Inizia già difficile la giornata di oggi. Al solito, mi sveglio non sapendo chi sono e mi occorre una robusta forza morale per far sì che questa “perdita” momentanea d’identità mi sconvolga. In fondo, credo capiti a tutti. Dipende da cosa si mangia la sera prima, da come abbiamo dormito e devo confidarvi, eh eh, che stanotte ho avuto una polluzione. Eh sì, il mio liquido spermatico, dopo un sogno erotico in cui mi eccitavo per una strega dalle forme voluttuose eppur anche cangiante nella bruttezza più schifosa, attizzante però il mio “capriccio anomalo”, è uscito “leggero”, soffice, insufflando le mutande… Ah, una cosa rara, di cui non “pativo” da molti anni. Ma si stanno risvegliando gli ormoni, il mio “omone” ne risente e l’odor di donna sente, eccome, fra sogni indirizzati lì verso il lilla, “duri” e direi rizzati, che si rivolgono “innocentemente” verso quella cosa rosa… “a(l)itante”.
Ma lasciamo stare le polluzioni mie che non v’interessano e che per i lettori non “tirano”. Sebbene abbia il talento, credo, per scrivere romanzetti piccantelli che mi porterebbero in tasca tanti bei soldini. Ma non mi svendo e ancor alla “normale” vita puttanesca dei comuni immorali non mi annetto. Oh, me inetto, me che è afflitto da dubbi permanenti, incipienti quasi come la mia stempiatura avanzante nell’alopecia galoppante che curo di pilloline rinfoltenti non solo il bulbo ma anche i miei umori, fortunatamente non trasformatisi in tumori, eh eh, depressi. Ah, le compresse… sì, molte donne lo sono, si comprimono, reprimono e poi pigliano la pasticchina. Mangiando la domenica i pasticcini. Il colesterolo aumenta, il fisico si appesantisce, la mente scivola nella demenza. E si “cuccano” anche le mentine, dopo continui lamenti di vogliettine. Ah, queste donne son “mestruanti”, si arrotolano nella salsiccia per dimenticar la lor vita involuta. E in questi “involtini” scoppiano e poco scopano. Ma a terra sì, lustrando la casa per compensare i lor disordini neuronali. Alticce, alcune anche bassotte. Ah ah.
Meglio allora io che soffro la dannazione della mia “diversità” e alla veneranda età di 38 anni non mi capacito dei ritmi frenetici di queste vite isteriche. Vado al bar, e il mio cinese preferito prende per il culo un pensionato, accusandolo di aver fregato lo Stato, perché è andato in pensione con solo 32 anni di lavoro. Ma son “ingiustizie” che capitano, non a me che forse non lavorerò mai “normalmente”. Alzatevi tardi e “alzatelo” presto. Ergetevi! E poi detergetelo…
Eppur la mia mente va, ove non si sa, vado a prepararmi un uovo. E tante rabbie covo mentre la vostra vita è una gatta che (ci) cova. Sì, spesso mentite e alle banalità vi adattate, illudendovi di star meglio con le facili consolazioni e gli abbracci ruffiani.
Allorché, impugno il mio “scemo” e altre genialità nei vostri cervellini fritti insemino.
Sì, la polluzione, il seme…
di Stefano Falotico