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I miei auguri pasquali


11 Apr

Introduzione a mo’ di riflessione, un po’ goliardica, un po’ scacciapensieri, un po’ piccante, spero molto brillante

Chi è senza peccato, scagli la prima pietra!

Chi fu peccatore, invece, con quella donna di nome Petra, continui pure. Perché Petra non crede a San Pietro ma ama essere amata da colui che con lei peccò, pecca e ancora peccherà.

Ebbene, appuntamento pasquale, miei uomini forse natalizi. Dunque con l’inclinazione a donare al prossimo liete felicitazioni speciali.

La colomba volò alta in cielo nel pre-finale di Blade Runner quando, il grande e compianto Rutger Hauer, l’olandese per l’appunto volante, considerato da molti sondaggi, oserei dire eletto il miglior attore natio dei Paesi Bassi di tutti i tempi, si congedò dall’umanità, recitando dinanzi al basito Harrison Ford un monologo fenomenale. Diciamocela, memorabile.

Un uomo, Roy Batty, imbattibile Ovvero il personaggio (dis)incarnato da Rutger, disumano, oserei dire superomistico, androide cibernetico in un mondo spento e ingrigito da un’impiegatizia, burocratica, fasulla e meschina normalità borghese. Incupitasi in notti senza dio, sommersa dalla pioggia, forse anche biblica, del proprio progresso paradossalmente regressivo. Ove fu dato ampio spazio alla tecnologia e si costruirono uomini bionici e robot come in Terminator ma si persero di vista le “macchine ribelli”. Le creature più nitrenti, nella propria intima, sacrosanta selvaticheria, la vividezza adamantina della propria suadente emozionalità brillante. Non reprimeteli, amateli. Coccolateli.

Uomini-non uomini dagli occhi vitrei! Occhi magnifici e iridescenti, cuori battenti e riflessi nello spazio d’una immensità traslucida come la venustà immortalata di una donna assai amata, forse davvero mai avuta, soltanto immaginata oppure sia fantasticata che, sinceramente, piacevolmente fottuta. Attimi godibili e consenzienti di pace dei sensi scalmanatasi poi, vigorosamente e carnalmente, nell’ardimento di piaceri brucianti che si perderanno nell’infinitezza di un languido bacio indistintamente inafferrabile come la fuggevole beltà onirica delle nostre anime dannate, ancora d’annata, fulgide e pregiate, potenti. Malgrado il Covid-19 stia mettendo a dura prova i nostri terminali vivi più resilienti.

Tu chiamale se vuoi… emozioni cantò Battisti. Vo foste battezzati? Credete nell’Altissimo che risorse al/il terzo giorno così come dicono le Sacre Scritture o, ammalativi di nichilismo animale, essiccaste la vostra incontaminata, candida bellezza spirituale a favore forse d’un buddismo utopico oppure di un budino ipercalorico assai stomachevole?

Eh sì, non più v’accalorate come un tempo per quei sentimenti lindi e liquidi che, compenetranti, fecero sì che all’amore consacraste la vostra vita, sposando non solo una donna, bensì abbracciando anche la morbidezza del Creato e del mare, dunque ripudiando ogni ingannevole male e il diavolo tentatore.

Sono qui, amici e nemici, fratelli della congrega ma soprattutto sorelle a me così inchinate in segno d’affetto empaticamente letizioso seppure non malizioso, bensì ecumenico, goloso e glorioso, per augurare a tutti voi una serena giornata benevolente e giocosa.

Poiché chi vuole davvero sa amare con furore e non più si duole nei falsi fervori.

Basta, adesso, però. Plachiamo subito gli entusiasmi e non c’infervoriamo più del dovuto poiché, sì, è Pasqua. Mica però Natale, ah ah. Quindi il giorno in cui si festeggia il Cristo risorto e non si prepara a pranzo solo un risotto, bensì anche una faraona, forse ex moglie di Ramesse. Ovvero Yul Brinner de I dieci comandamenti.

Sì, attenetevi alle disposizioni intraprese con creanza, senza dar di panza come qualcuno dell’opposizione, non fuorviando al di là delle restrizioni.

Sebbene i dieci comandamenti, a cui s’aggiunsero altri tabù e decreti di natura mondiale, dovrebbero essere nove.

In verità vi dico che bisogna, eccome, desiderare la donna d’altri. Bisogna essere protestanti riguardo questa legge più disumana di Roy Batty.

Voi siete cattolici o adepti del culto di Martin Lutero? Sì, In Utero nasce la vita, sebbene Kurt Cobain cercasse il Nirvana ma si suicidò sei anni prima di compierne trentatré.

Invece, molte persone credono che non ci si possa arrendere bensì combattere per le proprie libertà.

Trentatré trentini andarono a Trento, trotterellando.

Altri girano il mondo, semplicemente trollando.

Quest’anno sarei dovuto andare al Festival di Cannes come accreditato stampa. Ma la quarantena costrinse la kermesse a chiudere i battenti e io ora mi mordo le mani. Sbattendo ogni dente.

Sì, da un anno e mezzo a questa parte, rividi con più gioia la luce del giorno. Sebbene abbia trascorso molti miei recenti sabati sera in locali dell’entroterra imolese ove, se non fosse stato per la mia incrollabile fede all’amore puro, onestamente avrei voluto sconsacrarmi con ragazze anche giunte dal modenese per giochi onestamente un po’ sanamente luridi.

Sto dimagrendo quotidianamente e presto sarò un grissino torinese. Nonostante tutto, mangio ottime cotolette alla milanese.

Bene, ora parliamo di Cinema.

Scorsese girerà Killers of the Flower Moon. Le cui riprese furono rimandate per ovvie ragioni da noi tutti conosciute.

Un tempo, pensai di essere più bravo di Robert De Niro. Mi spiace ammetterlo. Col tempo si matura e si cresce. Quindi, mi scoccia disilludervi. Oggi come oggi, sono più bravo di lui. Ah ah.

Inizialmente, Scorsese propose a De Niro la parte di Gesù ne L’ultima tentazione di Cristo. Poi andata a Willem Dafoe. Un anno prima, De Niro interpretò Mission. Ora, molte persone schizofreniche, le quali s’identificano col Messia, adorano The Passion di Mel Gibson. Non so se siano di Chiesa ma abboccano a chicchessia. Ma per cortesia! Gibson non è James Cameron, che è comunque un megalomane. Gibson è solo un mitomane. Oserei dire, forse, un sobillatore. Ma quale Apocalypto! È meglio una caramellina all’eucalipto. Domani forse, nonostante siamo nel 2020, riprogrammeranno alla tv BenHur. Il film più oscarizzato della Storia assieme a Titanic. Ecco, quando nella vita, persone che consideraste fratelli di sangue dovessero tradirvi, non affondate come un transatlantico dinanzi alla loro freddezza da iceberg. Ribellatevi e non siatene più schiavi. Al che, Messala non crederà ai suoi occhi. Prima diede dello schiavo a tutti, trattando ogni persona come una messalina, gridando strafottentemente al prossimo… ma come sei messo?

Agnelli o leoni che siate, qui si celebra Messa. Parola di Dio.

Rendiamo grazie.

In verità vi dico che mi accontento di una donna soltanto, non voglio molte grazie o graziose. Basta che di domenica possa fare un giro con La Grazziella. Graziano fu graziato? Marzia invece ama vivere sulla Terra come se stesse su Marte?

Questo è quanto. Finito il lockdown, comunque, ci sarà da farsi il culo.

Mi pare cosa buona e giusta.

Le migliori scene di una stagione cinematograficamente finita troppo presto

Ebbene, per via del Coronavirus, da tempo i cinema sono chiusi. Inseriscono film solo su Netflix.

Ma, ufficialmente, la stagione è terminata.

Ora, non amai molto, anzi quasi per nulla C’era una volta a… Hollywood. E alla fine non mi commossi.

Credo, infatti, che i capolavori di Quentin Tarantino siano altri.

Continuo invece a pensare, malgrado molti miei ripensamenti, che The Irishman sia un capolavoro.

Lo sto riguardando minuziosamente in queste settimane. È finita la quaresima?

Padre, è Natale?

 

Che dispiacere immane non vedere Bob De Niro fra i candidati come miglior attore protagonista agli Oscar.

Non credo che avrà un’altra possibilità. Comincia ad avere una certa età anche lui.

Frank Sheeran, un miserabile. Si fida dell’amico sbagliato e ammazza l’amico giusto.

Una tragedia.

Pari quasi quanto quella di Richard Jewell e di Joker.

La scena però sorprendentemente migliore dell’anno appartiene a I due papi.

Grande film.

Se devono esserci lacrime, facciamo che siano lacrime di gioia.

Tanta gente, non so se illusa, crede in Dio.

E forse è giusto che ci sia qualcuno che, a prescindere dai possibili insabbiamenti di Ratzinger, sia il portavoce della fede cristiana.

La vita è un’illusione.

La morte anche.

Forse nessuno di noi mai esistette.

O forse risorgerà.

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di Stefano Falotico

 

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I migliori auguri pasquali, molto sani, non da nani e da finti santi


21 Apr

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Buona Pasqua: rifondazione risorgente! Strafottente e ridente! Da Rocky e Rust Cohle, m’avete provocato…

 

No, non è il Ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov. Del quale dovreste leggere soprattutto Fondazione anno zero.

Uno dei migliori della serie. Ove svetta, arcana e illuminante, la titanica figura di Hary Seldon, l’inventore della psicostoria.

Geniale teoria sull’evoluzione dell’uomo.

Sì, non voglio apparire disfattista. Ma credo davvero che dobbiamo ripartire dalle basi per ricostruire una società oramai distrutta più dei grattacieli sgretolati d’Inception.

Un mondo che non crede più nel potere emozionale e oserei dire subliminale dei sogni, travolto com’è dall’alta marea della sua abissale tetraggine mortifera.

Siete colati a picco, lo so. E dunque daje, ah ah, giù di picconate!

Stamane, in questo ribaldo giorno pasquale, io e mio padre, detto Lino, diminutivo di Pasquale, appunto, come il mitico Banfi, abbiamo deciso, ovviamente di prima mattina, di appianare le antiche acredini fra di noi e di uscire assieme, al primo canto del gallo, a far colazione.

Ma, lungo la strada, un piccione viaggiatore s’è schiantato contro il vetro della macchina.

Ora vai di passato remoto e futuro anteriore dopo tanti colpi bassi nel posteriore.

Sì, il piccione vi sbatté la testa. Non combinando però alcun danno. Udimmo soltanto il fragoroso rumore del tonitruante impatto.

