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Balanzone è Fr(i)a(r) Tuck di ROBIN HOOD – Prince of Thieves, il Falò è JOHN WICK e/o TYLER RAKE?


18 Jun

Dark Harbor Rickman Polly Walker Sean Connery Robin HoodMichael McShane Fra TuckDi nuovo, hai fatto flop? E dire che tua moglie era una prof. Ma allora sei propria un puffo, davvero buffo. Ti dissi che ti avrei fatto molto male, evocandoti spiacevoli, purtroppo per te, indelebili eventi dolo(ro)si, ma sei masochista. Bravo.

The Irishman in Blu-ray, il coraggio sto(r)ico di un uomo amante, in “passato”, di ogni milf (auto)ero(t)ica


25 May

shannon tweed singapore slinghaiduk

 

Sì, tu mi turbi.

Mi turba l’ignoranza, il pressapochismo, la superficialità, la tronfia arroganza degli uomini e delle donne oramai appagati. Mi rattristo di conseguenza per gli adolescenti che, vivendo un’età acerba, (non) essendo né carne né pesce, non essendo ancora viscidi come il “piccoletto” Joe Pesci di The Irishman (oh, quello è un ladro figlio di puttana in Mamma, ho perso l’aereo e, nella vita reale, trombò pure Angie Everhart, altro che il pornoattore Erik Everhard), vengono… plagiati e turlupinati nell’animo da adulti oramai troppo esperti… affogati nel cinismo più raccapricciante. Ché sono diventati morbosi e ammorbanti, fanno davvero le “checche”, checché se ne dica. Probabilmente non più della vita, manco della figa, son innamorati, si son induriti nell’attaccare, per l’appunto, le balde, vigorose, parsimoniose, avventurose coscienze a farsi. Ah, giovinezze floride e armoniose, così leggiadre e istintivamente passionali, focose. Ah, meravigliose.

Ingannandole arbitrariamente nell’impedire che volino alte, invece schematizzandole, scremandole e appiattendole, costipandole dentro una visione, questa sì, scostumata… delle più costernanti. Atta a proibire persino alle loro purezze di divertirsi nel masturbarsi, oh sì, d’atti impuri entusiasmanti. Quante innocenze ingiustamente infrante. Castrate nell’autodeterminarsi per colpa di troioni pasciuti con le loro snobistiche pose da stronzi provocatori ben poco seducenti e sensualmente provocanti. Essendosi questi porcelloni assai nel cuore spenti, inaridendosi e ardendosi vivi, perciò odiando i cazzi altrui con crudeltà infima delle più meschine. Ah, i giovani sono però stupendamente lontani da tali squali, dagli squallidi, questi sì, porcelleschi giochi d’adulti poco calorosi, invero tanto stolti da tromboni permalosi.

Poiché, essendo stati questi vecchioni assai trombati, ora odiano i ragazzini che sognano, fantasticano e non solo a terra scopano, accusandoli di essere deliranti, proibendo addirittura loro di assomigliare al troppo dolce De Niro d’Innamorarsi poiché troppe ne patirono, ah, quante botte, forse quante super bottane pagarono e furono quindi dalla vita stuprati più di Illena Douglas di Cape Fear.

Ipocriti più di Nick Nolte del film medesimo, son adulti ridottisi a comprarsi un cagnolino poiché la moglie adorò fare la cagna per Jack Nicholson ne Il postino suona sempre due volte.

La moglie è donna ora troppo matura, legge Pablo Neruda, poche volte per suo marito si denuda così come la creò madre natura. E le sta solamente simpatico Massimo Troisi di The Postman…

C’è qualcosa in buchetta? Vuole un altro bicchierino?

Sì, Jessica Lange ha pure ordinato un porno proibito con un Mandingo dai pettorali più virili di King Kong.

Sua figlia, invece, è come Juliette Lewis. È matta, adorò Brad Pitt e, se non studierà recitazione, finirà soltanto assieme a quello sciagurato di Woody Harrelson di Natural Born Killers.

Ben venga il Woody. Oh, poveri adulti di tale abietta piccola borghesia che vi scagionate da ogni scheletro nell’armadio, pregando a messa il messia, innalzate invece un alleluia quando è piena la luna poiché oggettivamente fate pena e sapete obiettivamente che il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Odiate gli omosessuali ma andate matti per Il vizietto con Ugo Tognazzi. E che cazzo!

Ben invece sia rosolato il wurstel Wudy di un ragazzo cazzuto che sta sulle palle a tuo padre perché non ama tanto le lagne borghesi di Allen Woody. Sì, sono meglio le lasagne alla bolognese.

Orchi porci malefici, brutti, sporchi. Cattivi, no. Penosi, ripugnanti, insomma delle pugnette. Delle mezze seghe, dei poveri cazzoni che non valgono una beneamata minchia.

Al che, ecco un altro ragazzo timido che viene accusato di essere Pasqual Duquenne de L’ottavo giorno. In quanto, non assomiglia alla scialba copia del De Niro di noi altri… Ovvero, Daniel Auteuil.

