Posts Tagged ‘Robert De Niro’

Conversation With: Nobu Robert De Niro On Acting


06 Jun

Quello sporcaccione porc(ell)o di De Niro, cosa fa, cosa tasta, in cosa si rende pervertito?


08 May

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Bus 657 with De Niro, new pics


06 May

BUS1 BUS2 BUS3 BUS4Described as a mix of “Dog Day Afternoon” and “Speed,” with the added twists and turns of such heist movies as “Ocean’s Eleven” and “Inside Man,” the movie stars Jeffrey Dean Morgan as Luke Vaughn, a broke father desperate to save his daughter’s life as her medical bills pile up. Vaughn soon turns to his boss, casino owner and retiring mob-boss Francis “Pope” Silva (De Niro), for help. Pope rejects his pleas, forcing Vaughn resort to other means. Facing an impossible deadline for his daughter’s life-saving surgery, Vaughn joins forces with a psychotic co-worker (Bautista) to rob Pope’s casino. When the daring heist goes awry, Vaughn and his partners take refuge on bus 657, taking several commuters hostage. The cops and Pope close in as Vaughn’s deadline approaches.

Killing Season, scena finale


01 Apr

Kay’s Baptism di David O. Russell, iniziate le riprese


16 Feb

kaysbaptismFra pochissimi giorni, inizieranno le riprese del suo nuovo film, con lo stesso cast de Il lato positivo, Jennifer Lawrence, Bradley Cooper e il solito, immancabile Bob De Niro, oramai i tre pupilli del nostro, apparsi assieme anche in American Hustle.

Bradley Cooper Eyeing To Direct ‘Honeymoon With Harry’


10 Jan

EXCLUSIVE: A new wrinkle in the story we just broke about Dan Fogelman writing Honeymoon With Harry to star in with Robert De Niro at New Line. Turns out Cooper is hoping to make his directorial debut on the movie. The American Sniper star certainly is branching out; aside from producing American Sniper, he has been starring on Broadway in The Elephant Man and soon takes that to the West End. It is one of several projects Cooper is eyeing as a potential directing vehicle. He’s repped by CAA.

De Niro a Roma per omaggiare suo padre, Remembering the Artist Robert De Niro, Sr.


18 Nov

De Niro Artist

From Sentieri Selvaggi

Il documentario ripercorre la vita e la carriera di uno dei pittori figurativi più eclettici del secondo dopoguerra attraverso diari privati, interviste a familiari ed esperti d’arte, immagini di repertorio e soprattutto il ricordo di un figlio che rimpiange di non aver mai dato il giusto peso all’opera del padre e di non essergli stato accanto durante la malattia.

Robert De Niro ha presentato, in anteprima al MAXXI di Roma, il documentario Remembering the Artist Robert De Niro, Sr., dedicato alla memoria di suo padre, pittore figurativo dalle grandi ambizioni ossessionato da un successo mai raggiunto e da un’omosessualità vissuta nel silenzio e nella disperazione.

Dalla formazione nella scuola estiva di Hans Hoffmann, dove conosce Virginia Admiral, sua futura moglie e madre di Robert, all’esposizione alla galleria di Peggy Guggenheim insieme a Jackson Pollock, Mark Rothko e Robert Motherwell, fino al soggiorno a Parigi negli anni ’60, che gli permette di maturare uno stile sempre più personale e distante dai movimenti artistici del periodo come la pop art e il minimalismo, il film ripercorre la vita e la carriera di De Niro attraverso diari privati, interviste a familiari ed esperti d’arte, immagini di repertorio, e soprattutto il ricordo di un figlio che rimpiange di non aver mai dato il giusto peso all’opera del padre e di non essergli stato accanto durante la malattia: “All’inizio il progetto non mirava a una diffusione al grande pubblico, poi è diventato qualcosa di più ampio”, hanno dichiarato i registi Perri Peltz e Geeta Gandbhir. “Abbiamo cercato di raccontare la storia di un padre e al tempo stesso di uno degli artisti più eclettici del secondo dopoguerra”. Il documentario, proiettato al Sundance Film Festival, andrà in onda su Sky Arte HD domenica 28 dicembre.

