina alla sera, se non allettandosi a fare il paroliere delle ovvietà, inganna tante persone “grilline” disperate, bisognose di un povero (mica tanto) Cristo come lui che le fuorvii ancora di più. Questo qui ha mai scritto un libro, che ne so, romantico, conosce l’ardore della poesia, si è mai immerso nel quotidiano e si è applicato nel sociale, misurandosi davvero con le contingenze reali, oppure, dall’alto della sua presunta “genialità”, si è immolato a “profondo” conoscitore del mondo, delle sue bugie e delle menzognere apparenze entro cui egli stesso si maschera, camuffandosi da “tutor?”.

Fessi coloro che davvero abboccano alle baggianate di questo spermatozoo partorito con troppi, appunto, “grillini” nella testa. Ah, sì, è un baggiano, cioè il classico grullo, lo scioccone da We are the World da cui oramai, che tristezza, pendono le labbra di tante persone senza speranza, irrimediabilmente perse nel solito “gastrico” vorrei ma non posso, però grazie a Montemagno potrò. Sì, certo, potranno essere ancora più indebitate e assistite dal mut(u)o soccorso degli assistenti sociali, e semmai li ricovereranno per manie di grandezza da mitomani delle scemenze.

Ah, povero mondo.

Al che, ecco che compare su Sky il critico-scrittore Gianni Canova, presenza oramai immancabile della Notte degli Oscar. Per pura curiosità, vado a controllare la sua anagrafe. E, ahimè, scopro che è nato nel 1954. Anzi, vi dirò di più. Non solo è dello stesso anno di John Travolta, ma è più vecchio di lui solo di due giorni. Canova è nato il 16 Febbraio, John il 18.

Ora, ammettiamolo. Travolta indossa il parrucchino e si tinge i capelli, ma diamine! Canova sembra suo nonno a confronto. Come fa Canova, stando alle sue rughe e alle macchie sulla pelle, alle sue occhiaie spaventose e alla postura delle sue movenze un po’ da rimbambito, ad avere 63 anni? Mistero della fede, e del troppo tempo da lui occupato a fare il topo da biblioteca, tanto da avvizzire, incanutirsi, oserei dire attemparsi prima, appunto, del tempo.

E mi sovviene che potrebbe interpretare Guglielmo da Baskerville in una nuova versione de Il nome della rosa. Sì, è la controfigura di Sean Connery. Non me ne volere male, Gianni, dico solo la “decadente” verità.

Ecco, sino a ora non l’avevo cagata molto ma ho visto sue recenti foto che, diciamo, me l’han fatta salire, “facendomelo” ascendere… eh sì, Brie Larson è proprio una bella fighina, e sarei molto “rosato-arrossante” in lei.

Insomma, diffidate dai santoni che vi promettono mari e monti, l’obiettivo primario nella vita rimane “quella”. Ieri, comunque, ho vinto una scommessa…

Eh sì, guarda come ti guarda, Brie. Bisogna aggiungere altro?

Questa è saggezza. Altro che i saggi di Montemagno, Brie va ben (m)assaggiata.

 

 

di Stefano Falotico

 

 

Brie+Larson+24th+Annual+Screen+Actors+Guild+6pOQGVV44N3l Brie+Larson+24th+Annual+Screen+Actors+Guild+8qKgK7dbjJ1l

È morto Hugh Hefner, Sean Connery gli è “vicino”, Alain Delon anche, e io sono il playboy delle brioche


28 Sep

0056121700286407

Ebbene, dopo una vita da puttanone e comunque “editore” molto “digitante” delle più plastificate del Pianeta “terragno”, è morto a novantuno anni, e molti più ani, Hugh Hefner, magnate e non magnaccia. Sì, era uomo “raffinato”, di gusto, citato anche dai più attenti sociologi, un uomo che non aveva bisogno dello psicologo perché, quando era giù di morale, qualcuna “glielo” alzava immoral-mente. Hefner se ne fotteva in gran quantità, arricchendosi sugli arrapati che compravano il suo “giornaletto”.

Non faceva porno ma erotismo, certamente… e tutti i commilitoni in guerra, dal Vietnam all’Iraq, addolcivano le loro ire nel “tirarlo” su quelle conigliette così stampate di masturbazioni allegre come un “grilletto” sparato a mo’ di (cer)bottana.