Uno che, più che essere il De Niro francese, avrei messo a garrese, rubandogli la sua ex, vale a dire Emmanuelle Beart. Ah, ad Emmanuelle, pure a Sylvia Kristel, avrei cantato tutta la Marsigliese! Donandole i miei gioielli dentro un bicchiere di cristallo dopo una cotoletta alla milanese.

Offrendole una cena a lume di candela più della vostra consumata cera. Una cena a base di tagliatelle e mia besciamella… con tanto di dessert dopo essere arrivato… alla frutta, ovvero un ottimo crème caramel che si scioglie in bocca appena lo pilucchi in punta.

Ah, caramello filante come un uc… lo eiac… nte, strappando ogni mutanda, no, stappando poi tutto il frizzantino o lo spumante!

Ah, che buon dolcetto fragrante. Un po’ però troppo duro e leggermente pastoso poiché, dinanzi al seno vellutato come la pesca di Emmanuelle Beart, tutto grondò di panna montata, eh sì, precocemente.
Meglio forse la panna cotta.

Ah, odiate il Cinema mieloso ma siete voi a dare di stomaco. Sì!

Sì, ragazzi accusati di avere il cervello piccolo che furono, sono e sempre saranno emarginati, evitati e finanche evirati poiché troppo schizza(ro)no… più del compianto Michel Piccoli de La bella scontrosa sul fazzoletto? Sulla tela? No, sulle poppe magnifiche di un’altra francesina, Ludivine Sagnier. Una che, sia in The Young Pope che in The New Pope, è una figa della Madonna.

Al che, la gelosona e sessualmente inappagata Charlotte Rampling di Swimming Pool venne… infastidita da questa ragazza tutta bagnata, più sexy di Tania Cagnotto, che scaldò gli uomini a bordo piscina più del caldo provocato dal buco dell’ozono.

Ah, Francois Ozon conobbe bene le Gocce d’acqua su pietre roventi.

La Rampling conobbe invece pene, no, bene Mickey Rourke di Angel Heart ma quel ragazzo divenne pazzo, non gli tirò più il ca… zo e allora, essendo lei nel frattempo invecchiata, invidiò pure a morte Kim Rossi Stuart de Le chiavi di casa.

Di mio, da ragazzino, non avendo un cazzo da fare, mi affiancai a dei coglioni mai visti.

Sì, li incontravo solo il sabato sera e loro mi prendevano per il culo anche durante i giorni feriali.

Al che, regredii al loro uc… lo, no, livello. Comprando, come loro, tutte i numeri della rivista The Games Machine. Ah, quanti giochini. Che smanettone che fui. Me ne sparai a manetta.

Sì, io seppi sempre che questi pubescenti, in locali come l’Estragon di Bologna, cazzeggiarono non poco di limonate, spremendosi poco le meningi e facendosi le pere. Festini, aperitivi, giorni festivi e giochini da bei fustini.

Ah, quanto fui fustigato, frustrato, frustato. Come no…

Quanto mi diedero del malato, mi chiusi nel mutismo e mi dissero che non compresi il significato della celeberrima canzone portante de Il laureato, cantata da Simon & Garfunkel, ovvero The Sound of Silence.

Ah, questa gente con la coda di paglia mi disse di essere (di)venuto, per rabbia, troppo incazzato. Quasi quanto Dustin Hoffman di Straw Dogs. Divenni un Vigilato speciale, un Rain Man, la mia sessualità fu più ambigua di Tootsie ma, a dire il vero, me la posso ancora tirare poiché sono più bello di Tom Cruise. Abbiamo tutta una vita davanti. Se volete che spinga di più e vi prenda maggiormente pel culo, basta chiedere e sarete serviti ad eia… ne cotta ardente, no, al dente. Cioè, miei bolliti, cotta a puntino. Oh sì, miei signorini e bei miei cretini, ficcatevelo in bocca dal pranzo allo spuntino sino al cenone e poi fino al mattino. Sino ad arrivare alla prima colazione.

Ecco a voi Stefanino che ve lo ha messo proprio (d)ritto nel culino. E non potete fargli un cazzo.

Evviva Shannon Tweed, Stacy Kaiduk, Polly Walker e Greta Scacchi! Superbe protagoniste di film comunque meno scandalosi delle vostre cattiverie scabrose.

Tu, invece, vuoi Gugino Carla o vuoi solo provocarla?

Evviva Robert De Niro, in Righteous Kill, che se la incula.

Lui se ne fotte delle regole del cazzo!

 

di Stefano Falotico

carla gugino jett

 

Le attrici non molto famose che stimola(ro)no le mie voglie più fantasiose, ardimentosamente focose e forse cremose, grandi donne da Scent of a Woman


26 Feb

stacy haiduk facebook

attricibmovies

Joely+Richardson+American+Theatre+Wing+2012+xDwNz59XjCHl

Valeria+Cavalli+Rome+Film+Festival+2008+Lultimo+V4uczPWboEol

Ah, per molti anni, essendo un tipo molto riservato, molta gente pensò che fossi il Piccolo grande uomo/Dustin Hoffman del capolavoro di Arthur Penn.