 

Perché ha scelto di realizzare questo film?
Per portare avanti l’eredità di mio padre e perché l’ho sentito come qualcosa che gli dovevo. Ho mantenuto il suo studio per far vedere ai miei figli e ai miei nipoti cosa il loro nonno, e bisnonno, è stato in grado di fare.

Perché suo padre non è riuscito a ottenere un vasto consenso?
Penso che sia stata una combinazione di tanti elementi, come il fattore temporale e la presenza di altri movimenti artistici. Questo indica che si può essere bravi anche se non si arriva a un ampio successo. Mio padre ha ottenuto fama con i suoi pari e con il pubblico, ma non quello che meritava davvero.

Come ha vissuto la scoperta dell’omosessualità di suo padre?
Non ne sapevo nulla da piccolo, l’ho scoperto da adulto. Mio padre non me ne aveva mai parlato, era un uomo di un’altra generazione.

Com’è venuto in possesso dei diari di suo padre?
Dopo la dipartita di mio padre, sono andato nel suo studio insieme ai miei collaboratori che hanno archiviato il materiale presente. Io non ho letto tutti i suoi diari. I produttori del film mi hanno chiesto se ero disposto a leggere alcuni brani che avevano selezionato. Leggerò i diari quando arriverà il momento giusto, probabilmente lo faranno prima i miei figli.

Qual è stato il rapporto di suo padre nei confronti del suo mestiere di attore?
Mio padre non faceva molti commenti a riguardo e raramente ne parlavamo. Ogni tanto diceva qualcosa, ma non a me. Lo stesso facevo io nei confronti della sua arte. Amo la sua pittura, posseggo solo dipinti di mio padre che espongo a casa mia, nei miei ristoranti e hotel.

Ha pensato di dirigere questo documentario?
In realtà no. Se l’avessi fatto sarebbe stato molto diverso. Comunque ho dato il mio contributo alla realizzazione.

L’esperienza artistica di suo padre l’ha condizionata nella sua carriera?
Penso che crescere in una famiglia di artisti abbia influito un minimo nel mio percorso. Chi entra in questo mondo, di solito, lo fa per sfuggire a una vita soffocante, a una famiglia classica o comunque per esprimere sé stessi. Nel mio caso sono stati i miei genitori, che si sono trasferiti a New York per esprimere loro stessi. Sono un loro prodotto. Quando ho detto loro che volevo fare l’attore non mi hanno scoraggiato. E credo che la cosa più importante sia fare ciò che si ama.

Si è mai sentito in colpa per aver avuto più successo di suo padre e per non essergli stato accanto durante la malattia?
Non ho sensi di colpa. Ero consapevole di questo fatto. Lui era molto orgoglioso di me, anche se tra di noi c’erano sentimenti misti. Da parte mia posso dire di essere stato molto fortunato ad aver avuto successo. Per quanto riguarda la malattia, quando siamo andati dal medico non è stato molto delicato nel descriverci le conseguenze. Mio padre era terrorizzato all’idea di doverla affrontare. Io l’ho spinto a farlo, forse non abbastanza. Col senno di poi l’avrei dovuto forzare ad andare agli appuntamenti, accompagnandolo io stesso invece di chiamarlo al telefono. Magari sarebbe ancora qui con noi.

C’è un quadro di suo padre a cui è affezionato?
Ci sono quadri che adoro, ma non riesco a sceglierne uno.

Se le chiedessero di interpretare suo padre in un film, accetterebbe?
Mi hanno chiesto se volessi scrivere un’opera teatrale sulla vita di mio padre, ma per ora ho detto no.

De Niro Sr.

 

Nel rapporto con i suoi figli sente di somigliare a suo padre?
Ci sono similitudini ma sono troppo personali per parlarne. Sicuramente mio padre era molto affettuoso e io lo sono nei confronti dei miei figli.