Eh sì, scompare un mito dello scorso secolo, colui che spogliò per primo la Monroe e aveva sempre caldi i “marroni”. Quasi tutte le più grandi zoccole contemporanee, in prima linea la bombastica Pamela Anderson, (di)venute “attrici” di “gioielli”, ah ah, da Hugh si son fatte sfondare per sfondare. Sì, Hefner avrebbe fatto invidia a Higuain, è stato lui il più grande “centravanti di sfondamento” delle palle. Ah ah.

Ma lasciamo stare i morti e anche il suo “maritozzo”, e preoccupiamoci invece della salute del Connery Sean. Fu 007 e adesso invece al bar non riesce neanche più a giocare a tressette. L’Alzheimer incombe mentre in Italia fa paura il morbillo. Connery claudica vistosamente “fragile”, sorreggendosi col carisma del “bastone” fra le sue gambe che fu. Lo sa Ursula Andress…

Anche Delon sta morendo. È stato operato al cuore e presto nell’aldilà raggiungerà la moglie, deceduta pochissimo tempo fa. Il divo francese è oramai andato. Sì, anche lui “ne” vide parecchie, e adesso è nel corazón scoraggiato. Più che un gattopardo, uno col cuor pieno di lardo. Sì, è colpa del colesterolo. E fu anche laido nonostante l’apparenza “impeccabile”.

Di “mio”, vado al bar quando la mattina, piacevole, mi rende “felice” come un “uccello” senza vincoli, che migra e i cornuti mira, mangiandosi tanti cornetti alla faccia della vostra “crème de la crème”.

Anch’io un giorno creperò, ma intanto mi ficco in bocca un’altra crêpe.

Sì, tutti quanti dobbiamo prima o poi morire. Tocca a tutti, “toccatevele” e, nel frattempo, inculatevi.

 

 

Sentite condoglianze da parte del vostro Falotico, uomo appunto non morto ma che mangia le more, anche la mortadella.

A proposito di vecchietti. Nonostante abbia replicato il suo replicante nel nuovo Blade Runner, pietra “tombale” della nuova fantafigata, anche Harrison Ford lo vedo presto alle “pompe” funebri. Ah ah.

Ah, bando alla tristezza. Vi lascio in modo cremoso, “affiggendo” in memoria dei posteri un’immagine mia “inequivocabile” in cui, di “buchi”, prendevo la vita molto più a culo.

E ricordate: sono bello, quindi pappo le (ciam)belle.
 
Miei papponi e (s)chiappe.

ciambella

 

Playboy+Hugh+Hefner+Host+Annual+Halloween+EVjAjDIEHwwl 44B93C3F00000578-4921600-image-m-53_1506433957984Build+Presents+Harrison+Ford+Discussing+Blade+G0L66czzdoal

Mezzanotte e va la ronda di Sean Connery alla Lino Banfi: “Sentimi Al Capone! Ti spezzo la noce del capocollo!”


28 Nov

Un tepore si discordò ma non vuole dimenticare le orrende, balzane pazzie d’una famiglia orripilante che, presto, sarà appesa parimenti omicida alle loro folli pretese che tutti pendan, dipendenti, dalle loro labbra

Fui molto scrupoloso d’avvertimenti, ma il figlio insisté e sarà punitivo della “blasfemia” più sua recidiva.
Quando l’invidia non vuole ammettere il suo reato, preferisce spesso nascondere il cadavere d’altri oltraggi, seppellendo la verità sotto nuove (ah, ma puzzano) coltri di bugie, perseverando di coito e sadisticamente “goder” del Mal inflitto.

Eppure, secondo ogni favola di Collodi che si rispetti, tal “emerito” doveva imparar prima la proverbiale lezione: errare è unamo, perseverare è diabolico, soprattutto se sbagli i conti (anche in tasca, visto che presto sborserà non pochi quattrini…) e ti “diverti” a raccontare di cotte e crude(ltà) dinanzi al Diavolo in persona. Pinocchio sfotte il tuo nasino, mio Lucignolo con le tue “cicaline”.

Pinocchio è uno di cui volesti, violento, indagarne l’arbitrio che si ribellò al tuo falso moralismo da “Padreterno” e già ti mise in guardia, recandosi sotto casa tua solo per chiedere legittimamente una tua dichiarazione di gravissima colpevolezza.

