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Cristina Quaranta e Laura Freddi mi salutano in diretta su Instagram, non sto nella pelle, mi hanno spedito la giacca di Drive: sarà un’estate di vero piumino


24 Jul

Altro che la piuma di Forrest Gump!

cristina quaranta

Sì, già sapete bene che nutro una passione viscerale per Cristina. Appena la vedo, vengo colto da convulsioni. Mi sviscero! E mi occorre del ghiaccio per placare i miei bollori. Comunque irreprimibili.

Così, parimenti a Bob De Niro di Toro scatenato dinanzi a Cathy Moriarty, devo alzare la temperatura del condizionatore. Prendere semmai una boccata d’aria. Spingere sul tasto del ventilatore…

Con Cristina farei l’amore a tutte le ore. Non so cos’abbia questa donna per devastarmi in questo modo.

Forse è un po’ burina, talvolta volgare e maleducata, sembra a prima vista perfino una popolana.

Ma mi trasmette qualcosa d’incommensurabilmente irresistibile.

Le sto dichiarando il mio amore infuocato in commenti indiscriminatamente inequivocabili. Affinché lei, anche da dietro un cellulare o dal pc, possa toccare con mano l’intangibile eppur mia (in)visibile voglia smisurata.

Scusate, mi sto scaldando, datemi un calmante, reprimete quanto prima questo mio slancio eroticamente ardimentoso, libidinoso e sessualmente focoso. Chiamate Kurt Russell di Fuoco assassino. Deve spegnere il piromane di me stesso, bruciato vivo da Cristina.

Sì, me ne innamorai accaloratamente tantissimi anni fa. Da qualche mese l’ho rivista su Instagram. E sto patendo pene dell’inferno, il classico backdraft, la cosiddetta fiammata di ritorno.

Donald Sutherland del succitato film di Ron Howard stenta a credere a questa mia rinascita da Cocoon poiché mi odia a morte e vuole far credere a tutti che io sia solo una Beautiful Mind smarritasi nelle sue fantasie spaziali da Apollo 13. Sì, secondo questo stronzo mai visto, non atterrerò mai su Cristina, girovagando sempiternamente nelle nebulose dei miei disagi da uomo Ombra…

Invece, quando decido di lanciarmi con piglio e grinta inarrestabile, sono incendiario. Romantico più del primo viaggio sulla Luna di Armstrong.

Pochi min. fa ho scritto questo a Cristina:

Cri, ti amo.

Sono il tuo più grande fan da una vita. Sin da quando, durante i primi miei scalpitii adolescenziali, ti vidi ballare a Non è la Rai. Devo confidarti che, stordito, accalorato dinanzi alla venustà tua inaudita, mi eccitavi a morte, a sangue. Essendo tu l’incarnazione sanguigna della donna fattasi carne e aroma che, stagionando, come il migliore vino acquista pregiata consistenza, solare corposità da gustare, inalare, assaggiare, leccare.

Sì, ho molta gente che vorrebbe sbattermi dentro…

Ah, è quello che sogno con Cristina. Se mi date una spinta, fate pure.

Ficcatemi con forza, datemene altre… Ah ah. Sì, molti bastardi mi considerano Claudio Bigagli del film Il guerriero Camillo. In questo film v’è anche Marco Messeri, famoso pazzo di Ricomincio da tre nella parte del maresciallo… ah, siete voi, Marco? Scusate, se il principe Carlo ha la sua Camilla anche all’ora del tè, perché volete dare allora a me la camomilla e coglionarmi, urlandomi in faccia tiè!?

Chi sono io per fare il gallo con donne che manco conosco? Sono forse Donald Trump?

No, ma sia io che Donald abitiamo nella White House… come no? Via della Ca’ Bianca.

 

di Stefano Falotico

 

giacca drive

Il trailer di Le Mans ’66 di Mangold mi ha ricordato di essere un futurista amante di Michael Mann


03 Jun

alì smith mann

alifaloticoInnanzitutto, prendiamola molto larga di curve pericolose.

Stamattina, son stato contattato da una ragazza su Facebook. Di nome Veronica.

Al che, adocchio le sue foto e intrattengo subito una conversazione per arrivare, sgommante, al Rush finale di piacevoli veroniche. Lasciate perdere invece il film omonimo di Ron Howard, sopravvalutato e, comunque, mi spiace per la morte di Niki Lauda.

