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Il personaggio letterato da Charles Dickens che mai ti saresti aspettato, un campione eastwoodiano vero


01 Feb

03365227flynnfalotico

(L-r) Director CLINT EASTWOOD and CÉCILE de FRANCE on the set of Warner Bros. Pictures’ drama “HEREAFTER,” a Warner Bros. Pictures release.

(L-r) Director CLINT EASTWOOD and CÉCILE de FRANCE on the set of Warner Bros. Pictures’ drama “HEREAFTER,” a Warner Bros. Pictures release.

Uff, ancora con queste reprimende. Ancora con questi assurdi, balzani controlli insensati e, oserei dire, scellerati. Ancora insistiamo ottusamente, pedantemente, pedagogicamente, catechisticamente, in maniera demente a battagliare con indagini psicologiche, con terzi gradi assolutamente vergognosi, con disamine per voler sviscerare il Falotico. Essere non acchiappabile, sgusciante, alle volte farneticante ma assai aitante.

Il Falotico non è accomunabile alla massa volgare ed è sempre più urtato, turbato, mortificato nel vedere personaggi come Berlusconi che vanno puntualmente a parare pecorecci sul sesso, ficcandoselo in bocca dappertutto. Ficcandosele tutte. Come quando (e potete vedere il video su YouTube) Inzaghi era allenatore del suo Milan e Silvio, sfacciato e stronzissimo, scherzò pesantemente e oscenamente sulle signore altrui, da volpone marpionissimo qual è sempre, ahinoi, stato. Rovinando non solo lo Stato italico ma i nostri stati mentali e non, deturpando l’Italia con la sua telecrazia improntata alla frivolezza da vallette scosciate e altre amenità, come dico io, di sorca.

Illudendo i buontemponi e i fessi, facendo credere a tutti che la felicità si ottenga coi soldi e la gloria più porca, invero moralmente povera.

Veramente uno scandalo, uno schifo. E voi gli avete creduto, abdicando al porcile.

Ed è per questo che gente come il Falotico viene presa a pesci in faccia e i troioni ipocriti sguazzano nelle bugie e nelle puttan(at)e più tremende. Spacciandosi per grandi uomini.

Un ribaltamento agghiacciante, incredibile, da lasciare tramortiti.

Il Falotico non necessita di un mondo ove per essere qualcuno devi fregare il prossimo e venderti. Incularlo e lasciarlo con una “pugnetta” di mosche. Come dice lui, cioè il sottoscritto.

Sì, a forza di credere a questi mentecatti coi loro troiai, viviamo quasi in una topaia e abbiamo cambiato varie zanzariere per non farci avvelenare da tutte queste cicale del cazzo.

Il Falotico quando ironizza sul sesso, e lo fa peraltro spesso, sa sempre dosare le parole con classe impari, provocando con occhiolini e ammiccamenti sobri, moderati, elegantemente distillati che lasciano (in)tendere ma sottintendendo quel che va (sot)teso. Perché, come dice il Falotico, sotto le tende è meglio, vi è maggiore intimità e non c’è bisogno di esibizionismi da pagliacci da tendoni qual siete in questo circo degli orchi e degli orrori. Falotico getta il sasso, sì, il sasso sul sesso ma giammai la spugna poiché asciuga i suoi sudori con dell’acqua piovana davvero purissima e non con salviette detergenti, egli terge e lo erge da sé senza mai osare più del dovuto, conservando estremo rispetto dell’eventuale interlocutore e azzardando solamente quando è pienamente cosciente che non può spingersi oltre il consentito, rispettando i pudori altrui e non lanciando banali allusioni figlie della scempiaggine di cui, ahimè, voi sovente abusate. Perché siete ossessionati dal desiderio alquanto raccapricciante di voler sapere chi è il prossimo quando in verità vi dico che dovreste, innanzitutto, badare a voi stessi e anche provvedere al fabbisogno giornaliero della vostra badante. Donna che vi serve e riverisce col cornetto, da voi rifilato alla moglie tradita, e alla quale, tutto liscio, so che lo offrite ben zuccherato, gustando la sua panna nella montata lattea. E, montandola, la testa vi montate e siete invero sol dei montanari.

Ah ah.

Insomma, Falotico non è uno sconnesso e depauperato nella mente, semmai un pauperista che ama far il papero in quanto oggi povero, domani papavero e dopodomani rosato, arrossito quando intimidito, freddo in questi giorni di fine inverno. Caldo in quanto, se esiste il nome Aldo, perché non metterci una c di culo davanti e dietro?

