Posts Tagged ‘Quentin Tarantino’

Siamo tutti dei Louis Gara, cari fumati


11 Aug

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Io sfumo, e sto “sdilinquendo” nella fisionomia appesantita di De Niro in Jackie Brown, per la gioia dei miei detrattori e la “gioia” di chi invece carpisce la mia stanchezza esistenziale, arrochita in una voce usurata dalla fatica e non dalla figa di Fonda Bridget. Son sempre in vena di scherzare e non mi faccio, sebbene dinanzi a questo mio sfacelo fisico e dunque poco fico rimango costernato come il Cristo dinanzi alla Maddalena ignuda all’apice del suo splendore come la Bellucci nella cagata di Mel Gibson.

Sì, oggi, fra un caffè e l’altro, zampillando nel mio strambo umore, sempre fertile di cazzate, nel mio gigioneggiar senza sosta sulle superstrade, pensai che non son fatto per le donne, che non accetterebbero la mia esasperante maturità da filosofo gran pen(s)atore congiunta al mio estemporaneo infantilismo cheto da auto-esiliatosi nella “castrazione” del piacere. Vado inoltre a singhiozzi, mentre le donne apprezzano il tipo forte, che infonda loro sicurezze per meglio sfondarle coi soldi. E non sono neanche un “topo” alla Woody Allen, sebbene gli sia paragonabile per inquietudine e nausea alla Sartre e mente vivace, creativa, che spero si distingua dalla massa. Perché è pur vero che una come Diane Keaton vi sbavava, e non era perché era bello. Ma proprio perché vedeva in lui una vulnerabilità affascinante da intellettuale che ragiona fuori dagli schemi comuni. E questo attizza il gentil sesso, è risaputo e scoprirei l’acqua calda a spacciare questa “scoperta” per mia. Le donne sono attratte dal maschio, anche folle, ciò non le disturba più di tanto, che sappia dar loro fiducia nella vita, e se ne fregano se in fondo ha degli scompensi psicologici e conflitti irrisolti col proprio io. Anzi, a dirla tutta, ciò a loro piace maledettamente, perché la stranezza, se non inficia il funzionamento anche sessuale del compagno da loro “opzionato”, la percepiscono come qualcosa in più, non come una mancanza né come un difetto da curare.

Io invece son troppo eremitico e difettoso, mi scarto da solo, anche scaccolo, ancor prima che possano spogliarmi. E ciò “inquina” il possibile sex appeal che potrei trasmettere nei miei giorni di massima potenza ormonale.

In passato, ero un avido collezionista di poster e dvd, e oggi invece mi fa schifo questa mania che avevo. Perché sapeva di uomo di plastica che viveva di simulacri e surrogati. Preferisco oggi la moca.

Insomma, faccio a gara con Gara, ed essendo umano talvolta sgarro. Ma non sono come Sgarbi anche se posso essere, lo giuro e vi avverto, sgarbato se qualcuno è Scorsese con me. No, scusate, volevo dire Scortese. Mi riprenderò con The Irishman.2338a217a2_deniro-jackie-browncharicature-sketcho All-for-Beauty-632x441

di Stefano Falotico

Falotici si nasce, Tarantino lo nacque, Manson, Rocky e Stallone


13 Jul

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Ebbene sì, un mio vecchio amico, ex gestore della gelateria Voglia Matta, ove confezionano tutt’ora sorbetti di raffinata qualità e gustosa cremosità, mi ricordò nei commenti a un post su Facebook che in tempi remoti, quando le ansie esistenziali non mi sovreccitavano nelle mie afasie, scrissi in maniera originalissima, allorché geniale, un copione “fittizio” per Rocky il quinto. Che fu molto profetico, infatti, pur non essendo ancora uscito il film nelle sale, ne anticipai miracolosamente la trama, allestendo una sceneggiatura, invero un po’ immatura e fors’anche “bambinesca”, che perfettamente avrebbe poi combaciato con quella che avremmo visto nella pellicola di Avildsen. Sì, ero già un “prodigio” e di consigli cinematografici provetto e prodigo, e oggi sono strampalato scrittore di risma “discutibile” ma idee pullulanti come i gabbiani sulle scogliere di Dover, forse anche di Denver. A Denver c’è il mare? Non lo so, geolocalizzatevi e lo saprete. Fatto sta che abbiamo appreso che Tarantino sta preparando un film sull’assassinio di Sharon Tate. Ma chi sarà Manson? Non certo Brad Pitt, forse DiCaprio che, per l’occasione, si tingerà i capelli in maniera corvina. Insomma, in The Irishman, Pacino sarà Hoffa, uffa, o Russell Bufalino? ComingSoon.net sostiene che sarà Hoffa, così come IMDb, mentre Tracking Board assegna il ruolo ad Harvey Keitel. Da qualche parte ho letto che le riprese inizieranno a Luglio. No, a fine Agosto, cazzo, ma sarà una botta, ho detto che botta.

