Posts Tagged ‘Robert De Niro’

La “fiaba nera” del lupo scorsesiano


09 May

 

Sì, dopo lunghe, attentissime, scrupolose meditazioni, son giunto a tale conclusione.

Una delle parole chiavi del Cinema di Martin Scorsese è “lupo“.

Il lupo, allevato fuori dal branco, con una sua precisa, sebben “sospettabile” morale, che mira alla sopravvivenza, che si sfama soprattutto di albe pure in un “morphing” contemplativo perfino di sé da Natura libera da cervo, spesso sua preda, dunque simbiosi, ché, divorandolo, metabolizza cellule, anche sanguigne, di ciò che, all’apparenza, per “evidenza”, n’è nemesi, alterità.

Chi è, in effetti, Travis Bickle se non un lupo nella giungla, che scruta, non si “sfama” eppur, a suo modo, (si) mangia, allergico all’animale sociale?

Chi è quel DiCaprio “spaurito”, tenebroso e “docilissimo”, che, di tutt’orgoglio, asserisce “pomposo”, al cospetto della “morte” in persona “bergmaniana”, Max Von Sydow, che è stato educato dai lupi?

Quel DiCaprio che, ad Agosto, quindi prestissimo, ah, il Tempo, come vedete è assai lesto, incarnerà proprio il “lupo”, il titolo non può lasciar adito a dubbi, The Wolf of Wall Street, metafora del potere scarnificante, dell’anima “buia”, “malsana”, sporca, (auto)distrutta che, eppur, resiste.

So di non avervi convinto.

Ah, non è così, secondo voi?

Ogni “addormentata“, in un bosco delle “favolette”, “fragolosamente”, incontrò Max Cady:

 

 

Salvation…

(Stefano Falotico)

“Killing Season”, il nuovo Poster della Millennium


03 May

 

Giunge, inaspettatamente, con “deciso” anticipo, il primo vero poster di Killing Season.

 

Qualcuno “storcerà il naso”, leggendo il nome del regista, l'”inaffidabile” Mark Steven Johnson, subentrato “in cabina” dopo gli scontri produttivi del “designato” John McTiernan.

 

Tutto stravolto e “alterato”, compresa la “controparte” Bob De Niro al posto del “prescelto” Nicolas Cage, per un face off, st(r)avolta, fra due attori diversissimi.

 

L’arzillissimo Bob campeggia in questa locandina, intrigantissima.

Ciuffo “canuto” su Sguardo di ghiaccio e mitragliatrice alla mano, incrociato a un John Travolta, di cranio rasatissimo, basette “villain” e arco “appuntatissimo”.

 

 

La sinossi ufficiale “recita” testualmente:

 

 

KILLING SEASON is an action movie set in the Smoky Mountains about an American military veteran (Robert De Niro) who has retreated to a remote cabin in the woods. When a rare visitor, a European tourist (John Travolta), appears on the scene, the two men strike up an unlikely friendship. But, in fact, the visitor is a former Serbian soldier bent on revenge. What follows is a tense, action packed battle across some of America’s most forbidding landscape that proves the old adage: the purest form of war is one-on-one.

 

Volete che ve la traduca? Ma sì, dai, pigroni…

 

Anzi, ve la sintetizzerò. Un film d’azione ambientato sugli Appalachi, scontro a fuoco fra ex veterani di guerra.

Un “eremita” (De Niro), ritiratosi nei boschi, e un “turista” con parecchi conti da “risolvergli”.

 

Tensione, lotte, spari, fiumi, ruscelli, Natura incontaminata con “mine vaganti”.

 

Io, a prescindere da Mark…, quest’accoppiata storica non me la perderò.

 

Guardateli! Attizzano!

Questi spaccano.

