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Behind the Scenes di una Hollywood ambigua da Woody Allen o invece “pura” da David O. Russell? No, i retroscena della gente “normale”, peggiore degli animali strani e notturni di Taxi Driver


24 Jan

woodyallen

 

 

Ebbene, molti anni fa, nella landa desolata delle mie immani depressioni abissali, in verità vi dico che non fui colto da alcuna follia o da psichico disagio, bensì, in maniera imponderabile e allucinante, profetizzai me stesso, oramai trasfusomi totalmente, anche a livello fisionomico, sprofondando in De Niro di Taxi Driver e assumendone le sembianze. Oramai inequivocabili. Mi pare alquanto evidente che tale messianico, “schizofrenico” De Niro sia io, malgrado lui viva in una lussuosa villa e io in una mezza catapecchia. Però, posseggo uno specchio migliore di Travis Bickle e, ogni mattina, quando (mi) rifletto e mi domando, fra me e me, You Talkin’ to Me?, mi risponde Rupert Pupkin di Re per una notte con una vaga rassomiglianza ad Arthur Fleck di Joker.

Succede, poi spengo lo specchio e riguardo La rosa purpurea del Cairo.

Sì, dopo Taxi Driver, vidi tutti i film con De Niro e divenni la sua versione CGI, in carne e ossa, non utilizzata in The Irishman ove, come sappiamo, si optò per un ringiovanimento di Bob a livello puramente digitale, dunque virtuale.

Bastava chiamare me e avrei recitato meglio di Marlon Brando e De Niro nei primi due padrini, ah ah.

Ora, a parte gli scherzi e i processi d’identificazione, chiamateli anche di alienazione, debbo ammettere che sono un alieno, no, un alleniano. Anche se mi sto orgasmizzando, per dirla alla Bob del capolavoro per antonomasia di Scorsese, no, semplicemente mi sto allenando per non fare la brutta fine di To Rome with Love.

Non l’ho visto e non lo voglio vedere. Mi dicono che sia orrendo, il film più impresentabile di Woody Allen.

Ora, non so se imbarazzante come Woody quando confessò a Mia Farrow che lui fece all’amore con la figlia adottiva di Mia e André Previn dopo averla corteggiata mentre Soon-yi Previn stava guardando Amore e guerra alla tv, comprendendo che, già durante le riprese di questo film, quasi autobiografico, il suo attuale marito, Woody Allen per l’appunto, aveva ricevuto la richiesta di divorzio da parte di Diane Keaton.

Lo so che vi faccio ridere.

Molta gente mi fa piangere. Sostiene di essere intellettuale come Woody Allen e di adorare La dea dell’amore.

Sì, però non questo film con Mira Sorvino oscarizzata. Molta gente va matta, più che altro, per una nera raccattata sui viali che non reciterà mai in un film del maestro di Manhattan. Ve lo posso giurare. Sono uno storyteller come John Cusack di Mezzanotte nel giardino del bene e del male e sono anche Clint Eastwood di Fino a prova contraria.

Vi potrei, per esempio, dire che Buffalo Bill de Il silenzio degli innocenti avrebbe fatto carte false, no, praticato il voodoo a Savannah pur di diventare come Lady Chablis. Mentre Kevin Spacey, attualmente, omosessuale dichiarato e castrato dal sistema, pur di tornare a girare anche solo un film mediocre come The Life of David Gale, lo darebbe via per du’ lire come Jodie Foster di Taxi Driver. Jodie Foster è lesbica e, comunque, Harvey Keitel di Taxi Driver non fu nulla in confronto ad Harvey Weinstein. So che state ridendo, no, dai, continuate.

Secondo me, David O. Russell assomiglia all’ex pornoattore Peter North. Amy Adams sostiene che, sul set di American Hustle, David abusò di lei.

Io non le credo. D’altronde, è per colpa della sua suorina falsa se Philip Seymour Hoffman de Il dubbio fu scomunicato…

A mio avviso, infatti, Jude Law era più figo ai tempi del succitato film di Eastwood, rispetto a quello di The Young Pope. Anche se non sono Gabriel Garko e gli preferisco Marisa Tomei nell’incipit di Onora il padre e la madre.

Sì, devo confessare… i vostri peccati.

In una delle copertine di un mio romanzo noir erotico, la protagonista che risalta in cover, che potrete vedere ma che io non incontrai neppure, pur di guadagnare 50 Euro in più rispetto al suo normale caschetto, no, cachet, permise a un fotografo assai meno bravo di Michael Chapman e di Gordon Willis, di Sven Nykvist e di Vittorio Storaro, di farle l’intero servizio…

Direi che fu immortalata bene. Tant’è che ci prese gusto.

Voleva diventare una grande modella e una bravissima attrice ma finirà come Kate Winslet de La ruota delle meraviglie.

Sì, a tredici anni era pura come Mariel Hemingway mentre, a quindici anni, era già Melanie Griffith di Celebrity.

Fra vent’anni, sarà sovrappeso, con un marito giostraio e il sogno mai morto di passare una notte con Justin Timberlake.

E voi dunque vorreste dirmi che già a dodici anni, anziché ascoltare i Backstreet Boys, non dovevo essere fan di Jim Morrison?

Mi spiace avervi deluso.

Scusate, siete tardi, no, si è fatto tardi.

Fra poco sarà mezzanotte e voglio rimanere Owen Wilson di Midnight in Paris.

Se non vi sta bene e mi odiate perché sono ingenuo, sposatevi Rachel McAdams, spendete cinque milioni di dollari per dei gioielli a cui non frega un cazzo a nessuno/a, ma non invitatemi al matrimonio.