E fu sera e fu mattina. Per voi solo notte. Perché i vostri cervelli, e non credo quelli e basta, da tempo sono oscurati, fottuti. Fidatevi.

E all’ottavo giorno nacque l’uomo che fa un baffo a Dickens in quanto Falotico non ha soltanto i baffetti ma una barbetta incolta da uomo coltissimo.

Così sia. Stringetevi un segno di pace e lasciatemi bere una limonata.

Grazie. Prego. No, sono ateo.

Io non sono nessuno. Non sarò mai Berlusconi.

Per fortuna.

Sia lodato Cristo.

Ma soprattutto… Se Sylvester Stallone è nato per essere Rocky e Rambo, se Jon Bernthal è nato per essere The Punisher, Ben Barnes per essere Billy Russo, Amber Rose Revah per essere Madani, perché Falotico non può essere il cinefilo per eccellenza, il poeta maudit e invece volete che sia un idiota come tutti?

 

La vita non è un gioco di scacchi e cacche, di merde e false dame, ma un dar a te se tu dai a me.

 

Dai, dai. E ricordate: io do sol col re. Da cui do re mi fa sol la si do. Sì, do, do, do, no, no, non diamo un cazzo.

 

 

di Stefano Falotico

Hugh Jackman non è solo Wolverine, “Prisoners”, Official Trailer


02 Jun

“Being Flynn” in una mia Bellezza


03 Jan

Da “Malkovich” nell’esser flying e dunque v(i)olando i duri ghiacciai degli ignoranti e incivili

Chi contesta De Niro è da “testate” in prima pagina. Perché va sfanculato

Son qui dal notaio, a recapitar lettera di querela per risarcimento alla mia anima, oramai ripristinata dopo l’illetterato “abuso” di stolti da me strategicamente scoperti in seguito ad aver affilato le mie armi, nel loro digrignar i denti da cani rabbiosi, prostrati in un ri-morso d’assedio nevralgico a certezze lor dilapidate con l’ac(u)me a me consono di vocalizzo principesco, da nobiltà mia e minata però da tali ingordi bavosi, il cui delitto peggiore, oltre a intimazioni al suicidio, fu l’invidia, peccato capitale che un Tempo veniva punito con la forca e, invece da me, folgorati.
Quindi già “defunti” in cordogli angoscianti che stan ledendo e legando quei sonni così “sommi” a sommar raziocini che possan salvarli dall’infernale gelo in loro, appunto, senza punti di sutura, iniettato con estreme unzioni e cure. Basta con la curia! Io sono il curato solo di campagnole! E camperò meglio dei vostri campanilismi! Ecco la campana, voglio la caparra!

Sì, tali untori, sempre “apprensivi” delle vite altrui da “incriminare” perché non si scremavano con le loro cremine a visi di furba cremosità delle creme “alto borghesi”, tanto toccarono che son stati infilzati di stesso tangibile dolore indelebile. Di Notte, quando assumono della morfina per allietarsi meglio con un Morfeo che possa alleviare i fegati spappolati d’indigesto disgusto agli specchi di tal repellenti “imma(gi)ni”, gracchian e poi corron in bagno a vomitare, augurando che lo sciacquone spurghi la sporcizia inguardabile (guariranno o sarà un conato di guaiti?) dei più vigliacchi gesti così pedestri. Ah, gente b-r-ava a far di conto per far sì che gli innocenti scontino i loro di re(at)i.
Impuntati a impuntarsi, di sospetti con petto in fuori e “palle” a forar, contro chi non s’imputtanì alla loro “bella” concezione disgraziata di vite sciagurate.
Bella come le verginelle che scopano… che bellezze, eh?
Ma i geni “dormono” per riscaturir di scatto e il lupo afferrò i loro peli, pulendoli da ogni altro esecrabile vizietto.

Gente “rispettabile” con tanto di pezzi carta ad attestare il loro grado “intellettivo”, sempre la solita storia del pararselo per arredamenti da carte da parati che sian sfoggio contro chi si sfogherà.
Sì, forse un muratore stanco dei loro soprusi e di queste prosopopee che trangugian sempre “poppe”, appioppando al prossimo etichette di collari, oh come cola la lor saliva, a decollarli e incollar un’etichetta per pranzi di tacchi-ne.

