Finalmente è arrivato il 14 Giugno e ho comprato il cd del Boss, Western Stars.
Sì, io ho visto Bruce Springsteen dal video. No, dal vivo, molti anni fa. Quando allo stadio di Firenze, ove gioca appunto la Fiorentina, il Franchi, in una serena serata fresca del 2003, la gente cominciò lentamente ad assieparsi sul prato, riempiendo anche le tribune. Vi sarò franco. Prima dell’esibizione del Boss, molti non mangiarono delle succulente fiorentine ma, essendo venuti anche da Napoli, addentarono pizze più capricciose delle loro fidanzate di nome Margherita.
Calò lievemente il tramonto e pareva di essere a Piazza San Pietro. Prima del concerto, v’era appunto un magico silenzio religioso.
Quindi vertiginosamente il cielo, da imbrunito e rossastro, malinconico ch’era, s’oscurò nel buio sopraggiunto, frastagliato da nuvole turbolente. D’improvviso le luci del palco s’accesero di brutto, bellissimamente.
Ma non era un concerto dei Metallica, dei Guns N’ Roses o di Marilyn Manson. Uno che non si sa ancora che cazzo voglia dalla vita. È passato dal maledettismo appunto di Charles Manson ad Asia Argento, ha scopato Rose McGowan ma non sapeva che, nel frattempo, lei veniva trombata da Harvey Weinstein.
Sì, lui ammazzava i gatti “in diretta” e Rose elargiva la sua gattina al volpone nella segreta cameretta. Per poi denunciarlo parimenti ad Asia in un gioco scabroso d’ipocrisie da Ingannevole è il cuore più di ogni coscia.
Ho scritto coscia, non cosa. E la figlia del compianto Giuliano Gemma, il mitico Montgomery Wood di un Dollaro bucato, è davvero una femminile Vera Gemma secondo me ancora bucata e bona, comunque bucabile. Sì, è un po’ rifatta ma, bando alle ciance e alle balle, io me la farei. Qui parliamo di una donna dal fondoschiena profondamente amabile, liscio, sodo, pneumaticamente gonfiabile…
Mica una Scarlet Diva qualsiasi. Eh.
Non è una volgarità. D’altronde Anche gli angeli mangiano fagioli.
Le vere porcate sono altre. Come romanzare la vita di J.T. Leroy in un film per Melissa P. Al fine di guadagnare i soldi per poi tirarsela da intellettuale come Luca Guadagnino. Luca fu furbo, diede al popolo la puttanata per poi avere il potere di valorizzare, nel remake di Suspiria, la bella Dakota Johnson.
La protagonista della sega, no, saga più mercantilistica di sempre, quella delle sfumature di grigio…
Asia, ce la possiamo dire la verità? Questo tuo film è peggiore della Sindrome di Stendhal.
Secondo me, tuo padre, il leggendario Dario, ha cominciato a rimbambirsi da quando tu sei nata. Degenerando del tutto quando tu le confidasti delle tue nottate selvagge con Morgan.
Ma chi è questo Morgan? Per anni si è spacciato come il David Bowie de no’ a(l)tri ma poi è stato pure con Lucarelli Selvaggia.
Insomma, Selvaggia ha onestamente un paio di bocce che non si possono bocciare ma è l’incarnazione, appunto, di Joan Bennett del Suspiria originale di Dario.
Sì, di notte pratica fatture stregonesche in un collegio di marchettari e casi umani, relegati in una magione di Friburgo ove sono obbligati a leggere i suoi libri di merda.
Sì, se un suo allievo non impara a memoria ogni passo di danza della sua prosa sboccata, da autrice col calamaio strafottente che attacca ogni Calimero da costei ritenuto deficiente, lei gli appare in modo subliminale come la viscida Marta di Profondo rosso, sì, Clara Calamai.
Questa vuole sempre ascendere e aprire bocca. Facciamo subito una cosa. Tagliamo la testa alla t… a, al toro. Parimenti a David Hemmings, la decolliamo in ascensore con la sua collana… della Rizzoli.
Ma torniamo al Boss. Non perdiamoci in stronz(at)e e troniste. Sì, a quest’ultima parola potremmo togliere la parte di mezzo e il significato del valore, per modo di dire, di Selvaggia rimarrebbe immutato.
Come sostiene la matematica legge basica dell’algebra, cambiando gli ordini delle fatture, no, dei fattori, la somma delle sue minchiate non cambia.
Insomma, se 3 più 4 fa sette, 4 più 3 fa sempre sette ma lei, svendendosi, in quattro e quattr’otto esponenzialmente sale in classifica grazie alla sua f… ga nel letto di qualche editore corrotto che la mette a novanta.
È un’equazione lapalissiana. O no?
Avete letto la recensione di Western Stars su Rockol?
Sì, Bruce Springsteen, che vi piaccia o no, e se non vi piace ve lo faccio piacere a colpi di mazzate, ah ah, rimane il più grande cantante del mondo.
A proposito, che ci faceva Asia Argento in Last Days, biopic sui generis di Gus Van Sant su Kurt Cobain?
Questo è un mistero di Fatima da Terza madre…
Come diceva l’imbattibile Antonio Di Pietro, detto Tonino: ma che c’azzecca?
Sì, cosa ne può sapere Asia del Trauma di Kurt, della sua vita da Inferno?
Asia, per caso, faceva colazione coi cavoli a merenda di Kurt?
Basta! Quest’Asia è una falsa come Marilyn Manson, appunto.
Che presto vedremo in The New Pope. Ho detto tutto…
Springsteen, autore della magnifica colonna sonora di The Wrestler.
Avete mai visto l’intervista di Fabio Fazio a Mickey Rourke a Che tempo che fa di circa dieci anni fa?
Sicuramente un’intervista studiata per emozionare e commuovere lo spettatore, un po’ retorica, ma Mickey mi è comunque parso sincero in più di una risposta. Da mettere i brividi.
Dopo The Wrestler, invero, non ne ha azzeccata, come sempre, quasi più una. A parte il suo ruolo folle in Iron Man 2 e il suo Re Iperione in Immortals.
Ma ciò fa parte del personaggio. Uno amico di Springsteen, amico di Liliana Cavani e uno dei migliori amici di Michael Cimino.
Ma è un grande. Indiscutibile!
Così come è un grande Vincent Cassel. L’ho visto ieri sera in Black Tide. Film che presto recensirò.
Che attore, ragazzi!
Voi invece, invidiosi a morte, quando stava con Monica Bellucci, faceste perfino fatica a cagarlo.
Ora che se n’è separato, gli date pure dell’impotente.
Se dunque viviamo in una società di hater come ne L’odio è perché spesso stimate gli idioti e le sceme e, se invece c’è qualcuno che merita di stare dove sta, lo schifate e gliene dite peste e corna.
Non va bene, sapete?
Sì, siete fatti così. Io non sono invece invidioso e geloso di nessuno.
Di mio, se un amico mi dice che s’è scopato Monica Bellucci, non gli stringo la mano perché non è vero e se l’è appena tirata. Invero, se la sta ancora tirando.
Poi devo sciacquarmi le mani pulite…
Come già scrissi, farò la fine di Elvis Presley.
E questo è quanto.
Sculettando, ballo.
di Stefano Falotico