Mentre ho trovato uno streaming come si deve di The Wizard of Lies, che mi sparerò stasera sottotitolato di traduzione esemplare, e mentre ammiro la bellezza incontrastata di McConaughey alla Premiere de La Torre Nera, su Facebook ricevo apprezzamenti disinteressati del mio modo di scrivere, e questo allieta la mia giornata e mi fornisce grinte che credevo essersi inabissate nel marasma dei miei casini…
diletto o professione che sia, scrivi fuori da schemi convenzionali, adoro le tue oscure incertezze, i giochi di parole che rimandano ad universi multipli ad incastro, che a mio modesto parere vincono sempre sulle certezze patinate di presunti grandi. Non fermarti mai.
Insomma, essere Stephen King è compito arduo se non impossibile, emularlo nuoce alla salute perché ci si sopravvaluta, ma continuare a scrivere è esplorare le zone nostre buie alla ricerca della luce.
Amici, non facciamoci schiacciare dalle salse di troppe “patatine”. Viviamo di carne metafisica, e prendiamo la vita a morsi. Non demordete.
Sì, ci sta.
di Stefano Falotico