Ma l’angelo fu picchiato d’offese raccapriccianti, perfin il padre, difensore d’”ufficio” del figlioletto reo ma non confesso, intervenì a frenar la giustizia, rigirando il coltello nella piaga e “implacabilmente” raggirando pure la “legge”. Che burattinaio.
Perché esiste una logica inconfutabile fra chi nasconde la “refurtiva” nello scheletro degli armadietti.
Se l’agnello vessato e “sacrificato” tramutasse in lupo, è consigliabile non andar nella tana dei lupi che lo costrinsero, di ricatti, alla “ricotta” del loro “pelo”.

Sì, se azzardi di troppo coraggio, un branco ancor più affamato potrebbe assalirti con maggior veemenza, e arrivare anche a denunciarti, perché sei tu il “disturbato(re)”.

Così, dall’ignoranza della caccia alle streghe, da superstizioni che marchia(ro)n il prossimo dell’oscurantista superstizione secondo cui le persone libere sono tacciabili di “schizofrenia” per l’omertosa conservazione “a lunga scadenza” della scemenza crassona e pasciuta di massa, cademmo tutti in tribunale.

Per reazioni al vile “assaggio”, tali vassalli, coperti dal “potere” sociale che “privilegia” sempre le ragioni di chi è coperto dietro i “pezzi di carta” (ad “attestar” le loro testardissime testone molto ottuselle), rischiaron di sbattere il savio in “manicomio”, solo perché “senza prove” esigé che tal porci non sporcassero più, di lorde menzogne e calunnie, una giovane e ben più viva coscienza, ma si prostrassero (in)tagliati alle “atroci” gran “crostatine” dell’aver alzato la cresta.

Ma il matto vero proseguì nella sua ostinazione.

Il sano di mente fu (mal)trattato per appurare che non (si) fosse sbagliato.

Gli anni trascorsero, e il matto continuò a ridacchiar di gusto, fiero d’aver soddisfatto il delirio d’aver fatto “impazzire” una persona troppo grande rispetto alla sua carne da frivolo stupratore delle verginelle.

Sì, costui passò l’adolescenza da sanguisuga, profittandosi di tutti. Dinanzi ai suoi professori, egli stesso s’”ammaestrava” di “furba” scaltrezza per ottener il passaporto che gli avrebbe dato “diritto” alle passerine. Che “glielo” accordavano da stonato che sognava Seattle ed è ancor da paparino, che paperini.
Si sa, in questa società, con una buona “laureetta”, di “aureola santissima”, puoi facilmente guadagnare tutte le “bone”.

E poter “affliggere” quelli “cani”, “buoni come il pane”.

Ma, nel suo progetto criminoso, gli eran sfuggiti troppi particolari, elementi che non van mai trascurati se si vuol compiere l’assassinio perfetto.

Innanzitutto, “Una passeggiata perfetta”, chiara, lapalissiana, incontrovertibile opera “sleeper” a ficcargli un paletto nel suo “cuoricino”, pietrificato a vita nel leggersi così, come la “Gioconda”, ritratto del suo specchio vergognoso proprio “bellino”.

Varie cartelle cliniche a rinchiuder ora “lui” nella clinica.
Che cazzo urla?

Perché, prima che possa immaginarlo, sarà chiamato a deporre. Ah, ma non era così a(r)mato il nostro “fiore all’occhiello” di suoi “fori?”. Forza, ti danzo attorno.Ti piace il “lento?” O il ritmo martellante?

Eh sì, caro fornicatore, credo che diventerai “magrissimo” nel forno crematorio.

Con “mutata” stima, il “muto”.

Che, eternamente, t’ha inculato “al muro”, mio mulo.

Chiaroveggenza, per evitare la lobotomia scappai dal “cuculo” di McMurphy, divenni il Jack Nicholson di Qualcosa (non) è cambiato perché la mia misantropia verso i miei coetanei stolti fu fraintesa per “fobia sociale”, e m’ammalai, di meccanismi di difesa compensative delle ossessioni “disordinanti”compulsive, al che, propulsivo chiesi tre giorni per la verità, non riuscii a dimostrare che ero un genio “idiotizzato” da dei cretini ebetissimi e mantenni però solo la promessa. Cioè, uno ad uno, tutti me li son fottuti, tali deficienti

Psicopatici, pedofili, “troie idrofile”, cinofili del filetto “sanguinolentissimo”, truculenti, non sono “deboluccio” nel vostro buco da “bucati” e, di “stuzzichino”, plano non piano, miei “paninari” appianai i torti, torcendovi il braccio di stesso “torchio”. Tordi, tontarelli, ecco il toro che sgranocchia i vostri torroncini. Vi butto giù dalla torre.

