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Usher è Sugar Ray Leonard in “Hands of Stone”, ma Pacino o De Niro?


24 Mar

 

Il cantante pop Usher rivela, un po’ a sopresa, spiazzando tutti, che si sta duramente allenando per interpretare la parte del leggendario Sugar Ray Leonard nel biopic sul pugile Roberto Durán, che avrà come protagonista Gael García Bernal , anche lui in pieno “regime training” in questi giorni.

 

Le riprese della pellicola, diretta dal venezuelano Jonathan Jakubowicz, avranno luogo a Panama e a New York, e si svolgeranno verso la fine dell’anno.

 

In quest’esclusiva intervista per la radio della BBC, Usher però fa il nome di Bob De Niro, “chiamato in causa” per il ruolo dell’allenatore Ray Arcel.

Ah, qualcosa non torna. I ben informati, sanno che il progetto fu addirittura annunciato nel “lontano” Novembre 2010, e che all’epoca fu fatto il nome di Al Pacino (“Variety”).

Da allora, sempre accostato a questo film, come “da conferma” delle interviste a Bernal.

 

Che, all’ultimo momento, come sovente è avvenuto negli ultimi anni, si siano scambiati le “scarpe”, come si dice “in gergo?”.

 

(Stefano Falotico)

 

“Cazzate” in clip “sbucciate” (“Being Flynn”)


25 Feb

 

Patiamo? Patimmo? Patiremo?
Be’, “pattiniamola”, “barboni” spettinati…

 

Hanno aperto il canale “tubico” di Being Flynn.
Dunque, scrutiamole… ufficialmente, tutto originalmene weird, dark and poetic.

 

Vocation, un’importante lettera…

 

 

A Writer, ah, ma tuo padre era un cantastorie, un narratore…

 

 

Do Badder, stili di vita…

 

 

Circumstances, ah, il destino, le sue imperscrutabili vi(t)e…

 

 

My Firts Wife, la Donna più bella del Mondo… (condivido appieno, Julianne, “trepiderei” per un tuo bacio e turbinose carezze alle tue gambe, anche tutta la vita)

 

 

 

(Stefano Falotico)

Americani a Roma: De Niro & Cage


10 Feb

 

Ah, la “casalinga” trasmissione “Che tempo che fa” sta riscuotendo “successo” anche all’estero, o forse alla Rai hanno tanti di quei soldi “canonizzati” da invitare, “esondandoli”, ospiti illustri come Robert De Niro e Nicolas Cage, in vacanze romane.

 

De Niro, in “pausa caffè”, qui in Italia, quando promosse Manuale d’amore 3, e Nic(ola) a presentarci, “robotico“, il suo nuovo Ghost Rider.

 

 

 

(Stefano Falotico)

 

 

“Luci rosse”, mesmeriche


02 Feb

 

Tra circa un mese, debutterà sugli schermi spagnoli, oh, Penisola iberica che allieti il “lievitio”, calda t’arrostisci in me… Red Lights, seconda opera, comunque primaria, di Rodrigo Cortés.

 

Cinerepublicato qui, ha già spaccato la Critica, fra entusiasmi e “poco accorati”.

 

Agilità di prime rinomanze già schiarite dalle “nebulose” invernali, nell’ebbra contemplazione di questo rintoccar, caldo, d’un Gennaio insipido, ove le foreste son “innervate” dai venti d’una Primavera remota ma che, alle porte, “scardinerà” le nebbie, i vagiti di nuovi film annunciati, anche loro già da “storicizzare” negli archivi cinefili futuri per chi sarà saldo e mai saturo di memoria, e sale ancor poco affollate, perché gli incassi, a detta degli esercenti, son “magri” più di chi è logorato dalla bubbona peste di vite “acclarate” nel tedio più “sovrano” senza sovranità.

 

Tossisco, di “cipigli” m’arroc(c)o in una fronte che mi “scalda” di fonti rinfrescanti, e mi “pargolizzo” in già soffici colazioni perché agisco solido fra vitree “fantasmerie” d’un corteo ch'”armeggia” solo di benevolenze presuntuose, di “stabili emotività”, come dico io, emostatiche nel termos.