 

(Stefano Falotico)

Un capolavoro…, “smemorato”, dimenticato, “demoniaco”


02 May

 

Dopo molte, o alcune, anche in laguna con qualche lacuna, recensioni “stilografiche”, nere, ridicoline, coi numeretti sovraimpressi o le cifrine, ho deciso d’inaugurare una nuova “categoria”, partendo con la recensione luciferina di Angel Heart.

Datata 23 Novembre del 2010
È passato un po’, ma son andato a cercarla.
Chissà com’ero all’epoca. Si cambia e mutan le opinioni, così come l’anima.
Stati d’animo, ipocondria, buongiorno o buonanotte.
Preferibilmente, me stesso.


La tua anima è mia

 

Film capolavoro di Alan Parker, sottovalutato dalla redazione di “FilmTv” che ha preso un enorme abbaglio.

Immerso in una New Orleans anni ’50, è un thriller per antonomasia da anni ’80. Un noir notturno, fra riti voodoo e immagini esoteriche, ventole che girano e “trucidi” omicidi con cadaveri squartati, in un’indagine detection in linea con l’ambientazione, lagrima sangue dalle pareti (tanto che la scena di sesso “sanguigna” fra Rourke e la Bonet viene puntualmente sforbiciata nei passaggi televisivi), per approdare allo “sconvolgente” finale in cui precipitiamo all’Inferno. In qualche modo, Parker anticipa il Cinema a venire, già magmatico nella languida pacatezza d’immagini contorte, già precursore della tendenza onirica che “ossigenerà” molte pellicole posteriori.
Chi è Johnny Favorite e chi è questo misterioso personaggio vestito di nero con la risata melliflua di un De Niro glaciale, sinuoso, pietrificato nella sua smorfia da gatto che coglierà la sua preda?
Un plauso a Mickey Rourke, perfetto per il ruolo, cast di facce giuste come si dice in questi casi, dalla luminosa presenza di quell’astro nascente mai nato di Lisa Bonet alla solita perturbante Donna senza Tempo di nome Charlotte Rampling.
De Niro, apparizione memorabile che rimane impressa nonostante il finale un po’ grottesco con tanto di occhi “iniettati” di “diavoleria”.

Ho svelato troppo? Guardatelo.

(Stefano Falotico)

 

Tony Stark


30 Apr

 

 

Questa Scarlett è “migliorata parecchio”. Da “bimba” era carina, adesso ha un seno da morirci dentro. Le cosiddette bombe esplosive!

(Parola di Tony Stark)

 

Le follie della gente media “impazzita” d’odio, ma son sempre più “tosto”

 

Lo so, talvolta, devo sincerarmi delle condizioni psicologiche di gente manesca che ha trascorso l’intera adolescenza a sbevacchiar, fumar paglie e “imputtanir” l’anima di più gozzovigliante “perbenismo” cattolico, tipicamente italiano, cuori di ghiaccio stritolati da morti già “tenerissime” ad asfissiarli con pacata “morigeratezza”.

 

In molti pregarono che non tornassi alla ribalta, anzi, ribaltaron le verità fra una battutina ancor sarcastica e altro “sbattersele” di goliardie lardose.

 

In tutta fede, in nuce puledra e unicorna Luce, a tali Lucignoli sarò l’usignolo che pende dal ramoscello fuori dalla loro finestra, incutendo paura con “sculettamento” d’ali a me “appollaiato” di “polleggiato” grattarmi e scrutarli in ogni lor sospetto che mi spettinò.

 

Ehi, sono qui fuori, voi spaccate il vetro e, io, moi, “vi specchio” già dentro con occhi al vetriolo.

 

Sì, con (in)dubbio mio “lacerato” ambir a esser genio maudit, oh, quanto me “lo” maledicono, “lo” divenni sempre più abbellito di visibile avvenenza.

 

So che questo turba e infastidirà le “proboscidi” dell’elefantismo piccolo borghese, e soffierà un incubo ben “infornato” alle loro “fondate” verità che sfondai con “perquisizioni” non assolutorie al loro “spion marpioneggiar” d’”ilarità” sempre arida e dunque adirata d’invidie piccine.