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The Hateful Eight stroncato da Francesco Alò


31 Jan

The Hateful Eight – For your consideration


05 Jan

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The Hateful Eight, first look


08 May

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Il Cinema negli occhi di uno scrutatore sofisticato, Amazing from YouTube


08 Apr

“The Hateful Eight”, new Quentin Tarantino


12 Jan

Secondo quanto riportato da Deadline, un I magnifici sette al contrario più un ottavo?

The Hateful Eight, gli odiosi otto?

 

Tarantino è Dio solo per noi (e)letti, il resto è una porcata


07 Oct

Odio il “tarantinismo” appaiato a gente da McDonald’s e fighette da Grindhouse, a prova di morte son a tal letame i catrami più letali

Abbindolati come una famiglia di matti, che costrinsi a traslocare dal lor loculo di nani, trascinandoli in tribunale, ove un epilettico guaì castigato delle sue “mortali” immoralità calunnianti, “gioiscon” sempre prodighi di buonismo, affil(i)ati alla retorica del nostro “bel” paesello ove si volteggia ilareggianti a costume frivolo del sempre più da (s)chiappe sode frivolezze. S’abbarbicano alle Barbie, poi portan a spasso il barboncino e deridono i “barboni” come me, menefreghista tremendo, scalpitante “piede di porco” in tutti incasellarli nello “stradario” su tanto divaricar le lor da polletti cosciotte. Sudatevela!

La dovete smettere d’inneggiare a Tarantino in maniera superficiale e da figate. Io lo salverei solo perché mette di buon umore col culo da sfondare di Bridget Fonda e per un Kurt Russell misogino a iosa. Uno che fissa, (am)mira le gattine dalle unghiette smaltate, dunque capricciose per la salsa di “patatine”, quindi ammicca e le “ammacca”. Morirà ammazzato per troppo schianto di una scalciante puttanella “surfista”. Ma il gioco valeva il candelotto dell’acceleratore, di queste riprese “artigianali” in cui Stuntman se la ride da matti, le corrode, è un corrotto che spacca il culo a tali ragazzine poco acqua e sapone ma da “carburare” formato mitomane virile su ciuffo alla Elvis Presley mattissimo. Egli sgattaiola, le mata, troneggia meglio dei tronisti omosessuali, è un “idraulico” del “pistolone”, schiaccia di gas e mangia ogni merdosa schifezza in modo flatulente, borbottando di bocca lurida da “puro” lercio su misura in giubbotto d’antan. Afferra la cretina per la cornuta ch’è, “tradisce” il “gentil” sesso ed è sgarbato nello sgambetto. Inchiodandola di frontale su spiaccicarle il rossetto più sanguigno. S-fotte, incula di “tamponate”, sguscia nel traffico, si ferma a un motel e se “lo” tira di “bruto”, terrorizzandole tambureggiante, ballando a bestia in sano ficcarsele anche sol d’occhiolino lesto più d’una sveltina. “Troieggia”, è un puttanone mai visto, solletica i piedini, annusa poi il suo ditino, se l’infila a striscia di coca e va poi a bersi una Fanta, scommettendo sulle natiche destre di un’altra per un sedile “posteriore” d’annata.
Stunt è un maiale, su questo non ci piove, ed è (s)corretto sia così. Secco, “suicida” con tendenze omicide, (auto)distruttive dentro abitacolo d’un abitar a culo.

E ricordate: chi non rispetta Stunt, sarà una mignotta da ospedale di Planet Terror. Mi par inutile quella protesi, mia Rose, son io che ti mitraglio. Adesso, raglia e bevilo a collo.

