Parentesi quadra(ta) ad accerchiare i porci della società “regolare” su diagnosi mie psichiatriche da tre secondi n-etti di taglio inferto ad accigliato immobilizzarli
Vi ho raccontato quando un emerito “psichiatra” bolognese mi sottopose una perizia “massacrante” che massacrai a mo’ e ma-cigno nero della “crocetta” nel suo scarnificato cervelletto d’ipofisi ad asfissia sua?
Bene, un certo Ari… sì, un mezzo ratto, lo trovate nell’albo d’oro dei suoi “curriculum” e anche cunnilingus da far le linguacce a chi non è “scioglilingua” al suo amare le linguine “an(n)ali” dello scoglio delle prostitute “freudizzate” in freddo delinquenziale, “bianco” leccar nell’inguine, volle “castigarmi” per incastonarmi dentro un baratto(lino… non so se di seta o suo assetato maniaco del “sesso”) di psicologia spicciola (sicuramente, “lui” non guadagna pochi spicciolini, essendo “capone” per far lavaggio del cervello a chi pensa coglioncello…).
Le sue domande, con tono “autoritario” da nazista del Quarto Reich, anche le quinte delle “pazienti” a lui meno paziente…
Mi costrinse a rispondere “di getto”, perché altrimenti la sua “macchi(n)a della verità” avrebbe potuto… “scoprirmi” di “maschera”, e poi nessun depot all’oscuro… di violenza mobbing.
1) Mi dica, non lavora, è un disagio nato da quando, e secondo quali circostanze preferì il castello dorato della sua stanza?
– Da quando preferisco il latte parzialmente scremato e non mungere, come lei, le vacche. Il mio “ostello” produce solo artigianato pregiato. Di ottime fatture senza confettini e “confetture”.
Il lavoro è un compromesso per la “pastorizia”, e lei è pastore di “latticini”, bontà delicata alle tettine non succinte ma di ciuccio succhiate.
2) Soprassediamo. Perché non si dà una mossa?
– La Tirabusciò è una che tirò il suo, a me è sempre sembrata Ninetto Davoli. Vada a inculare “omosessualmente” con più classe. Sono un Pasolini, non un ragazzo di vita.
3) Bene, la spedisco in manicomio. Si arrenda, ho carta bianca…
– E come diceva Totò, al suo popò, si pulisca il culo!
Lei ha preso la sua aff(r)ettata decisione. Mi attengo al suo “tenente”. Però, posso farle una domanda a cui deve rispondere istintivamente, non ci pensi troppo altrimenti me n’accorgo che (de)mente, ok?
1) Le sue puttane in quanti quattro e quattr’otto le fotte in varie parti “anatomiche” del biochimico “impastigliarle” con bavetta più bavaglio e bocchino nel buchino?
– Come, prego?
– Ah, è già scaduto un secondo. Ne ha altri due a disposizione e “(de)posizione”, si ricordi che non ci son due puttane senza tre da impostore.
– Come, prego?
– Altro secondo trascorso. Risponda, la prima porcata che le “viene”, forza, “emetta”.
Evacui!
– Non so.
Ecco, la risposta è esatta.
Ha oramai perso il conto delle sue “porcell(an)e”.
Al che, afferrai la “penna” e la inserii “socialmente” dentro…
A tutt’oggi, è a Lourdes sperando nella “salvezza” che nessun “Cristo” gli accorderà.
Anzi, i monaci del posto “miracoloso” lo stan “aprendo” ed egli prenderà la corda al cap(pi)o.
Invece Io benedico e son nelle acque “maledette” ove tutti gli stronzi faccio a fette, comprese le compagn(i)e di fettuccine al mio (ro)manzo lì galleggiante.
In galera, tutti!