E mi trattò da gran pagliaccio come Sean Penn/Cheyenne di This Must Be the Place.

Be’, quello che posso dirvi è che furono dei nazisti e forse io li sbugiardai e spogliai vivi, raggelandoli vendicativamente nel denudare ogni loro ipocrisia crudele in maniera cruda da uomo vero che non deve chiedere mai.

Ecco, per quanto io possa ammirare la bravura e il talento incommensurabile, a livello recitativo, della simpaticissima Frances McDormand, debbo ammettere in tutta sincerità e mia ormonale onestà, che la lascio volentieri al fratello Coen. Sì, Frances e Joel Coen, regista assieme a Ethan del remake de Il grinta, dopo una giornata di duro, reciproco lavoro, si scambieranno tenerezze, ascoltando il loro idolo, il premio Nobel Bob Dylan. Contando, prima di addormentarsi, le pecorine, no, le smarrite pecore di questa società che non sa, purtroppo, che farsene degli intellettuali.

Di mio, subii un cambiamento corporale e percettivamente sensoriale a livello (im)puramente sessuale impressionante, cioè divenni un licantropo inimitabile quando nel lontano 2003 incontrai un ragazzo, del quale già innumerevoli volte vi parlai, abitante in quel della provincia di Padova.

Lui fu, non so se lo sia ancora, fanatico delle attrici a luci rosse. Si professò come laureando al Dams, infatti in tale disciplina umanistica si laureò lodevolmente, ma uno dei suoi registi preferiti è a tutt’oggi Joe D’Amato.

Per quanto concerne il sesso, lui mi educò a superare le mie inibizioni e a combattere grintosamente per darvi dentro di gran botte. Sì, fu nei miei riguardi come l’ex allenatore di Mike Tyson, Cus D’Amato. Il quale sarà presto incarnato, in un biopic cinematografico, da nientepopodimeno che Anthony Hopkins.

All’epoca, frequentai una ragazza di Treiste e con lei, già prima di far palestra con questo mio amico, usai il muscolo più ambito dal genere femminile. Ovvero quello più (s)pompato.

Però, questo mio amico volle maggiormente invogliarmi a colpire con più potenza, suggerendomi un parterre di pornoattrici così picchiatrici sulle zone erogene più virili, eh sì, da mettermi al tappeto subito.

Sì, dopo che vidi tutti i film con le sorelle Ashley e Angel Long, gettai la spugna, totalmente massacrato.

Due bionde mozzafiato con cui a stento poté fargliela Lexington Steele, forse pure io, ma Muhammad Ali non avrebbe retto sino al quindicesimo round. Si sarebbe sciolto molto prima.

Ecco, dopo questa necessaria premessa, potrei illustrarvi i jetlag che donne come Brianna Beach e Kendra Lust potrebbero rifilarvi col solo movimento del bacino.

Ma queste non sono attrici da premio Oscar, sono attrici relegate, splendidamente rilegate, in film ove potrete vedere anche gang bang a letto. Queste vi ammanettano a essere smanettoni…

Parliamo invece di attrici cosiddette serie. Anch’esse formose, anzi in gran forma di estrema, fisica forza ma non molto famose.

Fui ossessionato dall’attrice Valeria Cavalli. Un’attrice italiana che adesso vive in Francia. Spettacolare nei suoi nudi bellamente esibiti ne Il caso martello e nella serie tv Le grand patron. Solo per eccitarvi, no, citarvene qualcuno. Ah, che donna, che cos(c)e di un altro pianeta.

Sublimi, da accarezzare al plenilunio per ergersi dentro di lei, bagnandola, no, abbagliandola coi raggi solari del tuo venire a mezzogiorno.

Dunque, l’insuperabile Polly Walker col suo fondoschiena grandiosamente spropositato, perfettamente però allineato alla sua venustà esagerata. Donna da Dark Harbor.

Dunque, Joley Richardson, bionda dalla bellezza smisurata per fantasie erotiche immisurabili. Ah, Lady Chatterley.

Ah, non fatemi pensare poi ad Ashley Laurence. Attrice di Hellraiser e amante di un nero davvero molto dotato, ovvero Cuba Gooding Jr.

Analisi di un delitto, un film che presenta una scena, forse anale, sicuramente interraziale da far impallidire, più della pelle stupendamente bianchissima di Ashley, ogni uomo dagli Appennini alle Ande.

Fra le amiche di Facebook, ho persino la milf par excellence, ovvero Stacy Haiduk.

Non sto scherzando. Nel mio canale YouTube inserii anche un video tribute dedicato a lei.

Ve lo mostro, sotto.

E, in chat, lei mi rispose amabilmente.

Siamo sicuri che mi apprezzò solo virtualmente?

Ora, chi sono io per potermi permettere queste, no, questa? No, questo e altro?

Tom Cruise che stette assieme a Mimi Rogers? Donnona dalle grandi tette?