 

Ah, sono un tipo docile quando m’abbuffo di “rabbiosa” irriverenza, il mio gusto polemico “papilleggia” da un pulpito d’onnipotente fame onnivora.

E son invece poco dolce quando “sedato”, e m'”ingolfo” di troppi croccanti, perché non impenno ma “panneggio” troppo ad appannaggio di chi mi “bonifica” solo di sguardi pietistici a “consolar” la mia buona creanza, ch’è invece crater vulcanico di fulvo baglior da colorato circo.

Ah, la maga Circe, quella Donna è “strega” di malocchi! E turlupina Ulisse perché si labirintizzi con Minosse, ah sì, credetemi, vorrebbe disossarlo & “sagrestarlo” nella “credenza”… alle sue malvagità.

 

Le mie sigarette Chesterfield, un po’ “dipinte” e mal incartate, un po’ rosse come una di nome Rochelle, quasi quanto il cioccolatino Rocher, placan l’ira che, appunto, troppo s’adira e poi ti stira affinché tu non possa “stirarlo”. “Stirarla”, è meglio.

 

Abito in un palazzo di sette piani, ma non sono un nano, sebben Biancaneve abbia le “chiavi” dell’attico “a Ciel sereno”. M’innamorai di Lei in un “colpo di fulmine”, ma ancora non ho “colpito”.

Eppure, “scalpito…”. Da “Dondolo”.

 

È un palazzo provvisto di molte “sviste”, ci sono uomini sposati con donne “cornute”, e ragazzi che van a scuola a disimparare la loro infanzia.

Ma ciò che più m’irrita, son i due ascensori occupati.

Alcuni, infatti, di chiacchiericci sul pianerottolo, li “spengono” sempre sul “rosso“.

E, il sali-scendi osmotico vien soffocato dal loro spettegolare.

Peggio del Cinema a luci rosse, son allucinanti!

 

Mah, comunque, la vita va avanti.

 

Venerdì sera, è stato presentato, in anteprima mondiale, la seconda opera, molto attesa, di Rodrigo Cortés, Red Lights.

Un film misterioso del quale, solo a grandi linee, ne abbiam “saggiato” una striminzitella trama, e un teaser cripticissimo.

La produttrice ha asserito che il film farà molto parlar di sé ma, sino alla proiezione ufficiale, ha anche dichiarato che l’avevano visto solo sei persone, regista compres(s)o.

 

 

Due investigatori del paranormale (Weaver e Murphy, non Eddie, bensì il metafisico, appunto, Cillian/Inception, il ragazzo della cabala e “autore” del libro per vecchiette, “Come leggere i sogni e vincere al Lotto”), cominciano a ossessionarsi sulle imprese “sovrumane” di un sedicente (?) veggente “cieco” (Robert De Niro). E, intanto, strani accadimenti, (non) accadono, fra “sedute”, forse qualche “posseduto”, ombre notturne e ragazze innamorate ambigue come la mela del Peccato.

 

Pare che, stando alle prime reazioni, il film, più che non convincere, abbia lasciato una sensazione di “basitezza” inspiegabile.

 

La pellicola di Cortés, al momento, tranne per il mercato spagnolo (dovrebbe uscire nella penisola iberica il 2 Marzo per la Nostromo Pictures), non ha alcun distributore internazionale.

Occasione giusta, quindi, per i compratori, per “agglomerarsi” alle “prime”, per visionare il lavoro del talentuoso Cortés e far a gara d'”asta” per acquisirlo.

Ah, invece, molti di loro, annoiati e perplessi, han disertato la sala dopo appena mezz’ora.

 

La Critica, al momento, sospende il giudizio, aleggia “aria” di grande indecisione attorno a quest’opera.

Alcuni ne lodano il coraggio, l’indipendenza-intraprendenza creativa totale del regista, altri l’han già “sbertucciato” per il suo improbabile, “ridicolo” finale.