Lauda è, oramai era in verità l’antitesi di Freddy Krueger. Sì, entrambi avevano il viso bruciato. Ma mentre Niki, con le sue prodezze automobilistiche, ardeva i nostri cuori di radiosi sogni in mezzogiorni infuocati, Freddy fu il re di Nightmare, il babau che, dal profondo della notte, frenava subito i giovani ardimentosi e frementi di romanticismi bollenti che volevano avere, semmai, una vita da motociclisti come Valentino Rossi, sognando di fare l’amore a tutto gas con tutte le ragazze-vallette scosciatissime del Motor Show.

Sì, povero Freddy. La sapete la sua storia, no? Freddy fu bruciato vivo, appunto, perché incriminato dalla comunità bigotta del suo paese di perversità o qualcosa del genere. Invero, era solo uno scalcagnato disoccupato preso di mira da degli ipocriti moralisti mai visti.

Era interpretato, non so se lo interpreterà ancora, da Robert Englund, paladino di questa saga magnifica di Wes Craven e protagonista anche di uno dei migliori film di Tobe Hooper, regista compianto dell’epocale, allucinante Non aprite quella porta e di Poltergeist, ovvero The Mangler – La macchina infernale.

Film che avercene e invece, inspiegabilmente, ha ottenuto dal poco credibile metacritic.com, aggregatore di medie recensorie che non stanno né in cielo né in terra, un agghiacciante 8% da gelarti il sangue, un voto paurosamente orrido che grida vendetta come il Krueger nei confronti di chi essiccò ogni sua chimera.

Dico, scherziamo?

Comunque, non perdiamoci in critiche horror.

Torniamo a cosce, no, cose più gradevoli, più dolci e serene, cioè a costei da me messa incinta, no scusate, citata a inizio scritto.

La scruto, noto all’istante la perfetta sua carrozzeria da Alexandra Paul di Christine del John Carpenter e con lei desidero immantinente sbullonare ogni inibitorio freno per spingere come Bruce Springsteen del video I’M On Fire. Ma so che sarà solo una mia ballata nella notte in solitaria da sfigato Jamie Foxx di Collateral e, arrivato all’uscio della sua porta di casa, desisterò dal diventare Colin Farrell di Miami Vice.

Lei è stupenda, le sue gambe sono chilometriche e non presentano alcun segno di cellulite. Possiede una pelle morbidissima, liscia come l’olio, con questa mi scaldo, ingranando la quinta e accelerando con una brusca, rovente sterzata in chat:

– Piacere, Veronica.

– Piacere, Stefano. Ti do il mio numero di telefono.

– Ehi, calma. Mi pare che tu stia correndo troppo.

– Sì, vero. Mi son lasciato prendere la mano.

– Nel senso che su di me ti stai già tirando una sega?

– No, ho sbagliato, perdonami. Tu sei una donna diesel. Devi prima carburare. Solo quando i motori dei tuoi ormoni saranno belli che su di giri, potrò essere per te Diesel, appunto, però il Vin di Fast and Furious.

– Scusa, chi credi di essere? Una sex machine?

– Macché. Sono il film mai realizzato da Michael Mann, The Winter of Frankie Machine. Forse adesso lo realizzerà William Friedkin, specializzato negli inseguimenti, vedi Il braccio violento della legge, Vivere morire a Los Angeles, Jade, The Hunted. Con te vorrei esserti solo franco, fianco a fianco nei tuoi fianchi per notti afose come l’estate di un amore selvaggio mai stanco.

So che invece farò la fine di Franco Franchi.

Non biasimarmi, non compatirmi. Sono un iper-romantico quasi patetico, l’ultimo dei mohi(ri)cani, come dice Giancarlo Giannini alla fine di Carlito’s Way quando doppia magistralmente Al Pacino, protagonista di Bobby DeerfieldUn attimo, una vita e tu potresti essere già partita.

Ti supplico, non voglio ridurmi a cantare Binario di Claudio Villa:

Binario, triste e solitario

Tu che portasti via col treno dell’amore

La giovinezza mia

Odo ancora lo stridere del freno

Ora vedo allontanarsi il treno

Con lei che se ne va

Binario, fredde parallele della vita

Per me è finita…

Prima di fotterti con la droga, bellissima, fottiti con me e ci ubriacheremo sin all’alba in momenti di gloria, soprattutto di gola.

– Senti, Stefano. Sei uno a scoppio ritardato. Sei lentissimo per i miei gusti.

– Meglio. Come dice il detto, chi va piano va sano e lontano. E il rapporto sessuale non voglio che sia un’eiaculazione precoce. Abbiamo tutta la notte e anche tutto il giorno. Tanto io domani non faccio un cazzo, sono libero.

– Benissimo. Sei in ferie? Di solito, invece, che fai nella vita?