 

Sorvolo, con olimpico liquore, il glabro mio petto erettissimo da “rettor” del mio “arrugarli”, ché dritti s’alzin in volo e “cantino” piccanti, carezzandoli con spalmate subdole di mia ugola.

Si sgolino d’offese e sarò sempre più fortificato e tagliente per “unghiarli” da gatto irritato, forse di pelo buffo su “ciuffetton” che, candidin non è, ma cagnaccio ti “smutanda”.

 

Con futile mia circospezione assorbo un cocktail, “frammentandolo” nelle mie papille gustative, e incenerisco così il gusto iniettandoci dentro un semifreddo con un barboncino appena appena spelacchiato.

 

Me ne frego, altamente, e, “attraentemente”, svago incapricciato di mio cappuccio sinaptico a recettivi iniziati come me, ché danzero con loro di mie dorate conquiste anche d’onanistici approdi a un immensissimo culo che sia leccornia di tanto inseminarlo d’un detonante pop-corn.

Sì, ripudio le carnalità però “goderecce” e “alla buona”, quel baccalà che accalappierà sempre tristezze da pioppo, le feste baccanali e soprattutto son misogino con tendenze umorali a misantropie isotropiche, slanciatisime di dinamismo “inaffogabile” da tropici calienti di Henry Miller su deniriano Max Cady enciclopedico e russo di bicipite spaccatutto.

 

Sì, una famiglia mi perseguitò perché bruciassi all’Inferno, e li “angelicai” di mia “bontà” tanto placida che adesso soffron nel “miele” dei loro barattoli asfittici d’una cucina di “forni”…

… crematori, quasi al mascarpone. Si son barricati, “nascosti” dietro paraventi fragilissimi. Tanto “alti” millantaron d’essere, che son scomparsi nei più “ascesi” promontori della paura.

“A soqquadro” l’inquadrai da architetto “regolatore” delle loro menti, anzi demenze, e or soffocano.

Di foga, con tanto “figacciar”, “focosissimi” a “scaldarli” nel colabrodo.

Ah, lagrime amare, che spugne.

Sì, li espugnai.

 

Adesso “truccherò” me stesso e, sbruffon-Robert Downey Jr., con bacino alla Elvis Presley, succhierò qualche collo di Donna, conservando la mia indole provocatoria da cantore e da Uomo intatto.

 

Dopo tante infamie li “infiammai”.

 

Sì, fra gli ebetucci, gli epilettici e tutti i lavoratori che prendo, platealmente, “per quel posto”, me la rido alla grande, e, stamane, dop’opportuna colazione, è prevista una serie di addominali per non “addormentarlo”, già, l’osso sacro basculando va “rinvigorendolo” quel che, di “blasfemia”, s’ossequia diabolicamente rossissimo, e una “capatina” a un sito porno ove ordinerò gli ultimi, migliori film di Mischa Brooks.

 

Questo sono io, e ho il coraggio di “sbatterlo” in faccia.

 

Un moralista m’apostrofa, così: — Ma non ti vergogni?

— No, mi tira. Sì, il “mio”… “clowneggia“.

 

 

Notare lo Sguardo della Johansson, “reverenziale” a Robert.

Perché Lei sa che, dietro il cravattino, c’è qualcosa, sotto la scrivania, che “la infiocchetterà”.

Applauso!

 

(Stefano Falotico)

Il mio “Cosmopolio” universale, nei podi di De Niro, in “poltrona”


24 Apr

 

Gustatevelo, idioti.

E sappiatemi poi dire se vostra madre, quando si cuccava solo l’uccellin piccolin del suo “maritello”, non desiderava questo martellone.

Qui, il Bob, “allungato” nella “brezza” del capello “lisciosetto”, s’incapriccia di smorfie, come suo ultimo, nel suo “recentemente”, illustrandoci cos’è il Tribeca, cos’è forse il triangolo delle femmine, e aggiornandoci sui suoi progetti futuri:

Quindi, vedete di “masturbarvi” bene, “c(i)occoliamocene”.

