Mentre fervono i preparativi per il Festival di Roma, mentre trepidantemente attendo la conferma dalla Festa del Cinema per ottenere l’accredito, da me sudato grazie alle mie sempre più frequenti, puntuali e competentissime collaborazioni giornalistiche, sul web impazzano i titoli a mo’ di specchietto per le allodole.
Vi “allego” qui il video del canale YouTube L’Impero del Cinema. Sintetico, molto conciso nella sua brevità estremamente esaustiva in merito all’argomento. Oserei dire scottante, di pura attualità più delle sempre superbe gambe della telegiornalista più bella d’Italia, ovvero Tiziana Panella.
Donna dalla voce forse un po’ sgraziata, donna arrogante, faziosa e sin troppo elegante da risultare a tratti disturbante, ma eroticamente inarrivabile, sensualmente super affascinante e piccante, una donna perturbante, assai conturbante per cui mi taglierei un braccio seduta stante pur di baciarla potentemente quando la luna vien celata dalle nubi addensatesi nel vostro cervello non tanto brillante che, da tempo oramai immemorabile, ha smarrito la beltà calorosa dei piaceri più autentici e gustosamente smaniosi, cremosi e avvolgenti. O, dietro le avvolgibili, ficcanti. Permeanti.
Quei piaceri d’una volta, genuini come le gambe sfrontatamente sincere di Tiziana. Dio mio…
Questa cattiva tendenza di scrivere il titolo sensazionalistico per avere più visualizzazioni, eh già, impera da parecchio tempo.
Io stesso vi cascai e, a volte, per esigenze redazionali fui indotto a scrivere il titolo “acchiappante”.
Per esempio, il 90% dei titoli di libero.it sono esagerati, distorsivi, semi-bufale tremende.
Del tipo:
Scandalosa Susanna Messaggio! A 55 anni esibisce a Formentera un fisico da pin–up e i maschi non vanno in down!
Al che, ovviamene incuriosito, non v’è niente di male nel voler ammirare subito il fisico mozzafiato d’una bella donna, non è voyeurismo malsano, neppure perversione da guardone masturbatore o da volpone coglione, apri il link e vedi soltanto la bellissima Susanna, figa immensa, sì, indubbiamente sexy, ma assieme ai figli e al marito mentre allegramente tutti assieme, in riva al mare, con paletta e secchiello son intenti ad allestire con scrupolo maniacale un castello di sabbia rigido e perfettamente allineato ai canoni geometrici della perfezione edile più esteticamente rinascimentale.
Sì, i mariti e i figli sono impegnati ad allestire il castello. Io, con la sabbia, dopo averla svestita anche dei due pezzi, sarei con lei follemente umido di calore bruciante come i raggi del sole alto a mezzogiorno su una spiaggia illuminata dal cocente ardore del mio maschio oramai senza più alcun pudore.
Ecco, questa società è un castello di sabbia. Sta crollando. Alla prima folata d’un leggero venticello, andrà a pezzi.
Già adesso, infatti, la gente sta impazzendo. Nuovi Joker spopolano per le strade e se la tirano pure da altolocati latin lover, credendosi Marlon Brando di Un tram che si chiama desiderio oppure Richard Gere dei tempi d’oro. Stanno freschi, anzi, li vedremo presto al fresco. Anche se, lo so, rimarranno impuniti e dietro le frasche combineranno irredenti altre porcate ardenti o “al dente”.
Prendiamo quello lì, sì, quel burino che fa tanto lo stronzino a briglia sciolta. Non paga le tasse, non sa chi sia Torquato Tasso ed è un tappo, non partecipa alle riunioni di condominio, non versa un solo Euro per la bolletta del gas ma, ogni sera, chiama la macchina blu per farsi portare a spasso per le zone più infime e losche di Bologna ove, con estrema probabilità, gestisce un sordido traffico di donne di malaffare. Donne bollite da cui riceve mensilmente il rendiconto delle loro “bollette”. Ah ah.
Eppure lui spavaldamente cammina con aria da ganzo, è un fraudolento, non fa un cazzo ma gode di brutto come un matto, fischiettando pure un motivetto musicale allegro-andante.
Non avrai altro dio all’infuori di me…
Ecco che diventa, per Rolling Stone Italia, così.
Insomma, ragazzi o pazzi, sceme o idioti, non date più retta ai bulli e a Bull Harley.
Vi diranno faccia di porco per demoralizzarvi, intristirvi, immalinconirvi e in viso scoreggiarvi.
Perché, in cuor loro, hanno paura di perdere.
Infatti hanno perso e hanno rimediato una figura di merda/e.
Morale, forse immorale, ma comunque fa davvero male.
È un mondo di animali assai amorali, ognuno fa quel che cazzo che gli pare.
Non fatevi dunque più fregare e sfregiare.
Incominciate a dare meno e più a darne.
Siete senza danari?
Ma sì, che vi frega?
Non è da un dio De Niro, no, dal dio denaro o da Murray Franklin che possiamo farci prendere per il culo.
Molte persone sono ciniche e sentimentalmente avare.
Vogliono che tu vada solo ad arare. Che ti spacchi il culo a lavorare.
Sennò, ti mandano a cagare.
Ebbene, da me, pusillanimi e cretini ottusi, avrete d’ora in poi non braccia rubate all’agricoltura ma un po’ di cultura e un braccino spezzato se nuovamente arderete ad ardermi nell’animo.
In fede,
Falco?
No, il Falò.
P.S.: se non ti sta bene, chiama la neuro. Non per me, però.