Il vetro, essendo robusto e infrangibile, neppure si lacerò. Mentre voi siete sempre più laceri infranti perché ve la suonate e ve la cantate, miei infanti, invero fate solo baccano insulso e disturbante.

Sì, miei piccini, affermate di volare alti come il suddetto piccione e, assieme a Laura Pausini e Biagio Antonacci, nei vostri dolciastri amori piccolissimi, vi consolate pateticamente, rinnegando in questo giorno cristiano le vostre mentalità nane da furfanti.

Siete come i mafiosi, miei picciotti. Durante tutto l’anno, combinate porcate da plebei e poi, in questo dì di letizia, dite di amare il mondo come buoniste colombe, come dei gentili patrizi.

Prima offendete e ammazzate il prossimo, poi andate a messa, scagionandovi da ogni imperdonabile peccato inconfessabile eppur da voi assolto grazie a una misera confessione falsa, dunque il mattino dopo ancora uccidete fratricidi e fradici ogni fragrante, leggiadra speranza del vostro prossimo, in maniera costernante. Picchiandolo anche sul costato. Trucidandolo di offese ed emarginazioni a raffica con far meschino e insultante.

Sì, prima adorate il Cristo, colui che miracolante stava fra i lebbrosi, poi schivate razzisticamente e bigottamente coloro che considerate malati di lebbra. Pigliandolo/i a pesci in faccia.

Cristo moltiplicò i pesci e io non abbocco più alle vostre esche. Restituendovi pan per focaccia.

Sì, non porgerò mai più l’altra guancia dinanzi alle vostre oscenità da uomini di panza!

Voi, donne, vi rifate le labbra ma nell’anima siete putrefatte.

Voi, uomini, siete oramai di plastica. E impazza sempre più il nuovo, orrendo fascismo innalzante in gloria quella puttanata della svastica.

Sono Santo Stefano? No, quello è solo il mio onomastico, cioè il 26 di Dicembre.

Dovreste rivedere le vostre autocratiche mentalità follemente meritocratiche, dimenticando una volta per tutte quel traditore di Craxi e scendendo fra la gente comune come Travis Bickle col suo taxi! Ah ah!

Sì, sono stanco.

In Italia tutti si professano, appunto, santi ma è il Paese con più alto tasso di prostituzione.

Quindi, se esistono tante donne come Maddalena, non mi pigliate più per fesso. Pigliatevi la vostra fessa… solo lei può credere che non la tradiate, spacciandovi per uomini fedeli e romantici quando, in verità, vi dico che siete… avete capito. Ah ah.

Sì, l’italiano medio è così.

Un grande oratore a parole. Retorico, amante dei comizi elettorali oserei dire ecumenici e pontifica su tutto.

Poiché, dall’alto del suo ideologico papato, vuole scomunicare coloro che, più veri e meno ipocriti, non si attengono ai vostri dogmi.

L’uomo di Sinistra ecco allora che predica benissimo, santificandosi dietro la parlantina forbita e appunto buonista, tirandosela da educatore che vorrebbe sanificarci. Poi è più fascista di quel mio vicino di casa che disprezza il nero nostro coinquilino.

Dite che siete artisti ma non avete le palle per compiere scelte davvero coraggiose come quella di San Francesco.

Sbandierate e millantate talenti che io non vedo poiché, come il grande Roddy Piper di Essi vivono, ora la mia vista è imbattibile.

Voleste farmi credere di essere un personaggio da Cristicchi, io non vi regalerò una rosa, bensì molte spine.

Con me tutte arrossiscono. Sì, sono bello ma sono talmente timido che le metto in imbarazzo.

Quindi, non fatemi credere di essere cieco perché ho il vizietto di Checco Zalone di A me mi piace quella, ah ah.

…dicono che a lungo possono essere dannose. Ma sinceramente a me non m’hanno fatto niente: ci vedo perfettamente.

 

Poiché, come Lazzaro e come il Cristo, una volta resuscitato, vidi la vita reale, non le chiacchiere e i distintivi, i mille pregiudizi.

Smettetela di cantarmi, a mo’ di presa per il culo, l’immortale hit di Cocciante col ritornello… rinascerò cervo a primavera.

Sono Chris Walken de La zona morta, non quello de Il cacciatore.

Più che Cocciante, sono proprio cocciuto, un mule come Clint Eastwood.

E le donne in Italia si dividono fra mule e asine.

Sono poche quelle come Santa Chiara. Al massimo, inconsolabili, cantano con Vasco Rossi…

Sapete perché? Perché Helena Bonham Carter è proprio bona.

E voi non siete Mickey Rourke.

E neppure Matthew McConaughey di True Detective.

Ecco, io non sono ateo. Sono agnostico. Ci sono dei momenti nei quali non credo più a nulla. Ne ho viste troppe.

E perciò non voglio farvi la morale.

A differenza, ripeto, di molti di voi. Bravi a predicare ma bravissimi, soprattutto, a combinare assai poco eppur a combinarne tante.

Siete proprio eccezionali in questo sport nazional-popolare a base di cretinate. Ah ah.

Di mio, non sentenzio con faciloneria, non emetto mai affrettati giudizi, so solo che si festeggia Pasqua per ricordarci che dobbiamo essere tutti fratelli, eternamente. Non soltanto oggi. Tutti fratelli, senza eccezione alcuna, come si suol dire.

Quindi, cari zii, dovete stare zitti.

Al demente che fa il maestrino e tratta tutti come dei babbei, rifilategli un ceffone subito. Vediamo se, stordendolo, diventa più tonto di quello che credevamo.

Che fa? Dalla rabbia scalcia come un dannato? Allora, come Terence Hill de Lo chiamavano Trinità, dobbiamo suonargliele ancora. Vediamo se ci arriva.

Qua la mano, invece, figliolo.

rocky stallone francesco

di Stefano Falotico

Buona Pasqua: The Late Night Show with Robert De Niro and Mickey Rourke


20 Apr

Sì, grande interpretazione di Rourke nel film di Liliana Cavani.

Ma io e Rourke, fotogenicamente parlando, siamo tanto simili alle iconografie di San Francesco riportateci nelle tele e nei documenti storico-biblici quanto Salvini nei panni del Redentore.

Insomma, questo qui vi sembra un santo?

Mah.

Comunque, parimenti al Salvatore nostro Signore, non quello de Il nome della rosa, io sono resuscitato. Le Sacre Scritture dicono che sia salito al settimo cielo il terzo giorno.

Di mio, salgo solo al piano quarto, ove abito.

Mi pare però oramai evidente il look miracolistico da Johnny il bello.

O no?

Vi perdono da ogni vostro peccato. Lei, signora, vuole ascendere?  Allora, posso spingere sul pulsante rosso?

Sì, la signora con me prende l’ascensore per il Paradiso.

Auguri, amici. Le uova e lo Zucchero salvano dall’anima in depression.

Senti che vibration…

Eh eh, sì, me la rido beffardo come il mitico Bob De Niro.

Un po’ Louis Cyphre e un po’ Johnny Favorite.

Tu, invece, invidioso Giuda, non girarmi questo:

Angel Heart – Ascensore per l’INFERMO.

Sì, mi vedi e capisci al volo che sono veramente di un altro pianeta. Occhi languidamente stellari.

E, gelosissimo, bestemmi.

Io ti assolvo da ogni imprecazione e ora vado a mangiare dolci con la crema…

Uomini, non esistono santi che tengano.

Io sono il più sano. Colui che ha più ano.

Oggi indosso il saio, non ci son più soldi nel salvadanaio.

A differenza, però, di San Francesco, non parlo con gli uccelli, bensì con le passere. Che a loro volta parlano col mio, cioè quello.

Migrando di qua e di là e poi ancor mirando. In quanto merito ogni ammirazione da parte del gentil sesso e soprattutto vado onorato per via del mio carisma oltre ogni possibile adulazione.

Io vengo adulato. Voi non venite e basta.

Stringetevi un segno di pace mentre, coi miei capelli ondulati, forse solo corti così tagliati, ancora me la squaglio. Sì, io sono colui a cui ogni donna non può rifiutare la mia quaglia.

Tu quagli? Tu, in verità, voli basso.

 

 

 

di Stefano Falotico

francesco rourke

Discorso di Pasqua di un uomo che non crede a quel “povero Cristo” di Sean Penn


01 Apr
SEAN PENN stars in Warner Bros. Pictures' and Village Roadshow Pictures' drama Mystic River, a Malpaso Production also starring Tim Robbins, Kevin Bacon and Laurence Fishburne. PHOTOGRAPHS TO BE USED SOLELY FOR ADVERTISING, PROMOTION, PUBLICITY OR REVIEWS OF THIS SPECIFIC MOTION PICTURE AND TO REMAIN THE PROPERTY OF THE STUDIO. NOT FOR SALE OR REDISTRIBUTION

SEAN PENN stars in Warner Bros. Pictures’ and Village Roadshow Pictures’ drama Mystic River, a Malpaso Production also starring Tim Robbins, Kevin Bacon and Laurence Fishburne.
PHOTOGRAPHS TO BE USED SOLELY FOR ADVERTISING, PROMOTION, PUBLICITY OR REVIEWS OF THIS SPECIFIC MOTION PICTURE AND TO REMAIN THE PROPERTY OF THE STUDIO. NOT FOR SALE OR REDISTRIBUTION

Sì, è arrivata oramai Pasqua e Cristo ascese al cielo, si era fatto uomo per soffrire e indignarsi, per adirarsi e combattere un mondo ingiusto, ma morì per mano di Ponzio Pilato che lo diede in pasto al popolino, quello che guardava L’isola dei famosi già in una Palestina infame, che non poteva comprendere il suo messaggio di pace e preferì rimanere fascista.

Cristo predicava l’elevazione delle anime, ma gli uomini vollero solo andare in palestra per diventare dei giocatori di Football.

Il terzo giorno è resuscitato, come dice il Vangelo, non so se quello di Matteo di Pasolini, di Marco, omonimo di due miei ex amici, uno con cui feci le elementari e le medie e poi l’abbandonai in una fase liceale in cui mi permisi di aver la licenza “superiore” di abbandonare con gratuita liceità le socialità adolescenziali da me reputate inferiori, e un certo Morigi, ragazzo morigerato con cui svolsi il servizio civile da obiettore di coscienza.

