Qualcheduno, celebrando il suo compleanno, addirittura l’ha celebrato come the greatest of all time.
Definizione quanto mai blasfema. Innanzitutto, a prescindere dal suo immane impegno, dalla sua amicizia con autori importantissimi, dalla sua filmografia pressoché immacolata (ma… il dentista in Patagonia grida vendetta), e dalla sua eleganza, dal suo apparire colto (lo sarà veramente?), dandy e pulitino, dalla sua riservatezza, dalla sua impeccabilità nella scelta dei registi, non posso annoverare Daniel nemmeno fra i primi cinque. Ricordiamo infatti che il Day-Lewis, non me ne vogliano le donne e i suoi accaniti sostenitori, a prescindere dai tre Oscar vinti, non ha mai girato una commedia. E chi non è un commediante non può entrare in mie personali classifiche, che comunque io aborro e denigro a spada tratta.
Mi tengo il mio Bob De Niro. Bernie Madoff docet.