– Non lo so. Partirei dal farmi te, ci stai? Il resto, ripeto, verrà da sé…

– Ok, ci sto.

 

Sì, l’alta sera a un mio amico ho mostrato una ragazza con cui le notti mie e sue, suine, furono ardenti. E lui:

– Dai, stai scherzando, vero? Questa sarà una che passava per strada, anzi, non vorrei dire altro. Tu ti sei fermato e le hai chiesto di scattare assieme a te, a lei un selfie.

– No, non credo.

– Prendiamo per buona la tua versione.

– Ah, più bona di così si muore.

– Infatti. Tu fai veramente schifo, sai? Sai che io, per stare con una così, mi devo fare il culo e prendermi cinque lauree? Tu, invece, fammi capire bene… l’hai vista, le hai detto due parole e questa è venuta con te senza battere ciglio? Che tu sei più bello?

– Mi pare visibile che sia più bello, non credi?

– Non me ne intendo di bellezza maschile, non sono omosessuale.

– In verità, credo che tu non te n’intenda neanche di bellezza femminile.

– Ah, ricominci, Stefano. Toglimi una curiosità. Quand’è l’ultima volta che sei stato dallo psichiatra?

– Ma non ci vado più da una vita. Mi hanno dimesso.

– Smettila. Nessuna persona che si piglia un ricovero per turbolenze mentali, suvvia, viene dimessa. Non è mai successo. Tu sei più bello? Perché gli altri non vengono mai liberati e tu sì?

– Ma te l’ho già detto.

– Cosa? Che sei più bello?

– Già. Questo ti turba?

– Mi sta sul cazzo.

– Lo so. Io pensavo che…

– Tu pensi molto male. Sei come i giornalisti che pensavano: Alì non potrà mai battere Sonny Liston.

 

Sì, la mia vita è sempre stata troppo avanti. Fin dai primi scalpitanti battiti tonanti della mia adolescenza, priva dei vuoti pneumatici della mia generazione già morta dentro, tutti quanti, adulti e coetanei hanno cercato vanamente di fermarmi. Castigarmi, perfino castrarmi, psicologicamente e non, trattandomi come Massimo Troisi di Scusate il ritardo. Ora si sono accorti davvero che sono, nonostante tutto e le multe, sempre il più veloce, Driver l’imprendibile. Quando incontri uno così, se sei una donna, devi ringraziare iddio.

A proposito anche di Heat di Michael Mann e di altri calori vari… quand’è che Michael Mann girerà il suo Ferrari e sapete, vero, che Bob De Niro doveva essere il primo attore nella storia del Cinema a interpretare il commendatore di Maranello? Ma forse lo interpreterà lo stesso per la regia di Barry Levinson.

Amici, come dice Jon Voight, con me ogni previsione va a farsi friggere.

Mi spiace per voi. E per quel coglione che continua a volermi buttare giù, scrivendomi:

– Stronzo, bastardo. Perché esisti? È meglio che tu non lo sappia.

– Già, è meglio che non lo sappiamo, entrambi.

– Perché mai?

– Perché tu capiresti chi sei e io non voglio essere cattivo. Mi pare che ti abbia già massacrato abbastanza. Ne vuoi ancora? Se però desideri, accendo di nuovo il turbo.Marliece Andrada ali will smith

 

di Stefano Falotico

La pace del Papa Re, cioè me, contro i papponi rei, cioè i They Live


15 Sep

Ecco, oggi ho sparso nel net la mia notizia su De Niro nel film su Edgardo Mortara, avendola appresa da THR e subito, nelle mie elucubrazioni inventive, rielaborata di mie parole. Le mie parole sono perle e voi dovete ringraziare un Papa come me che, ascetico, estraniatosi da anni da una realtà miserrima e cinica, “coltiva” le sue unghie con inevitabile sex appeal che non lo dà neanche mor(t)o, tendente al cast(an)o. Ridere, ridere, trombate, fratelli della congrega. Io, in an(n)i lontani, sverginai la mia proboscide “inoculandola” là ove il “lilla” florido si aprì al mio organo “sonante”, armonioso di ero(t)ica armonica. Che musica quando liscio, vellutatamente “oleoso”, in “ella” ficcò con piacevole, “brillante” scodinzolio di “acque” germoglianti al mio candore, allora, rubato. Divenne rubino e, incandescente, fu in quel tempo mio da peccatore che ebbi l’illuminazione rosea. La vita, “apertasi” alla magnificenza del mio caloroso ardore, mi fece comprendere che la mia (s)figa sarebbe stata altra. E giammai più scopai, rimanendo vergine nonostante più non lo fossi. Studiate a memoria questi miei passi “pudici” quando soffrirete “pene” dell’inferno e Tom Hanks non girerà più stronzate con Ron Howard, meditando sulla sua e vostra vecchiaia da “buoni” James Stewart perché condannati al miglio verde. In quei momenti di senile disperazione, rimuginerete sul vostro passato e capirete quanto gravemente sbagliaste la vostra esistenza. Sì, v’adattaste per “cheto” vivere alla noia dei giorni impiegatizi, piegandovi al padrone nazista che volle il vostro “ebreo” lavoratore “duro”, rammollendo la vostra vita(lità) dietro una scrivania di ufficio e cappuccino “zuccherato” nelle prese pel culo alla collega scosciata sul (di)vano della vostra mediocrità. Allora, quando capirete che “istruiste” i vostri figli alla vita casina, casino e lavoro, verrete da me in adorazione del mio san(t)o di mente, e gioirete, anche se tardivamente, della mia e vostra capacità di aver capito il tutto.