Sì, Stunt è cattivissimo e guai a scherzare con la mic(c)cia accesa. Non gettate benzina sul suo farle arrosto, vi cagherete addosso ingrati e, nella graticola, “arrossirete” di paura.
Tremate, non potete frenarlo. Cascherete come le pere cotte delle vostre fidanzatine ammoscianti, e succhierete il suo alluce a mo’ di orsacchiotte pelose. Il suo succhiotto lascia il segno, vampirizza di carisma alla Kurt.
Alla cazz’ in cul’. Si reca a un Burger e sgonfia un bullo di vero bacon nel “cioccolato caldo” a suo bue. Bagnando la sua testa per un “biscottino” servito a tavola “fredda”.

Quindi, s’eclissa nella Notte, ma prima “schizza” sulla barista. Lasciandola a bocca aperta.

Tania Cagnotto è bona!


25 Jul

 

© Piergiorgio Pirrone - LaPresse 16-09-2014 Roma Ritratti esclusivi di Tania Cagnotto per Arena nella foto:  Tania Cagnotto

© Piergiorgio Pirrone – LaPresse
16-09-2014 Roma
Ritratti esclusivi di Tania Cagnotto per Arena
nella foto: Tania Cagnotto

 

Cari drughi pretendo sincerità e durezza di clockwork lemon. Tania Cagnotto è bona! Keanu Reeves lo fu!

La profetica rivelazione del “pasoliniano” Stanley Kubrick s’è avverata, e vivete nello scontento un tanto al “culo”. Ché io smaltisco chili e non m’appesantisco di vostra pedante etic(hett)a

Sì, per essere “accettati” da questa società di bestie, incominciamo a utilizzare la stessa strategia “carnale”, ché a viver carnascialeschi se le (s)passan tutte. Sì, uccidiamo ogni sen(s)o fiabesco e imbarbariamoci per le “barboncine”, utilizziamo la stessa p(r)osa volgare e otterremo una “fornace” senza “lavaggi mentali”. Andiam in giro a cantar come Biancaneve col “nano” più pornografico, viviamo “felici e contenti”, ché la vita è una e di fighe ce ne son a iosa. Non far lo sfigato e il permaloso, fai il lecchino e di smancerie sii maniaco.
Ché se non sei maniaco, ti sciacqueran con ammoniaca, prima l’ammonimento, poi l’espulsione con tanto di “rosso” a timbro della radiazione anche al PH puro per dissanguarti a viscere delle loro brame.
Puttanieri e zoccole, chi è fra voi il più bel “tipo” del reame? Quello che non sbaglia un “colpo”, va “dritto” e sa come farsi… valere. Se una donna toppa, la prendete per il popò, se un topolino “sba(di)glia” lo imbalsamate e lo tappate, appunto, di vostra bava imbavagliante.

Io son genio paperin e ti fotto sempre, mio strafottente. Stavolta, hai incontrato chi (te lo) sfonda. Dammi un’altra offesa e ti strappo la festa, quaquaraqua. Basta con Nonna Papera!

Sì, scriviamo come loro, (s)parliamo allo stesso finto “manierismo”. Di cerebrolesi saremo allegri nei muscoli aridi ma massaggianti all’olio.
Di “flessioni” non rifletteremo mai ma carnivori affetteremo chi è da “compatire” per le sue fitte.

Io ti servo la “frittata”, mio cervello impanato in pantalon da mascalzoni miei impantanati. Tu, Balanzone hai sposato una coi pantacollant ma sei sicuro che la tua vita non sia già andata nel viavai?
Di mio, posso dire con sfrontatezza che vollero punirmi di “frontale” perché ero, sono e sarò il Principe per (sua) ec-cellenza. Attentarono anche al mio uccello.
Ma come potete toccare… ah ah, continuo a tamponarli. E a (s)fregarmele.

Se vi disturbo, tu continua a stuprare e riceverai la bisc(i)a “clandestina” del mio Cobra. Sono nato serpente, non mi attengo ai “comandanti”, a sonagli ti appendo al “chiodo”.

