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Considerazioni sull’Oscar (Damiani)


26 Feb

Oscar 2013: Fra tanti “Miserabili”, De Niro perse di “contentezza-annoiata-schifata”, fui da “Argh!” per Lucarelli Selvaggia ma vinse Argo. Poi mi (ri)addormentai in una vita di Pi(rla) da “notte da leoni”

Ieri, anzi Domenica Notte, cioè sempre, mi collego alle 22.50, previo registrazione alla mano. Accendendo Sky, “qualcosa” s’accese sul “REC” rosso: Selvaggia. Come già ho avuto modo di sputtanarla, col Cinema c’entra come i “cavoli” a merendine del suo ex Morgan, il “tuttologo” cantante delle “schitarrate” nel factor x della sua testa stonatissima. Detta come direbbe Argento Asia, dopo averne “appurato” l’impotenza “vocale”, un pagliaccio col ciuffo tendente al Pulcinella. Però, la Lucarelli mette più di “buon” umore dell’omonimo giallista Carlo. Carlo scrive d’omicidi irrisolti, Selvaggia te “lo” risolve “sanguigno”.

Quindi, dopo veloce masturbazione su Selvaggia, nonostante sua “inguainatura” di gonna, raramente, lunga ma scollatura “lupa”, mi sorbisco il carpet. Sono un Uomo da “scarpette” e “mascarpone”. Prima il “dolce” poi la “frutta”. Allegro quanto un PC che prende il virus. Sì, devi aspettare che si avvii dopo il “Che due palle!” dell’attesa al laboratorio di computer post- “macchinazione”.
Gli attori che sfilano, infatti, son come dei manichini automi. I maschi indossano lo smoking, le donne vestono “quello” più “fumante”. Vedi Stacy Keibler, compagna del Clooney. Un Tempo era formosa, adesso è smorfiosa ma magra come un grissino. Sì, George spolpa tutte, poi le tratta da “tope” fra una gnocca e un’altra che sgranocchia anche sol d’occhiolino. “Lo” sa bene la signora del piano di sopra. Dopo amene giornate tribolate da segretaria “tuttofare”, torna a casa e sbuffa, “affabulando” di fantasie erotiche sul Giorgino, al motto d’un “Ah, cinquantenne, non mi pagheranno la tredicesima, ma mi consoli di mano liquida a te consacrata da Battesimo, sì, Giorgio sbattimi anche solo ammiccando via catodico”. Tanto il suo “carisma” è al “calor” topico del dopobarba che non deve chiedere mai. Già, “gliela” danno anche “quelle” che non l’hanno mai “toccato” viso a “vispa”.

Si parte con MacFarlane, un guitto d’avanspettacolo. Un orsacchiotto che non ha molta stima di sé. Infatti, per fargli credere che “condurrà il viaggio” ottimamente, “scende dalla navicella” il peggior attore di tutti i tempi, William Shatner.

De Niro è lì, sornione, ad attender il colpaccio da volponissimo ma Christoph Waltz frega tutti di soppiatto, ed è lui a salir sul palco. Tarantino applaude felice, soprattutto perché la sua nuova compagna ha due tette da sballo. Quindi, finge empatia per Waltz, ma aspetta già il “party” per un “valzer” con quest’austriaca. Eh sì, Quentin ama la “Torta Viennese”, le sceneggiature “pasticciate” dei suoi capolavori son solo la ciliegina del suo “Cacao Meravigliao”.
Egli mescola, omaggia e cita, fra una leccata e l’altra…

Poi, tutto come di copione, mentre a Bologna continua a nevicare in modo copioso. Insomma, Quentin “copia”, “precipita” su donne cornucopie, leggasi “Che botte di culo nelle prosperose”, mentre nel felsineo c’è un ragazzo in zona “Garisenda”. Sempre in pericolo di crollo. Della serie: “Scrivo meglio del Tarantino ma viviamo nella pianura padana, e avvisto solo che nebbia…, illuminatemi coi fari di Shutter Island”.

Più che usare il pisello son storto come quella di Pisa.