Sì, nella mia vita molte volte, con qualche giravolta, ho obiettato la mia coscienza, l’ho anche obnubilata, l’ho obliata, sì, la dimenticai e molte amicizie fatue mendicai, ma non son mai stato un mentecatto. Se abbisognavo di amici, che forse amici veri non furono, non rinnego quei miei moti dell’animo così generosamente ingenui. Eppur fui tradito e vilipeso, anchilosato e sedato proprio quando stavo per rinascere e, armonicamente, la mia mente già si era sganciata dal plebeo porcile di massa. Sì, la mia è oggi la vita di un poeta minimalista che fa discorsi massimalisti, anche animalisti, sì, in quanto non vegano, ma amante della carne cruda, e scrive massime dedicate al minimo storico di questa società di oggi, oramai inebetita da Instagram in cui tutte le persone in questo giorno pasquale son felici e scartano le uova, quando invece son solo marci, strapazzati e son imputriditi da cioccolatai delle loro emozioni zuccherose quando predicano il buonismo pedagogo e politicamente corretto e, se vengon toccate anche solo da Equitalia ecco che non più equi sono dopo essersi fatti un sonnellino ma, scalmanati, staccano la spina… lor dorsale della finta compostezza e bestemmiano! No, non siate blasfemi, siate giusti e pagate ciò che avete rubato. Sì, dovete pagare le multe, siete passati col rosso, e qui non si transige. Perché dovremmo transigere quando anche noi, per distrazione, trasgrediamo il codice stradale e veniamo multati ma paghiamo?

Io l’ho sempre pagata… ma nessuna Maria Maddalena ho mai pagato, e son anche pagano, perfino un partigiano, mangio le pennette col Parmigiano e, ripeto, non son vegetariano.

L’uomo, come tutti gli altri esseri viventi di questo mondo, è un animale. Un animale che s’imborghesisce perché così può campare e farsi rispettare con la balla della “dignità”, a meno che non sia Rocco Siffredi che per sua stessa ammissione dichiarò che si è sempre sentito una creatura di Tim Burton. Sì, non sto scherzando, ah ah, ha sempre detto che è un “diversamente abile”, mentre la maggioranza usa il cervello per usare qualche volta nelle donne l’uccello, lui ha optato per una soluzione facilissima. Ha sempre usato con enorme parsimonia solo ed esclusivamente l’uccello per dare “emozioni” agli uomini intellettuali che, frustrati da una vita troppo pensierosa, abbisognano talvolta di masturbarsi coi suoi film, sognando di essere al posto di Rocco, cioè lui e solo lui… Insomma, questo Giuda Iscariota del Siffredi è uno che si è “immolato” al “sacrificio carnale” per voi. È un Dio! Cristo! E si dà, si dà tutt’ora in maniera lodevole per la salvezza dei vostri autoerotismi “ascendenti” nella valle di lacrime di una vita sfigatissima ma a cui volete comunque bene. Ah ah, solo pene… per le donne di Rocco, “poverette”.

Sì, anni fa incontrai un “apostolo” di cognome Romano, che mi disse:

– Stefano, Rocco è un grande. Sì, è un uomo che per arrivare a una scelta di vita così radicale deve aver perso tutto.

– Siamo sicuri?

– Sì, è un coraggioso. Quando ha capito che non aveva nessuna qualità, si è dato alle più grandi fighe in quantità…

– Non poteva suicidarsi?

– No, si è “eretto” a uomo nudo, spogliato completamente… ed è “venuto” mille volte per noi.

– Capisco.

 

Ora, l’altro giorno Sean Penn era allo show di Stephen Colbert. Potete vedere qui la clip.

Pare che dopo aver scopato Amber Heard, e se non sapete che se la scopa siete dei farisei, perché so che non conoscete le buone novelle ma comprate sempre Novella 2000, ecco, dopo essersela serenamente inchiappettata, il suo viso, come potete constatare guardando il video, ne ha risentito ed è diventato Daniel Craig al suo peggio.

Sì, Sean Penn è uno che ha sostenuto i matrimoni gay, ha vinto l’Oscar per Milk, e un altro per Mystic River, è stato appunto un ebreo per Sorrentino, ma pare che non disdegni i soldi e le troione, nonostante continui a vestirsi come un habitué del Bar Jolly, locale limitrofo a casa mia ove i disoccupati che indossano ancora il bomber vanno a bere qualcosa che li tiri su.

 

Ho detto tutto.

 

Voi davvero credete che un miliardario come Sean Penn scriva libri contro Trump perché ci crede davvero? No, perché così si sente un comunista cazzuto, un liberale stimato e ha chance in più per piacere all’intellighenzia che può scrivergli belle critiche cinematografiche.

 

E ricordate: solo io vi dico la verità. Gli altri vi raccontano solo idiozie e, se proverete a ribellarvi all’idiozia di massa e vorrete cambiare il mondo, vi faran passare per dei poveri Cristi.

Fidatevi… l’ho provato sulla mia pelle e ancor ne porto le stigmate.

Ah ah.

Sì, c’è un mio cavallo di battaglia che rimane un pezzo imbattibile della mia personalità.

È questo:

– Ciao, sono una donna fascista, edonista, che ama i gioielli e ha mille amanti oltre ai diamanti, ma sta con un vecchio che mi mantiene così, quando sarà morto, erediterò da lui. Eredità, non sono erudita ma ne ho fatta di strada, tutti mi rispettano.

– Brava figliola, brava. Adesso, vai a lavarti. E poi pulisci.

– Mi hai preso per una sguattera?

– No, ma gli altri ti hanno preso per una zoccola. E puzzi.

– E tu… come mi hai preso?

– Io non ti presi né davanti né dietro. Ma ho voglia di prenderti per il culo.

– Lo dico a mio marito. Lui ti denuncerà per queste tue offese.

– Non vede l’ora.

– Di denunciarti? Ah sì sì, puoi starne certo.

– No, non vede l’ora che, dopo vent’anni che l’hai sposato, finalmente, oltre a dargliela per avere la pelliccia, gli parli di qualcosa. Si sarà stancato solo di quello/a, no? È un uomo oramai anziano, due chiacchiere non gli fanno male.

– Che vuoi dire?

– Quello che ho detto. Ora, via dal cazzo, mignotta!

– Certo che lei presenta una visione della vita repellente e tristissima.

– No, vede, la mia è una visione pura, purissima. Più pura di così si finisce in croce.

 

Ora, mie pecore nere, andate…, il mondo è formato da lupi? Be’, mangiateveli.

Hopkins Innocenti

 

di Stefano Falotico

Consigli e conigli per gli acquisti, in questa Pasqua siate delle uova digeribili e guardate roba buona e anche BONA


25 Mar

 

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Sì, domenica particolarmente brillante. Mentre le donne s’imbrillantinano e mostrano i loro volti rifatti in pose plastiche su Instagram, ove plastiche ha la doppia connotazione di plasticità artistica, almeno ciò a cui ambiscono e invece c’è solo il “trucco” di espressioni facciali da cubiste, sì, son visi squadrati che si affusolano nell’astrattismo dei maschi che se le prefiguravano più fighe, e di plastica chirurgica, io bellamente ho mangiato un lieto e oserei dire gustoso profiterole, essendo io stesso un bignè che usa il bidet quando mangia troppa cioccolata, e la panna montata del mio cervello deborda laconica nel meravigliarmi di come ancora vi emozionate per pellicole troppo zuccherose.

Ecco, è uscito il Blu-ray di Risvegli. Un film che alla sua uscita fu scambiato per un capolavoro e ottenne ben tre nomination all’Oscar, Miglior Film, Miglior Attore Protagonista, per un De Niro che usa tutto il campionario di smorfie per stupirci con una recitazione più facile di quel che sembri, e Miglior Sceneggiatura, andata a Steven Zaillian, su cui poi tornerò.

Ecco, la regista di questo film, non so se lo sapete, è una donna, Penny Marshall, ed essendo una donna abusò (uso il passato remoto perché fortunatamente non gira più un cazzo tranne quello del marito) spesso della sua indole troppo materna e femminile per infarcir le sue pellicole di buonismi al saccarosio e altre amenità sentimentali di facile presa sul pubblico. Regista che potrebbe fare il paio con l’omonimo Garry Marshall, un altro che ci ha sempre dato dentro con film ad alto tasso emotivo particolarmente, insidiosamente leccaculo.

Ecco, Risvegli è la storia di un uomo che si “addormenta” quando era bambino, poi il sapiente dosaggio di un farmaco miracoloso lo ridesta dall’encefalite letargica ma, a contatto con una realtà che non ha avuto modo d’introiettare, non avendo ricevuto imprinting formativi e psico-cognitivi, vedendosi ancor infante in un corpo da adulto, impazzisce e lo sedano talmente tanto che diventa Jack Nicholson di Qualcuno volò sul nido del cuculo dopo che gli asportarono il cervello. Invero, a ben vedere, è un film d’una micidiale cattiveria da lasciar senza parole. Han detto che è troppo accomodante perché alla fine Robin Williams, funestato da un lavoro iper-stressante, decide di andare a bere qualcosa di “caldo” con l’infermiera, una che gli curerà le ferite “bollenti” grazie probabilmente a una scopata scacciapensieri molto avvilente. Il film finisce prima che Williams se la trombi, e lo spettatore spegne il televisore con un sorriso dolceamaro da ebete che lo perseguiterà anche in ufficio. Sì, la storia della mia vita… quella di Leonard. Io mi ammalai di catatonia essendo già però un gigante in mezzo ai lillipuziani e allora la mia mente decise di farsi un sonnellino bello lungo quanto il pisello di John Holmes. Quando mi risvegliai, cercarono d’ingannarmi, facendomi credere che ero un nano in mezzo a persone cresciute, ma scoprii che ero sempre stato più cresciuto di tutti, e infatti le donne “oneste” appurarono il “gigantismo” del mio esser “membro” di una società piccina piccina. Abbasso i bigotti! Mi ricoprirono di coccole, mi diedero del coglione pur se usavo i coglioni, ma soffrii pene… dell’inferno perché non potevo accontentare tutte, e allora decisi di prendere dei calmanti.

Per quanto riguarda Zaillian, dovete vedere il suo The Night Of, praticamente la versione più adulta di Awakenings, e ho detto tutto. È la storia di un povero Cristo che conosce una bella ragazza, ci finisce a letto, si addormenta e al suo risveglio, appunto, scopre che è stata massacrata. Scappa dall’abitazione, e viene incriminato di stupro e omicidio. Il grande John Turturro lo salverà dall’ergastolo e dalla pena capitale ma, intanto, il disgraziato l’avevano messo in custodia cautelare in una prigione durissima e il suo spirito fu distrutto irreversibilmente. Infatti, diviene poi un uomo libero, ma nel frattempo vide tanta di quella merda che non può e non riesce a credere più a nulla e fuma gli spinelli. Che felicità!

