Fa ridere, no?
Questa frase oserei dire tremenda più di Vipera di Sergio Citti (da non confondere con Franco e ora state zitti) è una massima incisa in una piastrella nella casa sgarrupata di mia nonna paterna. Un fatiscente tugurio anticamente affascinante. Puro modello pregiato di antiquariato raffinato. Sì, certo…
Gli altri miei nonni, compreso suo marito, sono tutti purtroppo morti.
Un aforisma degno del carattere irascibile di mia nonna. Donna che ama tuttora le telenovele argentine e conosce tutti gli attori ispanico-brasiliani a memoria. Mia nonna non ha mai imparato nessun ballo latino-americano ma va matta pure per Ballando con le stelle. Ho detto tutto…
A proposito, campa ancora Grecia Colmenares?
Mah, io son sempre stato invece un tipo da C’era una volta in Messico. Come Sly Stallone di Cobra, vado da una donna come Brigitte Nielsen e, con sguardo provocante al massimo, le dico di stare attenta perché quelle patate affogano nella salsa…
Vero?
A mia nonna piaceva Julio Iglesias e voleva essere da lui messa incinta. Invece a me è sempre piaciuta Hero del figlio.
Un videoclip capolavoro ove anche un eterosessuale convinto non sa se innamorarsi, appunto, di Enrique, di Jennifer Love Hewitt oppure del solito strepitoso gigione Mickey Rourke.
Chiariamoci, Mickey Rourke ha carisma da vendere. Guardatelo in questo video. Questo tamarro da Man on Fire di Tony Scott, da Domino che la scena domina, fingendo di saper suonare il pianoforte, scioglierebbe Salma Hayek di Dal tramonto all’alba senza aver bisogno di tatuarsi come quel fake di George Clooney.
Lo sapete, no, che la prima scelta di Tarantino per il suo Stuntman Mike di Death Proof fu Mickey?
Mickey rifiutò la parte, andata come sappiamo a Kurt Russell, perché il ruolo del maschilista puttaniere disse che gli stava stretto.
Ah ah, questa è bellissima!
Ma chi vuole prendere in giro? Mickey non sa niente di Musica. L’unico pianoforte che conosce è il ritmo basculante che offriva alla sua ex, Carré Otis. Un allegro vivo da Vivaldi con tutte le sinfonie di orgasmiche corde vocali e letti strapazzati più di una chitarrina di Jimi Hendrix.
Erano amori fra loro da Orchidea selvaggia, schifezze da filmacci quasi pornografici come tutta la produzione, artisticamente censurabile, di Zalman King.
Ma che fascino, però, il Mickey.
Non dimenticherò mai la sua smorfia di delusione nella notte degli Oscar quando perse la statuetta. A mio avviso sottrattagli ingiustamente dal manieristico Sean Penn di Milk.
Sì, uno scandalo di proporzioni ciclopiche. Mickey, in questo caso, pregustò davvero la vittoria tanto agognata. Vinse da poco il Golden Globe, battendo proprio Penn. E, sebbene gli allibratori azzeccarono la previsione, avendo alla vigilia posizionato proprio Penn come pretendente numero uno per intascare lo zio, Mickey, diciamocela, ci fece un pensierino.
De Niro presentò Penn. E Mickey pensò: questo De Niro mi ruberà l’anima un’altra volta come il suo Louise Cyphre di Angel Heart.
Per un attimo infinitesimale, può darsi pure che gli barcamenò questa folle, irrealizzabile idea: no, Bob, farai la fine di Louis Gara di Jackie Brown, povero coglione. Penn è anche amico mio.
Purtroppo per lui, da grande attore qual è, dissimulò la tragedia di questa sconfitta epica, sorridendo come dire… tanto me ne fotto.
In cuor suo, in quel momento si sentì come il personaggio del suo cammeo ne La promessa.
Detto ciò, mie vipere, la vita è come Street Fighter, un videogame arcade.
Pensa te. Credi di essere un tipo da Roxette, un mezzo effeminato e invece scopri di essere uno che deve solo ascoltare il suo combattivo cuore da Lionheart, sì, Listen To Your Heart.
Chi ha visto l’episodio numero uno di Black Mirror 5 sa a cosa io stia alludendo.
Con questo che voglio dire? Che vorrei segretamente fare sesso spinto col mio migliore amico?
No, gli do un pugno se farà ancora lo stronzo e vorrà fottermi.
In realtà è il mio più grande fan.
Parimenti a Citti (Franco o Sergio) al Maurizio Costanzo Show – Uno contro tutti, sa benissimo chi sono.
E pensa: ti stanno prendendo tutti per il culo platealmente ma io credo in te visceralmente. Perché come Pasolini e come Carmelo Bene sei un genio.
Man on Fire. Come in Vipera, c’è Giancarlo Giannini.
Vi ricordate cosa gli dice Christopher Walken?
Dunque, all’ennesimo colpo basso vigliacco, poveri codardi, sappiate che non saprete a che ora, a che minuto, a che secondo arriveranno i miei colpi.
C’è una sottile differenza fra me e voi. Io, dopo tutte le batoste prese, mi rialzo sempre.
di Stefano Falotico