Basta, critici pagati a caro prezzo per pezzi che spezzan solo la vita del “Vorrebbero ma non possono, essendo degli Opossum che impararon a papparedella un est “latino” e ora son nel mio West di Tarantino. Ecco la rivoltella, bang, a terra(gno)”.

Sì, Django è tornato. Piantagrane, bombardieri e proprietari di piantagioni, non provate a scagionarvi di “zucchero di canna(ti)”, ecco, queste son le mie canne, fucilate eastwoodiane sparate a raffica.
Chi è quella? Tua moglie? A me non pare tanto figa, quindi le sparo.
Sì, è una che sparla solo come una pettegola. A te, invece, leccaculo e “braccio destro”, sarò mancino dei vostri “manici”. “Ammanicati” al mio “maccherone”, guarda come fuma bollente, dicesi pistolone contro te, mio “pistola”. Volevi recintarmi, ecco il cinturone, miei cinghialoni, io vi prendo a cinghiate.
Voleste arrestarmi per rendermi accigliato, io vi taglio.

Evviva Jim Morrison, mia origine mentale, che va da una Donna, le strappa anche il neo sulla terza natica dello “sgambetto”, e “inciampa” molto “involontariamente” nel Joker più ridente, “lì”, addentando-sbranando, abbranchiando!
Tutto tutto inchiappettando!

Sì, sono la Spanish Caravan dei Doors su spagnola “vaccara”. Allattami con quel seno, guarda come si “insinua”.
No, non voglio “inseminarti” né seminar il panico.
Ma “scimmiottare” con te.
Dai, dai, più forte.

Vai di cavallina, che c’importa delle varichine?
Questo è il “lavaggio” a 90 gradi.

Sono l’Uomo che unisce le mie baby a La Bamba.

E ballo, miei abbindolati.

Io boccerò voi e ora voglio altre “boccione”. Te, invece, “filerai” alla bocciofila. Sei palloso.

Io sono come Valens, non Ri(t)chie ma v’invalido.

Datemi del poveretto, basta che il “mio” sia provetto senza pompette, miei spompati.

Io faccio benzina, mettendo fire springsteeniano.

Datemi Katherine Heigl, la bionda, e diverrà rossa, datemi una rossa e arrosseremo.
Datemi quello e vedrà i sorci verdi.

Ecco, cosa significa farsi il culo. “Farvelo”.

Babbeoni, ecco il “babbo”. Ecco il regalo di Natale.
Ecco la “festività”.

Salutatemi quella “gran” megera di vostra madre.
Pare che, per salvarvi dall’ergastolo, stia battendo.

Non vi piaceva “sbattere?”.
Siete stati accontentati perfino da chi ha partorito la vostra demenza. Che sciagurata. Per rimborsare, deve “incassarli”.
Il loro padre, d’altronde, è sempre stato un puttaniere “affezionatissimo”

Più che Pinocchio, con questi qua, a cui faceva “pena” il mio genio, son stato un pene negli occhialuti miopi.

Buona vita a tutti.
Speriamo che il loro avvocato sappia difenderli alla grande, eviteranno forse la sedia elettrica, ma sotto i ponti dovran ripararsi dai tuoni.

Sì, l’unico Amleto sono io, non il “dottore della minchia” Marco Belelli, più comunemente conosciuto come divino Otelma.

Fra chi lo prende in culo, essendo Marco un gay della specie più cialtrona, preferisco Otello.

Ho detto tutto.
Io “zizzanio” da Iago.
E, da figo, inzucchero.
Perché, senza pagliaio, l’ago è il vostro rogo!

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Di nuovo in gioco (2012)
    Profetizzai che sarebbe stato un mezzo film.

    Clint è immortale in Walt Kowalski.

    Questo è un film falso, come il buonismo.

  2. Io sono leggenda (2007)
    Leggenda di che?

    Tu sei un Will Smith a cui te lo farò nero. Alì sono io!

  3. The Untouchables – Gli intoccabili (1987)
    E ora m’incazzo come Kevin Costner.

    In questa storia, mi pare che si sia andato troppo oltre.

    Vero “caponi?”.

    E pagherete…

    Andremo a casa del criminale e sputerà anche l’anima del suo “mouse“.