Questa splendida serie televisiva della HBO è stata scritta da Richard Price e dovete comprare il suo libro Balene bianche. Probabilmente alla Feltrinelli non lo troverete, perché è una libreria mainstream e ha solo i libri di Fabio Volo, dovete ordinarlo da IBS.it, così come fate coi miei libri, disponibili sulle maggiori catene librarie online e destinati a cervelli fini. Fidatevi. Nei miei libri “rinverrete” storie ben più toste e assurde di quelle che vi ho sopra citato.

Il mondo si divide in due categorie: i boccaloni, quelli che si bevono tutto, e i baccalà, quelli che vivon da fessi. Ci sono i pesci? Sì, il mare degli idioti n’è colmo. Non ci sono i dritti? No, per quanto mi riguarda, so che esiste solo una persona che ha capito tutto, cioè il sottoscritto, ma essendo un unicum non posso annettermi a nessuna categoria. Sono inclassificabile. Ah ah. Per questo mi prendono per cretino.

Sì, mangiate le uova, oggi è stata la domenica delle Palme. Sappiate che il culo di Giorgia Palmas è un culo forse di una col cervello da gallina ma dai glutei, appunto, rotondi, solo un eunuco non vorrebbe strapazzarla di “maionese” impazzita.

Sì, mi sono indurito troppo, durissimo…  A 13 anni amavo i polizieschi sporchi e ruvidi, alla mia età sono diventato un detective delle mie angosce.

Signora, forza, ci mostri le cosce. Dobbiamo “ascenderlo”. Nessuno la incriminerà per una scosciata. Dai dai. Non sia pudica!

Risorgete uomini, saran tempi in cui Salvini vuol togliere anche la legge Bersani. Non potrete più comprare Viagra all’ingrosso ma se ce l’avete solo grosso… il conto in banca, che cazzo vi frega? Resterete impotenti ma, pagandola, troverete sempre una che vi pulirà casa. Che volete di più? Molti se le fanno a letto, altri non hanno un tetto. Le donne invece hanno tutte le tette, altrimenti sarebbero aliene. Ah ah.

Questa è la mia sanità offerta a ogni uomo di buona volontà.

Sappiate anche che, se non avete volontà, non vi sarà nessun reddito di cittadinanza che vi salverà.

Perché, volenti o nolenti, dovete farvi il culo, basta che non inculiate me, e fatevi pure i cazzi vostri.

In verità vi dico che questi sono tempi mosci.

Ah ah.

Sono dissacrante e spiritoso? Sì, oggi mi tira così. Il suo problema è che a lei non tira proprio… né oggi né mai. Non ci sono cure.

Mi saluti la sua gattina.

 

 

di Stefano Falotico

Buona e cattiva Pasqua, nel giorno dell’ascensione, siate “maligni” e amate Richard Gere


16 Apr

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Sì, ho fatto un sogno strano. Ho sognato che nel soggiorno, di notte, venissero a visitarmi dei cagnolini, tutti bardati e “sbadati” a festa. Si cibavano di pranzetti che, da dietro il televisore, spuntavano. Rosicchiavano, spolpavano le ossa, carpendo il midollo spinale della mia predisposizione alla bontà, non al buonismo. Mentre in Corea del Nord si annunciano bombe atomiche, a Bologna ieri piovve, di tuoni tonitruanti peggiori delle calamità “artificiali”. Ma, tornando al sogno, esso poi svoltò favolistico in una dimensione colorata in cui i cani scomparivano e mi trovavo in un viale alberato, “oscuro” come la selva di Dante, in cui Silvia di Leopardi mi accompagnava alla ricerca di conigli giganteschi. E, svegliandomi, mi venne in mente Richard Gere. Uomo oggi attempato a cui però le donne vorrebbero ancora “attentare”, leccando la sua capigliatura brizzolata per rinascite “pasquali” degne del settantenne ingrigito eppur ancor fascinoso che Gere è in baldanza del suo sessappiglio col dopobarba sensibile del borghese anomalo, piccante di sguardo “pruriginoso” nella Cindy Crawford sua che fu. Esce The Dinner e le recensioni americane ne parlano come di una stronzata colossale, sesquipedale. Di mio, so che stamane ho bevuto un cappuccino e poi il caffè, ammirando le cosce di una vecchia che conosce l’odore del tempo e sa che le sue “uova” non sono più quelle di una volta in cui, anche lei, sognava la lingua del Gere in stati bradi del suo non essere “cristologica”. D’altronde, Gere sarà protagonista di Three Christs. Ogni povero Cristo ha l’agnello che si merita. E quella vecchia al dito, nonostante la morte del marito, porta ancora l’anello mentre le donne “sensuali” sognavano Gianni Agnelli. Sappiatelo, quando il buonismo vi sopraffarà e vorrete tanti farvene al “cioccolato”.

Con questa stronzata, vi lascio mangiare.

 

 

Siate Norman, non normali.

 

nm15

Buona Pasqua


31 Mar

Tre opzioni: una colazione, le “frizioni” o il mio “manubrio?”

Meglio una Donna, se fosse più vicina non svolterei nell’avvoltoio

Posso esservi sincero? Le donne son state cagione d’ogni mia sventura, chiamatele “disgrazie” ché ove c’è una graziosa, ne son “ozioso”.

Da sempre irrimediabile tombeur, uso la “trombetta”. Già, più che un viveur, sono un po’ voyeur da “tableau vivant”. Sì, a tabula rasa, mi “rado”… sul divano, su testa di rapa nel fermoimmagine “picture in picture” di showgirl“ammucchiate”, con tanto di “quadretto” ammiccante “catodico” affinché “lo ingrandisca”. Cresce a dismisura, e “la” rabbonisco, massaggiandomela nella “lentezza” ch’ammira e sempre più tira a iosa! Ragazze discinte che sogno lacerarmi la “cinta”, in quel momento (di)vengo come un imbizzarrito “cavalluccio” da (non) chiudere nel recinto.

Ma, proprio mentre m’accingo nell’accensione più fragrante di “deflagrazione”, proprio quando sto per “esplodere”, quello dell’ENEL spegne la mia “bolletta” nel blackout “imbarazzante” negli schizzi, “spupazzanti”, “al buio” per un delitto senza letto ma macchiante di “spumanti”.

Così, tutto “sporco”, mi “rassetto”, custodisco l’“arma” dentro dopo virtuale “addentrarlo”, e contatto nel “rintocco” che prende “Notte” del villano a capo dell’azienda elettrica. Mi tirò… uno scherzo di cattivo gusto. Via telefono, lo ammonisco che, sul più bello, “lo” ammainò ma non riuscì a “disarmarlo”. Comunque “fosse”, “sparò” fra le tenebre, con tanto di “tendine” insudiciate per “mira” te(r)sa senza fazzolletto. Pulii le “impronte” e, dopo la mia romanzina, riaccesero l’“interruttore”. Sì, il coitus non va mai interruptus, deve eruttare e nessuno deve “rompere”.

Lasciate stare questo goliardico “venir al manesco”, sono il romanticismo fatto “carne”:

se prenderemo confidenza, un Giorno ti proporrei un incontro. Non a “lume di candela” ma da buoni amici. Chissà, mai precludersi l’evoluzione…, la scimmia va “alimentata”.
A parte gli scherzi, festeggerò Pasqua con mio cugino, assediato dalle sue dinamiche intellettive da dinamitardo del mio amor proprio, rallegrato della mia nuova auto… pubblicazione. Sono un pube “autarchico”. Invero, sognavo quest’ascesi di 
BMW, versione Bob De Niro per scorrazzare a Nizza con qualche “marea” di baci-“fucile” allafrancese nel “roniniano” mio erotismo da “samurai” senza padrone, ma devo accontentarmi, “grazie” alla mancanza di “liquidi”(tà), eh sì, si sa…, senza danaro c’è il danno e l’ammaccatura alla “carrozzeria”…, dicevamo “solo” del libro che scrissi. Incentrato, speriamo non in un frontale, su Bruce Springsteen, “metallizzato” di copertina on the road con chiesa “illuminante”sullo sfondo per la benedizione sempre sia “benedetto” colui che è, no, non tarpato nelle ali, io volo di volante anche fantasioso, sorvolo canyon mie mentali duri come l’acciaio dei “pneumatici”… vuoti, sterzo, mi “azzuffo” con la cintura di sicurezza ma po(r)che slacciano il mio “cruscotto”. “Aprendolo”, scoprirebbero una scorta di profilattici. Sì, li ha comprati i mio cane perché la sua cagnolina ha paura di rimanere gravida. Piùche cagna, è una zoccola, una topolona che va coi lupi! Il mio cane deve precautelarsi da tali “manigolde”. Questa cagna è da “imboscate”. Lo consolo con delle tagliatelle alla boscaiola e macedonia di “fragole”.
Lascia stare, ironizzo per buttarla a ridere, sì, ove c’è il mio volto ridente capisci subito che, dentro, sono annuvolato, come da retro… copertina.
Su lulu.com, troverai il mio capolavoro, “Bruce Springsteen, 
Tom Joadfantasma di vampire bare”. Sì, sono il furoredi Steinbecka “straight” story lynchiana.

Non scagliate la prima pietra, non linciatemi! Voglio solo una volpina! Domani, m’aspetta un pranzo col sugo di coniglio da “leprotto”.

Neanche quello? Allora un riso alla cantonese.

Basta coi cantucci! Andiamo in cantina. Voglio “offrirvelo!”.

Pasqua o vigilia, io vigilo come il grande Matthew McConaughey, e son fiero del mio statuario non abbassare mai la testa(ta)

Cristo, son nato “marchiato” di vendetta e da tale voglio vivere, anche da “vile”, con tanti vinili melodiosi a ricordarmi lo stato di quando stavo, e ancor meglio sto nell’asse-stare. S-tirato, oltre i meccanismi frigidi del porcile e della massa sempre arrabbiata sol della propria inezia, in mezzo a questi fannulloni oratori Io, e solo Dio, mi permetto il lusso di (de)potenziarmi al piacermi a genio, in quel che mi va, trascurando le incurie, “curandomi” dell’assolutissimo vivere a modo, mito, Re Mida e “a morte” mia, incalzo, sì, anche di calzamaglia incazzate da Robin Hood, frecce del mio arco sfrecciante e sferrante ad ago degli sceriffi del sopprimerli nel “volermi” loro permalosità che nessun mai più lederà! Non mi celerò, sono la cenere!