Adele, infatti, è skyfall. Adele è una donna che imbarazza. Non riesco ad associare la sua ugola melodiosa alla sua panza da bevitrice di birra. E neppure la sua gravidanza alla sua panzona. Più sei brava, più cresce.

Fotografia e premi “minori”. Jennifer Lawrence vince e inciampa. Inquadran De Niro che pensa “L’ho preso lì ma… Brava Jennifer. Anche a te la figuraccia, che figona però, mica la mia Grace Hightower, nera cicciotta, mia ciccina, usami come Ciccillo, maschera napoletana da terza età infantile, coccolabile”.

Daniel Day-Lewis si cucca la terza “bambolina”. Daniel ha invertito il metabolismo della razza umana. Di solito, più un Uomo va avanti con l’età e più prende dei chili.
Da giovane era atletico, adesso sembra un ciclista dopo un “premio” dalle Alpi alle Ande. Del tipo “La fatica si mantiene ossuta, fra un po’ sarà un ossario”.

Si sa, volevi la bicicletta, “ciabattino?”. Devi pedalare se l’Oscar vuoi “rimpolpare”.

Sì, Daniel è oramai un teschio. Infatti, se devi scegliere fra il Clint Eastwood odierno e Daniel, prendi direttamente un becchino. Fidatevi, è meglio. Sì, il “terzo gode”. Che poi viva con George Romero, è una questione di zombi.

Ben Affleck fa il figo perché lo è. Il suo film è furbo. Jennifer Garner di più.
Che fine ha fatto, “cinematograficamente” parlando? Che “cazzo” gliene frega di recitare? C’è il Big Jim che “la” mantiene.

Al che, finisce la manifestazione.

Peccato che dovranno “girarla” di nuove girandole.

Sì, disgustato da quest’obbrobrio di morti viventi, a cui Jack Nicholson va vicinissimo di morto presto e basta, le mie salivari ghiandole hanno immediatamente sviluppato una non frenabile voglia di “sputo”.

E, senza pudore, ho urlato “De Niro non ha vinto!”, deluso nella mia raucedine da troppe sigarette e caffettoni per resistere a tutto tutto lo spettacolone.

Non sia lodato nessuno.

“Lodata” quella di Selvaggia. Non ha mai lavorato in vita sua. Tanto, al Mondo, del Cinema non importa più niente.

Offrite alla gente un “piatto” di “seni” e l’Italia ha eletto un testa di minchia nei seggi!

Eh, come si suol dire, stan tutti seduti di “sedere”.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Oscar – Un fidanzato per due figlie (1991)
  2. Il lato positivo (2012)
  3. Barfly (1987)
  4. The Score (2001)
  5. Killing Season (2013)
  6. Il fantasma del palcoscenico (1974)
  7. Argo (2012)

Oscar 2013, Winners and losers


25 Feb

Nominations and winners of the 85th Academy Awards:

Best Picture
**Winner** Argo (Warner Bros.), Grant Heslov, Ben Affleck and George Clooney, Producers
Amour (Sony Pictures Classics), Margaret Menegoz, Stefan Arndt, Veit Heiduschka and Michael Katz, Producers
Beasts of the Southern Wild (Fox Searchlight), Dan Janvey, Josh Penn and Michael Gottwald, Producers
Django Unchained (The Weinstein Company), Stacey Sher, Reginald Hudlin and Pilar Savone, Producers
Les Misérables (Universal), Tim Bevan, Eric Fellner, Debra Hayward and Cameron Mackintosh, Producers
Life of Pi (20th Century Fox), Gil Netter, Ang Lee and David Womark, Producers
Lincoln (DreamWorks), Steven Spielberg and Kathleen Kennedy, Producers
Silver Linings Playbook (The Weinstein Company), Donna Gigliotti, Bruce Cohen and Jonathan Gordon, Producers
Zero Dark Thirty (Sony), Mark Boal, Kathryn Bigelow and Megan Ellison, Producers

Directing
**Winner** Ang Lee – Life of Pi
Michael Haneke – Amour
Benh Zeitlin – Beasts of the Southern Wild
Steven Spielberg – Lincoln
David O. Russell – Silver Linings Playbook