Se vi fosse sfuggito, annotatelo sul taccuino, per il prossimo acquisto. Io son aquilotto e non m’adatterò mai a questa lattante società analfabeta di poppanti, in quanto bevo latte “galoppante” di mio stronzo in farneticazioni “offerte” a vostro stuprarmi, ché vi stiro e sturerò sempre le orecchie. Io sono l’elefante e, di fanfara, fenomeno per chi mi giudica minuscolo ma di muscolone t’entro nelle mutande

Io addento, vi sventro e mai bandiera bianca sventolo in quanto s’avventarono e io sventai tal “vanitosi” col mio ancor più schiumoso e carnoso ventaglio.
Se non stai buono, ti lego coi bavagli e ti spedisco a calci in culo tramite postale vaglia. Ogni sera, “fornico”, avvolgendola di “tagli” e macchio tutte le “tovaglie”. In quanto vettore contro i dottori, civetta sul comò formato gigolò per le figliole, ché bocca di rosa mette l’amore nei miei sudori.
Siete indietro, non capite ad oggi De André, come potete pretender di capir come vi penetro nel didietro?
Comprare e bevete tutti, questo è il mio nettare a segno di “pece”: http://www.amazon.it/Arancia-meccanica-ebook/dp/B00E3CZX9Y/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1374755748&sr=1-1&keywords=arancia+meccanica

Ascoltate la voce del Signore, che vi guida funambolico per prati sereni, ove germogliar di nuovo e, dopo esservi di Cuore auscultati in me “ungulato”, osservate le unghie smaltate di Tania Cagnotto, campionessa non di nuoto come la Pellegrini ma abbiate fede… è una figa plurima per sesso nel piumino, per notti immerse d’arsure a bruciarglielo in sue acquoline.

Stenditi Tania, attingi alla mia sete, assatanata sei dietro quel visino d’angelicata, so che vergine non sei da tantissimi… e sfido chiunque eterosessuale a non volerti di “trampolino” a tuoi quadricipiti femorali e mio “fegato” così a te “lustrato” d’ossa “dorsali”.
Sì, sono l’orso, sono come Bud Spencer, pseudonimo di Carlo Pedersoli e appunto ex nuotatore “metrista” del suo merl(uzz)o.
Bud ne ha per tutti, non va fatto incazzar’. Altrimenti si arrabbia con Terence Hill e non saranno teneri di Trinità. Vale a diredi spaccarti in tre e “a spaccata” di Tania che, quatta quatta, desidera invero non il podio ma il mio… podismo ad acquattarsi nei sollazzanti “schizzi”.
Ah, equatoriale ha gambe equine, cavalla del mio in mezzo al cavallo, purosangue campionessa per “bastoncini” del Capitan Findus, spezzatino al mio “filetto” di Platessa, famoso “sottomarino” di manina che è di 50 cm ma, se stimolato da Tania, può “allungarsi” a doppie proporzioni per altra calda, ustionante razione.
Tania Cagnotto è la mia Uma Thurman, sono Carradine di Kill Bill.
Dio ti benedica e si tuffi da “povero” Cristo nel Giordano di Cagnotto Tania, atleta dalle pose plastiche con tanto di mie bollicine alla Pulp Fiction.
Sì Tania è tanta, e affogo in questa figona “scostumata”, ah che costumino, in slanciato fiondarmi di giravolte e capogiri(ni) sguazzanti, aderenti al suo bikini “water” nel senso “acquatico” del mio che sprizza gioia e del fazzoletto da “sciacquone”.
Tania asciuga le mie lagrime, le “confeziona” in questo misto di carta igienica, “finemente” ricucita per aprirla su densa cremosità. Quando il ralenti cadenza le sue imprese, salto dentro il (WC?) Net di tutti i suoi più attizzanti video scaricabili. E la imprimo, anche se arriva seconda. Vengo in tre secondi.
E son mondiale nell’Eurosport. Con tanto di “Yahoo” e soprattutto “Wow!” su urletti incontenibili nel divanetto a mio divaricato Sky di gran finale da meritarmi la medaglia d’oro. Ah, in quella piscina c’è il mio pesciolino come la piovra e Lei, prima di risalir in superficie, superfichissima, da me è “provata” sul delfino d’amplessi affannosi e d’apnea cardiaca per l’orgasmo del sommozzatore. Siamo sommergibili, e la vostra bile è da buo(n)i. Io sono l’anaconda, il serpente bo(i)a per un altro giro in vasca. Esca ed esce tutto.
Sì, Tania è per i cazzoni veri, come John Travolta, Samuel L. Jackson e Bruce Willis del Tarantino. Io tendo la tela, sfoglio il suo telaio e la ribalto con tanto di tirato e Lei aspirante ad attillata “dialogica” monster su uccello per la cura medioevale, e diventa una nerona alla mobster Wallace Marcellus. La palpeggio, non finge mai, gode davvero “appieno”. Con i suoi polpacci pienotti avvinghia a modo di conchiglie a tenaglia del salivar fra le cosciotte, queste caviglie ad abluzione d’altre instancabili erezioni. Volteggia in tutte le posizioni, mi provoca e io m’eccito dinanzi a questo bocconcino per salsa d’hamburger. Che ketchup, che sco(r)pa(ccia)ta!
Talvolta, mi ri-fiuta per farmi impazzire coma la maionese.
Al che, le urlo: “Volevi fottermi? Dì un’altra volta, cazzo, ti sfido. Cazzo!”.
La mia esplosione blaxploitation non gradisce ma stuzzica per altre furenti eccitazioni. Fa la puttanella biondina da spiaggia, appunto, come Bridget Fonda di Jackie Brown nel suo ammiccante “Vuoi scopare?”.
A “maestrale” entro in poppa nella sua pru(gn)a polposissima ma la ritenzione idrica causa l’eiaculazione precoce. Ah, colpa delle astinenze.
Da allora, è Lei che mi prende per il culo… sono il suo Gara Louisss… fa la “dottoressa” con la “r” moscia e fuma la mia “sigaretta”, tatuandomi la “s” minuscola poco da Superman.
Ma io son bastardo senza gloria e Stuntman Mike. Bono come Brad Pitt e misogino alla Kurt Russell Jena Plissken.
Tania è solo una pischella e ha bisogno d’una che la spinga di pistoni e pisellone, ché  acceleri di “pistola” e la schianti, tamponandola per il suo squirt da Tampax.
Insomma, Tania va messa a novanta e premiata d’orgoglio patriottico, come ogni italiano che (non) si rispetti.
Tania è tonica e io, senza bon ton, tuono. Quando gliele suono, Lei “stona” senza cellulite perché non sa da che parte sta arrivando la chitarrina a volume alto.
Ma melodiosa me la dà e io son radioso.
Sono il t(r)uffatore!

