Com’era lecito aspettarsi, con l’inizio di Giugno siamo stati bombardati in queste ore dai primissimi trailer della prossima stagione cinematografica. Tre o quattro “anteprime” al giorno di filmoni pronti a sbarcare, quasi tutti da Settembre in poi, nelle sale mondiali.
Quello che non uccide, nuovo capitolo Millennium da Stieg Larsson, uno che assieme a Jo Nesbø ha contribuito non poco alla moda dei thriller nordico-scandinavi che tanto vanno forte, con una Lisbeth Salander interpretata da Claire Foy…, ah, ma questo è il quarto capitolo e lo scrittore è un altro! Ecco che la stessa Foy, richiestissima, è protagonista assieme a Ryan Gosling di First Man. La storia del primo uomo, appunto, sulla Luna: Neil Armstrong.
Trailer lucidissimo, iper-spettacolare, fascinoso ma forse non è il Cinema che desidero vedere. Trama intrigante ma l’immaginifico e lo psichedelico abita lontano da Chazelle. Così come non è che m’interessi poi tanto questo sequel, io direi “apocrifo”, sì, assai poco autentico, dello storico Halloween di Carpenter. Produce lo stesso Carpenter ma forse soltanto per questioni commerciali perché sa che incasserà parecchio.
Non si deve mai scherzare con l’horror, che è roba seria, ma David Gordon Green, regista pulitissimo e ultra-ambizioso, ci vuol far capire ancora una volta in più, come se non lo sapessimo, che lui è in grado di fare qualsiasi cosa, un registra “transgender” che sa cimentarsi con gli intoccabili.
Ma non mi convince. Posso anche sbagliarmi, ma Green non mi sembra abbia la mano, l’acume, l’intelligenza filmica per uscire, tutto sommato, dagli stereotipi e dalla prevedibilità. E infatti il finale del trailer, col colpo di scena telefonato, già lo dimostra.
The Irishman di Scorsese rimane ancora, inviolato, al primo posto dei miei attesissimi.
di Stefano Falotico