Non ho soldi da buttare in regali alle puttane.

Sì, lo so, per molti di voi la vita è brutta.

A sedici anni eravate degli idealisti, a diciotto eravate diplomati, a ventidue laureati. A trenta, invece, sistemati e ben pagati.

A trentacinque, già vecchi e prostituiti.

Guardate me, invece. Non sono pazzo come Buffalo Bill, non sono un cannibale come Hannibal Lecter, non sono Anthony Hopkins di Premonitions ma tutti pensano di fregarmi e invece io sono felicissimo se mi prendono per il culo.

In senso lato?

Quale lato?

Non lo so, di mio, so che lato per lato fa l’area del quadrato.

Se tu vuoi fare il culo all’avvocato, devi studiare legge e non matematica.

Su questa stronzata vi lascio… con un palmo di naso.

Sì, è vero. Ho sempre avuto una faccia da “demente” come quella di Allen. Che vi devo dire?

 

di Stefano Falotico

 

 

Ho sempre avuto l’impressione che molti critici italiani odino Sorrentino perché sono berlusconiani


06 May
SET DEL FILM "LA GIOVINEZZA" DI PAOLO SORRENTINO.NELLA FOTO RACHEL WEISZ.FOTO DI GIANNI FIORITO

SET DEL FILM “LA GIOVINEZZA” DI PAOLO SORRENTINO.NELLA FOTO RACHEL WEISZ.FOTO DI GIANNI FIORITO

Odiatori. Odino, da non confondere col dio della guerra di Thor perché l’accento è diverso, sì, da odiare, cari uomini ricchi che fate sempre tuffi in piscine piene di iodio. E poi collezionate le bamboline di Yoda, quando da imperatori galattici delle vostre super fighe imperiali vi annoiate un po’ e volete recuperare la forza perduta…

Odino, non odano, da udire e uditemi, miei uditori. Odo cori di persone che si accaniscono contro Loro. Chi sono costoro? Essi non voglion tradire il padrone e allora s’intonano al cattivo coro di chi lo stronca di tutto Arcore, no, core.

Sì, sulla rivista Spietati, Sorrentino è odiato e gli gridano, tramite stilettate più logorroiche delle facili battute di Youth, che deve morire.

Scrivono che Sorrentino vive di banalità epigrammatiche, ed è la stessa gente che scrive folklore con la k per dare un tocco estetizzante al loro accanimento verso l’estetismo di Paolo. Lasciate che Paolo gozzovigli di CGI sulla pallina da tennis di Maradona, vi sia mancino di colpi “bassi” e ci mostri le cosce di Rachel Weisz in tutto bianco, ceruleo splendore statuario. Perché io sono il suo scalatore e la cingo sulla montagna rocciosa del mio montarla come Philip Seymour Hoffman fa con Marisa Tomei in Onora il padre e la madre. Una scena che apre il film e t’invoglia alla sodomia. Mai seppi che la Tomei fosse così gnocca sebbene abbia da sempre sostenuto che il suo viso da castorina sia di un sexy micidiale. Sì, quell’obeso Hoffman grufola e si compiace di quel sesso anale godereccio da vero porcellino con la panza piena. Eh sì, uomini da Mike Bongiorno, allegria e ogni valletta sarà la ruota della fortuna di altro sesso vostro maialesco.

Eh sì, come possiamo prendere seriamente recensioni così…

La Grande Bellezza è la sintomatica conferma, e cristallizzazione, di una “tendenza” incapace oramai di occultare un’assenza di sguardo, di prospettive, non solo di risposte ma di domande. Potremmo chiamare questa tendenza “barocchesco”: un profluvio di movimenti di macchina e di effetti senza affetti, un bozzettismo avvilente, un grottesco che ottunde le asperità invece di potenziarle.

Avete capito, uomini anaffettivi e troppo affettati, forse solo di eiaculazione precoce affrettati? Affetti senza effetti? C’è della vita vissuta davvero per scrivere una puttanata di questo livello. Questi sono “piani alti”.

Comunque Loro non m’interessa, so già tutto su Silvio, me lo confidò dopo avermi raccontato una barzelletta che vi ha reso critici tonti. Mi offrì la possibilità di scopare una di Canale 5 ma optai per La 7ima e scelsi un’ottava di lei in DO maggiore sul bemolle di un letto da uomo in più.

E su questa stronzata vado a mangiare il gelato all’amarena. Perché è da leccare come una donna che a te si dà calda come la troppa carne al fuoco di questi critici fritti e mai io vi dico veramente ritti.

Sono un dritto? No, qualche volta piscio storto. Ma faccio delle cagate migliori di queste merde.

BEFORE THE DEVIL KNOWS YOU'RE DEAD 07-26-2006 Director: Sidney Lumet DP: Ron Fortunato Shoot Day 13 Scene 80 (Int) Hospital cafeteria (DAY) "Charles uncontrolably upset about Nanette shooting" "Andy & Gina listen" Philip Seymour Hoffman (Andy) Albert Finney (Charles) Marisa Tomei (Gina) Photo Credit - Will Hart

BEFORE THE DEVIL KNOWS YOU’RE DEAD 07-26-2006
Director: Sidney Lumet DP: Ron Fortunato
Shoot Day 13
Scene 80 (Int) Hospital cafeteria (DAY)
“Charles uncontrolably upset about Nanette shooting”
“Andy & Gina listen”
Philip Seymour Hoffman (Andy)
Albert Finney (Charles)
Marisa Tomei (Gina)
Photo Credit – Will Hart

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di Stefano Falotico

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