Tania, voglio tuffarmi e affumicarti! Tu Cagnotto, io al largo ad allargartele sul mio “pneumatico” canotto con tanto di canottiera e bagnino da Chinotto, in quanto sono il cane con la bava e tu, umida, sii amido di burro m(ed)usa.
Ah, senti questo mare in burrasca. Proteggiti dalla tempesta nella grotta della scrotale sacca.
Sii marsupiale, sii “buia” per mie palle (s)comparse.

Ah, la costellazione di Orione. Ah, ecco la “solare” protezione.
Ecco ove metto il “becco”.
Beccatelo, batti il ferro finché è rovente. Poi, t’ingravideranno e solo chiatta salterai senza il mio boato ma in baita come tutte le rimbambite sulle spiagge.

Sono di “bronzeo”, ripeto sono uno stronzo. Ma anche tu, col tuo sorrisetto, non scherzi.
E dunque, prima di divenir una cozza, liscia sii UVA di vulvetta a mio prepuzio violetto.
Basta con l’orgoglio da tricolore. La voglio olimpica di calore. Odoralo. Altro che iridato.
Dai, la tua a me va data. E subito. Prima che cali il tramonto.

Quest’anno comunque, Tania Cagnotto d’Argento a parte (e che posteriori), segnerà il ritorno “in grande stile” di Keanu Reeves, dopo anni trascorsi a gigioneggiare da scemo in vacanza sabbatica.
Promette “faville”. Non solo un film “sognato” da dieci anni, una tamarrata sesquipedale che “assume” il peggio del Cinema “chiappa” (sì, nessune cappe ma molto d’accopparlo di “fioretto”, altra specialità olimpionica su cui “sforbicerei” nella Vezzali) e spada, ma anche l’esordio come “regista”.