Io direi molto di più.

Io spingo, si sa.

E tutto va.
stacy haiduk chat fb

 

 

di Stefano Falotico

 

 

 

TOP super f… di Hollywood e “dintorni”


05 Dec

Ashley Laurence Analisi di un delitto

Sì, più passa il tempo e più mi convinco di vivere in un Paese di ritardati. Di semi-tonti come Billy Bob Thornton di Lama tagliente. Persone piccolo borghesi molto pericolose, sospettose, indagatrici delle intimità altrui. Che prima si confessano, la domenica mattina, nelle basiliche e poi, giunta la sera, sono peccatori/trici, nani ignominiosi, diavoli tentatori, squallidamente ipocriti.

In Italia, mai nessuno vuole ammettere di essere un uomo e una donna come iddio li ha fatti. E si nascondono, regredendo agli spazi dolciari da torroncini di Natale, dietro idealizzazioni da Romeo e Giulietta di un sesso falso, caramelloso, da canzoni di Jovanotti e Annalisa.

Non sono misogino, o forse lo sono. Ma molte donne di questa Nazione tricolore m’inducono spesso a esserlo. Prima, da femministe retoriche, si celano dietro discorsi filistei, espongono le loro discinte grazie su Instagram, in un vivandare allegro-andante di sconce frivolezze da mentecatte esibizioniste, ambendo ovviamente a far luccicare gli sguardi arrapati del maschio di sana e robusta costituzione. Quindi, se qualcuno le approccia, malevole rinnegano il loro sfacciato puttanesimo, attaccando ogni virile avance un po’ sfrontata con indubbie offese del tipo… sei un fallito di merda. Speranzose invece di raccattare l’allupato riccone, questo sì davvero troione, per poter continuare a cazzeggiare su Instagram in pose palestrate di seni rifatti e culi abnormemente rassodati nell’aver rimpolpato questi lor solidificati, da molti uomini abbienti ficcati, sodi glutei nel sollevamento pesi di un culturismo senza cultura.

L’Italia è questa. Paese ad alto tasso di prostituzione e di finti santi che non tanto ogni tanto vanno a zoccole. Sì, non tanto ogni tanto che significa molto. Ma non lo ammetteranno mai per pudori e retroterra culturali mafiosi, per l’onore di una dignità bugiarda! Sì, non ci vanno ogni tanto, quasi sempre, e poi si fotografano in selfie di sorrisi di plastica con tanto di denti pulitissimi da Tantum… Verde!

Le donne sono fissate con questa parola odiosa che chiamano amore. L’amore è uno solo nella vita ed è quello pre-adolescenziale, puro e incontaminato. Il resto è un triste compromesso per cercare una scopata con qualcuno/a che possa capire i nostri mal di pancia e con cui, di sfoghi, possiamo condividere i nostri piagnistei.

Quindi, l’amore è una balla messa in giro da quell’impotente di Giacomo Leopardi.

Sì, in Italia vanno forte cantanti come Ed Sheeran e ancor impazza l’Unchained Melody di Ghost. Canzoni mercantili di massa per un romanticismo da baci Perugina.

Sapete… anni fa fui scambiato per la blasfema, invasata, “schizofrenica” Linda Blair de L’esorcista. Perché la gente non riusciva a spiegarsi il mio improvviso, devastante cambiamento.

Ai loro occhi apparsi per anni come Elijah Wood, l’Hobbit del cazzo. Invece, bando a ogni pudore, io son sempre stato McConaughey di Killer Joe.

E finalmente ebbi le palle di dirla tutta. Miei polli!

Basta, ero stanco di ragazzini fighetti e viziati che passarono la loro adolescenza su versioni di Latino e Greco e, nel tempo libero, anziché darci dentro, giocavano con Guybrush Ulysses Threepwood.

Vi è un’unica isola del tesoro e lo sa benissimo quel figlio di puttana di Gollum.

Ed è la figa fiorita, leccabile, amabile, godibile, trombabile, fottibile.

E dunque, qui ora, vi dirò alcune delle super fighe che rendevano liete le mie giornate da pompante in erba, miei poppanti. Fighe lisce, fighe vigorose, da spronarmi al calore più focoso, all’onanismo più ardimentoso.

Grandi passere!

Allora, un po’ a casaccio, stiliamo la lista delle gnocche sesquipedali.

Io ci piazzerei quella biondona di Shannon Tweed, regina dei softcore, vera matrona da monta.

Poi, Isabella Rossellini de La morte ti fa bella, col suo accavallamento mozzafiato. Roba che Alba Parietti si è sempre sognato. Invero, nella scena in cui, ignuda, s’immerge in piscina, è stata doppiata da una ancora più figa, Catherine Bell, apoteosi della femminilità più troia. Una di quelle donne capaci di spappolarti col solo potere della mammella sinistra.

Quindi, Ashley Laurence. Quella di Hellraiser. Una rara faccia da puttana eccitante al massimo. Infatti, nel film Analisi di un delitto, aveva già anticipato le scene porno interraziali che vanno oggi di moda.