E ricordate: la vita degli uomini “normali” è un lutto, e io sono oggi lupo, domani cupo, e più avanti nel tuo cu(cu)lo. Sappiatelo quando verrà il giorno…

di Stefano Falotico

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Jess (Ashlyn Sanchez, left), her father Julian (John Leguizamo) and Elliot (Mark Wahlberg) watch the latest news about a widening crisis. Photo credit: Zade Rosenthal

Jess (Ashlyn Sanchez, left), her father Julian (John Leguizamo) and Elliot (Mark Wahlberg) watch the latest news about a widening crisis.
Photo credit: Zade Rosenthal

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Boicottate facciadibronzo.net


21 Sep

Qui la legge finisce e comincio io, idioti! Muratevi in casa e blindate, rinforzate i cancelli, sfondo con un tir(o) micidiale!

Credo, in tutta fede, che dai sedici anni in poi giustamente disprezzo la società, e anche chi scrive che bisogna, al bisogno, usare i congiuntivi al posto giusto e pertinente quando soffre di congiuntivite, cioè il lor morbo da bavosi nei confronti del “gentil” sesso, tanto di galanterie “corteggiato” quanto d’ipocrisia, a mimica bugiarda, tradito con irriverenza caustica nelle salivari voglie.
Sì, son da murar vivi con dell’acido muriatico dopo aver scardinato ogni parete della lor imbecillità reazionaria. Che pretacci!
Oggi, prenderemo a modello un sito gestito da un gruppetto “corazzato” con tanto di avatar segnaletico “per metterci in guardia”. Si dichiarano giustizieri dell’entertainment.
E io sarò quindi, di contraltarini, Charles Bronson di Death Wish.
A me, onestamente, sebben vivaddio non li frequenti da tempi fortunatamente voltisi in mio favore e contro tal “favolisti” della violenza a man bassa, dei luoghi comuni su frasi fatte apprese a menadito nel malapena esser traballanti fra i penosi e il pene “virile” ostentato di boria “assassina”, paion indementiti più di quando, tonti, gironzolavan per Bologna “a spiccioli” mendicanti di fighelle da leccare e farsele in umido.
Sì, in effetti, sotto le Due Torri l’effetto “serra” si sente. Socmel, tradotto per la “Crusca” di questi topi di fogna in “Ciucciamelo”, espressione volgare affibbiata alle maggiorate, che va per la (Piazza…) maggiore anche presso i pseudo intellettualini pienotti di sé, e di “Sciii al posto di sì” da cui strascicata in Via Indipendenza con le vasche (per fortuna non amano Rossi Vasco), è come ca va sans dire senza l’orpello alla francesina. Insomma, sebben si celino dietro pezzi di “zona universitaria”, rimangon animali famelici da savane per la bonazza anche di Via Benazza, ubicata vicino al Mulino Bruciato, famosa trattoria ove tal troioni “lo(r)dan” le troiettine amichette con tanto di tortellini alla “panna”. Alla puttanesca di penne.
Che mi denunciassero e gli censureremo, d’hacker, il blog d’acari. Ecco la mia “carezzina”.
Questi stronzi han chiamato il sito facciadibronzo.net, nomen omen, questi son degli ominidi. Almeno, rispecchiano il non vedersi.
L’ultima loro “recensione” è da “buttafuori”. Stroncan sempre tutto per il “piacerino” al languore, davvero affettivo, di spezzar qualunque cos(ci)a che non “combaci” a tanto “egregio” solipsismo, grigissimo loculo simil Certosa di “Viva la gnocca e gli gnocchi della mammona, professoretta frigida per crescenze alla mortadellina su mammelle decadenti del salamino, il marito, impotente grasson come Balanzone e di flatulenze a garze tronfio da sgonfiar a mo’, e a mollo-mollargliele, del pallon gonfiato, oppure da bruciare come il vecchione di San Silvestro, rattristandolo con le canzoni di Vecchioni e gazze ladre d’Arancia meccanica”.
S’accaniscono contro Rush ma celebrano comunque l’ex Ron Howard, elevando in gloria Fuoco assassino. Sì, “tiratori”, ardete tal omicidi di backdraft e roteate lor intorno a orbite orculari come Apollo 13.  Più che “miopi”, son ciechi di cervello. Cecchini contro i diversi “uccelli”. Ogni persona, che a lor non va, l’accusano di essere John Nash, sono delle beautiful mind. Ripetiamolo, soffrenti di elevata demenza pura, patiranno nel punirli con destrezza della mia testa durissima.
E questo è solo l’anticipo. Presto, i loro colli (come i portici arrugginiti vicino alla basilica di San Luca) “decolleranno” a Seattle “spedisco i dentini da castoro e i cazzini da scoiattoli”, meta preferita d’uno dei due gemelli dei loro piselli da I soliti ignoti “eterozigoti” con tanto di gotine “arrossite” vicino al fiume “Hudson-Azz che male”, ove saran affogati di foche monache come quella puttanazza della lor genitrice amante di Manhattan.