Actor in a Leading Role
**Winner** Daniel Day-Lewis – Lincoln
Bradley Cooper – Silver Linings Playbook
Hugh Jackman – Les Misérables
Joaquin Phoenix – The Master
Denzel Washington – Flight

Actress in a Leading Role
**Winner** Jennifer Lawrence – Silver Linings Playbook
Jessica Chastain – Zero Dark Thirty
Emmanuelle Riva – Amour
Quvenzhané Wallis – Beasts of the Southern Wild
Naomi Watts – The Impossible

Actor in a Supporting Role
**Winner** Christoph Waltz – Django Unchained
Alan Arkin – Argo
Robert De Niro – Silver Linings Playbook
Philip Seymour Hoffman – The Master
Tommy Lee Jones – Lincoln

Actress in a Supporting Role
**Winner** Anne Hathaway – Les Misérables
Amy Adams – The Master
Sally Field – Lincoln
Helen Hunt – The Sessions
Jacki Weaver – Silver Linings Playbook

Writing (Adapted Screenplay)
**Winner** Argo, Written by Chris Terrio
Beasts of the Southern Wild, Written by Lucy Alibar & Benh Zeitlin
Life of Pi, Written by David Magee
Lincoln, Written by Tony Kushner
Silver Linings Playbook, Written by David O. Russell

Writing (Original Screenplay)
**Winner** Django Unchained, Written by Quentin Tarantino
Amour, Written by Michael Haneke
Flight, Written by John Gatins
Moonrise Kingdom, Written by Wes Anderson and Roman Coppola
Zero Dark Thirty, Written by Mark Boal

Foreign Language Film
**Winner** Amour (Sony Pictures Classics), Austria
Kon-Tiki (The Weinstein Company), Norway
No (Sony Pictures Classics), Chile
A Royal Affair (Magnolia Pictures), Denmark
War Witch (Tribeca Film), Canada

Animated Feature Film
**Winner** Brave (Disney•Pixar), Mark Andrews and Brenda Chapman
Frankenweenie (Walt Disney Pictures), Tim Burton
ParaNorman (Focus Features), Sam Fell and Chris Butler
The Pirates! Band of Misfits (Sony), Peter Lord
Wreck-It Ralph (Walt Disney Pictures), Rich Moore

Production Design
**Winner** Lincoln, Production Design: Rick Carter; Set Decoration: Jim Erickson
Anna Karenina, Production Design: Sarah Greenwood; Set Decoration: Katie Spencer
The Hobbit: An Unexpected Journey, Production Design: Dan Hennah; Set Decoration: Ra Vincent and Simon Bright
Les Misérables, Production Design: Eve Stewart; Set Decoration: Anna Lynch-Robinson
Life of Pi, Production Design: David Gropman; Set Decoration: Anna Pinnock

Cinematography
**Winner** Claudio Miranda – Life of Pi
Seamus McGarvey – Anna Karenina
Robert Richardson – Django Unchained
Janusz Kaminski – Lincoln
Roger Deakins – Skyfall

Costume Design
**Winner** Jacqueline Durran – Anna Karenina
Paco Delgado – Les Misérables
Joanna Johnston – Lincoln
Eiko Ishioka – Mirror Mirror
Colleen Atwood – Snow White and the Huntsman

Film Editing
**Winner** William Goldenberg – Argo
Tim Squyres – Life of Pi
Michael Kahn – Lincoln
Jay Cassidy and Crispin Struthers – Silver Linings Playbook
Dylan Tichenor and William Goldenberg – Zero Dark Thirty

Documentary (Feature)
**Winner** Searching for Sugar Man (Sony Pictures Classics), Malik Bendjelloul and Simon Chinn
5 Broken Cameras (Kino Lorber), Emad Burnat and Guy Davidi
The Gatekeepers (Sony Pictures Classics), Nominees to be determined
How to Survive a Plague (Sundance Selects), Nominees to be determined
The Invisible War (Docurama Films), Nominees to be determined

Makeup and Hairstyling
**Winner** Les Misérables, Lisa Westcott and Julie Dartnell
Hitchcock, Howard Berger, Peter Montagna and Martin Samuel
The Hobbit: An Unexpected Journey, Peter Swords King, Rick Findlater and Tami Lane