Gente che umilia e poi parcheggia senza parchimetro, perimetrando il “culo” dell’avvocatessa a cui sganciar una “ma(n)cetta” affinché miagoli di mic(c)etta.

Anni fa, mi ricordo che già tutto ciò mi nauseò. Annusai tal odor acre di tanta guasta acrimonia per pinzimoni dal matrimonio poi cornificato. Sì, dei cornuti “pen” sistemati di “dotta” sapienza insipida, ad accecar le cornee di chi “la” guardava meglio di loro, perché già oltre questi possedimenti da mere(trici) possessioni carnali.

Sì, se son un posseduto, io non mi siedo, e nessuno mi sederà. Sederò alla destra del Padre e, di sinistroide, sarò “estroso” d’ormoni alla diavolessa del Piacere, palpandone il seder per “rassodarlo”, sopraelevandomi e “lievito di birra” contro ogni borioso che agognerà il mio “bignè”.
Il bignè è il carisma “sottopelle” dell’Uomo che adora la parola amore nelle sue sfaccettature di “confettura”, perché è pasticciere nel pasticcio senza le pasticche dei depressi. Ma “spremendo” la Donna con “premura” da buon gustaio del cioccolato e dell’accoccolarlo nel mai evirarlo ma viril suo darla al mio “dardo”. Suoniamola! Che suina!

I suoi piedi deliziano le liquirizie, e ne aspiran l’aroma “candido” del picco mio piccante nelle pimpanti, ardimentoso lo dimeno e vi menerò se vorrete tagliarmi… le dita.

Le dita son canditi e sanno come ubicarsi nella “diplomatica” con empatico “scioglierla” in bocca.

Pastina zuccherosa, ecco il tuo cocco(lone) contro i bifolchi, son un cocchiere “cavalcante” che affonda, fondente è “marrone” e “bianco” liscio come l’olio.

Sì, vedete? Ci metto cinque minuti netti a rendermi materialista come la massa. Perché ne son irriverenza totale, avendone imparato a memoria i trucchetti dietro queste maschere travestite.
A mio avviso, meglio un vero travestito, almeno non mente di demenza spacciata per intelligenza. E si mostra nel doppio. Senza il mento del gozzo.

Gli occidentali han sempre sofferto d’un grave problema mentale e, da quest’inghippo, tutta la merda delle loro, appunto, mentalità. Sempre compunti a dividere la società in vincenti e perdenti, e a spartirsi le migliori puttane, già, per giochi d’adulti “maestri”, così mesti che poi ammazzano “sbuffando” un “Io me ne frego”. Ah, lo so. Di sfregamenti ne son campioni, questi cap(p)oni.

Poi, pure la psichiatria partorita da quel maniaco sessuale di Freud. E gli hanno dato “retto”. Abbiam un fior fiore di teste rovinate dietro le sue quisquilie a disquisir chi sei tu o cosa vorresti ma non puoi, sull’impotenza e sui deliri da onnipotenti.

Io sono il Pontefice ma non pontifico. Meglio viver sotto i portici che far il ponte per “malattia” dietro ricetta. Io sono il cuoco dei miei ingredienti. Son il ricettario a tali cenacoli.
Sì, la psichiatria è un’atrocità. Generata da uno peggio di Fermi. Un infermo che inventò la bomba atomica, mentre questi creano le lobotomie. Meglio, datemi retta, i lobi delle mie orecchie perché, chi le ha davvero, può sentire.

Io sento come Dostoesvkij, basta con queste diagnosi da matriosca. Trauma figlio d’un micro(bo), infezione dovuti a defezioni, alterazioni, non “erezioni”, e bla, bla, bla a farti precipitare negli oblii.

Agli psichiatri, “gerarchi nazisti” della piramide dei piani regolatori, interessan proprio le regole degli obblighi e il “socialmente attivo”.

A me importa del “produttivo” nel non esser come loro dei retrivi. Io son artista e non mi renderanno triste.

Sì, medici “samaritani”. Io direi “ana-listi”. Nell’albo annuale della collega apprendista che tutto lo prende, suggestionata di forza “indagativa” molto in culo nel “tiro”, sì, sniffano.

Beccano giovani innocui e voglion animalizzarli perché s’imbestialiscano in istinti goderecci del “Vai sano e lontano”, cioè nel fottitene.

