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The Irishman di Scorsese con De Niro, Pacino, Pesci, Keitel si girerà a Gennaio del prossimo anno
Era ora. Ieri notte, dopo trattative interminabili durate estenuanti giorni infiniti e una lotta fra major senza precedenti, la STX Entertainment si è aggiudicata i diritti internazionali di The Irishman, progetto di lunghissima gestazione che finalmente si sta concretizzando. Dopo gli ultimi accordi, infatti, adesso la sceneggiatura di Steven Zaillian, tratta dal libro di Charles Brandt, “I Heard You Paint Houses”, sarà “messa in scena” dal Maestro per antonomasia, Scorsese, a partire (solo?) da Gennaio del prossimo anno. Pellicola costosissima il cui budget supererà i 100 esosissimi milioni di dollari, perché verrà utilizzata la tecnica digitale alla Benjamin Button per ringiovanire i volti degli attori nelle numerose scene “temporali” di flashback. Il film, come sappiamo, segnerà il ritorno di De Niro diretto dal grande Martin, affiancato per l’occasione dal redivivo, anche lui, Joe Pesci, e dall’ex aficionado Harvey Keitel, che non girava un film con Scorsese, appunto, addirittura dall’epoca de L’ultima tentazione di Cristo. Inoltre, last but not least, sarà il primo film “con” Al Pacino sotto l’egida di zio Marty. Insomma, stavolta ci siamo. È dal lontano 2008, infatti, che circolano notizie riguardanti questo epico film ma, sino a ieri notte, nulla di veramente ufficiale e certo era stato “garantito”. Data delle riprese, ripetiamolo a scanso di equivoci, fissata per Gennaio del prossimo anno. Sì, dovremo aspettare ancora abbastanza, considerando, riponiamolo in evidenza, il costo della realizzazione. Ma la notizia è assai confortante ed esaltante!
Le scenografie saranno, come sovente accade quando si parla di Scorsese, affidate al nostro strepitoso Dante Ferretti.
di Stefano Falotico
Gli attori sono frigidi
Non stimo nessun attore, tranne quello col neo, perché sono quasi tutti degli stronzi presuntuosi senz’umanità, i loro personaggi invece sì, parola di Rust Cohle…
Esistono personaggi che vanno oltre la bravura dell’attore. Penso a quello col neo, De Niro, bravi… non era difficile da indovinare, anche se non solo lui possiede il neo. Penso ad esempio a Daniel Auteuil, che molti definiscono appunto “Il De Niro francese”. Di De Niro ha solo il neo, per il resto è più vicino a Bruno Vespa, il che non è il massimo. Sì, Daniel è la verruca fatta per gli spettatori parrucconi, ancora mi chiedo perché la bella Emmanuelle Béart lo rese “beato” nel suo “belarla”. Ah ah. Ce la vogliamo dire, “coi” peli sulla lingua? Ha scopato la Béart soltanto perché qualche scemo l’ha paragonato a De Niro, e comunque a quello inimitabile col neo piaccion le nere. Fu una scelta obbligata per la Béart, dato che a lei piaccion quelli neri, ops, che la fanno nera, ops, tendente alla rossa, volevo dire nei. A voi piacciono le bionde? A De Niro le nere. Io preferisco la Guinness. La birra dei “primati”, sì, tendo allo scimmiesco ma son meno scimunito di quel critico di così “paragone” stupidino. Ma, come dice il detto, moglie e neo del paese tuo, perché il bue è per l’asinella che della recitazione ha capito solo il cazzo che le piace. In poche parole, la Béart deve ringraziare i grandi patriottici registi voyuer che l’han resa la belle noiseuse. E sui nasoni Depardieu Gérard è specialista anche J. R che non è Robert Downey Jr., da cui quello di De Niro, non solo di neo ma un po’ da Cyrano. Ora, non so se ce l’ha lungo ma De Niro ce l’ha grosso? Cosa? Quello che annusa. Il naso? No, il cazzo. Da cui il “senziente” dello spettatore che, identificandosene, e non ficcandole come il nostro, percepisce emozioni virtuali magnificando la grandezza altrui, appunto. Anzi, virgola e in faccia un pugno, così si sveglierà dall’idolatrare quelli che si fan i cazzi lor ricchi con ricche ochette a farseli, da cui il detto “Non è bello ciò che piace ma ciò che ti fan piacere e hai pure pagato il biglietto, guardando Iron Man, un altro figlio di putten’”. Ora, ve la spiego.