Mah. Ecco perché Wolverine viene considerato un capolavoro. In mancanza del Keanu bello e dannato che fu, accontentiamoci men-o (e ci va grassa) del grosso Hugh Jackman.
Secondo me, se James Mangold continuava a girare film intimisti ne avrebbe giovato il Cinema umanista.
Qui, abbiamo uno Hugh Jackman allupato e a cazzo duro.
Mah, il dubbio rimane.

Comunque, in memoria del Keanu oramai defunto, citerò per voi tre Reeves che, volenti o nolenti, son ottimi.
Indovinateli.

Sì, Keanu ha lavorato con Bertolucci prima di rendersi un ebetuccio. A quei tempi, era un adolescente cresciutello da Hermann Hesse, un Siddharta.
Poi, gli diedero i soldi e imbolsì. Da cui la recitazione da stallone della Florida de L’avvocato del diavolo. Altro pastrocchio da salvare solo per un Pacino mostruoso, letteralmente goethiano e non, e per le “gote” di Charlize Theron a cui comunque preferirò sempre la rossa Connie Nielsen.

Utah oggi è andato. Sarò cinico ma, se devi concludere in “bellezza”, meglio un ultimo mercoledì da leoni alla Swayze. Che ora è ghost dopo il Cancro. R.I.P.
E pace all’anima nostra. Il Keanu figo di questo film s’è fottuto, travolto dall’onda anomala della rottura alle nostre palle.
A Selvaggia Lucarelli continua a piacere. Sì, fra imputtaniti ci s’intende. Da me, solo che pugni. Sono il surfista ai porci con le tavole imbandite.

Ho sempre considerato questa saga una Sega. Meglio il Mega Drive. Ci vuole il “trattino” fra Alfa e Omega? E la regola del menga? Bonalè, come scrive un barista bolognese con tanto di cartello e “avviso”: “Non si fa credito ai comunisti, perché sono un nazista e da me bevon solo le troie di bicchierini, sbirri piedoni dei più fascisti, e ariane di buon vino nell’ano, la mia è osteria numero vincente a chi più tira di birra tremenda”.
Almeno, se devi giocare, gioca con Carrie anche alla De Palma. La tua prossima Moss qual è?
Che cosa? Annalisa? Ma quella è losca. Da me, solo una Xbox alla Kickboxer di Van Damme.

Fra l’altro, proprio di Vandamme, oltre a questo, è in lavorazione il remake di Bloodsport.

Già. I tempi son peggiorati. Un Tempo, appunto, avevamo Jean, oggi abbiamo Claudio Baglioni rifatto.
E su tale stronzata, v’inculo.
Si sa, il canarino sta nelle tane e salta addosso a Tania Cagnotto. Non c’è la rima ma attento alla gatta.
Ah ah!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Tarantino Quantin-o è 50 a mettervi a novanta!


28 Mar

Tarantino ha compito cinquanta e passa, le passerotte, an-ni!

Ci penso Io a celebrarlo da Mr. Orange! 

 

Chi è Tarantino?

Sì, Tarantino è una merda geniale, e io pretendo che sia più stronzo deibastardi senza gloria!

Sicuramente un tipo migliore di tua madre. Le vogliono bene, ogni santissimo Giorn(alett)o in chiesa si reca da brava signorona, poi massacra il marito di frigidità scatenante le frustrazioni della gentilissima impotenza al suo libero arbitrio che si trastulla di prostitute, e ringrazia la Divina Provvidenza ogni qualvolta a casa non mancan le provviste. Eh sì, è previdente, i figli si lavan i denti e, lavativi, sempre più insipienti, di falsa sapienza, son stati da me schienati.
Inutile che urlino, date loro un piatto di pasta e fagioli!

Tarantino ama s-fottere, e lo fa in modo totalmente lavatura, a nodo dei singulti della borghesia flaccida. Egli ingurgita tutto il Mondo e lo provoca, così come Bridget Fonda lascia che De Niro la sfondi solo per tre minuti di eiaculazione precoce.

Sì, la mia faccia da Pam Grier è tutta una vostra fregatura. Vi dannate a offendermi, ma scappo col malloppo daprendi i soldi e scappa nel Woody Allen a inculata tremenda di ogni vostro piano per incastrarmi.