 

 

 

Chi non ama De Niro è solo un “dolcino”…


23 Apr

 

… ché la sua “zazzera” non è degna del suo ne(r)o-grigio brezzolato, melodiosamente trasformista nell’amorfa smorfiettina sociale, “gioviale” coi “deformi”

Sì, in auge al mio Cuore c’è il Bob, perché, beffardo, accavalla le gambe di perspicacia.

 

 

 

 

 

 

Da oggi, spero di poter imbastire “agiografie” ai miei miti, e “monumentarli” di grazia, stile ed eleganza.

 

In questo Mondo superfluo, ove anche i pulcini apron il becco, la carnagione del Bob, ironica di “malocchio” benevolo nella sua Altezza, a me, di suo “palcoscenico” magnetico, si (s)posa, letiziando il Tempo in un andirivieni di scale fra gli scalzi dell’anima, e chi la “scalpella” nel cesellar le “imperfezioni” in una “correzione” ch’era, invece, vivacità assoluta, come la Notte di San Lorenzo, Stardust dei puri, dei sognatori e degli innamorati, quando le stelle trionfarono con me, in Cielo, nell‘hip,hip, urrà!

 

Amici di questo gentil Captain Shakespeare, la Luna ci sprona a “veleggiarci” nel rum, nelle onde, mutevoli, della sua ambiguità. Indagatori delle zone buie…

 

 

 

Sì, come Lui…, e in suo onore, al fianco d’una damigella un po’ sbronza di troppe damigiane di vino, “spingo” a voi questo canto onirico, sì, surrealmente alla de Chirico, di mia “chiacchiera” vacua onirica nel calice d’alleanza gemellata al “denirismo”.

 

Il principe degli oceani, tra piovre sottomarine e la caccia a Ottobre Rosso, sguazza “atmosferico”, rilucente perla fra prede, squali e squamati, nello stream of consciuosness delle emozionanti maree

 

Sì, illusi, io aprirò in voi le porte della conoscenza perché, dopo il malessere, c’è sempre il “benesserle” dentro, dentro questa Donna mia amante, nel mio “amianto” ammaliante che “la” consola dai suoi isterici pianti.

 

Uh, che barba, in questa cucina, ci son sol le stoviglie, le frattaglie, le vettovaglie e i “tovaglioli”.

E tu, nonostante l’insalata, sei inconsolabile..

 

Diamo zucchero al “cioccolato” nel frigo, “smielamo”, senza “velo”, i nostri ormoni nella “frutta”.

 

Sì, Donna, guarda questo, e poi dimmi se non vuoi essere mia, come Liza Minnelli provocante ma timida per il toro scatenato…

 

Senti che “fuochi”, come scoppiamo…, ah, che Gershwin!

In confrono, Gina Gershon, anche Lei con tanti “nei”, è un’educanda.

 

(Stefano Falotico)

 

De Niro & il suo Tribeca Film Festival


21 Apr

 

Anche quest’anno i riflettori son puntati nella “piccola” Mecca di New York, per l’oramai consueto appuntamento col festival “di” De Niro.

In gran forma, accompagnato sempre “in neo”, di sua nera…

Qui, al partyvanity-faireggiante“:

 

Omaggio al più grande, il più grande di tutti


18 Apr

 

Be’, mi sembrano ottimi video. Brillantissimi, sognanti, poetici, nel mio stile, nient’affatto “risaputo” o banale. Dunque, Genius-ale!

 

Quindi, spero di poterne imbastire e “cucire” ancora molti. Nel mio Cuore!

 

Oggi, “parliamo” d'”Attori”, sì, con la A maiuscola, ma togliamo pure il plurale, solo l'”A-ttore”. “Antonomasiamente” Lui.