Quando, davanti a quel negrone di Cuba Gooding Jr., si spoglia e mostra il suo culo ciclopico, oserei dire enciclopedico, dizionaristico. Sì, alla parola culo del vocabolario, dovrebbero mettere la foto del suo immane fondoschiena immenso. Culo da lei mostrato senza vergogna anche in Triplecross con Michael Paré. Un culo da paresi! Da appendere alla parete, come infatti fa Cuba. Cuba, che culo!

Dopo di che, naturalmente, l’altra vulvona di Polly Walker. Il suo culo in Otto donne e mezzo è da guinness dei primati. Infatti, se lo vedrete, diverrete un primate. Come gli ominidi dell’inizio de La pazza storia del mondo di Mel Brooks. Anche in Roma spinge parecchio.

Se invece non siete amanti dei nudi “artistici”, pigliatevi il film Dark Harbor col compianto Alan Rickman. Quando lei, sdraiata a letto assieme ad Alan, indossa solo le mutandine, diverrete degli alani.

E per oggi è tutto, credo che abbiamo già dato abbastanza.Catherine+Bell+2018+Hallmark+Channel+Summer+X6JmJlUMuXEl

di Stefano Falotico

Il mor(t)alismo triste-mente odierno


26 Nov

Su Face, a differenza di Twitter, immagini ritraenti nudi maschili, pensa te il sessismo femminista, non si possono inserire. Così come, prendete nota, a me cancellarono su YouTube il video in cui Polly Walker, nel film di Greenaway, Otto donne e 1/2, esibisce il suo fantastico arse, detto anche gran culo, perché nei profili, non YouPorn, pensa te, bensì Tubo, appunto, è proibito immettere, io direi (o)mettere, eh eh, immagini o filmati di belle donne leggermente discinte. Oserei dire, in modo osé, un accipicchia che moralismo tristo.

Adoro immaginare un culo e (non) mostrarvelo di (s)contro


12 Apr

– Ci sei voluto entrare? E ci sei rimasto! (Al Pacino, Heat)

Oggi pomeriggio è stato all’insegna, anche non rispettata stradale segnaletica di “guardrail”, del culo a (non) com-planarvi.

Uno di quei culi “sfondati”.

 

Sì, dopo un pranzo indigesto in quel del mio loco-“loculo” di via della Ca’Bianca, ove risiedo periferico di Quartiere Navile bolognese, con lo stomaco in subbuglio, a causa del pasto masticato con disgusto, decido di digerirlo nell’andar a prendere un caffè dall’altra parte della città, anzi nell’entroterra(gna) di Castenaso, frazione limitrofa “dotata” di Bar Centrale, ritrovo nevralgico, anche nevrotico, di gaglioffi senza un soldo che scommettono dalla tabaccaia amarcord lì ubicata a sperar di averla… non più questa (s)figa ma di botta di posteriore, un bar sordido gestito da un albanese schietto come le fiaschette dei suoi clienti vecchietti, i quali di fiasche ammiran i fondoschiena delle donnacce più ubriacone di quella “zona” anteriore, nei pressi della “rotonda” pericolosa…, sì, statevi (ac)corti, non “allungatelo” in curva.

Al che, bevo…, ottimo, aroma smaltito in 30 secondi netti su sigaretta Chesterfield aizzante il mio sbuffar in faccia alla clientela “elegante”, e rientro in macchina, sostata in una piazzetta vicino a un chiosco lì adiacente vendente birrette annacquate, gelati sciolti come la diarrea più “soffice” e “liquorosa”, e pizzette asportate dal fegato dei cani randagi che ne vomitaron la “mozzarella” ammuffita la sera precedente all’acquisto della medesima da parte del bottegaio. Uno che appunto vende cibo avariato, avvelenando gli acquirenti, da cui ora capisco perché ogni giorno Castenaso annota nel “Quotidiano” locale dieci morti per ragioni gastroenterologhe inspiegabili. La questione demografica della bile indimostrabile.

Ebbene, “spingo” la freccia, aziono la leva del cambio ma, all’improvviso, che schianto. Dinanzi a me, in tenuta attillata a ritto subito “ingranarmelo”, una ragazza ballonzolante di culo asciuttissimo che sta camminando impettita su gran contemporaneo “incazzarmelo” e volerla tamponare. A bruciar il carburante dei miei occhi nel suo “dolce” scroscio su e giù di glutei sodi come il duro… marciapiede da lei soavemente cadenzato su carezzarmelo seppur virtualmente (im)mobilissimo dentro la carrozzeria dell’automobile. Glutei duri dalla tenuta “che va sul bagnato”, indistruttibili come i mattoni del pa(la)zzo dirimpetto a lei “sui viali”.