    Visto, far le smorfiettine? Musino?

  4. A History of Violence (2005)
    Carina casa, “fratello”.
    L’hai comprata con altre violenze?

    Ti ricordi di me? O volevi ottenebrarmi da “dolcetto?”.

    Ti ricordi quand’eravamo piccoli?
    Te lo ricordi vero?

    Ecco, comincia a tremare.

Sono sempre un person-Ciak di “Film” anche alla Tv


03 Oct

 

Videodrome è mio fratello, entrambi gustiamo il fascino nostro olimpionico nell’onirico, aspettando il prossimo film di De Niro, immalinconendoci per un’opera “cupa” ed entusiasti se vediamo Kristen Stewart nuda on the road

Lei non mi sembra un tipo da Kerouac, mi par più che altro uno a cui non resta niente. L’arresteranno presto se continuerà su quella “scia” di cocainissima.

Eppure, il deficiente fu avvertito nelle sue “vertebre” che, senza una base solida di Cultura, Arte, Poesia e immaginazione, con quel cervellino poco funambolico ma “fantasioso” solo di “sesso” carnalmente repellentissimo, avrebbe smesso di ridere assai presto.
Anzi, se tanto subitaneo fu presuntuoso di suoi “atenei” piccanti e cutanei, altrettantissimo-“immantinente al demente” l’avrebbero subissato nel “bischero” dei “sugh(er)i” da somaro qual sempre non rinnegò di (non) essere.
Solo di “biscotti” costui “tocciava” e toccò gli altri per frenarli e poi desiderando che franassero.
Sì, urlava loro “Siete delle frane, che schiappone. Tutti inchiappetto, cari i miei tappetti, e vi sbatterò sul tappeto perché io vedo oltre e scavalco ogni tappa”.

Ecco, questa “brillante” mente ha fatto la fine dello “scemo” del “Paolo Villaggio” più tragicomicamente patetico.

E dire che mi precautelai di educarlo, d’ indurlo a rispettare le volontà (lui che s'”induriva”…) e le scelte di vita del prossimo, e gli “porsi” anche la guancia perché mi “schiaffeggiasse” con quel “Ti do un pugno per svegliarti”, tanto di “te(tte)” suonato.

Davvero un “bel pis(ch)ello”, che prendeva in giro pure sua madre (quanto ha “penato” quella donna, ma ne ha ricavato un vuoto maialetto proprio “e-retto”, l’orgoglio d’ogni “maschio” cresciuto a “salsicciotto”…).

E quanto, da “eroe” della “patta”, volle “errare” gli altri, tacciandoli d’esser delle mezze tacche perché senza quei “tacchi” delle sue sgualdrine da “mo(i)na”.

“Campione imbattibile” che ne aveva “uno” per chiunque, e trascorreva le giornate nell'”orgasmizzarsi” su come portarsi a letto la cretina più “fottibile”.

Ma col Signor Falotico cascò davvero male.
E il suo “casco”, da “grilletto” in macchinina e “accendino” in “motorino”, fu “picchiato” in modo “intoccabile”, con sempre maggiore forza e intraprendenza a spaccare in due (la sua testa, in particolar “modo”) questo impostore, affinché confessi il suo (rag)giro e la “normalità” della sua “frittata”.

Consigliamo a tale “egregio” di recarsi in libreria, di presenziare alla mia conferenza stampa, e di risparmiarsi altre “interviste” impertinenti nel tentativo, invero, assai disdicevole di non esser preso un’altra volta per il “cravattino” del suo pipino e “farsela sotto”. Sporcando un altro po’ il “cammino” di chi voleva “pestare a sangue”.

Tutto lo stronzo “suo” è ora a galla, e “tal” nostro galletto, ben che gli vada, potrà ottenere un cucinotto ove, di spezie, “spezzerà” solo le ali bruciate della sua quaglia che non quagliò nulla.

Oggi, pensavo infatti, libero da impegni e soprattutto da questo stupido, di leggere tali riviste mie amate e poi di dedicarmi alla mia prossima opera letteraria.

D'”amabile” sincerità, uno Sean Connery che volevi “spiare” e, invece, ora ti vergogni a guardarti allo specchio, “amico”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Lo chiamavano Trinità… (1970)
  2. 007 Skyfall (2012)
  3. Mai dire mai (1983)
  4. On the Road (2011)


Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)