Music (Original Score)
**Winner** Mychael Danna – Life of Pi
Dario Marianelli – Anna Karenina
Alexandre Desplat – Argo
John Williams – Lincoln
Thomas Newman – Skyfall

Music (Original Song)
**Winner** “Skyfall” from Skyfall, Music and Lyric by Adele Adkins and Paul Epworth
“Before My Time” from Chasing Ice, Music and Lyric by J. Ralph
“Everybody Needs A Best Friend” from Ted, Music by Walter Murphy; Lyric by Seth MacFarlane
“Pi’s Lullaby” from Life of Pi, Music by Mychael Danna; Lyric by Bombay Jayashri
“Suddenly” from Les Misérables, Music by Claude-Michel Schönberg; Lyric by Herbert Kretzmer and Alain Boublil

Sound Mixing
**Winner** Les Misérables, Andy Nelson, Mark Paterson and Simon Hayes
Argo, John Reitz, Gregg Rudloff and Jose Antonio Garcia
Life of Pi, Ron Bartlett, D.M. Hemphill and Drew Kunin
Lincoln, Andy Nelson, Gary Rydstrom and Ronald Judkins
Skyfall, Scott Millan, Greg P. Russell and Stuart Wilson

Sound Editing
**Winner (Tie)** Skyfall, Per Hallberg and Karen Baker Landers
**Winner (Tie)** Zero Dark Thirty, Paul N.J. Ottosson
Argo, Erik Aadahl and Ethan Van der Ryn
Django Unchained, Wylie Stateman
Life of Pi, Eugene Gearty and Philip Stockton

Visual Effects
**Winner** Life of Pi, Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer and Donald R. Elliott
The Hobbit: An Unexpected Journey, Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton and R. Christopher White
Marvel’s The Avengers, Janek Sirrs, Jeff White, Guy Williams and Dan Sudick
Prometheus, Richard Stammers, Trevor Wood, Charley Henley and Martin Hill
Snow White and the Huntsman, Cedric Nicolas-Troyan, Philip Brennan, Neil Corbould and Michael Dawson

Documentary (Short Subject)
**Winner** Inocente, Sean Fine and Andrea Nix Fine
Kings Point, Sari Gilman and Jedd Wider
Mondays at Racine, Cynthia Wade and Robin Honan
Open Heart, Kief Davidson and Cori Shepherd Stern
Redemption, Jon Alpert and Matthew O’Neill

Short Film (Animated)
**Winner** Paperman, John Kahrs
Adam and Dog, Minkyu Lee
Fresh Guacamole, PES
Head over Heels, Timothy Reckart and Fodhla Cronin O’Reilly
Maggie Simpson in “The Longest Daycare”, David Silverman

Short Film (Live Action)
**Winner** Curfew, Shawn Christensen
Asad, Bryan Buckley and Mino Jarjoura
Buzkashi Boys, Sam French and Ariel Nasr
Death of a Shadow (Dood van een Schaduw), Tom Van Avermaet and Ellen De Waele
Henry, Yan England

 

    Non so… ma a me quest’edizione degli Oscar non è piaciuta molto. A partire da MacFarlane che, anziché gigioneggiare di battute sardoniche e “irriverenti” sui film e sugli attori, come da tradizione spettacolare a cui c’hanno abituato da anni, Bylli Crystal docet, ha “delegato” a “Star Trek” i siparietti registrati, e neanche tanto divertenti, di quello che dovrebbe essere invece “pure entertainment”, diciamo, “buffoneggiante” e giustamente sdrammatizzante. Sì, ritengo che un presentatore coi fiocchi debba calcare la scena “in diretta”, spararle in modo spassoso senza “abbellimenti” che possono appesantire quello che, alla fine, è un grande gioco e una “corrida“. Quindi, a mio modesto avviso, già una nota stonata dapprincipio. Da MacFarlane, sinceramente, m’aspettavo qualcosa di più originale e personale, secondo lo stile goliardico ma tagliente che lo contraddistingue. Alla fine, vuoi vedere che ha fatto più la sua “porca” figura il solito “cerimoniere” Hugh Jackman, quando ha cantato il suo “miserabile” personaggio “dal vivo?”. Eh sì, forse era meglio scegliere di nuovo Hugh, come presentatore.
Ora, qualcuno obietterà: “No, non si poteva perché era fra i cinque candidati nella categoria per il miglior attore”. Ah no? E quella “mummia” di James Franco due anni fa? Così eclettico e vivo in 127 ore e così, invece, imbalsamato quanto un’imbarazzante Anne Hathaway della manifestazione che fu di duetto terribile.

