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La nuova legge sul copyright, che vi piaccia o no, è giusta


27 Mar

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A proposito, spesso è scritto che vi piaccia o meno. La forma italianamente corretta è che vi piaccia o no ma è alquanto usuale il modo di dire, accettato, che vi piaccia o meno.

Detto questo, che vi piaccia o non vi piaccia, sebbene abbia sollevato proteste infervorate da parte di tantissime persone che, d’ora in poi, perlomeno a brevissimo, ovvero quando sarà applicata, vedranno censurati molti loro video, ad esempio, su YouTube, nessuno è al di sopra della legge!

Video nei quali, in maniera impropria e senz’autorizzazione, avevano caricato materiale protetto, appunto, dai diritti d’autore. Rubacchiando. Siete dei rapinatori, ah ah!

Parlo di YouTube perché sarà la piattaforma, sinceramente, più presa di mira in cui, a differenza di Wikipedia che, pur solidarizzando con gli youtubers stessi, non verrà intaccata da questo provvedimento se non in minima parte irrisoria, in questi anni chiunque ha riversato filmati, estratti, citazioni e quant’altro in modo spesso, onestamente, illegale.

Piratando appunto il copyright e aggirando le limitazioni che, invero, già, erano presenti su YouTube, inserendo, che ne so, soltanto clip di pochi secondi di un film per non farsi “beccare”.

A me, nel mio piccolo canale di nicchia, è successo qualche volta di assistere alla rimozione di alcuni video.

L’ultima volta è successa quando ho fatto allusioni piuttosto pesanti su Harvey Weinstein. Andando oltre il lecito. E, a prescindere dalla libertà d’espressione, debbo ammettere che avevo un po’ esagerato e quel mio video poteva urtare la sensibilità di molte persone.

Un’altra volta, invece, caricai l’intera colonna sonora di Superman, firmata da John Williams. Dopo neanche dieci minuti dalla pubblicazione del video, il rilevamento algoritmico di YouTube non mi cancellò il video e la galleria d’immagini che avevo usato, bensì mi rimosse semplicemente la musica.

A quel punto, quel mio video non aveva senso. E lo tolsi io stesso.

Un’altra volta inserii maniera birbante la famosa scena scabrosa di Ken Park in cui James Bullard, be’, sapete cosa fa a Maeve Quinlan.

Poi, un altro paio di volte mi rimossero un video che mostrava il magnifico fondoschiena di Polly Walker e un altro, più “normale”, in cui avevo inserito venti secondi di un film. Non mi ricordo di che film si trattasse ma era un chiaro spoiler.

 

Ecco, onestamente, tutte limitazioni giuste. Perché YouTube è disponibile a tutti e dunque ritengo corretto essere stato sabotato quando sul sesso mi son spinto oltre il comune pudore oppure ho, appunto, caricato materiale che uno, sì, può certamente vedere ma dopo essersi opportunamente comprato il dvd.

Altrimenti, le case di produzione non guadagnano nulla se noi tutti caricassimo liberamente interi film.

Detto ciò, non entrerei nel panico, amici youtubers.

Ieri sera, ad esempio, il mitico Federico Frusciante s’appellato ai suoi ammiratori, chiedendo delucidazioni in merito. Preoccupato che possano eliminargli tantissimi video, obbligandolo dunque quanto prima a un corposo backup.

Rassicuriamo Frusciante. Ha poco da allarmarsi. Nei suoi video non inserisce spezzoni di film e, ultimamente, neanche locandine. Credo che non sarà minata assolutamente la sua parlantina, eh eh, e la sua toscana prosa espositiva molto ruspante. E, purché non offenda e dia della meretrice a un’attrice pubblicamente, nessuno potrà fargli rimostranze. Anche perché, ripeto, questo non andava fatto neanche prima.

Forse, cancelleranno molti miei video nei quali ho messo filmati che a qualche distributore cinematografico potrebbero far girare quelli.

Ma ci sta. Non me ne dolgo.

È giusto, ribadisco.

Prendiamo ad esempio la copertina del mio ultimo libro, Il diavolo è un giocattolaio.

La bellissima donna che mostra la sua splendida bellezza nella mia cover è una donna a cui ho fatto firmare una sacrosanta liberatoria. Ove è espressamente scritto che lei mi concede la sua immagine, dietro concordati termini personalmente pattuiti e retribuiti, al fine che possa utilizzare la stessa soltanto per pubblicizzare il mio libro. E, se dovesse veder postata questa sua immagine dal sottoscritto altrove, a scopo di lucro, lei potrebbe denunciarmi.