Una risponde “No, ti prego”. Nessun problema. Pieghiamola in due e gettiamola nell’acquedotto. Un cesso già lo è ma il fidanzato non le fu “sciacquone”. Ah, le sciacquette. E io mi scialacquo. Cazzi miei e tu fatti i tuoi ché io li darà in piazza… pulita.
Metto una mia foto “di sghembo” per prendere per il culo qualche ragazza che spera di avere il “mio” fra le gambe. Una mi risponde che assomiglio a Sean Penn. Adesso, Penn è amico di De Niro, ma entrambi han ben poco da “spartire”. Con la “sua?”. No, potrebbero averla schioccando le dita, dato che i soldi in banca fan beltà franca. Di mio, invece, ho da guadagnarmi la pagnotta e ultimamente c’è sol da penare tanto che il pene non vuol neanche ammirar non sol le bone ma neppur le racchie e neanche darlo sia a vedere, sia a fare e sia a “bere”. Ah sì, quelle bevon tutto. Stanno davanti allo schermo “a bocca aperta”. L’attore sa come mandarle in brodo di giuggiole, con giulive così non devon neanche rendersi “reali” per “venire” orali. Son delle giulive alla Gwyneth Paltrow, oche di buchi (in)visibili. Infatti, è magrissima. Secondo me si buca. Sì, la droga la rese anoressica. Da cui il mio sano fior all’occhiello ben diverso dai vostri occhiolini. Oh, però ci son pure i ricchioni. Di mio, preferisco le orecchiette e il Colgate ai denti piuttosto che il 3D di occhiali, cari miei masturbatori, non solo cinematografici, con le occhiaie…
E su questa vi lascio intendere il mio nichilismo alla Matthew McConaughey e anche alla Lino Banfi.
“Sentito” che uso assonante della parola, miei suonati? Ricchioni, orecchiette, Rust Cohle e McConaughey, caro il mio coglione, musica per le mie orecchie.
Ora, per piacere, dammi una lattina e una sigaretta.
Per colpa della vostra idiozia, abbiamo i satanisti. E devo farmi venir “voglia saltami addosso” perché qualcuno crede a Satana e violenta i bambini.
Ciao, quando avrò ammazzato il cretino, gradirei del vinile. Ho detto vinile, il vino lo diamo a tua moglie cretina che va matta, infatti è isterica, per quello col “nero”, oltre a mettersi le cremine quando invero le darei solo un gelato Cremino in bocca.
Su questa stronzata, vi ho platealmente preso per i fondelli. Altro che forno crematorio, miei nazisti che volevate bruciarmi vivo solo perché vi frego sempre da stregone. La mia vita ha ben poco da condividere con quelle ai fornelli. Preferisco il torello ai torroni e la limonata alla trombata! Da vero terrone? No, da terrore!
E soprattutto salutam’ sorrata!
Non fa rima ma fa meridionale che ti spacca la capa! Ah sì, Robert, il fotografo.
Di tuo, pensavi fosse un geriatra. Da cui “Beati voi che vi fate le seghe sulla Béart invece che usar la sega per tagliar la vostra testa di cazzo”.
Da cui le “cime di rapa” son meglio.
Appunto.
Ammirate gli altri, miei “ammiragli”. Di mio, raglio e se mi va te lo taglio.
In effetti, non mi lavo e puzzo d’aglio.
Sarò un vampiro? No, non sono un crumiro.
Vai a lavorare tu, di mio tengo Rust Cohle. Scusa, stai ancora qui testa di cazzo? Ma non ti avevo detto di andare a fare in culo?
E diciamocela: De Niro vale meno di Joe Pesci. Quello è il “bravo” ragazzo. Pochi cazzi, altrui.
Finirei con “questa”. Incrocio una sorta di donna, non una gran sorca ma neanche una suora, mi dice che assomiglio a Ray Liotta, io invece credo che lei sia proprio una mignotta.
E, mangiandomi uno yogurt Yocca, mando a quel paese il vostro mondo di gnocche di patate, ché tua madre va a far… gli allocchi come te.
In poche parole, me ne fotto delle puttane e di voi che ci andate. Non lo dite ma io lo so.
E agli attori che van a troie preferisco me che vado a morte.