Sono un Uomo Red Hot Chili Peppers, mi scopo quelle di Beverl Hills al ritmo della Californication. Eh già, la fornicazione è americana nel Pop!

Una plateale presa per il culo? Io direi molto di più. Col mio sistema, durerò più di voi, ripiegati da depressi e sempre in cerca delle consolazioni di qualche scemotta a cui rifilate il pienotto. E non avete neanche più benzina. La benzina serve, stimola la diuresi a infiammarlo!

Come Tim Roth, sono una Iena, anche Plissken

Ama il mio “turpe” torpediniere!


Ciao, superba hostess. D’origini castigliane, reginissima di cuori infranti a castello di me “fantino?”.
Me ne inturgidirei di baci in volo, a spiccare favolistici fra valli serene di poltroncina “passeggera”, che passera, dell’arcuare il dolente mio arpionare il vestito tuo nelle trasparenze “Monroe”, lingerie ingenue del planarvi d’occhi “indagini” dell’intima biancheria.  Me ne “ingerisco”. Non digerirò un altro “No!”. Ah, che banco! Non si vede il Sole, quindi sotto la Luna saremo “craterici” e “scriteriati” nei vulcani “marziani”.

Sarei ipocrita a non rivelare il flusso ormonale che invochi “fluida”, ove forse un arbobaleno tendente… al blu, lussuosissimo, bagna le piogge ardenti d’un Mondo lontano da baldorie della matta, macellaia danza sulle baldanze oziose.

Meriti di più, così come selezioni il “personale”, fra annoiati con la sigaretta lurida di tempie troppo amare nel sorvolare i mari “pacifici” e l’Atlantico del disgelo alla mia Arte sgretolata da poli arti(sti)ci senza Tempo alcuno. Riempi le mie lacune! D’acume e acme, brufoloso d’acne. Sei come Daphne  (oh sì, “innaffialo”, annusalo, “sniffalo”, infilalo e innalzalo, di stantuffo ti sarà “affanno”, che fallo!) di Scent of a Woman, e io l’“affidabile” Lieutenant “bad” (cattivo tenente…) nel colonnello Frank SladePacino, colui che adora le uniche sillabe ove le “labbra”, dopo il “tango”, aprono le porte del Paradiso, strappandoti il tanga! Sono il Dio Dioniso, “quello” che elargiva larghi frutteti di calore e “umidità”. Egli è volpe, Egli vuole l’uva e se n’ubriaca! Quante belle vulve!

Io son sempre più furbo!

“Pasticcerei” solo in cabina di pilotaggio, col pilota automatico del non tirare il freno della  “cloche”, barra di cioccolato a comando del comandante “dominante” fra le cosce.
Senz’inibizione, “spingerei” sull’acceleratore, in mezzo alle nuvole e d’amori ieri “stalle”, con te stelle come Sylvester “Stallone”… Non contestarmi, tasta i test… a… coda! Che cavalla! Che “criniera!”.

Scherzo, irrido il malessere sociale, avvezzo a esser più vizio di questi zii oramai troppo “azzimati”. “Fragrante” come l’alba nel frastuono del rombo umano più sepolto, ove segregai le mie fusa da “gatto” nelle cambuse d’un sommergibile mai nato. Nautica e Nausicaa, poeta per te a prua del vento in poppa, in quest’aereo più (in) folle del Mondo, questo Mondo di folli che sfoltirò nell’asfalto del libero gabbiano alato. Sono DiCaprio del Titanic, mia sultana! Non insultarmi! Anche sul tavolo!

Aleggeremo con “leggerezza” ché ce l’ho “pesante”, leggerai le mie opere, e non sarà solo un invito a cena per un’operetta. La mia lirica non vale una lira, ma vivo d’allori, ora come allora in te mia mora.
Innamorati e vedrai il Cielo più limpido, ché troppo annebbiar i sentimenti ha reso la Terra piena di non atterrar nel torrido più “illuminato” delle gioie alle lingue di Babele. “Scioglila!”. “Indaffarati”, sbrogliando l’“affare”.