Se, in quanto me stesso, rifiutato, colpo su colpo, anche di groppi in gola e bocconi amari, strizzate me le desidereranno tagliare, allora accentuerò il “mio” tagliente, con sberle, pugni e scalmanatissime mani. Partorito “rissaiolo”, non m’isserò agli stoccafissi con la solita fissa della “figa” e invero asfittici.

Potran chiamare l’esercito a placarmi ma scoprirò ogni bugia da Schwarzy implacabile.

“Impalo”, a chi vuoi metter dei paletti? Infilo sotto il “Palio” di Siena, dissenno, non te lo consento, non ci provare se “fantino” non vuoi esser poi cavalcato dal furioso imbrigliarti dello sciolto funambolo nel rione più a mio stemma, stigmata e stendardo. Sono Stendhal, scaglio dardi letterari a vostre “certose”.

Che matto tu mi (de)finisca, è affar tuo e ne starei attento se, di castrazione, nelle mie “azioni” non vorrai “sfinirtelo”. Non tanto volerà e “volatile” sarò “voluttoso” ai tuoi volubili “voli”.
Qui, il libero son Io, libro di mia “libbra” che s-monta.

Finitela con le galline, non sono fini.
In campagna, “suonandole”, van sotto le vostre “olivine”, Io son ape e “miele”, di mel(in)a son Male anche ai merli, ai “meloni”, sono “melodico”.

Quando Matthew, sì, cattivissimo irreprensibile e mai da redimere né da redarguire, guidò di nuovo verso il suo Killer Joe nel “pollo” da servire di pompino.

E ne “vennero”… delle belle. Anche di setto nasale fracassato nel fracasso. Tu scassasti e io “scassino” la casina.Gershon Gina? Non hai capito un cazzo!
Tu “amoreggi” ma il mio non l’armeggi. Son “maggiolino”, son pisellone!

“No, grazie?”. Ringrazia il tuo asino.

“Sì, prego?”. Non pregare, ma riga “dritto”.

Discutiamone di costui, occhi Paul Newman, fisico da modello, la sua modella nel “capello lunghissimo”.

McConaughey vale tutto…

E, se ostinato giù fu non s-piegabile, dopo che pig(l)iarono, ancor più stronzo è diventato e persevera a sedere. A culo!

Sì, basta con quegli sciocchi con le loro cocche, da me solo lì lo prenderanno col “dolorino”.

Non s’affannassero “a destra di manica”, qui “lo” sfodero e abbiate “fede”.

Se già traslocarono, stavolta nel loculo abiteranno!

Ecco, come si sta al Mondo!

Ieri mattina, mi reco al bar. Una stronzetta cameriera augura “Buona Pasqua” donne e bambini, compresi gli zii a cui è invece solo “bona”, salvo profilattico perché non “ovuli”. Sia mai la gravidanza col “commendatore”, ne “verrebbe” della “creanza” e della “credenza…”

Sì, sono sfacciato. Ordinai un caffè versione “Big” Lebowski, dopo di che “lei” augurò e io le “ficcai” la “brioche”, su crema “pasticcio” dello “scoprirla” nella sua falsa “integrità”.

Tre film in cui Matthew fa benissimo a difendere le ingiustizie. Indovinateli! Cazzo, se non lo sapete, siete più merde di questo grande!

Stupratori ammazzano e Jackson li uccide.

McConaughey difende. Perché se lo meritavano!

E qua vi voglio, quaglie! Sparecchiamo!

“Crudo”.

McConaughey è il più figo della Storia!

Ce la vogliamo dire? Marlon Brando, dinanzi a Matthew, vale una minchia!

“Auguri” di Pasqua

Da anni, sono un eremita, e intendo ascendere, non m’abbasso ai mortali.

Anzi, continuo a “pornografarmi”.

E me ne sbatto.

Detta papale papale, faccio sempre quello che voglio.

Sono un pessimo attore, dalla nascita faccio le smorfie per compiacere l’umanità. Tanto, giocare al loro gioco… si perde solo acqua e sapone. Al mio faccino ci tengo, infatti non invecchio di mezzo stronzo.

Credo alla mia novella: se il Cielo è color pastello, allora meglio il rastrello. La terra, allevata, allevia. Almeno, ci cavi un cavolfiore.

Ricordate: se siete imbecilli, è colpa del sentirvi belli.

Di mio, faccio il mio.

E servo ai cretini, come già li “servii”, la vendetta più sofisticata.

Mi spiace, ma nessuno arriva a me, forse Dio. Non lo so, ne prenderò coscienza guardandolo negli occhi. Se proverà ad abbindolarmi con “Spirito” paternalistico, la mia paternale non sarà “virginale”.

A voi, poveri fessi, regalerò un uovo con dentro la miniatura del vostro già piccolo cervellino.

Gironzolo e “una” mi lascia (a) secco.

Che cazzo posso fare? Gianna Nannini ha bisogno d’essere inseminata, causa bruttezza arrabbiata nel rocknostrano. Così, data la mancanza del “riempitivo”, scelse il “seme” d’un qualsiasi scemino che si masturbò, semmai sulla biancheria, “imbiancandola” alla Wim Wenderscosì vicino, così lontano ché ci sta la gravidanza. Proprio “angelica”. Infatti, cantò roba tipo “muri appesi ai crocifissi”.

Mah. Per queste e altre donne, preferisco Bruce Springsteen. Egli “muscoleggiava” di concerti senza mai “sfinirsi”. Le ragazze, dancing in the dark, molto “Friends”, gli tiravano le mutande ed egli “stuzzicava” la chitarrina a squarciagola. Un genio. Chi osa contraddirmi, non merita neanche il mio mignolo.

Il mignolo non è Reitano Mino!

Ora, tornando alla superfigona da infarto alla Brian De Palma.

Temo per la mia incolumità. M’ucciderà senza “battito” di “sopracciglia”.

Ora, divorziata e due anni più grande di me. Ma una gran Donna, già nell’oculata scelta, centellinata, di foto spaventosamente affascinanti. Ai piedi di mura “diroccate” su gambe sobrie dell’“estorcermelo”, elegantissima e poi “rosa” rossissima di capelli “infiocchettati”. Quindi, occhietto “occhiolino” solo accennandolo. Strepitosa.

Che ci fai qui? Io vago, anni fa incontrai due ragazze. Con la prima, vuoi forse Venere nella mia costellazione “centrifuga”, fu “efficiente”, con l’altra patii la sua deficienza.

“Su di te”, nonostante sudi, non ci provo, ne uscirei provato e neanche “in provetta”. Uscirebbe un pugno in faccia e non il “seminale”. Ecco, totalmente annichilito, ammosciato, strozzato. Aiuto! C’è un’ambulanza a salvarmi?Portatemi in salvo, in salvietta, in seminario! Volevano il seme, vanno seminate!

Scherzo. Non troppo.

Mi diletto da poeta e romanziere, forse ultimo dei romantici. I romanici stessero coi cosciotti delle “polle”, la mia ampolla è testa divinamente mai nell’ubriachezza. Meglio un vino di neuroni che un divanetto di squallidi o-r-moni.

Potrei, con accortezza, guai a toccarti troppo, chiederti un’amicizia “tastante?”.

Occhio ai testicoli!

Stefano Falotico.

Stranamente fu mia. Sì, “fumata” di sigaretta scacciapensieri e “schiaccianoci”. Guardate che la noce moscata aiuta la digestione “arrosto”.

Insomma, se una gnocca non “ingerisce” ma te le schiaccia, meglio il nocciolo della questione: la donna è bastarda o è meglio la mostarda?

Tu lo sai? Beato te. Si vede che, in “frigorifero”, c’è del ketchup.

Lezione numero uno delle scuole “alimentari”.

Prevedo tempi di magra, c’è almeno un po’ di magrebina?

Neanche quella!

Allora, saliamo “su”. Su, su, su, dai!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Taxi Driver (1976)
  2. Cruising (1980)
  3. Scarface (1983)

Pasqua e ascensione, auguri!


26 Mar

L’altro ieri son state le Palme, le mie domeniche non sono sull’amaca, c’è una tendenza alle “lumache”, ma a Pasqua scarterò le uova di Colombo Cristoforo nella mia America

Oggi, ho discusso con un amico sui commenti “YouTube” che recapitano, “finemente”, alle donne della televisione italiana.
Abbiamo scoperto che c’è un tizio, davvero di “raffinatezza” shakespeariana, il quale ha addirittura imbastito dei “sonetti”, con tanto di rime al ritmo musica(rello) “Cazzone spingendo”, per celebrare il suo onanismo.

Questa è la società che avete voluto, quindi meglio l’uovo che essere un “uomo”.

Poi, abbiamo (e)virato su una ragazza che mi piaceva in terza media. Non ne riveleremo il nome per “rispetto”. Infatti oseremo di più, anche il cognome: Tiziana Laffi, adesso ingegnere edile, di cui potete trovare indirizzo e “contatti” per casette in Canada.

Il mio amico m’ha chiesto se, all’epoca, le piacevo.

– Sì, io piaccio a tutte. Non piaccio a me.
– Ma venica corteggiata da altri?
– Da tutti. Stava con uno più “esperto”, un diciottenne molto “colto” che le metteva le mani addosso per “farla crescere”.
– E perché stava con questo qui?
– Perché le ragazze, poi si dichiarano “donne” appena prendono la “patente”, vogliono (tantissimi…) per fare “esperienza” e sentirsi mature. Più che altro, cominciano a non sentirsi bene, cfr. mestruazioni galoppanti, e “cavalcano” l’onda prima che sia un “glup” di menopausa.
– Ma ci provava con te?
– Sì, certamente. Ero uno dei suoi coetanei più appetibili. Avevo solo un rivale da scalzare.
Lui mi scansava e io me “la” cavavo.
Il suo nome è Fabio Betti, patito dei Queen. Già, ho sempre sospettato del suo orecchino “rock”.
– Stefano, non dovevi “fartela” sfuggire. Vedi? Tu arrivi quasi alla meta e non fai il touchdown alla mela!
– Detta come va detta, non valeva il discorso al suo “spogliatoio” del mio Pacino alla Any Given SundayNoi combattiamo per un centimetro… ed è per quei dieci centimetri davanti alla faccia che poi scegliamo il casco del “Football”. Se no, solo le palle fracassate e neanche un mm di “spallate”.
– Ah, fai sempre lo spiritoso. Dai, perché non c’hai provato?
– Sono già provato di mio.
Io provo, io son “provetta”.
– Non scherzare, suvvia.
– Sempre più su!
– Era figa?
– Sì, oggi è sposata con un mio amico delle elementari.
– Quindi?
– Vuole solo l’orticello ed è sfiorita. Lui la mantiene a galla. Più che figa, “innaffia”. Non c’è niente da “spruzzare”.
– Vedi? Dovevi cogliere l’attimo “al volo”.
– Invece no.
– Perché no?
– Perché pare che, prima di sposarsi, è stata la “geometra” di tutta la periferia.
– Una puttana?
– Da “ascensore” d’ogni piano, ALT, premi il verde, facciamolo sull’attico, in cantina, “falciami” in cortile, poi risaliamo la (vari)china, dunque “scendiamo” e saliremo nel “bloccato” suonando l’allarme nel “cantuccio”.
– Be’, potevi spingere anche tu.
– No, ho sempre preferito le liti condominiali a quelle coniugali.
Più casino c’è, meglio è. Bisogna lavare i panni sporchi in modo non appartato bensì d’appartamenti.