In preda al “panico” e alla catatonia raddrizzante in mezzo alle gambe su sguardo mio al “tergicristallo” di polluzione eiaculante, non mi accorgo che, svoltando, sta nel frattempo passando una macchina. Freno bruscamente ma, nonostante la mia “prontezza di riflessi” e del mio “fesso” eroticamente all’olio “trivellato” fra le mutande “petrolifere” a (es)tenderlo di macchioline spermatiche, spacco di putiferio il suo specchietto retrovisore. Il conducente dell’auto scende più “incazzato” del mio, intanto, di sollevato “freno a mano” dato l’urto allarmante, lo blocco subito dal fottermi di fisting, cioè pugni tosti, ster(ili)z(z)andola in barzelletta, però densamente penso, fra me e il mio, che voglia incularmi ma preferisce una “sodomia” più delicata. Non vuole la constatazione amichevole bensì subito la “grana” per riparar al danno. Io, di malavoglia, son costretto al ricatto.

Ah, il didietro di una ricotta di (s)vista può farti pagare 100 Euro di “contravvenzione”, con la beffa che non sei venuto né sul suo ano e neanche da onanista sotto i baffi puoi dir d’essertela (s)passata davoyeur.

Probabilmente, codesta era una puttana. E i miei 100 Euro dati al “danneggiato”, serviranno a costui per pagarla. Lei gliela allargherà, elargendogli la “multa” se non userà la cintura di sicurezza, come esige costei, sadomasochista di quelle “forti” e resistenti.

Ricordate: sono un uomo ve(tr)o rotto, da rottamare.

Seven Ass alla Rita Rusic, meglio Lopez J. Lo, il lato


25 Jan

Chi non adora il lato di Jennifer Lopez soffre di profondo distacco dalla realtà con diagnosi giudiziaria da ospedale psichiatrico ove sarà “rassodato” di “prognosi riservata” a internarlo
 
Ho sempre avuto una predilezione per il culo. Da quando nacqui, questa zona delicata da deflorar con baci “allo spogliatoio”, merita il mio ossessivo mirarlo “dall’alto verso il basso”, con modulazioni di frequenza d’un attizzato benessere “incandescente”, del mio candito smanioso, giocondo e “pindarico” nel pinnacolo a “colar” come una bevanda alcolica. Queste natiche in cui dissetarsi, sprofondare con euforia “brillantina” di “pomate” erogene come un sonnifero caldo e pacato nelle sue cavità serpeggianti, famelicissime di felicità libera da castrazioni psicologiche, alzata bandiera di “bianco” sol (ar)renderlo in spumeggiantissimo colorito di gote arrossatissime, di labbra musicali di “greve bassezza” e fors’intelletto nei letti a dinoccolarci come dondolanti nella culla di posizioni del dritto vincente sul rovesciarla di match point, il punto focale centrato, “interiorizzato” in noi aizzati, pizzicandole i capezzoli, “sozzi” mentre persevero, “severo” e dur nel seder’, di spruzzi e “frizzi e lazzi”, del caz’ in tiro nell’attillato sradicarle ogni “guglia” della sua parigina eleganza e “peperonizzarci” nel frizzante piccantissimo da toccatine nel palparci, spaparanzarci e di pranzo succoso nella cena dei nostri ormoni apparecchiati come il mio “aeroplano” in volo nel suo viola che, da rosina, si scalmanò in alabastro mio folgorandola nelle sensuali girandole del mio “girasole” con “foglia morta” di palombella e piombarle addosso di pallottole. Prima, ero in pantofole, ora affogo nella sua scalza nudità, affondando di ginnaste arti marziali nel viziarci senza fedi nuziali. Sì, siamo come dei profiterole, la spalmo di panna e monta il desiderio, sciolto di mia bocca a gustar gli zuccheri del suo fondoschiena “ipercalorico” nelle mie ipertrofie virili “sfornanti” un formato “gigante” come il gelatino nella sua Estate bollente del bikini mozzafiato che mangia gli “strozzapreti” in riva al mare, da “bagnina” per amplessi “al largo” di sue acque scongelate dalla mia “gelatina”.

Potete disprezzarla, ché puttana lo è e lo sarà, e svende-sventolante un didietro sproporzionato da strappamutande.

Ma Jennifer è impagabile, impenna, forse è un’attricetta ma, sicuramente, da “cerbottana” nel bersaglio ove, appena slaccia, sale e “irrigidito” la “intirizzisce” nel rizzarci, con le sue gambe affusolate da gatta sulle fusa nelle effusioni da trasfusione di sangue tagliente a lenzuola condivise su rischio venereo, forse Ercole instancabilissimo a smaltir la bile e a godere anche di suo qualche chilo in più da bulimica però di biochimiche alchimiste della mia “ampolla” sbriciolata dal suo graffio in punta di piedi al diamante del mio Nilo condita di diga e dita del drenaggio “idraulico” nell’affannarci, disfarci, rifarmela e sfondarmela.

Sette culi che valgono cinque minuti della vostra vita. Da 5 diventerà più lungo di centimetri.
A seconda della misura, Jennifer e codeste “soppeseranno” se vale il pene.

Jenniferona di Parker:

Alla prima, s’esibisce vedo-non vedo. E io immagino tutto.