Permetti un ballo a me, “cliente transiberiano” che fa spola, spogliato e nudo-crudo, dalle Alpi a un Sesso senza paure del macchiarci a pois, noi approderemo a piedi scalzi fra scarpate e mascarpone, e m’accarezzerai con rizza cavalcata al mio cavallerizzo?

Imbizzarrito, sì, sono bizzarro e zazzera, tu zanzara che il sangue estrai e ne cogli il delicato profumo “veniale”. Questo è un mio “schizzo!”.

Cogli l’umorismo quando si sposa con l’erotismo più erudito!

Non mettere le dita fra moglie e marito.
Ma “carpiscila” nel diem al dì che fa din don dan nell’inondar’ e darlo fra le tue mutande!

In realtà, voglio il danaro!

Senza denari, non potrò mai averti in quanto “drenato”.


La vendetta serve, in modo rambistico

Questa è la storia d’una famiglia di deficienti, la quale non tollerò lo stile di vita contemplativo, ché tutti dobbiamo essere “obbligati”, dunque obliterati al nazifascismo italico, su bandiere del “tricolore” al “Bianco per non lavar i panni s-porchi”, “Rossi al peperone”,  “Verdi da repressi ma intinti di confessioni domenicali”, e tutti “allegrelli” nel smargiasso lassativo dell’inno mamelico per “lasciarsi andare” alle mammelle e, soprattutto, alle mummie.

Ho sempre amato disinteressarsi della vita sociale da quando “posai” esistenzialista nel Travis Bickle, contratto mio ameno a “menarmelo” dalla mattina alla sera e, di Notte, esser tassista del mio vagabondare. Additato dalle cattive coscienze, a mo’ di pagliaccio dei loro aghi nel pagliaio, quando invasero, nello sconfinare, di stesse prese per il popò, al parapiglia furon impigliati nella stessa trappola ordita di questo “menomare” d “amabili” con tanta bile da scaricare.

Gente da manicomio, infatti, che “accecai” in modo meccanico alle loro “arancine” di “limonate” da Sabato sera nel sederarsi a vicenda e di cene con tanto di canti e canne.

Soffrono pure di acciacchi! Accipicchia!

E allora picchiateli!

Furon avvertiti ma insistettero affinché non “resistessi” e crollassi.

Ne “vennero” di tanto “godimento”, soprattutto un demente, oggi guardato a vista e davvero “vispo”, uno che non guidò neanche una Vespetta in quanto poco lesto, causa epilettico del suo piscialetto. Voleva volare a Seattle, invece è rimasto una stella di Broadway da Cesare Cremonini. Inutile sparare su questa crocerossina. Pieno di amichetti, da chiacchierone, “spaghettava” di “maccherone” e, al McDrive, ordinava altra sua “pancetta” affumicata di paninaro con ambizioni del pubescente già ritardato dal “senilmente” suo inseminare e poi, “seminando”, cacciar ancora mine.

Malissimo gliene colse, con tanti si “divertì”, tanti quanti le verginelle con le quali il “suo” gingillava.

Ma pisciò col tizio sbagliato e il tizio, oltre al pan per focaccia, gli infornò, pian pianino, il pene tosto tosto dentro la paura perpetua.

A ogni passo, fuori dall’uscio, “lui” che stuzzicava quelli nel “guscio”, adesso teme per la sua incolumità. Non ha nulla di cui preoccuparsi, se non “occuparlo” finché non glielo reciderò.

Basta che si decida a costituirsi e potrà dormire sogni tranquilli, come un bimbo qual è.
O preferisce la sua “quaglia” appesa da uno squalo che amputerà i suoi “attributi?”.

Come dice il detto popolare, e costui dovrebbe esserne esperto, visto che il padre, pur di “guadagnarsi” col “sudor della fronte”, una casetta del comune, leccò corrotto mezza Bologna e ancor è lecchino per “indirizzare” la prole ove solo Dio, che sono Io, sa.

Egli ha terrore. Succederà solo un terremoto ai loro corpi.

“Il Corpo di Cristo”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Le iene. Cani da rapina (1992)
  2. Jackie Brown (1997)
  3. Bastardi senza gloria (2009)
  4. Django Unchained (2012)
  5. Kill Bill. Vol. 2 (2004)

Genius-Pop

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