Applauso!

Cristoforo Colombo scoprì proprio un cazzo di nulla. Fu Vespucci Amerigo a metter piede per primo in America, Colombo fu solo una “colomba” nelle amazzoni. Più che scoprire, scopò.
Si prese i meriti e, oltre alle caravelle, anche le “caramelle”.

Infatti, l’ha interpretato Depardieu, il naso più lungo del Mondo.
Con la pancia piena.

Il piacere della cagata, cinetografica e non, detta anche, di “sinonimo”: “Stronzata!”

Il Cinema si può leggere sotto varie chiavi. A volte, un barbone, da sotto la volta, “trionfa” entusiasta alla visione di “nitrati” che allentano e alleviano il gelo, altri, sotto l’Arco di Trionfo, bevono assieme a Calogero Triunfo, “famoso” donnaiolo delle bettole, ove raduna i suoi “commilitoni”, ignotissimi da Mario Monicelli al Limoncè (erbe di montagna più un pizzico di solarità sicula, state sicuri che ne sarete “amari”), per brindare nel guardare gli uccelli… degli altri con le passere più “alcolizzate” d’alcove. Un “bel” covo.

Di Cinema, ne abbiamo in tutte le salse, di Clooney George che fa il ruolo, adesso, dell’“imbonitore istruttivo”, dopo averne “distrutte” tante da “bonazzone”.
Un vero educatore della Settima…, sì, Lisa Snowdon, sua ex Martini party, gli fu molto “artistica” d’indagini “politiche” da pollastrella esagerata. Lo lodò d’idi(llio) di Marzo e marzapane.

Abbiamo avuto il Cinema di Bava, le antropofagie, i cannibali di Jonathan Demme nel Lecter, David Letterman che intervista da sciacallo delle anime hollywoodiane, meglio se “svestite” e “scarnificate” come l’ospite della sua “fissa”, Marisa Tomei, una faccia d’angelo, tendente al sorriso da coniglietta, su cosce da Playboy.

Film bavosi di culi, tette, marsupiali, sudici luridoni, sporcaccioni, Michael Douglas pieno di soldoni, Silvio Soldini che, di contro, narra di storie intim(ist)e della gente comune senza neanche un soldo ma dal grande Cuore. Altro che Oliver Stone “pompato”, che Wall Street fascista!

Abbiamo il Cinema che ci fa perdere la testa di Cronenberg, quello che toglie il sonno di Nolan, chi paragona Christopher a Kubrick… come associare Walken de La zona morta a Tom Cruise di Eyes Wide Shut, Walken si risveglia dal coma, Cruise recita in stato “letargico”, Walken, avendo perso tutto, s’affida al suo “dono” sovrannaturale per far da paciere e impedire la terza guerra mondiale, Cruise, distrutto dalla fantasia erotica “equivoca” della Kidman “equina” col marinaio maial-anal-ino, passa tutto il film in stato catatonico, poi mette “a fuoco”, lentissimo, e capisce che la Kidman vuole solo “Scopare”… sì, intanto l’aveva tradito di “Fidelio” con tutti gli altri attori della “Mecca”, pur di conquistare il “botteghino” da “botte… gaia”.

Insomma, il confronto, non ci sta. Se non per la Warner Bros, il logo è l’unica “cosa” che accomuna Nolan a Stanley. Ma quale analogia! Come direbbe Mario Brega: “Anacolo de che!”.

Kubrick filmava in analogico, Nolan in digitale, e fra l’altro c’è pure ‘sta differenza: Kubrick, nonostante la misantropia, aveva un aspetto da signore elegante, Nolan è un brutto anatraccolo.
Insomma, Kubrick fu 2001 di Neanderthal, Nolan è solo un nerd monolitico. Stessa trama e nessuna evoluzione.

Secondo me, prescindendo da Lynch che, comunque, deve aprire gli occhi dal lontano 2006 d’Inland Empire, ultimo suo ritorno al futuro del Cinema meno zemeckisiano al Mondo, bensì alla Charles Dickens nel delirio infantile su Alzheimer galoppante e “cinchischiante” alla Don Chisciotte, c’è un  nome che voi dovete tener a mente se, appunto, alla demenza, non vorrete girare il seguito di Strade perdute, cioè Scorsese Martin.

Il suo Cinema viveva e vivrà.

Ora, trascorso il miglior Scorsese che fu fuori orario, la vita è fatta anche di cagate. Non si può “prenderla” troppo seriamente. Infatti, le donne non amano i tipi seri, ne vengon “scazzate”, “leccano” quelli… che “la buttano” a ridere.

Quindi, lunga “digestione” alla cagata.

In senso figurato, sfigato o proprio fisicamente escrementizio. Sì, la cagata è liberatoria.

Dopo giornate di duro lavoro, di pugni in faccia e di fighe sfacciate a “falciartelo”, la cagata “rilassa”.
Evacui e ti senti più “vacante” di prima. Non “la” riempi “lì”, ma dal buchino te “la sei fatta”… sotto.

A proposito di cagata storica, di quelle che valgono l’intero fegato dopo un pranzo “(f)lauto” di “cozze” andate a male, questo film ritrae, alla perfezione, il mio discorso indiscutibile:

All’ultimo pugno.

Stallone e De Niro a “darsele” di “botte”.

Più stronzata di così, si muore.

Infatti, considerando l’età dei due “pugili”, è un miracolo che non siano morti d’infarto per arrivare  alla fine delle “riprese”.

Finito il “girato”, Stallone gridò “Adriano… Celentano!”, in preda a turbe maniacali della senilità in cerca di “semplicità”, disgustato dalle “pellicce” delle ingioiellate, dopo essersi fatto il culo e anche Brigitte Nielsen, “una” che “gonfiava” il muscolo “gustoso” e ora ha le labbra gonfiate, nonostante sempre il “duro”… imbocca, mentre De Niro gridò “Sono il LaMotta dal montante… in ambulanza, previo crisi cardiaca!”.

La violenza livida del sangue blu, la principesca potenza dell’artigliera (r)affinata

Elevarsi in questa società pare che sia “reato”, condannabile ai lavori forzati a scopo propedeutico e “rieducativo” della lobotomia carnascialesca a sottomissione nella “freschettina allegrezza” da ovetti, ometti che omettono

Sì, prostituiamoci agli ingranaggi, sgraniamo gli occhi, allupati da mal… vivant, sì, “malviventi” come le persone “savie”.

Adattiamoci da sguatteri al primo lavorettino da prosciutto e mortadella, andiamo al cantiere e, fra una canna e l’altra, poi inkazzati, di martello (pneumatico…) spareremo “cannonate”, inforchettando maccheroni per “imbottigliarci” fra “viti” buone. Ah, quant’è tanta la donnaccia che, simpaticamente, scoscia in primo piano sulla prima “rete”, lei sì che “calza”… a “pennello” dell’imbianchino. Egli copre i “murali”, anzi mura e seda chi non ha sete solo delle sue “lavande gastriche” da “vendemmiatore” che sulle troie va “fischiettandoselo” col trattore, “approdando”, coi piedi nudi per l’abbuffattona del buffone, a sbafo e “sotto i baffetti” di mustacchio, con la panna “montata” nel cospargersi in scatola di carne di vacche su peperone rosso “immozzarellato”. Egli maltratta la cameriera e, fra una scarpetta e l’altra di mascarpone-cafone, la (s)fotte di battutine all’umiliarla da “battona”, suonandole un “Sbottonami un po’, apriti la cerniera, vieni a cenare con me, entra nella mia cernita, ti sarò cervo mia cerbiatta, buono il sugo della lepre, ti sarà coniglio”.

E così va la nostra “bella” società alle urla di “Vai a lavorare!”.

No, grazie, mi preservo dai servi e son io a “servirvelo” sul piatto d’argento.
Ti gelo e ti “scaldo” io.  Ecco i “presevartivi”. Sì. Il lavativo è a te, di mo(ni)to, vaticinio e non il Vaticano. Sì, l’ano è “vaco”, l’ago mio è il tuo chieder perdono invano.

Romanziere oltre le “letterine”, letterato fra gli iellati che s’arrangiano d’insalate consolatorie con tanto di Consuelo ai “peli” messicani del “sollazzarsela” sotto le frasche, temperatura estiva degli uomini “attivi”, che coltivan l’“albero” d’ulivo su contorno di funghi “porcini” e promiscui “intavolare” di “pizza al taglierino”, “pascolando” le “pecorine” di “formaggino” nutriente e allattato alla vogliettina da “latticino”. Eh, hanno i denti da latte…

Si scompisciano e pisceran sempre “fuori”, tra festicciole e coccoline, “teneroni” e manzi di “classe” davvero da romani. Sì, dei “romantici”. Come “aromatizzano” loro, neppure il caffè che dà sollievo agli umori, fa “innamorare” nella “miscela” della “macchinetta automa-tica”, e “idro… carbura” di burro per la zolla… di terreno?, no, di zuccherino nell’erbetta, ove le capre son “apripista” della pistola “sfoderata” in “federa(le)” dell’armamento da amatore. Che infedeli.
La polizia punisce chi non paga le polizze ma fa piazza pulita di quelle da “ripulire”.

Il carabiniere “tira” la car(ab)ina e mitraglia, “colpo su colpo”, un golpe de Estado, un “Estathé” alla “pesca” ché, “limonando”, va la “cannuccia” succhiando. Succinta la ficchi incinta, salvo che la “selva” non sia, di profi-acido-lattico, dentro le ginocchia.

Ne ho visti. Io dico loro come si sta al Mondo, poiché vivo sul monte ove non ammonto nessun rosicare ma coltivo le rose dei vostri tramonti.