Le otto donne più il mio mezzo alla Greenaway con Walker Polly:

lo decanterei per ore. La gente mi chiede perché sono tormentato e vivo male.
Mi legano al palo, mi riempiono di pugni. Torno a casa tumefattissimo, accendo l’hard… disk e mi “viene” l’ernia del disco dinanzi a questa pischella.

Facile preda

La Crawford conosce William, e lo rende grosso come Neeson Liam.

Rusic Ritona rizzona:

oggi, Rita è ancor più bona. Stando col Cecchi Gori, dimagrì spompata. Ora, le poppe amano le prue dei giovincelli nella sua stagionata “prugna”.

Così fan tutte

Koll fa assonanza con? Bravi.

Dal tramonto su salparle

Hayek è il salmone del mio orso “polare” ad afferrarla nel lago del Canada, e a “incanalarlo”.

Tweed Shannon per il pannolino:

Shannon beato Gene Simmons. Egli, di capelli strizzati, se lo “ingozza” ogni Notte con forza.

Tornando alla Lopez, ecco i ruoli che ha rifiutato:

Desperado

I conti tornanoEastwood-Banderas lo sa. Salma batte Jenny di seno, lì no. Antonio è bello e lo voleva rotondo. Altro che Griffith Melanie, una lagna da smielargliela.

Il gladiatore

Connie Nielsen è l’avvocatessa del diavolo, ma la Lopez sarebbe stata il “Non c’è Charlize Theron senza la terza misura” dell’Al Pacino nel Reeves Keanu “chieun’ chieun’ non far il ricchione ma spingi ficcant”, come si dice in Meridione, va la cravatta slacciata e lì appiccandolo.

Jerry Maguire

Quando guardo Tom e Jerry faccio sempre confusione. Chi è Tom? Il topo o il gatto? Sì, sì, vero. Jerry è il gatto, anzi è nella topa. E la Zellweger è mosciarella-algida. Volevo “vedermelo” il Cruise missilizzare” il suo “fal-limento nell’accrescimento d’una mogliettina “Toast-tostandolo va il taste della tastata nella crostatina di marmellata”.

Lara Croft

Mah, so che Angelina ha due tette che te lo spalmano come la sottiletta Kraft,  ma la J. Lo, in tenuta strizzata, potrebbe strozzartelo di “oro”.

Alle prossime elezioni, non votare Berlusconi. Vota Lopez Jennifer.
Tanto, peggio di Mara Carfagna non può farseli.

Fra Jenny e Mara, scelgo il martello sui maron’. E decreto l’amputazione a ogni puttanon’!

Finiamo quest’exploit con quest’approccio da “riccio”:

m’oscurerai per mancanza d’empatia e aggrotterai la fronte, elidendomi dal raggio solare tuo visivo d’orbite mie sognanti un seno maestoso che mi sporge malizioso da s-puma.

Sono un fanatico della clowneria, adoro nuotare al circo nella stanza dei pinguini, ove offusco il piumaggio nero nell’applauso morbido di spettatrici dalle mani vellutate che osannano il mio volto a (o)mettere il becco con dissoluta faccia da schiaffi, ché guardo le tacchine mie colleghe, dette “balenottere” danzatrici, e il direttore che ammaestra la plebe con le scimmie nel porger gli arachidi ai bimbi lì a ridere ma inconsapevoli che saranno educati a “crescere” per adorare solo le cosce della leonessa. Sì, se n’appaieranno da cavallini matti, spronando gli orsacchiotti lor intimi al cowgirl sudando nello “scrosciante” della “follia” in visibilio, invisibile nella maschera sociale dietro lavori che ne travestiran le porcate con la “leguleia” liceità.

A Licia Colò preferisco il mio coccodè. A quelli laureati in Giurisprudenza il mio pruriginoso al contempo “gingillo” chiamato Ciccillo d’uccel’ alla Jim Morrison nella Kathleen Quilan di Oliver Stone, e a Stone Edward Norton, double face del film di John Curran, amo il mio Bob De Niro che fotte la Jovovich nei giochini “pen-intenziari non prete-reintenzionali ma di bone intenzioni” e neanche penitenti eppur “tenendole” strette le gambe del suo Yoyo. Son un onanista dipendente, meglio di te, pennivendolo moralista che paghi le troie lecchine.

In fondo, “scavando”, la vita non è un film di Gabriele Muccino e neppure tanti bacini. Son gatte da pelare e c’è anche da faticare. Solo così puoi scovare colei che cova per scopare. Se qualche volta vincessi una miniera, sarei meno “manovale” e validissimo come la massa che s’ammazza d’invidie e legge quest’ipocrita favola:

un cane corteggia la cagnolina. Finiscono sposati e brindano al matrimonio fra tanti pucci pucci con la suocera al cappuccino e lo zio nel prosciuttello, gli amici porcellini e la figlia del dottore che coccola il comò d’un ragazzo lì in mezzo falò, metton su famiglia e lei ingrassa, lui dimagrisce per gastrite associata a debiti della mutua, e arancia meccanica non muterà. Ieri, un genio fu trattato da scemo per colpa del suo seme birichino, domani creeranno una pecorina Dolly con inseminazione artificiale grazie allo zoo factory dell’atomico fisico Ettore, famoso Frankenstein della schifezza umana da (de)generare di generazione in agitazioni fratricide, ove voglio solo Kessica Chastain, lasciando stare il terrorista Laden che non m’allaga i pantaloni. Voglio bombardare Jessica di torrone nel gemellaggio, sono dolce e non violento da kamikaze di cui non me ne frega un dei caminetti. La scopo nel gabinetto. A Lei interessa la penetrazione spaccona da water, è brava di spaccate e mi fa spaccar’ dalle risate mentre l’arrostisco e anche spiaccicare nel piluccante”.