Son però tutti d’accordo nell’ammettere che il film meriterebbe una seconda, più riflessiva visione, che molte immagini sono pura cinematografia di pittura quasi astratta, che la ridondanza di certi soliloqui non son affatto “diuretici”.

Ma tutti, o quasi, stroncan l’insostenibile combattimento in un bagno, troppo violento ed esageratamente ridicolo.

 

Elogi anche per gli attori.

La Weaver? Solita “ghostbuster” di profonda professionalità. Murphy? Per la prima “volta” protagonista, e magnetico.

De Niro? Potente e sulfureo, una presenza “presente” anche quand’è assente, palpabile come il suo Louis Cyphre di Angel Heart.

 

Film che, quindi, dividerà.

Sicuramente, per i patiti del genere, e non solo, imperdibile, a prescindere dall’effettiva qualità che “giudizieremo”.

“Impietosi?”.

 

Taluni, han rimproverato a Bob d’aver scelto l’ennesimo film, forse non necessariamente “brutto”, ma sicuramente “sbagliato”. E ora perfino dubitano che sia a still good actor, ancora un bravo attore.

Altri han “paragonato” questo strano, magico puzzle a The Prestige, ma affermando che è ben lungi dal raggiungere la fascinosa “perfezione” di quel modello “insuperabile” nolaniano, ch’era invece profondamente “serio” nell’affabular d’immaginazione onirica le certezze “cartesiane, anzi, che più sapientemente sapeva mischiare le carte, senza mai cadere “nel ridicolo involontario”.

Espressione che, invece, torna sovente, per questo “insolubile giochetto” di Cortés.

Perché dichiaratamente “furbo” e “insensato”.

Ma, in fondo, la vita ha senso? I matematici & la Scienza ortodossa hanno forse risposte inappellabili? Perché pullulan sempre più libri e programmi sui “fenomeni'” della nostra bizzarra, e “bizantina”, Terra?

Se l’avesse girato Lynch, sarebbero già lì a paluderlo con occhi commossi ed esterrefatti.

 

Ecco qui, invece, due recensioni parzialmente positive che, però, non si sbilanciano troppo… pur andando fortemente in controtendenza rispetto alle “maligne” cesoie dei primi severi recensori.

 

 

A moltissimi, invero, non è affatto piaciuto, ma me ne frego.

I critici, spesso (e asessuati, o “assuefatti”) badano a non imicarsi i “colleghi” acclamando ciò che non è generalmente “piacevole” o “bello” secondo antichi dogmi e canoni vetustissimi.

Preferiscono accordarsi all’intelligentia che va per la maggiore.

Meglio il “Do” minore.

 

Ecco, però, già alcune recensioni favorevolissime:

 

1.

2.

 

Questo il primo full trailer spagnolo, appunto:

 

 

Más vídeos en Antena3

 

Questo, nuovo, identico però già in inglese:

 

 

Altri voti alti per il film?

 

Collider, The Playlist, Ioncinema, Geektyrant, di cui abbiamo anche la videorecensione:

 

 

 

Stefano Falotico

 

 

 

 

 

 

 

 

Barboni nella “barba” della vita, o narratori dell’erba…


01 Dec

 

Innanzitutto, vi segnalo questo nuovo canale.
Onirici, come me e Giuseppe…

E quest’anteprima, di grandi scrittori dalla vita “bislacca” di “storture”.

Ma ogni vita, anche quando s’avvita nella “viltà”, è vividamente un “Vivaddio!”.

 

 

Firmato il Genius

 

 

Alcuni graditissimi motivi, o momenti, per “denirizzarci”


04 Nov

 

A chi mi domanda perché mi “renardizzo” in Bob… be’, ammiratelo.
Estratti della sua perfezione, quasi imperfetto neo ch’abbacina.

 

Sam “Ace” Rothstein

 

 

Harry Tuttle

 

 

Jack Walsh

 

 

Al Capone

 

 

Shadow

 

 

Michael

 

 

 

Lo vedrete ancora, giusto un assaggino, non abbuffatevi, no, il Bob va “deliziato” in tutta calma, anche malinconica, come Lui.

