Adesso abbiamo pure l’opinione del video-recensore Roberto Leoni.
Venerabile uomo venerando che ci rivela addirittura che Joker altri non è/sarebbe che Ruggero Leoncavallo.
E se fosse invece Ruggero Deodato, il regista di Cannibal Holocaust?
In verità, a ben pensarci, potrebbe pure essere Enrico Ruggeri, cantante-presentatore dalla voce cavernosa come quella di Phoenix, vincitore del Festival di Sanremo con Mistero. Poiché ove v’è mistero la vita acquisisce fascino notturno.
Ma per piacere!
Per anni gente imbecille pensò che io fossi una creatura della notte poiché amo Warriors di Walter Hill e After Hours di Scorsese. Ma robe da matti.
Se è per questo, amo anche tutte le lucciole belle di giorno. Ovvero le pornoattrici statunitensi più sulla bocca di tutti, tranne sulla mia. Ah ah.
Sì, sono un conoscitore non plus ultra delle maggiori attrici a luci rosse. La mia passione per loro iniziò verso il 2003. Divenni subito ammiratore delle sorelle Ashley e Angel Long. Bionde dalle gambe lunghe.
Un mio compagno delle scuole medie si chiamava Angelo Longo. Ora, forse Angelo, no, ma era precoce. Aveva già la vista lunga.
Adesso, la mia bitch preferita è Karla Kush.
Sì, ho cinquemila dvd dei film di Sokurov, Takeshi Kitano e Lav Diaz ma sono anche Jim Carrey di The Mask. Uno che, davanti alle gambe di Cameron Diaz, fa le prove generali per L’Enigmista.
Dinanzi invece al seno di Krista Allen di Bugiardo bugiardo… non tanto. E divento Yes Man.
Qualche mese fa, però, successe un avvenimento assai allarmante. La situazione non fu da invertito ma sessualmente s’invertì.
Con l’ex figlia d’una mia condomina, la quale andò a vivere da anni col suo compagno lontano dal mio pazzo, no palazzo ove, per l’appunto, abita ancora sua madre, presi l’ascensore.
– Come va, Stefano?
– Solita vita di merda.
– E come mai?
– Sono perennemente al verde.
– Non ci sono problemi. Spingo subito ALT. Sarai anche povero e in bolletta rossa ma puoi avere tutto dalla vita. Partiamo con me. Avanti. Possiedimi!
Le urlai: – Non facciamo porcate! Qualcuno chiami l’ambulanza.
Ecco, questa mia ex condomina è una figona incredibile. Secondo voi io non sono pazzo?
Secondo lei, sono bono e basta. Va matta per me.
Non capisco allora perché mi voglia dare quella ma, essendo lei ben sistemata sotto ogni punto di vista, non voglia darmi da lavorare.
Questa si chiama disparità sociale. Sfruttamento! E io non mi prostituisco a un cazzo di niente. Ah ah.
JOKER è stato paragonato a Taxi Driver e Re per una notte. A Cape Fear, no? Di mio, sono Dante Alighieri reincarnato, sebbene in viso scarno
Sì, il mondo è un tragico Inferno. Soltanto le timorate di dio e chi, come cantava Vasco Rossi, spera ingenuamente che comportandosi rettamente sarà amato, rispettato e stimato, semmai ascendendo pure in Paradiso alla fine della sua dolorosissima Via Crucis, è un povero idiota.
Un illuso. Un tonto.
Il mondo è sempre stato una fiera delle atrocità. Un posto abitato da persone adatte, tutt’al più, alla teoria di Charles Darwin secondo cui resiste chi è più forte, tramandando i propri geni alle generazioni a venire.
Sì, peccato che più forti spesso significhi solamente più stronzi e ignoranti. Quindi, saranno ereditati i geni di gente non tanto geniale, bensì più animale.
Vi faccio un esempio. Questa si chiama inconfutabile verità.
Un vecchio detto recitava così:
conoscete una donna giovane che non andrebbe con quel matusalemme di Gianni Agnelli?
No, non esistette nessuna che, neppure di scarse tette, pur di andare a letto con uno che poteva comprarle una casa col tetto e non la Fiat ma la Ferrari, gli avrebbe detto no. Anche se mal sopportava la sua r moscia. Solo la r era moscia, però, ah ah.
Conoscete invece un ragazzo giovane, semmai pure sfigato come Arthur Fleck, che sarebbe andato con Rita Levi Montalcini?
Eh già.
Il mondo vive di morali create dal potere. E di deboli mortali generati dalla fame di carne. Sì, senza soldi non mangi. Se hai invece tanti soldi, hai sempre più fame anche sessuale.
Vi faccio un altro esempio calzante. Non oserei dire incazzato, bensì adotterei l’espressione più pertinente di sacrosanto, invero strafottente eppur irriverente giustamente.