Se lo pigliassero lì. Con tanto di “francobollo” e mia cartolina dalla Russia.

Ove tutti si fanno i cazzi loro senza intralciare e senza “tranciarli”, gli uomini bevono vodka e ingroppano una che beve tutta la “grappa”.
Poi, si stirano a letto e il Giorno dopo tirerà senza bisogno di filosofie e arricchimenti alla pancia.

Evviva il russo. Uno che russa e t’affossa se lo vuoi far fesso.

Di mio, sono il più grande salingeriano vivente. Non salice piangente, ma sale “piantandolo”.
Basta, coi pantani.

Silenzio.

Tua madre è una zoccola. Da me riceverà solo un topo da biblioteca e ragnatele al suo cervello da gallina. Covasse la gatta per la testa vuota dell’uovo del marito(zzo). Uno da zoo. Che coppia di scemi. Che scimmie! E io scimmiotto questi gorilloni. Ma quali coglioni! Bevo a collo, oh, perbacco! Beccatemi la gola e sempre più goloso io godrò.

Quanto son tozzi.

Io tosto, e so come pigliarli a testate.

Cari porci, se vogliamo buttarla lì, io ce l’ho di qualità, mica come voi, le quaglie!

E godo, grido col Bob De Niro.

Fottetevi ‘sto video e ficcatevelo di doccia fredda.

Scioccati? Sbalorditi?
Io sono lo sballo e desidero il matto.

Meglio delle pomate.

Al che, son il vostro “Perché”.
In quanto me.
Meritando e non maritandomi a chi vuole come di voglia far la moglie viola, picchiandola.

Son io il picchio.

E Pinocchio ho mille occhi nei vostri nasini.
Aspirando le gambe cortarelle di queste corsette affannate.
Affamatissime quanto poco d’amanti.

Evviva il diamante!

Io son brilliant! E nessuno imbriglia il mio…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Essere John Malkovich (1999)
  2. Being Flynn (2012)
  3. Taxi Driver (1976)

Mezzanotte e 0,001 secondo


26 Nov

“primo negativo, guardiamo al positivo, il male vien per nuocere tutto”, una play al Giorno toglie il tuo psichiatra di “torchio?”: I film dell’anno saranno…

… sentenza dogmatica, “(a)stigmatica” del Falotico addolorato eppur adorato, prossimo alla Beatificazione, a forza d’aspettar Beatrice ché “levi” l’ascesi…, soprattutto l’ascesso, via dalle palle, cessi!


– Stefano, mi sei sceso. Sei diventato uno scemo.
– Ah sì? Basta che “salga”, che m’importa della “cattedra(le)?”

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Django Unchained (2012)
    Tarantino realizza il sogno d’una intera esistenza. Unisce la sua antica passione per Sergio Leone, e la “rispolvera” fra le polveri del West a modo suo. Semi-Franconero, seminando gli avversari con un capolavoro che solleverà, appunto, un già classic polverone. Pistolettate, “saloonizzate”, gente appesa come salumi, stronzate, DiCaprio con la coda “caprina”. Ku Klux Klan, gente che si prende per il culo, vendette, tribalità, Clint Eastwood che, di cameo, spunterà e urlerà: – Che roba è? Ridatemi gli spaghetti! Manca il peperoncino a questa salsa!
  2. Zero Dark Thirty (2012)
    Kathryn Bigelow è innanzitutto una figa suprema. L’unica che ha superato la menopausa, riuscendo nellatitanic-a impresa d’essere una cinquantenne (60?) molto più sveglia di quel furbacchione dell’ex marito, Cameron James. Uno a cui va la mia stretta di mano per esserle stato “avatar”, “affogando” nel suo “point break”.
    La milf è più attizzabile di tante ochette dei college. Anche perché possiede una mente azionistica, che spara mitragliante con dei contundenti da “lupa”, dunque “condendo” su thrilleroni rosso cremisi come Jessica Chastain, una che “raderei” al suolo. Mi denuncerà per “terrorismo” da “integralista”, ma i suoi capezzoli son come le Torri Gemelle. Il kamikaze ci sta.
    Costi anche lo stalking.Joel Edgerton prenderà le sue difese, asserragliandomi in casa. Assieme ad altri marines, proverà ad abbattere il mio “bunker”. Sfonderanno la porta ma li “disarmerò” con la mia risata innocua “a salve”: – Volevo solo sfondarla, tutto questo bombardamento per una bombata?Joel riderà di gusto e anzi inciterà maggiormente da caporale:
    – Hai fatto bene Stefano. Comunque, non siamo qui per incriminarti di volerti fare Jessica. Anche perché noi ce la siam già fatta. Quindi, questo problema mi par ovvio. Noi maschi abbiam fatto due anni di militare a Cuneo, vero? Ogni fulva merita la volpe.
    Siamo qui perché c’è arrivata una segnalazione. Hai minacciato il suicidio. Dovevamo salvare il nostro soldato Ryan.
    Sicuro di sentirti bene?
    – No, voglio Jessica.
    – Ok, provvediamo subito. Componete il suo numero di cellulare (intanto, mi confida alle orecchie che ha messo però su un po’ di cellulite). C’è un uccello spompato. Va rimpolpato.- Pronto?
    – Sei tu, Jessica?
    – Sì, vuoi scoparmi?
    – No, non tocca a me. Vieni a casa del Dr. Falotico, quanto prima. La situazione è tragica.
    – Sì, agli ordini, Joel. Ma è carino?
    – A me pare un bell’Uomo. “Toccherà” a te “constatarlo” di persona. Una tastatina, nulla di che.
    Poi sarai libera per il prossimo film di Malick, La falsa metafisica d’una con un fisico da thin red line.