Se mi date dello stronzo, sempre meglio che darmi delle merde. Lo siete già, quindi non lo sono io. Altrimenti, avrei usato il plurale maiestatis. No, il maiale sei tu, io son “(e)statico”.
Non tollero il tuo non essere elastico. “Mollala”, scoreggione! Meglio il nastro isolante, non (s)fiatare! Che vuoi “stantuffare”, ove vuoi “tuffarlo?”. Ecco il “tufo”.
Truffatore!

E, fanciullescamente, “uccelleggio” acchiappando le “farfalle”, ché la cicala in voi “cola” mentre io decollo e ti rompo il culo.

Denunciami ma t’avverto: deciditi subito, se no t’uccido io.

Ora, c’hai pensato su due volte?

Hai sbagliato. Non dovevi pensarla.

Penerai in me, il pensatore.

Suvvia, non basteranno mille punti di sutura. Non bestemmiare. Questo è dolore che mio idiota ti sei andato a cercare di tue “imboscate”.

Piaciuto il “sudore”, mio orale… oratore?
Eh sì, i bimbi dell’oratorio, che vollero spedirmi all’obitorio, si rimbocassero il coltello dalla parte del manico.

Non m’ammainai, mi munii e li ammutolii.

Sono un Wolverine, talvolta “le becco”, talvolta “lupeggio”, altre sono un Jackman dei poveri, nonostante un “arnese” più grosso dei suoi bicipiti

Condivido foto di donne che eccitano il mio “palato”, visivo e palpitante, poi “tristeggio” come un terremotato homeless, e perlustro le ignote notti del mio miele d’acacia, comprato a sconto grazie ai punti Nectar del mio “nettare” che è corvo alla Brandon Lee nel “nulla” del gotico mio essere guglia e domani conchiglia, airone, cialtrone e aviatore, non Briatore ma che, in men d’un (arco)baleno, barcolla nell’indaco in quanto nessuna ragazza “intonaca”. Sì, sono il cacciatore di aquiloni, vivo all’Aquila nelle “casse” costruite da Berlusconi, e aspetto un bagnetto che mi sia lieto.
Finisco letale, fetale in mezzo alla feccia che mi defeca, senza fica e azzannato dalla faida. Meglio fiacco che sfiancarle.

Insomma, il Wolverine c’è tutto. Il primigenio ribelle che si spella, mostra il pettorale, frutto d’anni d’allenamento nelle flessioni ginniche senza gnocche, mi spezzo le nocche e poi “sbuccio” una noce di cocco. Il “ripieno” è bianco ma è “duro”, i miei denti necessitano dell’apparecchio ché, “mandibolarmente”, ho colto solo l’osso sacro, sputando un sacrilego “smadonnare” nel mandarli tutti in malore. Che malumori, chiamo il dottore, è impegnato con le civette sul comò delle ammalate di “Chrono”, pastiglia tranquillante mente tranquillamente n’è lor “compresso” di pillolina che va giù in un boccone. Le pazienti abboccano, lui smalta le “albicocche”, quindi continua a perpetrare offese indecorose, nel suo “trattamento” a “pigliarle” prima e poi prenderle per sciocche. Il suo stipendio è parcella del “porcellino” associato al suo Lupo Ezechiele che, presto eiacuante precoce, perderà il pelo ma non il “vizio(so)”, lo stano nella tana e lo abbranco da licantropo, ricordandogli la voce del Signore, che gli è Pastore nel suo gregge a bastone del suo bastimento bastardo ad ammansirle.

Gli caccio fuori il Dvd di Rocky, lo lego alla sedia, e l’obbligo ad esultare.
Eccitato e “caricato” dal proletario self made man, si divincola dal “cappio”, e sferra diretti e mancini balboiani.

In quel momento, perde la ragione, “infila” il suo pene nel lettore e diventa un “digitale terrestre” per le domestiche annoiate in attesa di qualcosa che le istruisca “combattivo” a sbattersele virtualmente di “cultura” ed erudito rude in camice finalmente di pietre pomici(anti).

Mentre osservo la scenetta disgustosa, gli rubo il portafogli, e scappo col malloppo.

Spronando Biancaneve nel mio galoppo.

Biancaneve vuole portarsi nel didietro anche i nani. Ne scelgo solo uno, indovinate chi?
Brontolo? No, non c’è niente da brontolare.

Se tu brontoli, diverrai un bisonte, se tu sei Pisolo di “pisello”, aspettati il Wolverine che vuol “venire”.

Ho detto tutto.

Anzi no. Tu sei Mammolo, io un “mammone”. Kendra Lust è una Milf che ti rende “bestiale”.

Quattro filmoni, di cui solo il primo lo è, anche il secondo senza tre, che valgono la cagatona, meglio di te, zoccolona!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Animal House (1978)
    Qui, il Belushi di “peluche” che “orsacchiotteggia”, sapienteggia da Santi(no) Romano, che eleva l’idiozia anticipando la demenzialità al Jim Carrey più magro che sarà.A “bordo” della moto delle emozioni, svaccato, “stravaricato”, dinoccolato, spiaccicato, panzone col panzerotto fra le mutande. Vomita di brutto la bruttezza del Mondo, un malinconico che deflagra flatulente con in mano lo “scettro” da “Presidente”. Tanto, i presidenti sono dei falli-ti.

    Un Landis che vale più di donnette “valide”.

  2. Nascosto nel buio (2005)
    De Niro allo stadio psichico brado, che è Jekyll, Heidi di figlia e ahia di personalità malevola.
    Che recita malissimo, con smorfie che non stanno a dire nulla, che sogna la Shue per “asciugarglielo” ma è più pazzo di Perkins Anthony e dell’altro Anthony, Hopkins.
    La Shue è una poverella che si fa abbindolare dallo psichiatrello che vuole solo la sua gonnella di “dotte analisi”, quasi quasi ci sta, poi muore ammazzata dall’altro Bob versione “Non voglio scoparti ma defenestrarti!”. Sì, sul più bello, rovinò tutto e anche la Shue, “rovinata” al suolo.Qui, il De Niro, pagato a peso d’oro, proporzionalmente ai chili di troppo, vale il prezzo del biglietto del fruttivendolo che vende ai tromboni banane e lamponi.

    Questo De Niro inespressivo come la Notte pece, anzi di più, rugoso di pancetta su occhialuto starsene nelle gambe accavallate, a costruire teorie e diagnosi al suo incubo traumatico dei suoi reumatsmi cervellotici.

  3. Rocky IV (1985)
    Film sciovinista, battente bandiera americana sul russo trattato all’amatriciana.
    Sangue di “poltiglia”, videoclip di due ore per mostrare alle donne un Lundgren che è più figo del modello Marcus. Con un “qualcosa in più”, la pettinatura a spazzola che sa di Pamela Anderson versione “macho” in calore da biondo “colabrodo” su Stallone anabolizzante che lo carbonizzerà dopo averne prese tante, in quel posto, e anche di setto nasale nel “tampone”-emorragia color rosso ruggine degli allenamenti “tappati” da tappo mai al tappeto nella tundra delle steppe sovietiche. Gorbaciov “al bacio” di voglia in testa “finta” che inneggia di controfigura nella “rivoluzione” anti-industriale a ogni buon proposito di Marx, abbattuto da un lapidario Sly di “Tutto il Mondo può cambiare!”. Fa cagare!Su tale cagata, Sly cambia la Storia, come no, dell’umanità, in un nano… secondo.

    A nulla valgono le filosofie filantropiche antiviolenza dinanzi all’atto “apostolico”-democristiano-stelle e strisce democratiche, massimiste-craxiste non leniniste, del Sylvester che “persuade” l’oppio del popolo, in “doveroso”…

    … applauso!

    Il film incassò un sacco di pugni, è una pugnetta!

  4. Toro scatenato (1980)
    Qui, parliamo d’un De Niro “metodista”. S’allenò, ingrassò, sbrodolò, “pedofilizzò”, s’incarcerò, gettarono la spugna ma lui voleva le “prugne”.
    Al che, svacca e fa il Marlon Brando di Fronte del porto.Qui, il Bob è un peso massimo, ma quale medio. Lui alza l’anulare e ti rompe il mignolo.

    Odia le mignotte, mangia le caciotte, non è da ciucciotto e non sta a cuccia, qui il Bob abbaia.

    Un Bobby Solo da lagrima sul viso.

    Stasera, Nino di Sky ha decretato il miglior film sportivo di tutti i tempi, Momenti di gloria.
    Si tratta d’una cagata pazzesca, con Vangelis che non vale un Blade Runner.

    E qua, torna Ridley Scott col suo capolavoro incompreso, 1492… ove Sigourney Weaver fa la parte della Regina di Spagna ma mostra, anche in costume, un seno da spagnole.

    Isabella è bellissima, Isabella merita tutta la “Pinta”.

    Va lì… tinta, che tette da Santa Maria!

    Quelle cosce son colonne da colonizzare!

    Va rizzato come i barbari della Scandinavia, come direbbe Totò, “scenderemo giù fin allo scantinato”.

    Rimanendo in Totò, e in popò, incontro un fondoschiena di Piacenza:

    – Piacere, come si chiama?
    – Vincenza.
    – Abita a Vicenza? Venga più vicina.
    – No, sono di Piacenza.
    – E allora mi sia piacente.
    – Piacente? Al massimo piacentina.
    – Pazienza, non usi il diminutivo, “accresca” le “crescenze”.
    – Sei un deficiente.
    – Saccente, però, e che accenna.
    – Accenna a che?
    – Alla cena?
    – La cena?
    – Eh sì. Se la donna piacente di Piacenza non puoi avere, allora mangiamoci assieme una pizzetta!
    – Ti darò solo una pizza.
    – Come? Capricciosa?
    – No, d’acciughe!
    – Basta che ci sia il piccante, le acciughe si sposano al cappero.
    – Che cazzo dici?
    – Il tuo?
    – Il mio? Sono una donna, non un uomo.
    – Su questo avrei dei dubbi.
    – A che… vorresti alludere?
    – Ti saresti già allupata con me.
    – No, non mi piaci.
    – Però sei nata a Piacenza. Com’è possibile questo?
    – Non capisco. Sto impazzendo!
    – Allora diamoci all’impazzata!
    – Sei pazzo!
    – Strapazzami!
    – Via! Vai a vivere fra i pupazzi.
    – Ammazza, che stronza!
    – Come ti permetti?
    – Ah, chiedi anche permesso? Ora, stai esagerando!
    – Vedi di smetterla.
    – Voglio solo metterlo con Piacere. Sei di Piacenza.
    – Non ti piacerà quello che ti farà mio marito! Ti consiglio di chiedermi scusa.
    – E invece pretendo la tua “Pace”.
    – Amen, diamoci un taglio.
    – A cosa?
    – Alla conversazione!
    – Pensavo peggio. Sì, vessami di “suzioni”.
    Cosa pensavi? Al “penarmelo”. Vedi che ti piace? Vuoi solo arrivare alle “lame”.
    – Adesso, ti sputo in faccia.
    – Sei un Lama?
    – Un Lama?
    – Dovevo supporlo. Non sei di Piacenza. Non vuoi che te lo porga nelle sporgenze.
    – Invece, lo sono.
    – No. A Piacenza son tutte piacenti. Tu non vuoi compiacermi né essermi adiacente.
    – Vaffanculo!
    – Infatti voglio andare là…, non “alla diaccio” ma alla diavolaccia-rlo!
    – Porco!
    – Tu sei di Piacenza! C’ho preso!