Ora, ti chiederai: “Che razza di favola è mai questa?”.
E io ti rispondo che è la favola della fava affamata.

Fidati, è così. Quindi, esigo scalare i tuoi orecchini con oral nevralgia delle mie dinamiche entranti. Contaminami, il contagio è tatto, e tutto si fa erettile.

La lucertola è colei che mette la corna ai cervi.

Se non mi credi, allora guarda la telenovela Ove va Carmela, c’è il melone.

E se rompi le palle, t’afferro per il “collare” da ebete e ti frantumo il cranio a calci ove sai benissimo.
Ricorda: se tua madre è psicotica, è colpa del suo corpo floscio. E quindi affloscia.

Jennifer andrà con mille uomini, ma almeno è sincera.
Perché sceglie, innanzitutto, me, duro di tenerezze a giogo-gigolò nell’alternanza di dominio che, con calma, attende l’attimo imminente in mezzo a Lei, “prominentissima”.

Sono sua Eminenza, d’altronde. E me lo meno se mi menate.
Voi mentite donnaccione! So cosa servirebbe per lubrificare i vostri cervellini. Un po’ di burro sul “maccherone”.

Quindi, senz’infingimenti, Jennifer è una pazzesca figa. E va matta per chi la spupazza.
Lo chiameranno pazzo, di mio so che va a razzo appena apre…

Ora, molti di voi si chiederanno: ma che cambiamento stravolgente ha mai compiuto il Falotico da Woody Allen in miniatura ad Arnold Schwarzengger Conan?
Ora, il miracolo avvenne, tutte le donne adesso s-vengono. V’ho più volte illuminato, figliuoli, in merito al mio tragitto sgangherato, disordinato nonostante manie igieniche dai disturbi compulsivi di rigida perfezione simmetrica ai miei occhi strabici e distorti.

L’educazione sessuale partì virtualmente grazie a Stefano Zecchi, sessuologo appunto di Costanzo, che l’ospitava sempre per imparare a fottersi qualche giornalista alla Barbara d’Urso. All’epoca, Barbarella “mauriziava” di liquirizie col baffone, prima che il nostro ingrassasse anche nei genitali pelosi.
Questa ve la dico io, ero sotto il letto dell’agenzia matrimonialeMarta Flavi voleva il suo flauto, ma Maurizio fischiava al Parioli.

Un’altra “glandissima” è Alessandra Graziottin, ospite fissa con quelle “fisse” nei pressi di Rispoli.
Quante nespole di accavallamenti.
Quanto scosciamento negli inturgidimenti alla masturbazione “demente”.

Poi, dopo anni di “ano” e autoinculate, ci provai sfacciatamente con una che sculettava in chat. Muovendosi con far felpato di foto inequivocabili. Abitava in un paesino vicino alla mia Bologna.
Volle fortissimamente incontrarmi. Poi mi spiegò che aveva colto un”fiorellino” sulla rampa della cerniera per esser fornicata nel prato col fioretto.

All’epoca ero fuori di zucca, e non la cuccai. Andammo a bere in un locale della zua “zona”, frequentato da maniaci del “W la briscola!”. Ordinò tre birre, poi m’adocchiò e sussurrò un “Adesso ho bisogno di qualcosa… che asciughi la digestione”.

Tentennai e fraintesi, e chiesi al barista d’azionare le “palle” del ventilatore.
Lei anche equivocò. Mi scambiò per ubriaco anziché rimbambito in zona bambinesca, e soprassedette.

M’invitò a casa sua:

– Adesso, mi sento rilassata -, pronunciò sfilandosi la gonna e intimandomi a prepararle un bollente caffettino.
– Con lo zucchero di canna? -, fu la mia risposta secca.

Mi spedì fuori a calci nel popò da papà, solo perché voleva del “latte” acidognolo.

Mah, vai a capir le donne.

Comunque sia andata, Jennifer va ove io so.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Out of Sight (1998)
  2. Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988)
  3. Jennifer’s Body (2009)
  4. Tom e Jerry – Il film (1993)
  5. Scuola di geni (1985)
  6. Looper – In fuga dal passato (2012)
  7. U-Turn. Inversione di marcia (1997)

 

Tutte dei pezzi di…, Rita in due, ma questo Sguardo toglie il respiro:

Genius-Pop

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