    Se avete letto, fin qui, e avete leggiucchiato la trama di questo film, dovreste aver capito tutto.

    Rappresento la legge di Murphy, “Se qualcosa può andar male, lo farà”. Appunto, mica tanto…

    Ma sono autoironico e beffardo alla De Niro da Oscar. E la butto a ridere, anche se vorrei sbatterla a letto, similTonino Accolla di risata inconfondibile alla Eddie…

    It’s Showtime!

  3. Being Flynn (2012)
    Storia vera
    ,sì anche un po’ lynchiana. Può Paul Weitz prendere una novella sui barboni e ricavarne un film?
    Sì, another bullshit night in suck city. Nick Flynn diventa, appunto il titolo alla essere-non essere.Il libro, praticamente introvabile (all’uscita del film, le librerie però, ci scommetto, se ne ripopoleranno), fu uno dei miei regalini di due anni fa. Lo trovai dopo girovagare per tutta Bologna. Spesi circa mille Euro di benzina, solo per un “deca” del prezzo. Lo rinvenni in una botteghella, ove il padrone era un simil cinese dei Gremlins. All’epoca, svolsi “servizio” sottopagato, ipersfruttato in Pinacoteca, ove stavo seduto per ricevere circa 20 Euro per quattro ore di lavoro. Roba da finire come De Niro di questo film.
    Le agenzie giustificarono, dicendomi che non avevano di meglio per un genio della letteratura senza credenziali:
    – Ora, i suoi romanzi sono dei capolavori, ma non ha la Laurea. Quindi, o la sbattiamo in magazzino o a far il manichino ai “Grandi magazzini”.
    Saltai alla gola di tal fetente “referente”, fui deferito “infernalmente” e, dopo i “forzati”, obbligato a sforzarmi per non suicidarmi.Sì, questo libro, che leggiucchiai appunto mentre da “guardiano” guardavo i quadri, con indole “guardona” per le migliori Botticelli del “turismo” straniero, mi fu illuminante.
    Mi riconobbi subito nel Bob.Un genio paragonabile a Mark Twain, le cui circumstances l’hanno bloccato nella stanzetta.
    Neppure il figlio crede all’incredibile viaggio psichico di uno che si scopò Julianne Moore e ora è “murato vivo” e vorrebbe solo appendere al muro chi gli ha fatto perdere tutto.

    Si rimbocca le maniche, fa due conti (in tasca no…), e ritorna a scrivere, incontrando il figlio che, come abbiamo visto, l’ha (s)fottuto. Il figlio è un assistente sociale per i senzatetto. Gli homeless, quelli a cui preparano solo leomelette. E vengon trattati da “ominetti” perché, sotto il caminetto, non hanno una da riscaldare di tette.
    Il figlio comincia a commuoversi, e lo provoca perché si dia una mossa.
    Padre e figlio litigano, Jonathan (De Niro) “spara” a freddo, ipercongelato, “ficcando” altri colpi (ficcanti sessualmente no…), altri libri che nessuno leggerà, perché li riterranno solo freddure d’uno che (non) si scalda tanto.
    Invero, De Niro vorrebbe solo esser di nuovo rosso nelle lentiggini di Julianne.
    Invece, beve l’amaro Giuliani. Per digerire il fatto evidente (per il lettore e anche per lo spettatore, vedrete…) che, in effetti, è davvero un genio. Ma gli altri personaggi del film, come avviene nella vita “reale”, non lo sanno e non gli danno retta. E lui finirà solo che più inculato da “coglione”.