 

So che vi siete un po’ dimenticati di Bob, perché pensate che si sia, come si dice, un po’ rimbambito.

 

Be’, essendo suo fan, replicherò proprio come il suo personaggio del film di Tony Scott, e cioè: “Io ne vado matto”.

 

Senza star a citare le pellicole del Passato, saremo invasi, molto presto, e piacevolmente, da un’ondata di “denirate”.

 

Quindi, rispolveriamo quelle dell’anno scorso, e anticipiamone alcune di quelle venture. Quelle più “immediate”.

 

Sulle note dell’eterna, famosissima, struggentissima “Nothing Compares 2 U” (la migliore O’Connor prima della “rasatura” anche al suo cervello), il mio omaggio, doveroso, necessario all’Attore più grande, the Greatest…

 

Eh sì, in questi anni ho avuto esperienze sessuali che mi hanno fatto “crescere”.

Ma non è che sia cambiato molto, a “dirlo” tutto.

 

Sì, i “dottorini” mi spronano a farmi piacere il sesso, ma io “parafraso” il testo della canzone, in suo onore:

 

Niente può fermare queste lacrime solitarie dal cadere

Dimmi Grande, in cosa ho sbagliato?

Potrei abbracciare ogni ragazza che vedo

Ma non farebbero che ricordarmi te

Sono andato dal dottore e indovina cosa mi ha detto

Mi ha detto… ragazzo (mio) sarebbe meglio che ti divertissi un po’

Non importa quello che fai

Ma è un pazzo

 

Perché niente può essere paragonato

Niente può essere paragonato a te

 

Niente, nessuno, e soprattutto “nessuna”.

 

 

Applauso!

 

(Stefano Falotico)

“Taxi Driver”, never before seen photos


17 Apr

 

Sì, son io…

Intendo, con tutta calma, quando ne avrò diletto e ispirazione, (im)permearmi in excursus cinefili.

A omaggio… primaverile d(e)i grandi capolavori.

 

Per i quali allestirò “memorabilie” che c’incantino d’un déjà vu da rivederli ancora, e incantarcene… ricordi nostalgici.

 

Naturalmente, non potevo che iniziare con questo:

 

 

In una poesia che pubblicherò molto presto…

 

Ogni Uomo, ha il suo film.

Ogni sua vita, nelle mie tante che furono, fumarono, s’infiammeranno e vibreranno, s'”annacquerà” per ergerla ancora ed “esser-non esserne” trainata e “irata”, lassù, anche nel nero “lagrimoso”, impercettibile di “neonascerci”. Accenderci, ascenderci.

O “nei” tentacolari…

 

(Stefano Falotico)

“Sopravviverà solo il migliore”, è proprio così?


06 Apr

Il 1 Giugno, con ritardo pazzesco, approderà, anche in Italia, Killer Elite.

La Lucky Red “debutta” col “nostro” sito, e ci propone, a “schermo intero”, alcune immagini “salienti”.

Storie di uomini gatti, di “catture”, di teste fratturate, di “stilettate”, ah, non si va per il sottile, di muscoli, di grotte, di crani rasati, di wanted e volpi.

Chi intascherà il malloppo?

 

Jason, incazzato tostissimo, sull'”orlo…”, dei suoi nervi “sparatutto”.
Il duro.

 

 

 

Yvonne Strahovsky, “imbionda”, per la “vodka” liscia.
La ficona.

 

 

De Niro, l’Uomo ronin.
Il mentore.

 

 

Hunter & Danny, detestan le donne belle ma puttane alla Tylo Hunter.
Le due “teste di cazzo“.

 

 

Bob, “inchiappettato”.
Ma, dopo essersi liberato dall'”inculata”, fotterà tutti.
Il “finto barbone“.

 

 

Il “silenziatore“.

 

 

Clive Owen, colui che “stronzeggia”.
Il bastardo… che prenderà tante bastonate, però.
Fuma, fuma…

 

(Stefano Falotico)

Genius-Pop

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