Nei suoi film ha interpretato spesso il ruolo del padre, anche in modo iconico. Ci ha mai messo qualcosa di suo padre?
Come attore c’è sempre qualcosa di tuo, lo fanno quasi tutti gli attori, personalizzano il ruolo, attingono dalla propria esperienza di vita per renderlo specifico.

 

Robert De Niro In Talks to Reteam With Jennifer Lawrence for Miracle Mop Movie (Exclusive)


12 Nov

The move would also bring him back to work with David O. Russell

Robert De Niro is in talks to reteam with Jennifer Lawrence and David O. Russell for Joy, Fox 2000’s story of Joy Mangano, the inventor the Miracle Mop.

De Niro worked with the duo on 2012’s Silver Linings Playbook, which netted the actor an Oscar nomination for best supporting actor. He also made a cameo appearance in American Hustle.

The movie’s casting is heating up at it’s gearing up for a shooting start in early February. De Niro’s involvement is contingent on Lawrence’s deal closing.

Russell is rewriting the script by Bridesmaids writer Annie Mumolo to tell the story of Mangano’s transformation from a single mother in Long Island to a QVC star.

Mangano (being portrayed by Lawrence) is a fixture on the Home Shopping Network with her many inventions, though the mop was her ticket to fame and fortune. She began her inventing as a teen and kept on dreaming and tinkering while still a single mom raising three kids.

De Niro would play Mangano’s father.

John Davis and John Fox are producing via Fox-based Davis Entertainment. Ken Mok is also producing.

De Niro is due to shoot Dirty Grandpa in January then will segue to Joy. He is repped by CAA.

Antonio Razzi in un film di Sergio Martino con Lino Banfi e Robert De Niro?


10 Aug

Questa bufala le batte tutte.

Antonio Razzi, protagonista di un film di Sergio Martino, regista de L’allenatore nel pallone, un film con Lino Banfi e De Niro!

Eh sì, uno che non sa parlare e dice  “Mi muoio dal ridere”, “venuto a GALLO”…

Eh sì, facciamo ridere il MONTO!

Putttìììn!

Antonio Razzi, secondo indiscrezioni, diventa attore. Lo afferma la tv locale abruzzese Rete 8, secondo cui il senatore di Forza Italia potrebbe essere protagonista di un film con Lino Banfi e Robert De Niro. Il lungometraggio sarebbe diretto da Sergio Martino, che ha convocato il parlamentare per un colloquio informale. Nel frattempo, Razzi, ai microfoni dell’emittente, si pronuncia su Maurizio Crozza: “Io e lui molte volte ci scambiamo i ruoli, devo dire che ho sentito che in tutta Italia va facendo spettacoli e la gente chiede la mia imitazione. Ma sicuramente quando io vedo lui in tv, mi muoio dal ridere anch’io”. E sul Cavaliere osserva: “Sull’assoluzione di Berlusconi c’è “stato” la verità, che è venuto a “gallo”. E questo non fa piacere solo a me, ci mancherebbe” – continua, rivolgendosi alla giornalista che lo intervista – “ma anche a lei e a tutti i telespettatori che oggi sono sicuramente felici di questa assoluzione. Magari se veniva condannato, facevamo ridere il mondo”. Razzi continua: “A lui dovrebbero ridare non un passaporto, ma due passaporti e mandarlo addirittura in missione proprio per riappacificare Israele e Palestina, specialmente in Medio Oriente, ma specialmente anche lì, in Ucraina, visto che con l’amicizia che c’ha con “Putìn” sicuramente solo lui riuscirà a far fare la pace a tutti questi Paesi”.