Bene. Se un ragazzo squattrinato va da una donna e le dice pubblicamente che vorrebbe ingropparsela, si becca una sberla oppure addirittura una denuncia.
E viene apertamente deriso, sbeffeggiato, umiliato a sangue, condannato pure alla pena capitale. Pene!, urla il popolo inferocito. Infoiato nel dissanguarlo.
Nel pietrificarlo nel senso dello scagliargli appuntite, contundenti pietre durissime. Lo stesso popolino che crede di capire Lynch ma io credo che sia demente, no, di mente poco lince, insomma, gente lentissima che io, essendo elevato, (im)moralmente lincio.
Un tempo mio padre ebbe una Lancia Delta. Adesso ha una Musa.
Io guido la Punto ma ho puntualmente un imbronciato muso.
Sì, non me ne va bene una.
È vero. Una vuole uscire con me ma io voglio uscire solo con la mia macchina. Ah ah.
La mia ex condomina volle che usassi il Condom ma io la mandai a fare in culo.
Sì, incrociai anche donne che vollero uscire con uno con una Uno? No, con la Mercedes solo per farsi il viaggio con un burino.
Sì, il viaggio col ras del quartiere. Un po’ come fa Bruce Dern nel finale di Nebraska. Ah ah.
Credo, in totale sincerità, che mio nonno fosse un genio.
Oramai era distrutto in ospedale. Le metastasi del Cancro l’avevano massacrato. Ed era dunque in fin di vita.
Il suo compagno di stanza, poco prima che mio nonno morisse, gli domandò:
– Ma lei che lavoro faceva?
– Fui il più grande commerciante d’olio della Basilicata.
Mio nonno aveva solo una piccola campagna con pochi alberi di ulivo ma in fatto di palle, le olive, avrebbe fatto invidia a Popeye. Mia nonna però non era magra come Olivia. Divorava tutti i polli arrosto che mio nonno sgozzava affinché lei glieli cucinasse. Finito che avevano di mangiare assieme, mio nonno tornava a dar il cibo ai maiali mentre mia nonna perdeva tempo, nel cortile, a parlare con le galline. Donne che discutevano da mattina a sera delle brasiliane telenovele pure argentine.
Sì, quando sai che stai morendo, che ti frega se le spari grosse?
Sì, mio nonno morì ma il suo compagno di stanza, se costui è ancora in vita, credette e tuttora crede di aver assistito dal vivo alla morte del più grande commerciante d’olio della Lucania.
Mio nonno era un Joker mai visto.
Ma anche io non scherzo. Più che Joker, sono come Rambo.
I bambagioni credono d’avermi trucidato, seppellendomi vivo. Mi considerano un ratto del serraglio e cantano, come si suol dire, vittoria quando ancora il gatto non ce l’hanno nel sacco.
Poi, esco dal tunnel ancora intonso e più forte di prima. Al che, loro si sparano in testa.
Ecco, mi contatta una tizia alla Carey Mulligan di Drive.
Dice che dei balordi le stanno facendo stalking e hanno preso di mira pure suo marito. Che è mio amico. Definendolo un fallito. Anzi, l’hanno perfino, per filo e per segno, pestato a sangue. Già, per molto tempo pensai di essere Al Pacino de Lo spaventapasseri. Invece sono Gene Hackman. Non quello de La conversazione ma, appunto, di Scarecrow. Mentre tanti ritardati ipocriti assomigliano ad Al Pacino di Heat. Quando finalmente esclama: cosa guardavano? NOI. Ci hanno scoperti.
Piaciuta la (s)mascherata? Con estremo cordoglio, posso asserire in totale schiettezza, in disarmante franchezza, che sono un diverso. Un diverso però più dotato di un uomo cosiddetto normale. Ora, se nella vita incontri un diversamente abile, cioè un demente, hai gioco facile. Essendo scemo, puoi prenderlo per il culo a raffica. Più lui s’arrabbia e si ribella, più peggiora la sua situazione. E rimane a vita in un centro di salute mentale, strillando da mattina a sera.
Disperatamente commovente, anche se patetico.
Se invece incroci me, avviene qualcosa di devastante.
Tornando a Sylvester Stallone. Avete presente quando, ne La vendetta di Carter, Mickey Rourke gli spacca la faccia? Ecco, Mickey continua a ridere e ballare, sicurissimo d’aver macellato Sly.
Ora, in questo tipo di società, la parola genio deve far rima con soldi e sesso.
Conoscete Nikola Tesla? Eh già. Inventò una lavatrice rivoluzionaria. Quindi, aveva la villa a Beverly Hills? No, non aveva neanche i soldi per comprare la sua stessa invenzione.
Sono calate colate le tenebre e ora Joker fa davvero molta, molta paura. Solo ai pagliacci come voi. E come me.
Siamo tutti clown.
Di mio, vado ora a indossare il pigiama.