di Stefano Falotico
Contro l’ipocrisia di quest’Italia di mangia-spaghetti, esigo poca Nutella e la poesia di Jim Morrison senza cacio sui maccheroni e addio America!
Molta gente mi chiede perché sto simpatico ai ragazzi giovani. Io, sbuffando, fra il gioviale e il fottuto stronzo, alzandomi il bavero tra il papero e il quacchero, con una sigaretta secca di risposta slabbrata, rispondo perché sono Peter Pan mischiato a Rambo e la miscela è esplosiva. Quindi, non ti conviene provocarmi, altrimenti udirai la “cornamusa” piazzata di un diretto mancino slogante la merdina tua appiccicata al muro.
Mitragliatrice!
Potrei usarla, dopo, come chewing–gum ma preferisco masticare la tua ragazzina, innaffiandola di acqua e sapone con spruzzata del mio liquido seminale la vera educazione (s)concia come si confà al cazzo che mi va a genio sciacquandomele dopo la sciacquetta e poi non tirando lo sciacquone ma tirarglielo bagnandola ancora, sì, escremento “puro” di gran odore qual sono fra seni imburrati e la mia inquietudine da saputello “idiota” in burrasca, mescendo gli ingredienti per un turbo più (t)rombante.
Sì, per anni siamo stati assediati dalla musica leggera, questi cantanti frustrati che ci raccontano puttan(at)e, romanzandoci di p(a)role buttate a culo, quello dei loro soldi guadagnati sulle vostre (s)palle da coglioni che li ascoltate plaudenti, coscienti che vi dovete ficcare solo il giradischi di nevrosi acuite nel decibel della melodia più sodomizzante, rubandovi la coscienza e annacquandola in rime dal ritmo “allegro” quanto un acquerello del vostro paint mentale usurato perché la vedete, da piantati con rimpianti mai sopiti e parrucchini di pessima tricologia d’impianto, ingrigita in quanto siete orsi incattiviti e acidamente sbiaditi, sba(di)gliando un altro po’ per altro svaccarvi “tranquillamente”. Troioni! Parliamone di questi programmi “culturali” radiofonici. Oche senza di(re)zione leggono poesie e classici, mentre il deejay capra “armeggia” di “microfono” a lor “forum” amplificato su voce “scaldata” da vera “stonata” con modulazioni di frequenza sfondata del gridolino incorporato e ditino suo birichino da disco(lo) toccante le corde (in)sonorizzate della trasmissione “orgasmica” in diretta. E voi ve la ciucciate, immedesimandovi in questa languida fottuta che legge come una pecorina per rimediar lo stipendiello con tanto di arricchita borsetta su altre leccate e toccatine, da cui la “spintarella” e vai di salviette per la “trombata!”. Perché il padrone della radio spinge a tutto volume “alzato”, sbattendosene… e poi buttandole giù dal Pioneer da “pio(niere)”. Spegnendo le cuffie solo in caso di disturbo della quiete notturna se il suo “rock” è troppo “graffiante”, stimolando la vecchia nell’ospizio che, alla terza canzone di Jim Morrison, urla all’infermiere minorenne “Light my fire!”. L’infermiere non sa che pesci pigliare, va nel frigorifero e trova la sua banana, ballando con la vecchia “tutti frutti”. Così, l’infermiere contatta il “cardiologo” e, col dottorino, va di “mano lava l’altra pompando”, di “estintore” su sua tintura tanto la vecchia fa buon brodo e, dopo averla “sfiammata”, ce la berremo di (b)rutto libero da barbe “colte”, pensando che le nostre mogli “fan la calza” con un cazzo meglio “sistemato”.
Ecco cosa vi siete meritati. Accendi la radio e un tonto finge… d’immedesimarsi in Pablo Neruda mentre pen(s)a, fra sé e il suo sesso svenduto, cosa mi tocca… recitare per portar a casa la pagnotta e sperar di vederne altre nude. Perché chi ha il “pene” deve comunque usare la “cultura” per farsi passare per colto, a cottimo e, fra una scopata e una magnata di “mele cotogne”, vai col “liscio”. Di fisico a pera e trombone! Chi se lo scoreggia?
Ci hanno rotto il cazzo! Nella mia vita, ho visto insegnanti spogliarsi in aula per il gioco delle “aiuole” e secchioni fidanzarsi con mule migliori degli asini. Ho visto donne laureate in lettere poi far le maschiliste mostrando le tette prosciugate da mestruazioni a base di carta igienica di libri schifosi che spaccian ai loro alunni di “dose bianca”.
E ho visto “adulti” di poco tatto “deodorarsi” col borotalco dopo aver licenziato un povero in canna solo perché gli “puzzava”… Ora basta!