Funziona così.

Sì, la legge sul copyright è giusta. Lo so, può far arrabbiare.

Ma provate a immaginare questo. Parlo anche per me. Che succederebbe se vedessi, un giorno, di punto in bianco, qualcuno che ha preso un mio libro, bello o brutto che sia, e ne ha ricavato un film orribile che ha distorto tutta la mia poetica e costui si fosse arricchito, senza darmi una lira, come si diceva un tempo, sfruttando la mia roba per farsi la villa al mare?

Invero, lo ridico per l’ennesima volta, questo ciò accadeva.

Quindi, youtubers, calmatevi. Non succederà granché.

Potete parlare di quello che volete, dove e come volete nei limiti dell’educazione.

Ed è sempre stato così.

Perciò, cos’è tutta quest’agitazione?

 

 

E ricordate: vi è solo un uomo che può gigioneggiare senza che gli sceriffi possano dire qualcosa. Si scherza, eh.

 


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È dura #joker #joaquinphoenix #vita

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      di Stefano Falotico

I “critici” della mutua che non sopporto, e “ammutolisco”


06 Oct

 

Sette siti o nomi “rinomati” di gente che, col Cinema, ha a che vedere quanto le cozze di prima colazione.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Gli spietati (1992)
    www.spietati.it, campionario di “campioni purosangue”.
    No, qualcuno “spara” bene. Ma i conti non tornano. Sicuramente è da “ammazzare” chi ha scelto il “Dominio” (dominate chi?) di tale blog.
    Già, tutti in redazione odiano Clint Eastwood.
    E il nostro pistolero sarebbe tornato a rompere le loro “uova nel paniere”, chiedendo spiegazioni del “doppio senso umoristico” di fondo.

    – Il mio mulo non solo vuole, pretende le vostre scuse, altrimenti vi stendo!

  2. Sfida senza regole (2008)
    Ah, questo Mereghetti non lo sopportiamo, vero caro amico di bevute?
    E vende pure parecchio. Si bevono tutto.
    Si bevesse questo, allora: molta gente rispetta la pistola, tutti rispettano il distintivo, “caro” Paolo.
    Lei è arrestato per aver turlupinato le menti critiche di molti giovani che pendono ingenui dalle sue recensioni da lebbroso.
  3. Je m’appelle Morando – Alfabeto Morandini (2010)
    Pure un film su uno che parla di film.
    Questa è bella, me la segno per non acquistarlo.

    Prima era un decano solitario, “Il Morandini”, adesso si fa aiutare da Laura e Luisa.
    Sì, ho cambiato idea, lo comprerò solo per leggere le “stellette” di queste femmine “accoppiate”.
    Studiandole da vicino, di “stile”, penso che me “lo” acchiapperanno.
    Oh, so’ fighe? Qualcuno le ha viste? Come? Du’ cessi?
    E allora tirate lo sciacquon’ di tale carta igienica.

  4. Farinelli – Voce regina (1994)
    No, per l’esattezza “Il Farinotti”. Ma siam “lì”. Uno senza palle che copia e incolla i “cazzi” degli altri.
  5. L’enciclopedia della nonna in 13 volumi – Vol. I – Automobile. Pallone. Treno (1963)
    “IMDb”, l’archivio più informato e informatizzato, ove potrete trovare, attendibilissimo, semmai un 8 (di media “alla buona”) per un film di Calogero Scoglioso e un 3 a Carmelo Bene.
  6. Pomodori verdi fritti alla fermata del treno (1991)
    Il pomodoro verde è un Rotten Tomatoes di cui non mi fido. Perché, a “sentenziarlo”, è stato un americanone tutto “croccantone” che, tra una frase e l’altra del suo “articolo”, ha spalmato la “salsa” per la moglie bulimica. Che famiglia schifosa, da “dissanguare”.
  7. Total Recall – Atto di forza (2012)
    Ricordi Nanni Moretti quando stroncasti Henry?
    Ecco, che cosa avrebbe fatto Henry a uno come te?
    Bravo Nanni, bravo il “nano”. Riconosci l’errore, altrimenti questo ti spacca lo schermo sul cranio. Duro e “testardo”.

    – Borioso, che ne puoi sapere di Michael Mann?
    – Pacino è sempre più basso.
    – E tu sarai presto senz’uccello!

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