Sono il perfetto gentiluomo, “lucertola”, rettile, dunque soprattutto (e)retto


07 Aug

Quando l’indole batmaniana si (im)mischia all’Uomo Ragno, la “bomba” esplode, “scodinzolando” come le radiazioni di Hiroshima. Giornata impegnativa codesta. Assieme a un mio amico fidato e fedelissimo, stiamo allestendo un altro “agiografico” sito-vetrina in memoria di me e della mia arditezza. Ultimi ritocchi prima che (rin)tocchi. Speriamo che sia un “modulo” per qualche tocco di figa. Sì, nel mio nuovo “portale”, esibirò le mie opere letterarie ad ambizioni di me “metamorfiche”. Con omaggi random a Jim Morrison, che morì anni fa per reincarnarsi nella mia anima.

A dispetto degli strange days che mi (s)occorsero. Sì, per anni vagabondai a casaccio e mi “bollarono”, ma il caso (e soprattutto la necessità) volle che il “bollore” fosse oggi casuale. Oggi, dopo una causa perfino giudiziaria, entro nelle case di tutte le   donne che “vorrei” e “possono”, prego ove desiderano che si “accomodi?”. Possedendolo più di Linda Blair nell’eroticizzarle da Esorciccio. Sì, la mia vita stramba, dopo molte rabbie da Rambo, è oggi “accasata” ai casati e ai casini delle gnocche di patate che, a forza di “penne all’arrabbiata”, un po’ alla puttanesca, di peperoncino piccantissimo, un po’ me “le” spaccano mentre “inforchetto” di forcone! Che fornicazioni! Sì, le famose “palle” spappolate dopo troppo loro seni “ballonzolanti”. Un po’ “volante”, un po’ “violato” nell’impuro “alla besciamella”.

Sì, il mio delfino s’è ribaltato. Tempo fa, quel “maschione” di Biff Tannen abusava del mio “Uomo”, e oggi, dopo che “insaccai” molti roast beef, “infornandone” parecchie (sì, a queste faccio “sangue”, altro che Tatti Sanguinetti), sono io che gli busso in testa un “Toc toc, c’è nessuno in casa?”. Oggi, Biff è il mio lustrascarpe, mentre io “lustro” qualcos’altro. Fra un (ro)manzo e l’altro.

Alle 18 e 50 postmeridiane (quasi equivalenti al meridiano di Greenwich, dopo un mio Passato da Grinch), incontrerò, alla stazione Bologna Centrale, Ottavio, per un caffè di collaborazioni artistiche.
Sì, oggi sono uno che non si ferma più. E quando il “semaforo”, di loro che “incrociano” le gambe, prova a “rallentarmi” di provocazioni,  io non do la precedenza a nessuno. E spingo di brutto. Accelerando nel sex machine.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Ritorno al futuro (1985)
    Cagasotto non mi chiama nessuno.Infatti, oggi le donne mi “sfiniscono”, e quel branco di teppisti sono finiti.
  2. The Amazing Spider-Man (2012)
    Da cui il detto, “alla ragnatela”, “Guarda Emma Stone, ammazza…”.
  3. Il Grinch (2000)
    Mai dire eremita se Jim Carrey ti fa un baffo…

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)