    L’importante è che lo sappia Falotico…

    Stenderei un velo (im)pietoso su gente penosa che, leggendo la mia prima opera, mi trattò a pesci in faccia e mi urlò: – Ah, allora, sei doppiamente scemo. Un genio che finge di essere depresso.
    Vai a dar via il culo! Ti strappiamo le palle. E pure le pagine.

    Siamo entrati in causa con tal malfamati, ora si son rinchiusi in casa per la vergogna.

    Vedi, a fare gli idioti da circo? Finiscono poi nelle stanze della stalla della loro testolina da bimbetti.
    E dire che s’eran messi in mezzo pure i genitori, gente molto “colta” e “cresciuta”.

  4. Jimmy Bobo – Bullet to the Head (2012)
    Ecco, si ficcassero in testa questo: sono come Stallone, prima o poi torno grande.
    E sono botte! Da guerriero della Notte!
  5. Flight (2012)
    Anni fa, incontrai una grassona fanatica di Denzel Washington.
    Le ero affezionato, anche perché Denzel a me piace. Un’affinità “erettiva” che se ne frega del razzismo.
    Le donne sono false. Non si sposerebbero, almeno qui in Italia, mai con un “nigger” ma, quando vedono il Washington al cinema, perdono la testa e, a bassa voce, pronunciano: – Se fossi mio, ti perdonerei tutto. Bruciamela come Nerone! Sono la tua bomba atomica d’Hiroshima!Come andò a finire con la grassona? Il “mio” non volò, ma la feci nera.
  6. Cloud Atlas (2012)
    Dicesi superstronzatona colossale di cast stellare.
    Tom Hanks rappresenta il grande attore che fa spesso la parte del fesso.
    Halle Berry rasenta il massimo, vero maialini?
    Come dico io, la mulatta allatta.
    Per il resto, mi sembra un “filmone” per quelli da latte.
  7. Killing Season (2013)
    Travolta ce l’ha con De Niro, che se ne vorrebbe solo stare in mezzo ai monti, dopo aver quasi lasciato le penne in guerra. Travolta ha un conto in sospeso col Bob.
    Si spaccia per amico ma se lo inimica subito.Ora, ve lo vedete il Bob, a quasi settant’anni, correre per gli Appalachi col fucilone in mano?
    Io sì.
    Per questo mi distinguo. Sfodero la cartuccia quando tutti pensano che non li colpirò.
    E fanno le giravolte come John, non capendo un cazzo del “loro” trivellato.Travolta: – Signor Falotico, l’ho scoperto. Lei fa il tonto di “richiamo della foresta” per non andare in guerra.
    Falotico: – Guarda che la guerra è finita. Posso leggere in santa Pace di Cristo questo “tomo” (in testa) di Marx, adesso?
    Travolta: – Cosa vuoi fare, il Rambo di turno?
    Falotico: – No, pensavo a un altro mercenarioChuck Norris. Un rombo di tuono nel tuo culo, razza di panzone!

 

“Cazzate” in clip “sbucciate” (“Being Flynn”)


25 Feb

 

Patiamo? Patimmo? Patiremo?
Be’, “pattiniamola”, “barboni” spettinati…

 

Hanno aperto il canale “tubico” di Being Flynn.
Dunque, scrutiamole… ufficialmente, tutto originalmene weird, dark and poetic.

 

Vocation, un’importante lettera…

 

 

A Writer, ah, ma tuo padre era un cantastorie, un narratore…

 

 

Do Badder, stili di vita…

 

 

Circumstances, ah, il destino, le sue imperscrutabili vi(t)e…

 

 

My Firts Wife, la Donna più bella del Mondo… (condivido appieno, Julianne, “trepiderei” per un tuo bacio e turbinose carezze alle tue gambe, anche tutta la vita)

 

 

 

(Stefano Falotico)

Genius-Pop

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