Pasqua(le) di Lino Banfi


10 Mar

 
Pasqua è alle “porte”, consigli da “uovo” a ogni Uomo: la società non cambia? Ah no? Allora, anodino” le cambierò i connotati, con tanto di notaio

Prefazione masochistica d’un Uomo non “chiesastico” e che non deve chiedere mai “scusa”, infatti sono “chiuso”

Stamane, su capello ammosciato di sfibrata apatia, abulico uscii dalla macchina, con addosso un giubbotto già non omologato ma sapor “omosessuali” da Crusing pacinesco. Fui provocato ma la provocazione sortì la sorte “malvagia” del mio imbastire un bastimento di bastonate ad appenderli al “chiodo”

Sì, giretto affamato di caffè, in quanto sete della mia fontana giammai tersa, tesissima, nel fegato ribollente, “macchiato freddo” con allattarmi da cane maculato a macchioline opache su pelo rizzo, facilmente irascibile, non domabile e anzi “guinzaglio” alle “briglie sciolte” dei soliti farlocchi imbroglioni.

Dal nulla, “signori” nessuno offesero i miei capelli ma pretesi che si scusassero seduta stante. Le risate continuarono e assestai il mio “assetarmi” delle loro labbra “incappucciate” da Ku Klux Klan del branco, ove il singolo si sente più forte quando la derisione avviene in compagnia, nei pressi della campagna, ove posson nascondere il tuo cadavere, coprendolo  di “schiuma” da “cremosi”… cappucci(ni)…
Eh sì, prima avevamo i forni crematori nazifascistoidi per bruciar vive le anime “ebree”, mai ubriache ai fanatismi sciovinisti della razza “superiore”, oggi abbiamo invece la “tattica” che, con poco tatto, difesa dagli occhiali da Sole, che fan “Terzo Reich” contro ogni “racchia” nelle chiacchiere su bicchierini “a collo” per decapitazioni “caporali” a decollare, è nera di rabbia in “montatura” lenti distorte dell’annerire, appunto, ogni bianco candore, indossando il “montone”.

Non guardo i “gran” premi delle moto, premo immobile.

Al che, un tizio, stempiato su gel “ghiribizzo” di frustrazioni visibili nonostante la “visiera”, sfoga il suo impiegatizio “bersi da bar annoiato e a culo”, dunque tenta un omicidio a vista d’occhio “indiscreto”. Il delinquente… “insospettabile”.

Mi fermo, lo intimo educatamente a smetterla, ma persevera e anzi aumenta la “dose”. Rincara il nostro “caro”.

Nelle sue vicinanze, da me distanti anni Luce, altri due manigoldi “golosi” e accidiosi da capitalisti allo sbeccare chi, come il sottoscritto e qui presente sempre assente, è vulnerabile perché non pecca di cattivo gusto. Eh sì, io bevo bevande liete e dolci, questi gli alcolisti anonimi su “intoccabilità” al reddito pro capite della vita “sana”. Sono dei salutisti… S’ingozzano e poi ti sgozzano se non mangi il loro “bacon”. La tavola “calda” del loro porco al prosciutto. Eh sì, gli ex paninari.
Indossano camicie sfavillanti su sorriso “inamidato”, armato di pregiudizio razziale e ideologico da cibo in scatola della loro corrosiva carnalità “Simmenthal”, la plastica del barattolo mentale a sigillare e chiuderti la bocca nell’inforchettarti sulle loro pa(pi)lle.

Son “tosti” eh?

Quindi, alzo la cresta e chiedo subito spiegazioni:

– Puttaniere, come si permette di “fumarmi” così nella sua Marlboro “a cuoio capelluto?”.
– Sparisci scemo, o ti spariamo-“aspiriamo”.

Bene… entrai nel locale, ordinai, oltre al caffè, la prima pagina “sportiva” con Boateng “rude” fotografato alla “fighissima” Satta Melissa.
Con cautela, tagliai i bordi dell’articolo, pagai l’Euro, “sorvolando” sui pantaloni attillati d’una timida amante delle sue “tettine”, la serva della “cassa” per lo scontrino “fiscale” al suo “(rasso)darla” fra un aperitivo e un “peperino” appena appena di pene “sbronzo”-stronzone, “prestissimo” uscii con nonchalance “profumo provocante” Chanel Preston a “schianto” contro queste pornografie immonde, e attaccai il mostro a lettere cubitali delle sue “cubiste” su cui sbava.

Sono un cubista. Se la gente “normale” non ama le mie astrazioni fantasiose da diverso, non posso “incularlo” in maniera “adatta” al suo “trombar” tutti e tutte, ma “tifare” al Diavolo milanista del suo “militarismo” berlusconiano. Si definisce la “Legge-leggi qua-leggero” del Taglione. Lui le strappa il tanga, io gli strappo le mutande coi denti.

Mi faranno santo?

Non sono cazzi vostri. I vostri sono sempre “duri”. Di mio, preferisco la “sfiga”.

E insisto nella S iniziale di Superman, Clark Kent d’apparenza contro le “panze” di supponenza.

Il notaio prenda nota. Altrimenti, si fa Notte. E, si sa, se la Luna è piena, io le ho “piene” ululanti, quindi mi trasformo nell’Uomo Lupo.

Applauso!

La promozione è meglio della bocciature, ma ogni “ripetente” ha delle bocce come l’“insegnante” Edwige Fenech. Ve lo dice un Uomo “avaro” di “quella”, Vitali Alvaro, qui a voi “offerto” per la veglia di Pasquale… Zagaria, detto “artisticamente” Banfi Lino

Chiamo a raccolta i miei amici.

Direttamente da questo sito, LAMPUR:

“Lei Battaglia, complimenti. Il Mondo è cinico e noi non ci stiamo.
Dobbiamo sfruttare, e far fruttare, la fantasia, se a picco non vogliam colare nelle afasie.
Eh sì, ci tengon al collare queste nostre donne coi collarini. Esigono il maschio da dentatura Colgate ma non sanno neanche coniugare i loro rapporti coniugali. Affastellano solo fra le stalle.

Ecco, Lei ha auto-pubblicato un libro. Sappia che lo comprerò se, attraverso lulu.com, vicendevolmente mi scambierà un segnale di Pace.

E cioè: se vuole che salga alla Destra del Padre, i soldi aiuterebbero a non finire all’Inferno”.

Poi, di stessa analogia, mando a Raimondo i nostri (mappa)mondi:

“Caro mi(a)o Raimondo, Pasqua è vicina e, come ogni Anno, i fan fedelissimi celebreranno l’ascensione mia nelle tante anche mie discese.

Sì, alle donne “scendo” di punteggio, i punti di sutura son innumerevoli, il sudore freddo non si (rac)conta. Ai miei compagni, scende la catena. Infatti, son finiti quasi tutti in carcere solo per aver portato avanti una vita da poveri Cristi.
Incarnai la depressione spogliata di vanità, un falò…
Ma, dopo l’evento, di ovetti, parenti e serpenti, caccia(t)i costoro, gli impostori, dal Paradiso mio Perduto, il signor MiltonAvvocato del Diavolo, ha intenzione di redigere questa nostra perla sul Cinema. Ha ancora giorni di Quaresima per pensare bene a un titolo che possa catturare i nostri apostoli e stupire ogni Maddalena. Si sacrifichi di cervello e le nostre anime se n’allieteranno come la Cena Gioconda di Leonardo.
M’auguro che non sia l’ultima, mancan gli spiccioli da miseria e nobiltà.
Forse, è più figo DiCaprio. Mangia tutti il nostro Leo. Anche Miriam Leone…

Affido infatti a Lei, a te, l’onore e il privilegio dell’accuratezza con la quale saprà, indubbiamente, forse a Gubbio, cittadina limitrofa al Santo di Assisi (che c’assista…, noi tassisti ché la Madonna c’accompagna), optare per un title, appunto, d’effetto miracoloso e resurrezione lirica a nostro moto e a modo Risorgimento, spesso incompreso dai Savonarola coi Savoiardi, ma stavolta spronato e insurrezionale d’amore per l’Arte. Soprattutto per le donne. Speriamo di spuntarle.
I loro spuntini del nostro cotto a puntino…

Che ci spompi(ni)no…, e il Giordano le benedirà.
Il Cinema, già, mannaggia, è una Donna allestita in trame all’origine divina della vita mannara e Maremma maiala!

Infatti, quando vedo il fondoschiena Imax di Catwoman, il Permaflex la sogna flessuoso di corazza da pipistrellone”.

Scarface vi ricorda i “valori”, bugiardi!

Pacino, di De Palma, sapeva… Non si può ridurre l’esistenza a mangiare, bere, dormire e scopare.
Se ci metti pure il lavorare, la frittata è pronta…
Sì, l’altra sera, ho cenato con Michelle Pfeiffer. Adesso, ha qualche ruga, ma “tira” ancora.

– Ciao Michelle, come ti va?
– So sempre miscelare per essere una “donna”.
– Lo so… Posso, cortesemente, baciarti le guance?
– Se lo chiederai, per Piacere, ti sarà “acco(r)dato”.
– So anche “quello”. Ma non so se poi “resisterà”…
– Cosa vorresti dire?
– Vorrei “dartelo” subito, azzardando di più.
– C’è gente al ristorante, moderati.
– No, basta con la pastasciutta e con le verdure, passiamo al “dolce”.
Verrà la “frutta”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia (1974)
  2. Pasqualino Settebellezze (1975)
  3. Rapa Nui (1994)
  4. Un pascolo tranquillo (2011)
  5. Guerra e pace (1956)
  6. Totò cerca pace (1954)
  7. Uccidete la colomba bianca (1989)

Genius-Pop

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