Poi, eh eh, il nostro Bob De Niro. Prima sorpresona, sulla quale credo concorderete. Perché, da quel che alcuni han scritto su Django, non credo che in molti abbian tifato per Christoph Waltz. Onestamente, ero sicuro che avrebbe vinto Tommy Lee Jones, sperando però in Cuor mio che, al rush finale, De Niro potesse spuntarla, come da “insospettabili” quote di alcuni scommettitori dell’ultima ora che avevano previsto una sua incredibile rimonta. Conoscendo il legame “affettivo” che mi lega al Bob, comprenderete bene la mia parziale delusione. Insomma, da ventun anni non si beccava neanche una nomination e stavolta poteva agguantare addirittura la statuetta. Eh sì, tanti filmetti trascurabili per il nostro Bob nella sua “recente” produzione, quindi quest’esclusione se l’è meritata. Ma la sua performance in Casinò era indiscutibilmente da Oscar, anche in “virtù” del fatto che, quell’anno, vinse Nic Cage per il ben più manierato Ben di Via da Las Vegas, sopravvalutatissimo. La Las Vegas di Mike Figgis, fra l’altro, e il suo alcolizzato, non sono neppure minimamente paragonabili alla tragedia shakespeariana di Scorsese e al molto più sfaccettato e universale Sam Ace Rothstein. Go Bobby, go! Alla prossima! Anche se l’età non è dalla tua.

I premi cosiddetti “minori” non fanno, come si suol dire, una piega. Tutto secondo, appunto, copione.

Vince Daniel Day-Lewis a man bassa, “a suffragio universale”. Ma, nonostante, era dato per imbattibile e ha, infatti, distrutto gli altri quattro, già consapevoli di essersi recati al Dolby-Kodak solo per “godersi” la festa da statuine, mi ha emozionato. M’è apparso, a differenza di quando vinse (sempre “di plebiscito”) per Il petroliere, visibilmente commosso. Come se diventare il primo attore a vincere tre Oscar nella categoria principale dei “performers“, per quanto sapesse di sbancare, quando ha sentito pronunciare il suo nome, già quindi entrato nei record, l’abbia lo stesso “elettrizzato”.

Ang Lee? No, non lo meritava. L’Academy nutre una simpatia sconfinata per Ang Lee. Non ne comprendo, oggettivamente, le ragioni, soprattutto quando aveva di fronte un Signor Spielberg come non accadeva da anni.

Non ce la fa la Riva. E neppure la favorita Chastain. Vince la Lawrence e inciampa “grintosamente”. Eh eh.

Vince Argo e Ben Affleck, il quale, in modo “implicito” ed educato, nel suo discorso veemente, quando dice “Ti buttano giù ma devi rialzarti”, fa intendere che, con l’Oscar più importante, manda “legalmente” a quel paese chi l’ha sempre ritenuto solo un sex symbol da soprammobile.

Eh sì, avete ragione. A decretare il Miglior Film, appunto, addirittura Michelle Obama. Che “pacchianata!” e che retorica.

Ecco, oggi, in tarda serata, sapremo chi ha vinto le elezioni politiche qui da noi. Non sono molto ottimista per il Futuro degli italiani, a prescindere da chi salirà al Potere.

Ma, se in America devono adottare queste strategie per far quasi “campagna elettorale”, devo credere che, nonostante le crisi e i nostri guai, conserviamo, a conti fatti, più stile degli USA.

Posso dirlo? Non ho votato Berlusconi. E, nonostante le mie forti antipatie per Silvio, ammetto che, per quanto si dichiari “Superman”, la cazzata d’annunciatore degli Oscar se la sarebbe risparmiata.

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