Sleepers alla padre Bob(by)


04 Jun

di Stefano Falotico

Di solito, per quanto concerne il Cinema, gran risalto vien dato alla “dicotomia” relazionale, spesso disfunzionale, fra madre e figlio. Hitchcock banalizzò la psicopatia col suo celeberrimo Anthony Perkins che, “castrato” da una madre a “imbalsamarglielo” come il “pappagallo”, aveva sviluppato un’indole guardona un po’ troppo violenta. Sì, credo che Psyco sia un film enormemente sopravvalutato. Da contestualizzare alla sua epoca, indiscutibilmente fascinoso e tutt’ora di bianco e nero avvolgente, seduttivo come la “follia” di Norman Bates che nel suo motel ne combinava, sconciandole, delle “belle”, una sotto la doccia di coltelli profumati di epocale suspense, sì, d’avanguardia. In ciò, certamente, il film ha il suo valore, ma non è affatto il lodato capolavoro a cui van tutti a par(l)are quando si fa riferimento ai precursori, come zio Alfred, del genere thriller. Perché proprio tanto eccelso e già “classico” di modernità anticipata nella sua ineccepibile forma, oltre il mero, “spensierato” intrattenimento, quanto a mio avviso così stupido. Come dire: il complesso di Edipo genera sempre mostri. Eh no, caro Alfred. Se fossi campato, da Woody Allen avresti imparato una cosa ben peggiore, che provoca genio malinconico associato alla sua tendenza, che nessuno psichiatra riuscì a curare, per la ragazzine, come sua cinesina insegna, cagionatrice del divorzio “inestimabile” fra Woody e Mia Farrow. Mamma mia, ah ah, è il caso di far ammenda perché la madre di Woody tanto spermatozoico lo sgrav(id)ò di dubbio seme paterno.

 

Ecco, sul padre invece porrei questa mia, così partorita.

Il padre ha, secondo me, un ruolo ben più “pregnante” nel processo formativo del pargolo. Di come, spesso tramandandogli il maschilismo più bieco, rende i figli a sua immagine e somiglianza, riversando loro tutto il suo fallimento, affinché non diventino fall(it)i come lui. Eh sì, che “fallo”. Che orrore! Anziché indirizzarli a una sana educazione improntata al libero arbitrio, ne arbitra già il raddrizzamento. Mah, e provocò solo figli meno rizzi della sua (im)potenza. Complimenti. Gli stringo la mano, anche se poi vado a pulirmela perché è molto sporca, mio padre porcellino. Ah, volevi dei vincenti da salvadanaio e hai intascato sol la presa di coscienza che la lor retta via (non) hanno (ap)preso. Che buco!

Un abominio disumano, volere dei modellini al piacere suo che non ebbe, perché a lui andò malissimo.

Di mio, posso solo dirvi che mio padre è un grand’uomo. Se non fosse stato per lui, oggi non sarei uno scrittore ma non “starei” soprattutto qui. Su tale immonda eventualità “omicida”, un altro padre, invece, che dal mio fu severamente punito in tribunale, perché sconfinò d’efferati insulti in un’età in cui la mia giovinezza andava invece doverosamente rispettata, credo che ancora abbia dei profondi incubi notturni in cui, roso da un senso di colpa pazz(esc)o, si domanda “chetamente” come ha fatto a nascere. Non si è ancora sparato, comunque, tal losco padre criminoso. Sì, un durissimo.

Su tale (sua) imbarazzante domanda, però, già fu imbrattato di figuraccia da miserabile. Ora, però, deve darsi una risposta. E, sul restare scioccato, senza parole, “comodamente” ride da pagliaccio, piangendo tremende, ahia che dolore (poverino), lacrime da coccodrillo.

Sì, da mio padre ho/a appreso una lezione importantissima. Mai far sì che un estraneo, troppo “cresciuto”, voglia renderti un nano come la sua famiglia.

Frankenstein di Mary Shelley

Un rapporto pur sempre paterno.

Il momento di uccidere

Carl Lee Hailey/Samuel L. Jackson non si fermò dinanzi allo stupro della figlia.
Un film reazionario?

Forse invece da rivalutare. Per riflettere. Al posto suo, siete sicuri che avreste mantenuto i nervi saldi?

Il petroliere

Il capolavoro di Paul Thomas Anderson si può interpretare in mille ottiche. Una chiave analitica è proprio il rapporto fra i due. Quasi alla Barry Lindon.

Sleepers

Padre Bobby.
La scena, in cui Jason Patric confessa a De Niro le violenze, rimarrà negli occhi per sempre.

Genius-Pop

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