 

 

Firmato il Genius

 

 

 

La “Stagione Omicida” di De Niro & Travolta


30 Oct

 

 

Connessioni internettiane all'”etere informativo”.
Di solito, la Domenica non è un Giorno “fausto” per le news, specie cinematografiche o “inerenti al suo ambito”.
Si “gravita” intorno ad altri argomenti, come il Campionato, le sue “guide”, i suoi “novantesimi minuti”, come la Formula Uno e le moto che, indefessamente, nonostante agghiaccianti morti, continueranno a “showizzarsi in go on“.

 

Ma, oggi, invece, una notizia non sapete quanto m’abbia, come dire, ritemprato dopo sabati sera “ammosciati”, e m’abbia rinvigorito, sebben la mia barba poco la curi, o forse è “lei” a non curarsi di me, “ispidendosi” come una pianta rampicante.

Ma, perdonatemi, mi “digredisco…”.
Veniamo, quindi, al dunque…

 

Sia “Deadline”, sia “Variety” e sia “The Hollywood Reporter”, stamane, confermano all’unisono, che Robert De Niro & John Travolta saranno i lucenti protagonisti dell’actioner Killing Season.

Già, Franco Battiato cantava “La stagione dell’amore…”:

 

Ne abbiamo avute di occasioni
perdendole
non rimpiangerle
non rimpiangerle
mai
Ancora un altro entusiasmo
ti farà 
pulsare il cuore
Nuove possibilità 
per conoscersi
e gli orizzonti perduti
non ritornano
mai
La stagione dell’amore
viene e va
i desideri noninvecchiano
quasi mai
con l’età

 

Ma, ci sarà anche una stagione omicida, a quanto pare…

Mark Steven Johnson (ahia, ahia, è l’artefice di due delitti ignominiosi alla Marvel, Daredevil e, non “pago”, Ghost Rider, nulla di tanto buono, pare dalle premesse…) dirigerà questa sfida sui ghiacci, anzi, potremmo dire sui Monti Appalachi.

Il plot che ci è stato comunicato, è pressapoco questo: un militare veterano (De Niro) che s’è “eremitizzato” vivendo in una baracca tra i boschi, “stringe” una spiacevole amicizia con uno strano “visitatore” (Travolta). Sotto le mentite spoglie, infatti, il “turista” non è altro che un soldato serbo che, “chissà perché”, cerca invece proprio la sua vendetta.
La sceneggiatura è firmata da Ewan Daugherty, già autore de Il Biancaneve… di Rupert Sanders con Kristen Stewart.

Tutti elettrizzati, a partire dal produttore Avi Lerner, che ha già lavorato con questi due grandi attori e confida molto nella loro “combinazione vincente“.

Le riprese dovrebbero iniziare molto presto, primo ciak fissato per il prossimo 16 Gennaio.

Questo fa supporre però, sempre più, che il film su Gotti diretto da Barry Levinson, così come s’era vociferato, è al momento “sospeso”. Visto che, proprio lo stesso, esattissimo Giorno, sarebbe entrato in produzione.
E ne siamo un po’ dispiaciuti. Una rarità vedere riuniti nella stessa pellicola il sempre “bel” Travolta e il grande Al Pacino.

Be’, però, vedremo per la prima volta assieme se ci sarà una chemistry esaltante nell’aver “assemblato” Bob & John.

A proposito di Bob. Molti, davvero poco lungimiranti, rattristati dalla sua partecipazione al Manuale… di Veronesi, oserei dire “stesi” dopo averlo creduto “rincoglionito del tutto” per essersi prestato  persino come ospite-“lagrimuccia” al programma “C’è posta per te” della De Filippi, forse, non hanno mai saputo che un “neo” può girare anche un film d’azione, alla soglia dei settant’anni.

Con questa faccia qui, “estratta” dalla serata finale del suo Doha Tribeca Film Festival (sì, oltre che a New York, da poco più d’un paio d’anni, è anche “extracomunitario”), che dire?
Sei in gran forma.
E, Grace, lo sa…

 

 

 

Firmato il Genius

 

 

Sbarbato, ammiro un sicario barbuto, ch’è “cacciatore”


25 Oct

 

Molti sostengono che l’ultima maiuscola interpretazione di Robert De Niro “(co)incida” nel 1995, anno di due irripetibili capolavori, Heat & Casinò.
Niente di più erroneo. Possiamo, forse, tralasciare i suoi (non) protagonismi di Cop Land e Jackie Brown, il mellifluo Conrad Brean di Sesso & potere, e soprattutto il misterioso, laconico ma tagliente Sam del Ronin di Frankenheimer?
Per le strade d’una Nizza “parigina”, Bob “tremava” nel suo neon, tra folli inseguimenti automobilistici e una McElhone che inviterei nel mio “antro”, per “bestializzar” un po’ con Lei, “a lume di candela”. Anche di cannella, o di Cannes, eh eh.

 

Già approdato sugli schermi americani con ottimi favori al botteghino, anche se non esaltanti, va ammesso, Killer Elite è pronto a “esplodere” anche da noi, a breve, anche se non è stata ancor fissata una data italiana.

Questo, un promemoria che c’infuoca, ah, come c’info(rn)iamo con questo Bob/Hunter.
E tanto d’apertura con le “solite”, solidissime come quest’action, BMW.

 

 

 

 

 

 

 

 

Firmato il Genius

 

 

De Niro nel (suo) Bob, o nel mio “Bobby!”


21 Oct

 

Ma chi è Robert De Niro, questa passione che mi coagulò a Lui anche quando, in cadute libere, s'”inneva” col bob lungo montagne sgretolate della roccia che fu?

Nasce il 17 Agosto del 1943 a New York, e dopo un Passato misterioso da dropout, si “fraternizzò” con Scorsese, per un'”amor” davvero ben infuocato & infatuato.

 

 

 

Sì, in effetti, gli somiglio alquanto, proprio perché nel suo “biopic” mi tuffai nell'”altroquando”, forse un po’ annacquando, le mie iridi, infatti, tradiscono l'”immersione” nel De Niro, un po’ annaspando, ma molto espandomi… in Lui, o nel B(l)ob.

Mi piace, oggi, ritrarlo in perfetta forma, così come c’apparve rinomato, in tutti i suoi fasti, agli scorsi Golden Globe, ai quali ricevette il Cecil B. De Mille Award alla Carriera.

 

 

 

Mi capita, di nuovo fra le mani, un librettino-opuscolo che lo “biografava” parecchio, “La vera storia di Robert De Niro”, a cura di Elfreda Powell, per la traduzione di Vanni De Simone, Gremese Editore.

Non ho alcuna voglia di scannerizzarne la copertina, ma di “cannarvi”, quasi “cannelonizzarvi” con alcuni estratti di questo curioso Cuore. Lo seguiremo, più avanti, quando sarà “pertinente” l’occasione.
Intanto, “assaporiamolo” un po’.

Bob si presenta in una foto melanconica innamorata, sbarbato di fresco con capello corto.

“Insondabile, profondo, con emozioni violente che si agitano sotto la superficie”. Così Meryl Streep descrive lo sguardo di Robert De Niro, enigmatico e pensieroso.

I personaggi del Bob? …Sono i rifiuti umani che brulicano per le strade dalle luci sfarzose, dal mondo della boxe, in quello della malavita, nelle case da gioco;

Dov’è il vero Robert De Niro? Da cosa sta fuggendo?.

Sui futuri progetti, così come sulla sua vita privata, l’attore resta sempre assolutamente muto.

 

Ma noi, qui, ne daremo già una sbirciatina, basta che non ci rivoga un'”occhiataccia”.

 

 

E, per un’another bullshit night in suck city, sarà Jonathan, poeta-“barbone” in Being Flynn.

 

 

 

Firmato il Genius

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